Hai già sentito parlare di analisi SERP e della sua importanza per posizionarti nella prima pagina di Google ma non hai ancora trovato tutte le informazioni di cui hai bisogno? Bene, hai cliccato l’articolo che fa per te.
Qui di seguito troverai:
- Una definizione chiara di cos’è la Search Engine Result Page
- Perché devi farla e perché devi imparare a farla correttamente
- Una guida passo a passo
- I migliori tools per aiutarti a redigere un’analisi SERP di successo.
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Cos’è la SERP?
Acronimo di Search Engine Result Page, la SERP non è altro che la pagina dei risultati che qualunque motore di ricerca, sia i più utilizzati (Google, Yahoo, Bing ecc) che i motori di ricerca alternativi, presenta non appena cerchi una parola chiave.
Ogni SERP (pagina dei risultati) presenta circa 10 risultati organici, ordinati in base alla pertinenza con la frase che l’utente ha cercato.
Risultati Organici: sono i risultati (pagine internet o blog) che si posizionano nel motore di ricerca naturalmente ovvero senza l’aiuto di un pagamento.
Risultati Sponsorizzati: al contrario dei primi, sono quei risultati che si trovano nella SERP grazie all’acquisto di uno spazio pubblicitario.
Come si presentano i risultati della SERP? I risultati della SERP si presentano come Snippet. Ogni Snippet è creato almeno da 3 righe che includono:
- L’URL
- Il Titolo della pagina web
- La Meta Description
Ecco un esempio qui sotto:
Parola chiave: “Master in digital marketing con stage“
Nella parte finale della SERP noterai anche la presenza di una sessione dedicata alle Parole chiave correlate. Questi sono suggerimenti dati da Google dei quali dovrai tenere conto al momento della creazione del contenuto della tua pagina o articolo.
Perché fare l’analisi della Search Engine Result Page?
Dopo aver visto cos’è la SERP vediamo ora perché è tanto importante analizzarla in modo accurato.
Un’analisi SERP dettagliata ha come obiettivo ultimo quello di aiutarti a posizionare il tuo articolo, o la tua pagina web tra i primi risultati dei motori di ricerca.
Attraverso lo studio della SERP potrai infatti:
- Capire quali sono i tuoi competitors
- Captare i punti di forza e di debolezza dei risultati in prima pagina.
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Come fare l’analisi SERP? Guida passo passo.
Vediamo in dettaglio come procedere. Riprendiamo la keyword utilizzata nell’esempio precedente: “Master in digital marketing con stage” e ammettiamo che tu voglia scrivere un articolo con essa. La prima cosa che dovrai fare prima di cominciare la stesura del contenuto sarà fare l’analisi della Keyword.
Analisi della Keyword
L’analisi della keyword può essere svolta attraverso tools o manualmente. Servizi come ad esempio Ubersuggest e Google Trends sono gratuiti (a volte offrono un servizio più avanzato con una sottoscrizione mensile) e ti permettono di ricavare informazioni determinanti per la stesura del testo.
Volume di ricerca della parola chiave con Ubersuggest
Non dovrai far altro che inserire la tua parola chiave nella finestra di ricerca di Ubersuggest e scegliere la lingua e il paese per i quali vuoi ricevere informazioni.
La ricerca ti mostrerà:
- Il volume di ricerche effettuate in un mese (Search Volume). Questo risultato potrà darti un estimazione di quanti utenti potrebbero essere interessati all’argomento che tratterai. Maggiore è il numero di ricerche, maggiori saranno gli utenti che visiteranno la tua pagina.
- La difficoltà SEO (SEO Difficulty) ovvero l’estimazione dei concorrenti presenti nei risultati organici. Un’alta competizione rende il posizionamento in prima pagina più complesso. E meglio quindi usare keywords con una difficoltà SEO bassa.
- La difficoltà a pagamento (Paid Difficulty) ovvero l’estimazione di competitors nei risultati sponsorizzati. Anche in questo caso è meglio che il risultato sia basso in modo da garantire un minor numero di concorrenti.
- Il CPC (Cost per click)ovvero il costo di questa keyword in caso volessi sponsorizzare l’articolo o la pagina. In genere più il costo è alto, più la parola chiave è autorevole.
