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G for Grace e 21 Buttons: la fashion blogger ci spiega come funziona il social della moda

Siete davvero sicuri che le fashion blogger abbiano tutte la puzza sotto il naso e non facciano niente a parte postare foto sui social?
Non sono mai stata di questa idea e, in aggiunta, la chiacchierata di poco fa con Greta mi ha confermato che dietro il mondo fatato della moda e delle fashion blogger c’è tanto lavoro. Chi è questa Greta? Greta è la fondatrice di G for Grace, un blog di moda con contenuti focalizzati specialmente su quella low cost. Sui suoi canali social vanta una community molto attiva e un engagement rate del 4,10%, ben più alto della media delle sue colleghe con lo stesso numero di follower. 

Greta è partita dal basso, senza troppe pretese e soprattutto senza mai barare. La sua arma segreta sono contenuti utili e di qualità e potete verificarlo con i vostri occhi dando uno sguardo al blog G for Grace e al suo profilo Instagram. E il duro lavoro viene sempre premiato: tra un mese circa volerà a NYC per partecipare come ospite, per la seconda volta, a diverse sfilate ed eventi della New York Fashion Week. 

Nell’intervista riportata di seguito ci parla del suo lavoro e dell’utilizzo che fa di 21 Buttons. Non sapete cos’é? Siete nel posto giusto allora! 

Come nasce G for Grace

silvia bodini

Ti va di raccontarci come è nata la tua carriera da fashion blogger?

greta delprato
Certo! La mia esperienza da fashion blogger nasce a seguito di un percorso di studi totalmente diverso: sono una psicologa e una psicoterapeuta infantile. Dopo anni nei quali ho sempre lavorato gratis e non avevo possibilità di sviluppo vere e proprie in quel settore mi sono detta che era ora di trovare un piano B, qualcosa che potesse piacermi, farmi sentire realizzata e felice. Sognavo di alzarmi la mattina con il sorriso, motivata nel fare qualcosa che mi piacesse e così ho pensato alla moda. Devo dire che l’idea della moda non è venuta per caso: è nella storia della mia famiglia, mio nonno produceva abiti per Valentino, quindi probabilmente qualcosa è passato nel DNA. Ad essere sincera devo dire che quando sono partita con questo progetto ero proprio alle prime armi: usavo il PC solo per inviare email! Così ho iniziato a studiare un pochino da autodidatta spinta dalla curiosità e dalla voglia di creare un blog tutto mio. La mia missione è stata fin da subito quella di fornire degli spunti moda alle ragazze che come me si trovavano sulla trentina, con un posto non fisso di lavoro e con poche disponibilità economiche ma che comunque non volevano rinunciare a vestirsi bene e ad esprimere se stesse con la moda. Volendo andare con ordine, in realtà, prima di procedere con la creazione del blog ero presente su Instagram con il mio account. Nei primi due anni, però, non mostravo il viso perché in parallelo lavoravo in ospedale e ci tenevo alla privacy. Solo dopo un anno dall’apertura dell’account Instagram ho lanciato il blog e nel tempo si sono aggiunti tutti gli altri social che girano intorno a G for Grace.  

G for Grace blog

Cos’è e come funziona 21 Buttons

silvia bodini 
A proposito degli altri social: sei presente con G for Grace anche su 21 Buttons. Ti va di spiegarci che cos’è e come funziona? 

greta delprato

Certo! 21 Buttons è un’applicazione abbastanza recente che fondamentalmente basa il suo successo sull’utilizzo dei link di affiliazione. Praticamente permette di condividere delle immagini all’interno delle quali è possibile taggare, con dei bottoncini, i capi che sono presenti nello scatto. In questo modo, il capo specifico è linkato ad una pagina dalla quale si può acquistare il prodotto. All’acquisto, viene dato al titolare dell’account di 21 Buttons una piccola percentuale sulla vendita. Chi acquista non ha delle alterazioni in fatto di prezzo, paga tanto quanto pagherebbe se acquistasse direttamente dal sito del brand.
Con G for Grace sono presente anche su questa piattaforma social e ho notato che ci sono dei pro e dei contro. Il pro è la possibilità di poter monetizzare dai contenuti postati sull’app, anche se non si tratta di cifre spropositate. Il contro è che non è chiaro quanto siano queste percentuali di guadagno, perché non sono dichiarate in maniera nitida dalla piattaforma. Va detto che 21 Buttons ha affermato che sono consapevoli di questo limite e che stanno lavorando per risolverlo. Speriamo sia davvero così! 

