Assistente vocale di Google
Cos’è e cosa può fareL’assistente vocale di Google è in continua evoluzione. Superata l’app “ricerca vocale” e “google now”, con l’aggiornamento alla versione 7.26 dell’app Google oramai è possibile effettuare una ricerca vocale tramite smartphone, altoparlanti smart (si pensi ai tanto pubblicizzati seppure ancora poco utilizzati Google Home e Google Home mini), tablet, computer portatili o desktop, orologi intelligenti Android Wear 2.0 e prodotti per la domotica, anche se ancora i dispositivi mobili sono gli strumenti più utilizzati ai fini della ricerca vocale.
In questa pagina ti illustrerò cos’è l’assistente vocale e quali sono le sue funzioni principali e come puoi sfruttarle a tuo beneficio. Troverai anche una piccola guida su come attivare Ok Google sui tuoi dispositivi.
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Che cos’è l’assistente vocale di Google?
L’assistente vocale di Google (o Google Assistant) è un software di aiuto personale intelligente creato dalla società Google Inc. per le piattaforme Android e iOS. Google Assistant App è in grado di eseguire delle istruzioni impartite dall’utente dietro comando vocale (o tramite tastiera touch), per assisterlo nella ricerca di informazioni e nello svolgimento di alcuni compiti. Il software è nato dalle esperienze di altri progetti della Google Inc. come l’app di messaggistica istantanea Google Allo e il software di assistenza utenti chiamato Google Now del 2013, già capace di effettuare ricerche su internet dietro comando vocale.
Il comportamento dell’applicazione è sempre lo stesso per tutte le funzionalità che offre: all’assistente viene indirizzata una domanda che viene recepita e contestualizzata, dopo di che viene individuata una soluzione e restituita una risposta.
Il meccanismo di ricerca vocale di Google cerca le risposte sia all’esterno servendosi dei consueti motori di ricerca sia all’interno del device in cui risiede a seconda del tipo di domanda che gli viene rivolta.
Non viene mai meno quindi il servizio rivolto espressamente all’utente o meglio al possessore del device. Conosce e si attiva con la tua voce, può cercare e organizzare la tua agenda, i tuoi contatti e persino le tue fotografie.
Le ricerche vocali sono in aumento: si stima che entro un anno il 50% delle ricerche online sarà effettuato tramite la voce. Se vuoi saperne di più su come ottimizzare una pagina per la voice search, scopri prima di tutto come funziona la voice search marketing.
A differenza di Google Now, l’assistente Google può interagire con l’utente comunicando in maniera più naturale, grazie ad un algoritmo di elaborazione del linguaggio più evoluto e basato sulle Conversazioni Continue: queste consentono al software di ascoltare automaticamente i comandi successivi dell’utente dopo che ne ha impartito uno, senza quindi mai dover chiamare l’assistente ogni volta.
L’intelligenza artificiale o machine learning del sistema, infatti, fa si che apprenda in automatico i gusti dell’utente e con il tempo vada ad “anticipare” le sue esigenze. Per esempio potrai ottenere una routine per il risveglio che alla pronuncia della parola “buongiorno” (o qualsiasi altra), la luce di casa venga accesa (se hai una casa cosiddetta “domotica”) e l’assistente vocale di Google ti suggerisca gli impegni della giornata. Ti consiglio la pagina sull’intelligenza artificiale se vuoi approfondire la tematica.
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Come Attivare Ok Google
Già integrato negli Smartphone con Android, l’assistente vocale di Google ha bisogno dei seguenti requisiti minimi per funzionare:
- Sistema operativo Android 6.0 o superiore.
- Avere almeno 1.5GB di Ram sul telefono.
- App Google già installata sullo smartphone.
- Pacchetto Google Play Services installato.
- Lingua del telefono supportata dall’assistente Google.
Attivazione di Google Assistant su Android e iOS
Per iniziare a comunicare con l’assistente Google bisogna avviare Google App ( applicazione di ricerca e consultazione di Google), cliccando sull’icona bianca con la lettera “G “, entrare nel menu delle impostazioni e spostare la levetta On su Sempre Attivo.