- Parole chiave correlate (Keyword ideas), ovvero altre frasi che hanno un significato uguale o simile a quello della tua parola chiave. Ad esempio, in caso le frasi correlate proposte abbiano una minore difficoltà SEO potresti pensare di cambiare la tua focus keyword e adottare la correlata.
A questo punto dovresti essere in grado di capire se la tua parola chiave può portare il tuo articolo o pagina nelle prime posizioni Google o se è il caso di concentrarsi su una correlata o magari addirittura cambiare la focus keyword.
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Cosa gli utenti cercano? Google Trends
Una volta che avrai studiato la tua parola chiave con Ubersuggest, e che avrai deciso se vale la pena scrivere del contenuto sulla stessa, ti consiglio di utilizzare un’altro tool, Google Trends, per raccogliere qualche informazione in più.
Google Trends è un tool messo a disposizione da Google stesso che ti permette di capire, quali sono i temi relativi alla parola chiave inserita più ricercati in un determinato periodo di tempo, in un determinato Paese.
Secondo l’esempio qui sotto, in Italia, in termine “digital marketing” è stato associato a ricerche correlate quali:
- Corso digital marketing
- Digital marketing google
- Digital marketing manager
Considerando che queste frasi correlate sono tra le più ricercate in Italia, è importante aggiungerle al tuo contenuto al momento della stesura del testo. Questo permetterà al tuo articolo di essere individuato da Google quando un utente farà una ricerca per le correlate sopra citate, e aiuterà Google stesso a capire di cosa il tuo articolo o pagina tratta.
Ricerca manuale della keyword in Google Search
Non tutto si può fare attraverso tools, un po’ di lavoro manuale è ancora richiesto per l’analisi dei risultati di ricerca. Una volta valutata la tua parola chiave e trovato le correlate è ora il momento di studiare la SERP un po’ più a fondo. Per fare ciò ti basterà fare una ricerca della tua parola chiave su Google. Ricordati di utilizzare una pagina in incognito in modo che Google non ti mostri i risultati in base alle tue ricerche precedenti.
La SERP ti mostrerà 10 risultati organici, ognuno con il suo sippet. Per prima cosa dovrai aprire tutti i 10 link e capire di che tipo di query si tratta ovvero qual è l’intento di ricerca (o Search Intent) degli utenti. Queste ricerche possono essere:
- Informazionali: gli utenti cercano semplici informazioni riguardo un dato argomento. In genere i titoli degli articoli includono parole come “come fare”
- Navigazioni: gli utenti cercano informazioni più precise, hanno già bene in mente cosa stanno cercando e i titoli degli articoli e pagine sono tutt’altro che generali
- Transazionali: queste queries hanno come obiettivo quello di portare l’utente a fare una transazione che può essere l’acquisto di un prodotto o servizio o la sottoscrizione a una newsletter o altro ancora. Queste queries includono in genere frase come “corso di…”, “consulenza di….”
- Comparative: in questa fase l’utente ha già un quadro ben preciso di cosa sta cercando e vuole ora comprare più prodotti o servizi per decidere quale è il più adatto a se
Una volta analizzato il tipo di query dei primi 10 risultati della SERP di Google, puoi ora decidere a quale tipo di ricerca il tuo articolo o pagina dovrà rispondere.
Torniamo ai nostri risultati di ricerca per la parola chiave “Master in digital marketing con stage” e vediamo che la maggior parte dei risultati inducono l’utente a iscriversi a un master o corso. Tutte le pagine della SERP rispondono a una query transazionale, è quindi questo il tipo di ricerca per il quale vogliamo che il nostro articolo si posizioni.
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Analisi dei Competitors
Adesso che sai quale keyword utilizzare e a quale tipo di query vuoi rispondere torniamo a considerare quei 10 risultati derivanti dalla ricerca della SERP e passiamo all’analisi dei competitors. In particolare vediamo:
- Struttura dell’indice
- Link building
- Page Authority e Domain Authority
- Visite mensili
- Keyword density
Ti è capitato di lavorare in smart working e ti sei accorto che in fondo non è così male?