G for Grace 21 Buttons profilo  G for Grace 21 Buttons outfit 

Le potenzialità di 21 Buttons per G for Grace

Una fonte aggiuntiva di reddito 

silvia bodini

Cosa ti ha spinto a portare i contenuti di G for Grace anche su 21Buttons, oltre che su Instagram? 

greta delprato

Ho deciso di condividere i contenuti di G for Grace su 21 Buttons per via della fase che ultimamente sta attraversando Instagram. Un tempo era il luogo dove le persone si trovavano per condividere le proprie foto e passioni, ma sento che recentemente Instagram è cambiato, non è più lo stesso di tanti anni fa. È diventato uno spazio dove sempre più prevale la parte “business” e del resto oggi su Instagram le aziende fanno marketing. Questo ne ha inquinato un po’ la natura, soprattutto per quanto riguarda il mio settore. Ho sentito così l’esigenza di esplorare nuove piattaforme e per questo ho deciso di essere presente con G for Grace anche su 21 Buttons. Inoltre, mentirei se non dicessi che anche la possibilità di ottenere un ritorno economico mi ha spinta a provare. Postando i miei outfit su questa nuova piattaforma ho la possibilità di guadagnare una percentuale se qualcuno acquista il capo che indosso e per chi fa un lavoro come il mio ha senso essere presente su vari canali. Le nostre entrate dipendono da vari social e da varie collaborazioni: da fonti diverse appunto, quindi diciamo che anche questa app fa la sua parte. 

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Un social più targettizzato e più “puro” rispetto a Instagram

silvia bodini
Svelaci un segreto: oggi su Instagram è facile falsificare i numeri, ad esempio comprando follower, ricorrendo a BOT o ad attività follow/unfollow. Vale lo stesso su 21 Buttons o al contrario è un mondo più meritocratico che premia effettivamente chi crea contenuti utili e di valore?

greta delprato 
Ti dico la verità: non ho ancora capito esattamente come funziona l’algoritmo di 21 Buttons. La cosa che so dirti per certo è che nel momento in cui stabilisci una partnership con loro, vieni messo in evidenza un po’ di più sulla piattaforma. Non saprei dirti con esattezza se esistono delle strategie particolari, quello che ho notato è che ci sono tantissime ragazze che utilizzano lo spam, una tecnica ormai superata su Instagram. In pratica ti lasciano commenti sotto le tue foto del tipo “ho un account di moda, seguimi!”, una cosa noiosissima e poco piacevole per chi la riceve.
Un buon traguardo è che su 21 Buttons non ci sono i Bot e nemmeno attività di acquisto di like o di followers: da questo punto di vista sembra essere un social ancora puro! La crescita qua sopra segue dinamiche diverse e a mio parere più veloci! Credo che questo dipenda dal fatto che è un social più targettizzato: è finalizzato solo alla moda quindi si sa che l’utente che usa 21 Buttons lo fa perché vuole prendere spunto da qualcuno e magari acquistare i capi che vede indossati. 

Un canale alternativo per farsi conoscere online 

silvia bodini 
Parliamo delle relazioni con i tuoi follower. Credi che 21 Buttons abbia cambiato le modalità di relazione con loro? Se sì, come? 

greta delprato

Dunque, direi che 21 Buttons non ha cambiato le modalità di relazione con i miei follower. Piuttosto mi ha permesso di averne di nuovi, che diversamente non avrebbero mai conosciuto il mondo di G for Grace. Devo poi aggiungere che, essendo un social così giovane e targettizzato, l’interazione non è particolarmente forte. Quando pubblico la foto dell’outfit e taggo i capi, può capitare che mi venga chiesto come mi sono trovata, se il tessuto è morbido ecc. però l’interazione è molto limitata a questo e non va oltre. Diciamo che non c’è uno scambio dal punto di vista personale, di vissuto, che invece Instagram mi consente. E infatti vedo che su 21 Buttons ottengo un numero inferiore di commenti, ma un numero estremamente superiore di like e dal mio punto di vista questo è legato al fatto che stiamo parlando di un social molto targettizzato. 

Il blog: un elemento fondamentale nella strategia digitale di G for Grace

silvia bodini
Quanto credi che il tuo blog dia autorevolezza al lavoro che fai sui social?

greta delprato

Il discorso che secondo me è va fatto è questo: quando fai questo tipo di lavoro e ti appoggi unicamente ai social ti stai mettendo a rischio perché appoggi le tue creazioni e il materiale da te prodotto su delle piattaforme che non ti appartengono. Se domani Instagram o 21 Buttons venissero chiusi o non funzionassero più, io non avrei più niente, anni di lavoro andrebbero persi. Questo è il motivo per cui sto cercando di essere presente con i miei contenuti anche sul blog: è uno spazio mio e quindi il suo futuro dipende solo da me. I social sono uno strumento di comunicazione potentissimo ma usarli da soli in una strategia digitale è rischioso perché affidiamo la nostra creatività e ore del nostro lavoro a qualcosa che non è in nostro possesso o controllo.