In seguito per attivare Ok Google, bisogna addestrare il dispositivo a riconoscere la voce dell’utente, ripetendo per tre volte il comando “Ok Google”. Questo procedimento chiamato “sintesi vocale” è spiegato in modo esaustivo nella Voice User Interface. Ogni qualvolta si ha bisogno dell’assistente, basta richiamarlo direttamente dalla Home dello smartphone con l’apposito tasto oppure pronunciando il comando appropriato.
Su smartphone con sistema operativo iOS,per avere l’assistente vocale di Google basta digitare la parola chiave Google assistant app (oppure assistente google apk) sul motore di ricerca di Apple Store e successivamente installare sul dispositivo l’applicazione.
Cosa può fare Google Assistant
Supportato da un software intelligente, l’assistente vocale di Google è in grado di svolgere compiti di supporto per la ricerca di informazioni, la selezione di notizie relative agli interessi del fruitore e lo svolgimento di mansioni pratiche attraverso il controllo di oggetti smart (lampade, termostati, dispositivi di sorveglianza, elettrodomestici etc.).
Nel dettaglio ecco cosa può fare Google Assistant:
- Dare informazioni sul meteo (indicazioni sulle condizioni atmosferiche di una determinata città o sulle previsioni meteo dei prossimi giorni);
- Fornire delle indicazioni geografiche e stradali (tracciare un percorso stradale su Google Maps, consultare la mappa di una città e mostrare le foto di un determinato luogo);
- Impostare dei promemoria o delle sveglie (per aiutare l’utente a gestire la sua agenda personale di impegni, impostare eventi o appuntamenti sul calendario);
- Inviare messaggi e chiamate (scrivere sotto dettatura dell’utente un messaggio o una mail da mandare a un contatto oppure effettuare una chiamata mentre si è alla guida ad esempio);
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Non solo meteo e indicazioni stradali. Si può anche chiedere all’assistente Google di:
- Effettuare calcoli e conversioni (eseguire un calcolo o di effettuare qualsiasi tipo di operazione matematica);
- Avviare delle applicazioni (interpellare qualsiasi app installata su uno smartphone e aprirla);
- Ricevere delle notizie e feed (su sport, cinema, musica o altri interessi);
- Effettuare delle traduzioni di lingua (l’assistente fornisce una traduzione istantanea di quanto è stato ordinato dall’utente);
- Riprodurre musica, video, film e scattare delle foto (con uno specifico comando l’assistente può riprodurre un brano di musica o un film su YouTube, scattare delle foto e mostrare delle immagini);
- Interagire con gli oggetti smart della casa.
Interazione di Google Assistant con numerose App
L‘assistente vocale di Google è in grado di interagire con numerose app di radio, testate giornalistiche, WebTv, siti web, blog di settore, negozi on line, punti vendita nelle vicinanze, social network, mezzi di trasporto, servizi turistici e giochi virtuali. Con il tempo impara a conoscere abitudini e preferenze degli utenti apprendendone il modo di scrivere e di parlare, così da interpretare le richieste più facilmente e con molta precisione (il tasso di accuratezza è di circa l’80%).
Con i prossimi aggiornamenti l’assistente vocale di Google sarà dotato di nuove funzioni avanzate: potrà identificare oggetti tramite la fotocamera dello smartphone, acquistare prodotti, inviare denaro, effettuare acquisti e sottoscrivere abbonamenti di vario tipo.
Dispositivi supportati
Oltre agli smartphone con Android e iOS, Google Assistant è presente anche su altri dispositivi come:
- Orologi con Android 6.0 e versioni succesive;
- TV con Android 6.0 e versioni successive;
- Google Home e Google Mini (dispositivi stereofonici in grado di comunicare con gli apparecchi domestici smart);
- ChromeBook (Personal computer ad alte prestazioni con sistema operativo Chrome Os);
- Smart Display (sviluppati da Lg, Lenovo, JBL e con sistema operativo Android Things);
- Cuffie auricolari per Google Assistant;
Google Home e Google Mini
L’assistente Google è in grado di aiutare l’utente nella gestione delle attività quotidiane anche a casa, diventando un tutto fare domestico con cui dialogare e impartire dei comandi, grazie ai seguenti dispositivi:
Google Home (un apparecchio stereofonico alimentato a corrente e collegato alla rete Wi-Fi che comunica con tutti gli apparecchi domestici smart collegati e compatibili con esso). Su disposizioni dell’utente può spegnere e accendere le luci, la TV, avviare la riproduzione di un video YouTube, regolare la temperatura interna del climatizzatore, gestire il sistema di sorveglianza);
- Google Mini (è la variante portatile di Google Home. Ha la forma di una saponetta e possiede un altoparlante con l’Assistente Google integrato. Può essere posizionato in qualsiasi stanza della casa in modo che sia sempre a portata dell’utente).