Struttura dell’indice
Per proseguire con un’accurata analisi SERP dovrai ora aprire tutti i 10 link e tenere a mente la loro struttura H1, H2. Cerca ora di capire la ragione per la quale queste pagine sono state posizionate così bene. E la parola chiave inclusa nel titolo (Normalmente l’H1)? É il titolo accattivante e induce l’utente a leggere il contenuto della pagina?
Ora, ci sono delle correlate o degli argomenti che hai trovato con Google Trends o Ubersuggest che valuti importanti ma che i concorrenti non hanno menzionato? Se questo è il caso, hai appena trovato il punto di debolezza dei tuoi concorrenti e hai capito come poter posizionarti prima di loro. Ma non è solo questione di parole chiave e correlate, vediamo qui di seguito altri aspetti da tenere a mente per posizionarti tra i primi risultati della SERP.
Link building
Per trovare le pagine in rete, Google utilizza una specie di spider che rileva tutti i siti che trattano di una determinata parola chiave. Inoltre, nel momento in cui analizza tutti questi siti, naviga anche per le pagine che questi stessi hanno “linkato”.
É per questa ragione che è di determinata importanza creare una soddisfacente rete di collegamenti tra il tuo sito e siti terzi. Questa pratica SEO prende il nome di link building. Se credi che per aumentare la possibilità che Google riconosca il tuo sito durante il crawling serva semplicemente linkare il maggior numero di siti alla tua pagina, ti stai sbagliando. Infatti, Google riconosce se i tuoi link portano a risorse autorevoli o no. Fai quindi attenzione a linkare risorse autorevoli, di alta qualità, e non pagine che possono essere considerate spam. Per questo, ti consiglio di usare tools come l’estensione Chrome di “MozBar”, che ti indica il grado di autorevolezza di ogni pagina web.
Con tools come Ubersuggest puoi anche analizzare quali link i competitors hanno usato e, controllare l’autorevolezza degli stessi per poi trovare risorse migliori per la tua pagina.
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Page Authority e Domain Authority
Abbiamo appena menzionato l’importanza di linkare pagine autorevoli. Ma che cosa si intende con “autorevolezza” di una pagina o dominio?
Te lo spiego con un esempio. Riprendiamo la parola chiave studiata in precedenza “Master in digital marketing con stage” e riconsideriamo il primo risultato SERP trovato. Copiamo l’URL di quest’ultimo e cerchiamo informazioni sulla piattaforma Moz.
Una volta lanciata la ricerca, la piattaforma ci informa sull’Autorità del dominio, l’Autorità della Pagina e il numero di link esterni presenti.
- Domain Authority: Indicatore sviluppato da Moz che va 1 a 100 e che si riferisce alla probabilità con la quale un sito internet si può posizionare nella prima pagina della SERP. Più alto è il risultato, meglio il sito internet si può posizionare
- Page Authority: Metrica che attraverso un punteggio da 1 a 100 indica quanto una pagina possa posizionarsi tra i primi risultati della SERP. Anche in questo caso, maggiore è il risultato meglio sarà posizionata la pagina
L’algoritmo che porta alla determinazione di questi punteggi prende in considerazione anche le attività di link building. Ripeto quindi che è di determinata importanza adottare una corretta strategia di link building per trovarsi in prima pagina nel motore di ricerca.
Visite mensili
Il modo migliore per riuscire a posizionarsi meglio dei competitors è quello di studiarli e conoscerne la loro strategia. Abbiamo appena visto quanto è importante identificare i nostri competitors, analizzare la loro strategia di link building e valutare la loro autorevolezza di pagina e dominio. Vediamo ora un’altra metrica che può aiutarti a capire quanto i tuoi competitors sono “forti”. Il traffico mensile al loro sito internet. Ancora una volta, usiamo il tool di Ubersuggest e inseriamo il dominio di colui che si posiziona in prima pagine per la parola chiave “Master in digital marketing con stage”.
Secondo i risultati, il traffico mensile al sito web della pagina in prima posizione è di 178’079 visitatori. Inoltre, nella seconda metà della pagina di Ubersuggest è anche possibile vedere quali sono le pagine che portano più traffico al sito web. La versione gratuita di Ubersuggest mostra le prime 10 pagine con maggior traffico. Senza dover sottoscrivere un upgrade della piattaforma, possiamo comunque controllare se la pagina che si presenta in competizione con la nostra, si posiziona o no tra quelle che portano più traffico al sito web.
