I Google micro moments sono touch point fondamentali nel customer journey di un utente. Sono la manifestazione di specifici bisogni che possono essere sfruttati da un brand per offrire soluzioni e influenzare il processo di acquisto. Se anche tu stai cercando di capire come sfruttarli per le tue campagne di web marketing, continua a leggere; ti spiegherò come usarli a tuo vantaggio!
Google è il motore di ricerca più utilizzato a livello globale. Oltre a catalogare le risorse presenti sul web, offre soluzioni per lo shopping, risponde a varie domande, ci aiuta persino ad organizzare i nostri viaggi! É diventato il nostro migliore amico; sa tutto di noi e noi sappiamo tutto grazie a lui. L’avvento dei micro moments ha cambiato, quindi, l’approccio al marketing digitale, ma come mai in molti non ne comprendono ancora l’importanza?
In questo articolo cercherò di fare chiarezza su diversi aspetti come:
- cosa sono i Google micro moments,
- quanti e quali sono i micro momenti Google,
- come cambiano i micro momenti sul mobile,
- come sfruttare i micro momenti Google nelle tue strategie di marketing.
Se desideri approfondire ulteriormente l’argomento e sviluppare le tue abilità di marketer, la soluzione migliore è seguire un percorso formativo mirato, come il corso Web Marketing Specialist.
Google micro moments: cosa sono?
I Google micro moments per definizione sono momenti in cui una persona consulta un dispositivo per soddisfare un determinato bisogno. Accede quindi a Google e cerca rapidamente risposte o informazioni su determinati argomenti.
Sono momenti caratterizzati da immediatezza e intenti di ricerca ben definiti, durante i quali l’utente ha grandi aspettative in termini di risposta. I micro momenti Google, solitamente, precedono una scelta ben precisa. Per questo, individuarli e capirli è diventato molto importante per gli specialisti del web marketing.
Grazie ai “momenti che contano” i brand hanno modo di conoscere preferenze, esigenze, bisogni e opinioni degli utenti e usare queste informazioni a loro vantaggio. Per farti comprendere cosa intendo, ti faccio un esempio. Quante volte ti è capitato di vedere dei banner pubblicitari mentre leggi un post o un quotidiano online o di sentire degli spot pubblicitari mentre ascolti musica? Tante, immagino. E come hai reagito? Probabilmente anche tu, come la maggior parte delle persone, li hai ignorati, forse ti sei addirittura infastidito. Questo accade perché, pur essendo un utente in target per quelle aziende, non sei interessato ai loro prodotti/servizi. Se ad un certo punto, però, matura in te la necessità di un loro prodotto o servizio, allora diventi più predisposto ad ascoltarli.
Quindi, la bravura di un marketer è quella di riuscire a capire quando gli utenti potrebbero essere realmente interessati a quello che l’azienda vende. Devono cioè riuscire a intercettare quegli intenti di ricerca che lo rendono evidente, apportare valore e influenzare la decisione finale. Investire nel marketing dei micro moments, significa rispondere alle aspettative degli utenti, fornendo risorse e informazioni necessarie per soddisfare i loro bisogni. Tutto questo per favorire la conversione: l’acquisto online, una visita in negozio, una telefonata o una richiesta di contatto.
Ora che hai capito cosa sono i Google micro moments, il prossimo step è conoscere i 4 micro momenti Google.
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Voglio sapere
I primi Google micro moments di cui ti parlo sono i cosiddetti “Want to know moments“. In questa fase l’utente è alla ricerca di informazioni perché ha la necessità di sapere qualcosa.
Le domande possono variare dalle più comuni del tipo “come perdere peso” a quelle più articolate come “Miglior SUV per consumi“.
Il metodo giusto per approcciare il potenziale cliente (prospect) è quello di offrire contenuti mirati ed apportare valore. Infatti, sarebbe contro producente per te puntare direttamente a finalizzare la vendita perché la persona si trova nella fase iniziale del proprio customer journey.
L’utente cerca risorse utili, brevi e focalizzate sul suo bisogno. Se riesci ad essere presente in questa fase, rispondendo a varie domande, la persona se lo ricorderà e sarà più propenso ad acquistare da te in futuro.
Voglio andare
Questi momenti si chiamano “Want to go moments“. In questa fase il consumatore sta cercando indicazioni per andare da qualche parte oppure per trovare locali nelle vicinanze. Le ricerche possono essere:
- Esplicite: una qualsiasi ricerca accompagnata dal nome di una via o della città, dal CAP o da limitatori (nel caso degli smartphone quando si effettua un “cerca nei dintorni”). Un esempio può essere “Ristoranti Milano“.
- Implicite: query di tipo generico che in maniera implicita restituiscono risultati geolocalizzati. Nel caso di ricerche del tipo “ristorante”, Google restituisce risultati georeferenziati rilevando automaticamente la posizione geografica.
In questo caso hai la possibilità di farti trovare tramite Google My Business. Puoi creare gratuitamente la scheda della tua attività e farla comparire su Google e Google Maps. La scheda mostra l’orario di apertura, il numero di telefono e le indicazioni stradali della tua attività.
