La frequenza di rimbalzo (o Bounce Rate) è un dato fondamentale per capire come sta performando il tuo sito internet. In sostanza, che cosa misura questo parametro? Come si può migliorare la performance di questo dato? Se il dato è alto è sinonimo di cattive prestazioni o poco interesse da parte del pubblico?
Sono tutte domande classiche che si possono fare per poter leggere e interpretare le prestazioni di un sito internet, che verranno approfondite anche su questo articolo.
Prima di andare avanti, sarebbe meglio dare una prima definizione su cosa sia questa metrica. Questo dato misura in percentuale quanti visitatori vanno su una pagina web, ne leggono il contenuto e poi chiudono il documento. Il rimbalzo indica proprio questa sequenza di zioni fatte dall’utente: entra in una pagina web, ne legge il contenuto o una parte dello stesso e poi esce senza navigare in altre pagine del sito.
In questo articolo, imparerai come interpretare questo dato. In particolare, ti spiegherò:
- Come Google Analytics calcola questa metrica del tuo sito.
- Come interpretare questo indicatore importante sulle performance del tuo sito.
- Le best practice per migliorare il Bounce Rate del sito e renderlo più performante.
Il Bounce Rate è uno dei tantissimi dati raccolti dagli analisti del web, ed è uno dei compiti fondamentali che deve saper fare. Sul mercato ci sono tanti corsi, anche Digital Coach offre un corso specifico per la Certificazione di Web Analytics Specialist.
Che cos’è la frequenza di rimbalzo secondo Google Analytics
Google Analytics è una piattaforma online che fotografa e monitora vari aspetti delle prestazioni di un sito internet, fra cui il comportamento di un utente che interagisce con esso. Anche la frequenza di rimbalzo è un dato importante da tener d’occhio sia sul sito in generale, che su una singola pagina.
Ma in sostanza che cos’è una frequenza di rimbalzo? Come ho già spiegato nell’introduzione dell’articolo, il Buonce Rate indica la percentuale sul numero di utenti che leggono le informazioni contenute sulla pagina su cui atterrano. Dopo aver letto tutta la pagina, e hanno trovato una risposta ad una loro domanda chiudono la pagina o il sito internet.
Per farti capire meglio di cosa si tratta, sarebbe meglio fare un esempio. Poniamo che il sito internet abbia al giorno 100 utenti che visitano il sito: su 100 visitatori il 50% chiude il documento su cui è atterrato dopo averlo letto. Quindi abbiamo il 50% degli utenti che se ne va subito dopo aver letto una sola pagina del sito.
Questo si verifica soprattutto su siti di informazione come i blog o siti di notizie, perché gli utenti che atterrano su una pagina, vogliono una risposta ad una loro domanda. Subito dopo aver letto quel contenuto, chiudono la pagina perché hanno trovato subito la risposta che cercavano.
Frequenza di rimbalzo vs tasso d’uscita
La frequenza di rimbalzo spesso viene confusa con un’altra metrica: il tasso di uscita. Ma non è affatto vero, perché ci sono delle differenze fra questi due tipi di dati.
Nei paragrafi precedenti ti ho spiegato che cosa sia la frequenza di rimbalzo, ma adesso è il momento di spiegarti cosa sia il tasso di uscita. Prima di tutto è necessario sapere che il tasso di uscita è la percentuale di volte in cui quella pagina è stata visualizzata per ultima durante una sessione.
Per esempio:
- Lunedì: Pagina A – Pagina C – Pagina B – Chiusura sessione.
- Martedì: Pagina C – Pagina A – Chiusura sessione.
- Mercoledì: Pagina B – Chiusura sessione.
Quale delle tre pagine è quella che ha avuto un alto tasso di uscita? La pagina B perché è stata visualizzata per ultima due volte su tre, prima di chiudere una sessione.
Cosa significa e perché il tasso di uscita è differente dalla frequenza di rimbalzo? Il tasso di uscita è riferito ad una pagina che viene visualizzata per ultima dopo averne viste due o tre prima di chiudere una sessione. Invece, la frequenza di rimbalzo si riferisce a quanti visitatori chiudono quell’unica pagina aperta dopo averne letto il contenuto. In questo caso, la frequenza di rimbalzo è calcolabile solo per la pagina B, in corrispondenza del mercoledì.
Il professionista che analizza e interpreta la frequenza di rimbalzo di un sito è il Web Analytics Specialist.