Per avere un’idea più chiara dei tuoi concorrenti, compara quindi il traffico mensile alle loro pagine web e quello alla tua.
Keyword density e utilizzo della parola chiave nel testo
Un’altra metrica che può aiutarti a studiare i tuoi concorrenti è quella della Keyword Density. Essa è una percentuale che indica la quantità di volte che la parola chiave è ripetuta nel testo ed è data dal rapporto tra il numero di volte che la keyword è menzionata e il numero di parole totali.
Anche se Google non l’ha mai confermato, studi di SEO sono giunti alla conclusione che una buona Keyword density dovrebbe essere almeno del 3%. Stai però attento a non esagerare con la ripetizione della parola chiave in quanto Google potrebbe addirittura penalizzare la tua pagina.
Per un uso ottimale della parola chiave nel testo, segui i consigli qui di seguito:
- Inserire la parola chiave nella prima frase dell’articolo o pagina
- Utilizzare le frasi correlate (trovate in Google search o in Ubersuggest)
- Ricordarsi che il contenuto deve essere scritto per un utente umano e non per un macchina
- Evitare di riempire il testo con la parola chiave e le correlate senza seguire una struttura fluida
- Utilizzare la parola chiave nel titolo e atl text delle immagini introdotte nel contenuto
Per un’analisi rapida e precisa della Keyword Density, ti suggerisco di utilizzare strumenti come Small SEO Tools.
Le domande da farsi dopo aver condotto l’analisi SERP
Al termine dell’analisi SERP dei competitors sarai in grado di:
- Valutare chi sono i tuoi concorrenti principali
- Identificare i punti di forza e di debolezza dei tuoi competitors
- Analizzare la strategia di link building adottata dai tuoi concorrenti
- Valutare l’autorevolezza di pagina e di sito web dei tuoi competitors
- Misurare la “fama” dei tuoi concorrenti con l’analisi delle visite mensili
- Studiare il contenuto degli articoli dei tuoi concorrenti con l’analisi della Keyword Density
A questo punto è giusto che tu raccolga tutte le informazioni trovare e valuti se è possibile che il tuo articolo o pagina possa competere con i tuoi concorrenti. Devi essere del tutto oggettivo perché è ben possibile che i competitors trovati siano compagnie mondialmente riconosciute come Google e Wikipedia o leader del mercato. Se questo è il caso, capisci bene che riuscire a posizionarsi meglio di loro può essere complicato. Complicato ma non impossibile!
Se ti trovi davanti a questa realtà potresti ad esempio decidere di adottare una strategia di contenuti “hub and spoke”. Secondo questa strategia dovrai creare un contenuto principale detto “Pillar Article” all’interno del quale parlerai di sub-topics ai quali linkerai altri articoli da te scritti. Il pillar article sarà il tuo articolo di base mentre gli altri saranno articoli di supporto, volti ad aiutare il primo a posizionarsi.
Tools per condurre l’analisi SERP
Avrai già notato la quantità di tools che ho menzionato durante gli step che spiegano come condurre una soddisfacente analisi SERP. Questi, sono tutti strumenti che possono essere utilizzati gratuitamente o attraverso la sottoscrizione di un piano a pagamento.
Vediamoli qui di seguito:
- Ubersuggest
- Google Trends
- Mozbar
- Ahrefs
- Smallseotools
Inoltre, nomino qui alcuni tools gratuiti con i quali puoi controllare il posizionamento di una determinata pagina data una precisa keyword:
- AccuRanker
- SemRush
Sta ora a te di valutare qual è lo strumento che più risponde alle tue esigenze. Scopri altri tools di position tracking!
Per aiutarti nell’analisi della SERP scarica la Mini Guida Gratuita
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Sei pronto a posizionarti nella prima pagina di Google?
Hai appena avuto accesso a una guida semplice e dettagliata per poter fare un’analisi SERP di successo. Con queste basi, potrai iniziare il percorso per posizionare la tua pagina o blog tra i primi risultati della SERP di Google. Questo è solo uno degli step da superare per condurre una corretta SEO ma è decisamente il primo da considerare.
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