Entrambi i dispositivi sono stati progettati dalla Google Inc. e rispondono a precisi comandi in base al tipo di attività, ad esempio:
- Attività di informazione e utility (con comandi come “imposta una sveglia”, “visualizza il timer”, “la mia giornata” etc.);
- Previsioni Meteo (con comandi come “che tempo fa oggi?”, “Qual è la temperatura nome luogo”, “che tempo farà domani” etc.);
- Traduzioni (“Come si dice… in…?“);
- Domotica (“alza/abbassa di 3 gradi la temperatura interna“, “Accendi la lampada” , “Accendi stanza n 2“);
- Intrattenimento (“Chi canta questo brano? “Riproduci la canzone…..”, “Riproduci artista…”, “Riproduci stazione radio…”, “Chiedi a Corriere della Sera di leggere ultime notizie“);
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Con l’avvento degli Smart Display, l’Integrazione tra voce e touch su Google Assistant è diventata più semplice. L’interfaccia grafica è stata modificata e adattata al Material Design.
Gli utenti potranno attivare funzionalità e controllare oggetti sia con comandi vocali sia interagendo con elementi grafici sullo schermo. Le schede di comando sono più grandi in modo da essere più intuitive e leggibili. Quando all’assistente vocale di Google viene chiesto di regolare le luci dell’abitazione, sullo schermo compaiono i comandi necessari per regolarne la luminosità.
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Quali sono i difetti di Google ricerca vocale?
Il difetto che si individua come principale è l’accesso al assistente vocale di Google tramite la frase chiave “OK Google” e il fatto che sia spesso necessario ripeterla più di una volta per effettuare un’azione in più step. Spesso capita che lo smartphone non recepisca immediatamente il comando e trovarsi al supermercato o in un luogo pubblico continuando a ripetere “OK Google” sempre più forte e con tono sempre più arrabbiato scuotendo magari con stizza lo smartphone può risultare imbarazzante.
Un altro aspetto è quello che mentre una persona sta parlando di tutt’altro, il device che ha vicino in qualche modo interpreta il comando e parte con domande o risposte che in talune circostanze possono essere simpatiche e strappare una risata, in altre possono essere inopportune.
Altra pecca, seppure si verifichi raramente, è che la ricerca vocale si attiva alla pronuncia della semplice parola “OK” ormai diventata di uso frequente nelle nostre conversazioni.
Un altro inconveniente si verifica quando si impostano più lingue. Per esempio impostante italiano e inglese spesso l’interpretazione della frase pronunciata in una lingua viene effettuata nell’altra con la restituzione di risultati incongruenti. Nel caso di una persona bilingue questo potrebbe per esempio essere fastidioso.
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Quali potrebbero essere gli impatti della ricerca vocale sul Digital Marketing ?
Se all’inizio il vero plus della ricerca vocale risiedeva nel poter compiere alcune azioni in momenti in cui risulta difficile usare le mani, come sempre quello che nasce da una necessità finisce con il diventare abitudine per cui la ricerca vocale è sempre più utilizzata come normale mezzo di consultazione della rete. Le opinioni sono discordanti ma è molto probabile che questa modalità di interazione abbia un impatto sul modo di fare SEO.
Le ricerche effettuate da testo non hanno le stesse caratteristiche di quelle vocali in quanto a voce è normale utilizzare un linguaggio più naturale, più colloquiale in quanto, consciamente o meno, abbiamo la tendenza a rivolgerci al nostro assistant come ad una persona. Si parla infatti di Conversational Search. Ecco quindi che gli esperti di Content Marketing dovranno essere sempre più orientati a valutare ed utilizzare le componenti testuali conversazionali.
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