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Come si calcola il Bounce Rate di un sito?
Come si fa a calcolare la frequenza di rimbalzo di un sito web? Per farlo, Google Analytics ha bisogno di questi dati fondamentali:
- Frequenza di rimbalzo di una pagina web: viene calcolata prendendo come dati il numero totale di rimbalzi di una singola pagina in un preciso lasso temporale / per il numero totale di accessi (o atterraggi) sulla pagina nello stesso periodo di tempo.
- Frequenza di rimbalzo di un sito web: viene elaborata considerando come dati di calcolo il numero totale di tutti i rimbalzi del sito in un preciso periodo di tempo / numero totale di accessi (o atterraggi) su tutte le pagine nello stesso lasso di tempo.
Adesso ti spiego un po’ di terminologia tecnica.
- Che cosa si intende per rimbalzi? E’ il numero delle visite di una pagina, che ha chiesto un tracciamento ai server di Google Analytics. Infatti questo indicatore evidenzia una percentuale di accessi su una pagina specifica, ecco perché viene utilizzato il termine rimbalzo.
- Accesso è il numero delle volte in cui un visitatore atterra su una determinata pagina del tuo sito.
Come interpretare la frequenza di rimbalzo
Per capire bene come funziona il tuo sito, non basta saper calcolare e leggere la frequenza di rimbalzo. Ma si deve saper interpretare bene questa metrica, per poter sviluppare una precisa strategia di web marketing, in base alle prestazioni del sito e agli obiettivi di chi ne è il proprietario. Inoltre, dipende anche dal tipo di sito (ad esempio se è e-commerce ha come obiettivo vendere).
Se si gestisce un blog, è del tutto normale che la metrica sia alta. Il motivo è che il visitatore sta cercando una risposta ad una domanda, per soddisfare il suo bisogno di informazioni. Quando ha finito di leggere il contenuto di quella pagina specifica, significa che ha soddisfatto il suo dubbio trovando la risposta che cercava e quindi chiude la sessione. E’ per questo motivo che siti di informazione e blog hanno una frequenza di rimbalzo alta.
Esiste una frequenza di rimbalzo accettabile?
Dipende, ma se una frequenza di ribalzo è bassa, solitamente vuol dire che il sito ha dei problemi di natura tecnica, che ti spiegherò meglio più avanti nell’articolo. Se invece questo dato è alto allora si deve migliorare il sito soprattutto sui contenuti (a meno che non sia un blog, come avevo spiegato nel paragrafo precedente).
Quanto dovrebbe essere la frequenza di rimbalzo? Ci sono degli intervalli che aiutano a capire quando il Bounce Rate è accettabile o meno. Te li riporto di seguito:
- 25% o di meno: apparentemente il sito ha delle buone performance, ma sarebbe troppo bello avere questi valori. Oppure c’è da chiedersi se c’è qualcosa che non va a livello tecnico per poterlo correggere.
- Dal 26 al 40%: il sito ha delle buone prestazioni, è consigliabile tenerlo d’occhio, se qualcosa dovesse peggiorare per intervenire.
- Dal 41% al 55%: le prestazioni del sito sono nella media.
- Dal 56% al 70%: le prestazioni sono superiori al normale, a seconda del tipo del tuo sito e dei tuoi obiettivi (se gestisci un blog o un sito di informazione, oppure Ecommerce, ecc…)
- 70% e oltre: la metrica è troppo alta e deve farti capire che qualcosa non va. E’ necessario cercare le cause di questa performance per migliorarla.
Solo un bravo analista può leggere ed interpretare queste metriche e ti può dare dei preziosi consigli, cercandone le cause per apportare gli interventi necessari per migliorare prestazioni del tuo sito.
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Frequenza di rimbalzo alta o bassa: possibili cause
Quando posso preoccuparmi nel vedere la frequenza di rimbalzo con un valore troppo alto o troppo basso? Come valori di riferimento considera che un sito con questa metrica troppo alta ha un valore superiore al 70%. Per quanto riguarda il dato troppo basso, il valore deve essere inferiore al 25%.
Ora analizziamo quali potrebbero essere le cause di questo dato troppo alto:
- Una meta descrizione non chiara e non attinente all’argomento principale all’articolo in questione. Nella ricerca di un’informazione, l’utente legge la meta descrizione sulla pagina di ricerca, prima di cliccare sul risultato. E’ importante che questo elemento sia coerente con il tema principale dell’articolo. Se invece l’utente trova una meta descrizione diversa da quello che è scritto sull’articolo, è che sicuro che chiuda subito la pagina perché non ha trovato l’informazione che cercava.
