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Broken links: cosa sono, come trovarli e soluzioni per correggerli

I broken links sono dei link rotti che possono incidere negativamente sulla valutazione del tuo sito web da parte dei tuoi users e/o di Google penalizzandone la user experience e il ranking.

Questi possono essere dei link sia interni a pagine del tuo sito, sia esterni, ovvero provenienti da altri siti web. In entrambi i casi puntano verso le tue risorse online non più disponibili che devono essere individuate e sostituite. Questa attività fa parte della routine e del lavoro di ogni seo. Se vuoi sapere di più a riguardo e formarti come professionista in questo settore, consulta il Corso SEO di Digital Coach® e ottieni la certificazione che ti sarà d’aiuto per entrare nel mondo del lavoro. Altrimenti richiedi qui un coaching con un nostro esperto.

In questo articolo ti verrà spiegato cosa sono i broken links e come trovarli grazie all’aiuto di alcuni tools messi a disposizione sul mercato.

Cosa sono i Broken Links

I broken links sono dei collegamenti ipertestuali che puntano verso risorse non più disponibili. Ti è mai capitato di aver voluto approfondire un argomento di un articolo e cliccando su una risorsa interna o esterna di aver visualizzato un codice di errore? (Ad esempio: errore 400) Fastidioso vero? Anche i crawler di Google valutano negativamente questi errori che nel lungo periodo possono penalizzare il ranking del sito nella SERP. L’impatto negativo di questi collegamenti si verifica sia se il link è in entrata al tuo sito, sia se interno allo stesso.

Approfondiamo meglio questa differenza.

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Broken links esterni

Che i link esterni siano un fattore di ranking non è un segreto. Google valuta l’autorevolezza di un sito e dei suoi contenuti attraverso il numero di backlinks ottenuti da quest’ultimo, un po’ come delle review sulla qualità e affidabilità dei contenuti. Se un sito terzo cita una nostra pagina come approfondimento segnalando la qualità del nostro contenuto dobbiamo accertarci che questo sia ancora disponibile. Altrimenti è necessario contattare il proprietario e chiedere di sostituire la risorsa, per non perdere punti di authority. Allo stesso modo si deve controllare che le fonti esterne inserite nel nostro siano ancora aggiornate e accessibili. In caso contrario è possibile perdere posizioni di ranking e trust.

Broken links interni

Se risolvere un problema con le risorse esterne non è sempre così facile, al contrario i broken links interni non hanno scuse. Essendo link all’interno del tuo spazio web e che puntano ad un tuo contenuto, sostituirli è facile e dipende solo da te.

Naturalmente con un grande sito di migliaia di pagine e contenuti non sarà sempre così facile ma è un’operazione necessaria affinché tu possa proteggerne la qualità.

Inoltre, i link interni servono anche ai crawler di Google per scandagliare e comprendere l’architettura del tuo sito. Portarli in un vicolo cieco gioca a tuo sfavore.

Come trovare i broken links

Adesso che ti è più chiara la definizione e la differenza tra broken links interni ed esterni passiamo alla pratica. Come fare ad individuarli per il tuo sito web?
La soluzione migliore viene dettata dalla grandezza del tuo sito e dalle tue risorse economiche. 

Queste si possono racchiudere in 2 soluzioni principali.

Controllo dei link manuale

Anche se non è una soluzione altamente tecnologica e sicuramente all’avanguardia, se il tuo sito è piccolo e hai a disposizione più tempo che denaro puoi controllare i tuoi link manualmente.

Se, invece, hai già dimestichezza con i tool SEO e miri a diventare uno specialista allora amerai molto di più affidarti ad un tool.

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Site Audit Tool

come trovare broken linksSu internet sono state sviluppate le più svariate piattaforme per scoprire i broken links presenti su un sito.

Online c’è un vero e proprio universo di strumenti per la SEO che svolgono con pochi click questa mansione al tuo posto.

 

Tool a pagamento

Le offerte a pagamento per compiere l’audit di un sito sono infinite. Alcuni dei SERP scraper più famosi per l’analisi dei link sono Screaming Frog e Ahrefs. 