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Un consiglio alle future fashion blogger

silvia bodini
Per concludere, c’è un consiglio che vorresti dare alle appassionate di moda che vorrebbero intraprendere la carriera da fashion blogger? 

greta delpratoQuesta domanda mi viene fatta spesso! Quello che mi sento davvero di consigliare è di essere sempre se stesse! Spesso vedo ragazze aprire sui social account che sono l’esatta copia di altri già esistenti; il mio stesso nome G for Grace è stato copiato da tante mie follower. Invece io credo che quello che ci contraddistingue e ci rende speciali è proprio la nostra individualità. Per esempio, il fatto che io e un’altra mia collega siamo diverse è una ricchezza perché la stessa cosa possiamo vederla con occhi diversi e di conseguenza realizzare contenuti che sono unici. Ecco che il mio consiglio è proprio quello di essere coerenti alla vostra personalità, esprimetevi per come siete e in base a quello che davvero vi piace perché è proprio questo che ci differenzia le une dalle altre. Gli utenti sui social cercano sempre contenuti personalizzati, si stufano delle copie e scelgono di seguire una fashion blogger piuttosto che un’altra proprio per il taglio diverso che questa ha e trasmette nei suoi contenuti.

G for Grace fashion blogger

E io non posso essere più che d’accordo con Greta. In un mondo in cui l’omologazione sembra prendere il sopravvento, restare se stessi con le proprie unicità potrebbe essere seriamente l’arma vincente, il valore aggiunto! 

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17 Commenti

  1. Manuel Lazzarotto

    “restare se stessi con le proprie unicità potrebbe essere seriamente l’arma vincente, il valore aggiunto!” . Concordo pienamente con questa affermazione a chiusura del presente articolo . Per farlo serve sicuramente coraggio e fiducia in se stessi . Elementi essenziali per chiunque voglia provare a distinguersi dal resto della massa ed emergere da un’omologazione generale .

  2. Stephanie De Padova

    In questo articolo si parla di fashion blogger e spesso si pensa che non facciano praticamente nulla, invece leggendo la storia di Greta, che è la fondatrice di G for Grace, che è un blog di moda, si può capire effettivamente cosa fa. In più la cosa interessante è che si tratta di contenuti focalizzati sul low cost.

  3. Alin O. Codrut Bolboaca

    Mi sono sempre chiesto cosa fa di preciso un fashion blogger. Ottima intervista

  4. Lorenzo Auteri

    Relazioni e digitale si stanno intersecando sempre di più, in questo caso si vanno a sposare in un modello efficiente e sostenibile con anche la moda, dando spazio a un nuovo luogo per determinati tipi di persone.

  5. Fabrizio Monaco

    molte cosa da imitare ed adattare ad altri settori

  6. Tina B.

    Non conoscevo 21 Buttons, ma dopo aver letto l’articolo l’ho provata e trovo che sia molto ben strutturata. Complimenti alla sua fondatrice e a chi l’ha intervistata!

  7. Raffaella Bertoni

    Intervista molto interessante con spunti e approfondimenti sul mondo del fashion blogger

  8. Lucia Vescovini

    La piattafroma è davvero interessante e verticale. Probabilmente il futuro saranno numerosi social media verticali/app sviluppate con react native su tremi specifici e i leviatani come Facebook ed Instagram.

  9. Alessandra Vergerio

    Ammetto che non avevo idea dell’esistenza di questa app e appena dopo aver letto l’articolo sono subito andata a vedere! :)

  10. fulvia grignaschi

    21 buttons mai sentito!!!! Concordo sulle valutazioni espresse su Instagram. Vado subito a vedere questo social completamente nuovo per me.

  11. Gloria Battaglia

    Non conoscevo questa app dedicata al mondo della moda: interessante opportunità per realtà del settore. Concordo completamente con Greta nello sviluppare un canale proprietario e non focalizzarsi unicamente sui social.

  12. Viviana Lanci

    Per un uso coscienzioso, anche nell’ambito dei social, non barare è una, per così dire, buona maniera!
    Il fatto di avere un pubblico ben verticalizzato e interessato ai nostri contenuti porta il risultato ad avere buone possibilità!
    Bell’articolo!

  13. Fabiana De Lauretis

    21 buttons! Comunque anche io sono dell’ idea che il blog sia importante!

  14. Fabiana De Lauretis

    Bell’articolo! Interessante il 21 Burton.. Non sapevo della sua esistenza!

  15. ANTONIO

    Interessante il punto di vista di Greta sui social e sull’uso del proprio blog. Il consiglio di preservare il proprio lavoro e la propria creatività grazie ad uno strumento di proprietà è decisamente importante. Limitarsi all’utilizzo dei soli canali social aumenta il rischio in modo esponenziale.

  16. Danilo Tetesi

    Interessante

  17. Rarau Radu

    Trovo molto interessante l’intervista di Silvia che illumina un po il mondo dei blogger di qualità Grazie per la condivisione

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