- Errori tecnici di pagine 404, back link sbagliati. Questi sono errori tecnici che fanno rimbalzare l’utente perché non trova l’informazione che cerca, a causa di un link sbagliato. E’ importante, lato SEO, tenere in ordine tutti i link sia esterni che interni al sito, in modo che non compaia sullo schermo dell’utente un “Errore 404”.
- Un sito non ottimizzato per dispositivi mobile. Al giorno d’oggi è molto importante ottimizzare il sito internet per la navigazione sugli smartphone, e progettare un sito mobile friendly fin dall’inizio. Adesso c’è molta più gente che naviga su internet attraverso il proprio telefono cellulare, per trovare subito le informazioni che cerca anche quando è fuori casa.
- Un sito con una sola pagina. È molto facile che la sessione si chiuda subito perché il sito è composto da una pagina sola come le landing page (pagine di atterraggio). E’ anche indice di poca autorevolezza, perché nel sito l’argomento principale non viene approfondito abbastanza.
- Contenuti di cattiva qualità. La conoscenza di un argomento da trattare è molto importante, per far sì che i visitatori restino sulla tua pagina per leggerla fino in fondo. E’ fondamentale curare i contenuti di un sito sia per Google che per il visitatore.
Ora che sai quali potrebbero essere alcune possibili cause di una frequenza di rimbalzo troppo alta, è il momento che tu sappia quali potrebbero essere quelle in cui il dato è troppo basso. Se trovi un valore molto basso significa che c’è una non corretta implementazione con Google Analytics. Può essere causata dall’inserimento di un doppio codice di tracciamento. L’unico rimedio è di togliere quello inutile a seconda di come è fatto il tuo CMS, (acronimo di Content Management System).
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Strategie per migliorare il Bounce Rate
Un Bounce Rate troppo basso o troppo alto non va bene, tranne in pochi casi. Uno di questi è il blog, che normalmente ha una frequenza di rimbalzo alta, perché una volta trovata la risposta, l’utente chiude la sessione con la possibilità di alzare il valore.
Invece, in altri casi è necessario fare qualche intervento, per migliorare la performance del sito tramite delle strategie che la faranno andare su valori accettabili. Vediamo insieme quali sono:
- Correggere errori di codice e strutturali.
- Curare la qualità dei contenuti e i relativi link.
- Rendere il sito mobile friendly.
- Migliorare la User Experience.
- Creare landing page con CTA (Call To Action) chiare e coerenti.
Correggi gli errori di codice e strutturali
Il sito viene collegato con Analytics, e molte persone inesperte fanno questa operazione due volte senza saperlo. Delle volte può essere che Google non riconosca che tu sia il proprietario o l’amministratore del sito, con la conseguenza che Analytics registri dei dati sballati, compreso il Bounce Rate. Allora è necessario correggere il codice di scrittura sbagliato, facendo in modo che si raccolgano dei dati in modo corretto.
Anche la struttura può essere la causa di un valore sballato della frequenza di rimbalzo, attenzione anche in questo caso, durante la progettazione della struttura del sito.
Cura la qualità dei contenuti e dei link
Il contenuto del sito è quell’elemento che fa restare il visitatore con gli occhi incollati sullo schermo, perché è interessato all’argomento. E’ molto importante curare i contenuti, che siano attinenti e coerenti con il tema principale del tuo sito. Ti faccio un esempio. Sono un appassionato di cani, quindi creo, scrivo articoli e altri contenuti su un blog che parli di questi animali. Gli argomenti attinenti sono: come gestire un cane, come curarlo, e costruire un rapporto di fiducia con lui ecc. Sono tutti argomenti correlati con il tema principale, con un valore aggiunto che non fa altro che bene al sito per posizionarsi sulle prime dieci posizioni della prima pagina di ricerca di Google, in relazione con la keyword prescelta, e piacere agli utenti in cerca di una risposta al loro problema. Più ci si avvicina alla prima posizione della prima pagina, più il tuo contenuto avrà visibilità.
Curare i contenuti significa scrivere in modo che anche una persona, inesperta di quel determinato argomento, capisca cosa sta leggendo in modo scorrevole e comprensibile. Questo è fare SEO, di fatto, e la cura dei contenuti è la migliore pratica. Un contenuto dev’essere originale e di valore, il visitatore legge l’articolo si interessa dell’argomento, e ritorna anche a leggere sul sito per avere altre informazioni.