  • Screaming Frog è indicato quando si vuole fare un lavoro di ricerca accurato e comprensivo di moltissime pagine e URL.
    Questo strumento è considerato da molti il tool perfetto per eseguire il parsing delle pagine di grandi siti.
  • Ahrefs mette a disposizione anche un tool free per analizzare i link in entrata e in uscita dal tuo sito. Naturalmente il tipo di analisi è meno dettagliata rispetto a quella a pagamento. Questo tool è davvero molto utile soprattutto per analizzare i backlinks provenienti da siti esterni verso il proprio sito e anche verso la concorrenza. 
  • Semrush è un’altra alternativa a pagamento che ha all’interno degli strumenti per il site audit e una sezione per i broken links.
    I link non funzionanti vengono riportati nella sezione “Issues” e offre anche una lista di tutte le url che non vengono indicizzate da Google.

Questi sono solo alcuni dei tool a pagamento che offrono un’analisi approfondita della salute dei link di un sito. La scelta tra Screaming Frog e Ahrefs dipende dal budget e l’interfaccia della piattaforma. Par alcuni infatti, è più semplice una e per altri l’esatto contrario.

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Tool gratis

  • Google Search Console è uno degli strumenti più utilizzati dai webmaster per l’ottimizzazione delle pagine di un sito in ottica SEO. Questo può essere utilizzato anche per trovare i broken links. Nel menu a sinistra si trova la voce “Copertura”. Basta cliccarci sopra per visualizzare altre voci tra le quali “Dettagli”. Sotto “Errori di reindirizzamento”, vengono mostrati gli errori 404 e gli errori del server più un elenco con ulteriori informazioni per i link non funzionanti trovati e altri dettagli come gli URL di origine. L’analisi può anche essere scaricata e utilizzata per una presentazione.
  • BrokenLinkCheck.com: basta inserire il tuo url nella stringa di ricerca per analizzare gratuitamente fino a 3.000 pagine. Questo SERP scraper è davvero molto intuitivo e semplice da utilizzare e può essere utilizzato anche come estensione per il browser Chrome. 
  • Broken Links Checker di Ryte offre un’analisi grafica dei tuoi backlinks, filtrabile in base a diverse categorie come i codici di stato. Questi ti permettono di risalire alla natura dell’errore del collegamento, ad esempio se è del server o un link “non trovato”. È un tool online quindi non necessita di installazione e si possono analizzare fino a 100 URL.
  • Dead Link Checker è un’opzione online anch’essa facile da utilizzare. Puoi scegliere se analizzare un intero sito o pagine singole. Naturalmente come tutte le altre versioni non a pagamento di questi tool il numero di URL analizzabili è limitato. Una delle opzioni più interessanti è la possibilità di utilizzarlo usando il “Multi Check” ovvero il controllo manuale o l’”Auto Check” per l’analisi regolare e automatizzata.
  • Site Checker offre più o meno le stesse funzioni dei siti precedenti ma la feature più interessante è sicuramente la possibilità di avere un’analisi SEO più generale e dettagliata se si passa all’abbonamento.

Ciò che differenzia il tool gratis di Google dagli altri è che il primo può essere utilizzato solo sul proprio sito mentre gli altri valgono anche per l’analisi di siti terzi e per questo vengono molto utilizzati per le strategie di Outreach e di link building. Inoltre a differenza di Google Search Console le altre piattaforme free non offrono molti insight sui siti analizzati e quindi sono sconsigliate nel caso in cui si voglia fare un lavoro molto dettagliato (per clienti o su grandi siti).

Cosa fare quando scopri dei broken links? 

Gli strumenti citati sopra, gratuiti o meno, sono tutti utili per rilevare i link rotti. Una volta trovati bisogna correggerli e non lasciar passare troppo tempo per non incorrere in una penalizzazione. 

Il primo step verso la soluzione è individuare la natura dell’errore. Nella maggior parte dei casi i broken links vengono contrassegnati come 4xx e 5xx sulla pagina di atterraggio. Gli errori 4xx sono pagine “non trovate”, mentre gli errori 5xx sono errori del server. Alcune delle best practice più utilizzate per correre ai ripari sono:

  • Sostituzione del link: nel caso di link interni può accadere che una pagina col tempo diventi obsoleta e che durante una buona routine di pulizia SEO sia stata cancellata dal sito. Se c’è ancora un collegamento a questa pagina va sostituito con un’altra risorsa. Presta attenzione però alla consistency ovvero all’attinenza dei vari collegamenti. Il nuovo link deve sempre e ancora rappresentare una risorsa utile per l’utente per un determinato topic.
    Se invece a puntare verso una pagina non più esistente del tuo sito era un link esterno allora preoccupati di contattare il proprietario. In questo modo non solo darai una mano ad un sito terzo nello scouting dei suoi broken links ma potresti utilizzarlo come gancio per proporgli di nuovo una risorsa attinente del tuo sito. Pulizia del sito e link building insieme, non c’è nulla di meglio!
  • Reindirizzamento 301 o redirect 301: indica che la risorsa è stata spostata in modo permanente e indirizza l’utente e i crawler verso il nuovo contenuto. Dal punto di vista della SEO questo non solo permette l’indicizzazione e una migliore user experience ma trasferisce anche la “link juice” o il “ranking power”. Nel caso di redirect da un sito esterno, invece, viene trasferito il trust o il “tributo di fiducia” fondamentale per una corretta link building.

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Queste sono le azioni maggiormente attuate nel caso di broken links ma le soluzioni sono davvero varie e dipendono soprattutto dal tipo di errore incontrato e dal grado di esperienza nella SEO che si è maturata. 

In questo articolo si è voluto sottolineare l’importanza di compiere regolarmente un controllo dei link esterni ed interni di un sito come ottima behaviour per non incorrere in penalizzazioni e non deludere i propri utenti. Se vuoi sapere come ottimizzare il tuo sito e tutte le altre best practice suggerite puoi richiedere una consulenza gratuita.

 

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8 Commenti

  1. Miria Cavalcante

    ARticolo più tecnico rispetto agli altri, molto utile perchè è un aspetto che non va trascurato!

  2. Maria Elena Massarelli

    Per chi fa SEO è importantissimo analizzare le pagine per verificare la presenza di broken link perché questi potrebbero danneggiare il posizionamento del sito e poi è importante agli occhi degli utenti avere un sito “pulito”. Molto utili le soluzioni date per risolvere il problema :)

  3. Alessandro Manno

    È una cosa davvero fastidiosa quando capita, e molto spesso influisce negativamente sulla reputazione e sull’autorevolezza del sito, perchè, a mio parere, indica scarsa cura nel proprio lavoro. Ottimo articolo da salvare per il futuro, quando sicuramente mi tornerà utile per i tool elencati! Grazie.

  4. Riccardo Bertato

    L’argomento è davvero molto interessante e tratta un tema che spesso viene messo in secondo piano, soprattutto quando si parla di siti di piccole/medie aziende. Secondo te ogni quanto sarebbe buono fare un controllo di dei broken link? Immagino che dipenda anche da quanti contenuti vengono prodotti dal sito, però mediamente sarebbe buono avere un riferimento di quante volte un sito di medie dimensioni che sviluppa contenuti con costanza (tutte le settimane) dovrebbe fare un controllo di questo tipo.

  5. Monica Ciminelli

    Grazie, conoscevo solo Google Search Coansol , sicuramente vado a vedermi gli altri tool descritti. Molto utile

  6. Milena Moro

    Trovo sempre utile questo genere di articoli che elencano una serie di tools per la soluzione di un problema. Inoltre l’artciolo ci fà ricordare cosa sono , come si diagnosticano e come correre ai ripari in caso di individuazione e presenza di broken link siano essi in entrata o in uscita verso e da il nostro sito

  7. Ezzuela Zarantonello

    Quella dei broken links è una tematica sempre attuale, direi pure fondamentale, in ambito SEO. L’utilizzo di plugin o di tool dedicati per la rilevazione dei link rotti è fondamentale quando si lavora su un sito ricco di pagine e collegamenti interni ed esterni.
    Post interessante, utile per avere le informazioni necessarie per mantenere o migliorare il ranking delle pagine di un sito. E più in generale per mantenere o migliorare l’autorevolezza dell’intero sito.

  8. Monica Sartori

    L’argomento dei broken links è davvero molto importante e non va trascurato se si vuole essere sicuri di risultare graditi ai motori di ricerca. L’articolo tratta con molta semplicità e chiarezza questo argomento senza tralasciare qualche tecnicismo. Molto utile per ricordarsi che i broken links vanno e devono gestiti per non incorrere in spiacevoli penalizzazioni.

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