In questo caso la prossimità è un fattore fondamentale per avere la meglio sugli altri nei “Want to go moments”.
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Voglio fare
I “Want to do moments” possono avvenire sia prima che dopo un’acquisto, e sono i più utilizzati tra le 4 categorie dei Google micro moments. Alcuni esempi potrebbero essere “come fare un dolce” oppure “come imbiancare casa“.
Essere presenti col giusto tipo di contenuti è la chiave per il successo. L’utente cerca informazioni per qualsiasi cosa e le ricerche del tipo “come fare” sono in aumento. In questa fase i contenuti visuali (soprattutto video) sono preferibili al solo testo, in quanto danno modo di visualizzare il processo e consentono di dare soluzioni step-by-step.
Come azienda dovresti cercare d’essere presente in ognuno dei 4 micro moments, così da “accompagnare” l’utente nelle sue diverse tappe decisionali. Soprattutto nel caso dei “Want to do moments”, il risolvere un bisogno urgente o una voglia momentanea della persona, giocherà a tuo favore incrementando le possibilità di acquisto.
Voglio acquistare
“Devo comprare un costume per andare in vacanza“, “Ho bisogno di quel libro per l’esame della prossima settimana” sono esempi del terzo tipo di Google micro moments, i “Want to buy moments”.
Questi sono i momenti in cui l’utente ha già fatto, o è pronto a fare, la propria scelta ed è compito del marketer fornire più opzioni possibili. Questi momenti stanno avvenendo sempre più frequentemente online, ma si verificano ancora in prevalenza negli store fisici. Ciò significa che come il consumatore ha intenzione di acquistare varia in base al contesto e a ciò che è utile al momento.
In questa fase è importante rendere il processo d’acquisto più facile e veloce possibile; il numero di conversioni dipende proprio da questi fattori. Inoltre, l’utente deve avere il potere di decidere in che modo effettuare l’acquisto.
Mobile micro moments
I Google micro moments possono avvenire indifferentemente su computer, tablet e mobile; cambia soltanto il contesto e la velocità con cui l’utente vuole reperire le informazioni.
Tra questi, i mobile micro moments rappresentano la categoria con più potenzialità di conversioni e in crescita costante. La cosa non sorprende, dato che la maggior parte delle persone oggi possiede almeno un cellulare a cui è costantemente connesso. Il mobile ci permette di connetterci con chiunque e permette d’avere risposte e soluzioni rapide a molti dei nostri dubbi e problemi quotidiani.
Soprattutto nel caso dei “Want to buy moments”, il beneficio principale di comprare tramite mobile è quello di accorciare notevolmente il processo d’acquisto. A conferma di ciò, Google si sta concentrando sempre di più sul concetto di “mobile first“, ovvero sul fatto che qualunque sito andrebbe pensato prima per gli smartphone, poi per il PC e i tablet. Se, quindi, desideri dare alla tua impresa maggiori chance di successo, è indispensabile avere un sito “mobile friendly” o, se possibile, un secondo sito dedicato esclusivamente per il mobile.
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Come usare i micro momenti di Google a tuo vantaggio
Arrivato a questo punto sarai curioso di sapere come usare i Google micro moments per rendere più efficace la tua strategia di marketing. Per farlo devi porti una serie di domande, in modo da capire come puoi essere utile al consumatore.
- Quali informazioni sta cercando l’utente sul mio prodotto/servizio o in generale sul mio settore?
- I consumatori vogliono comprare nei negozi fisici? E se si, sto fornendo informazioni utili per aiutarli a raggiungere il mio store?
- I clienti fanno più acquisti sul sito o in negozio? Sto aiutando in qualche modo l’utente nella sua scelta?
- Cosa fa il consumatore con il prodotto? Se lo devo montare o ha bisogno di istruzioni per l’uso, ho messo a sua disposizione dei contenuti su come fare?
Queste domande ti obbligano a spostare l’attenzione dal brand all’utente; d’altra parte, se vendi un prodotto o un servizio, la chiave è proprio questa: risolvere nel miglior modo possibile i problemi dei tuoi clienti.
È fondamentale, come già detto in precedenza, essere presente in ognuno dei 4 Google micro moments coi giusti contenuti. Seguendo queste linee guida, sarai in grado di sviluppare risorse in grado di fornire valore e, di conseguenza, attrarre un maggior numero di clienti.
Conclusioni e consulenza strategica
Se sei arrivato a questo punto avrai sicuramente compreso che i Google micro moments possono aiutarti ad aumentare le occasioni di conversione. Per farlo devi comprendere bene cosa sono e come poter adattare i tuoi contenuti e le tue risorse a questi.
Per imparare a includere i micro momenti Google nella tua strategia di marketing, sono necessari aggiornamenti continui e pratica. Solo attraverso il giusto percorso di formazione e la sperimentazione sul campo, infatti, potrai raggiungere risultati concreti.
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