Un’altra cosa importante è di scrivere contenuti verticali, significa pubblicare articoli attinenti ad uno stesso macro argomento o tema principale.
Anche i link, sia inermi al sito che esterni, devono essere correlati al tema principale dell’articolo stesso. Ma non solo, i link devono funzionare e aprire la pagina correttamente. Ti consiglio di fare delle prove per vedere se tutti i link del sito funzionino bene e togliere tutti quegli errori di pagine non trovate (Errore 404 – Pagina non trovata).
Migliora la tua capacità di creare contenuti interessanti e di valore
Rendi il tuo sito mobile friendly
Adesso, sempre più gente possiede uno smartphone con la possibilità di navigare su internet. Però la struttura principale del sito internet è completamente diversa rispetto alla versione per PC. Uno schermo di un telefono cellulare è più lungo e stretto, e leggere dei contenuti della versione da PC sullo schermo piccolo di un telefono cellulare è molto frustrante. Se hai un sito molto vecchio, non ottimizzato per un telefono cellulare, sicuramente il visitatore non continuerà a navigare perché non riuscirebbe la leggere un articolo in modo rapido e comprensibile.
Adesso i CMS e plug-in di page builder si adattano a questo tipo di dispositivo, dando la possibilità di adattare tutto quello che si visualizza su uno schermo di un PC fisso, anche su un cellulare. E’ anche possibile impostare i font e le sue dimensioni sia per PC che per un cellulare.
Per vedere se tutto si carica e si visualizza bene, è consigliabile provare a navigare sul tuo sito tramite un telefono cellulare.
Migliora la User Experience
Lo scopo della User Experience è di rendere piacevole la navigazione sul sito internet, mettendo testi e immagini coerenti fra loro. Ma un altro scopo è anche di facilitare la navigazione sul sito nel minor tempo possibile per trovare all’interno del sito l’informazione che cerca il visitatore.
Una buona cosa è inserire un campo che dia la possibilità di cercare all’interno del sito quel contenuto. Si tratta di quella sezione, solitamente evidenziata con una lente d’ingrandimento, che aiuta l’utente in modo semplice a trovare ciò che lui cerca.
Non creare un menù con troppe voci e poco chiare; cerca, invece, di crearne uno semplice e conciso con poche voci chiare e lineari.
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Crea landing page adeguate con CTA chiare
Se il tuo sito è composto da una sola pagina, essa dev’essere chiara da leggere con delle CTA semplici e convincenti, che invoglino il tuo utente a fare quell’azione che stai invitando a fare. Esempi di Call To Action possono essere:
- Se vuoi saperne di più, scrivicI!
- Vuoi sapere di cosa si tratta? Scoprilo!
- Clicca sul pulsante in basso!
Questi sono solo tre esempi di CTA brevi, chiare e concise.
Conclusioni e consulenza strategica
Ora sai che cos’è la frequenza di rimbalzo. A me piace paragonare un sito internet ad un paziente che non sta bene. Come un paziente, infatti, il sito dev’essere curato per funzionare bene. Il Bonuce Rate è un indicatore importante, per capire se il tuo sito sia o no in buona salute. Se vuoi avere un sito performante, lo si deve curare in tutti gli aspetti sia tecnici che di contenuti.
Un sito trascurato, che ha una vecchia grafica, vecchie foto non aggiornate, link che non funzionano, è morto. E’ normale che abbia una frequenza di rimbalzo alta, perché i visitatori escono subito dopo aver capito che non possono trovarvi quello che cercano, cioè un’informazione per loro molto importante.
Ricorda che il tuo sito ha bisogno di essere curato, per poterti dare delle buone performance e soddisfazioni!
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Interessante articolo per comprendere realmente cosa indichi il tasso di rimbalzo in virtù di una comprensione oculata della user experience del sito.
una domanda urgente come è possibile che dopo aver aggiustato un poi il sito e la struttura degli articoli anche tramite un app che ho creato la frequenza di rimbalzo è passata dall 88% all’ 1% comincio a pensare che i dati siano falsati, qualcuno può darmi una risposta? ho notato che le pagine visitate sono passate sa 8000 a 20000 in proporzione agli utenti suppongo, ma è possibile tutto ciò in un mese? io non capisco grazie.