Il web marketing culturale risulta un canale poco sfruttato per acquisire pubblico da attirare agli eventi culturali e per vendere cultura in generale.
L’uso del marketing culturale come veicolo per la valorizzazione del bene o dell’evento culturale è una pratica che sempre più sta diventando indispensabile, vediamo dunque che cos’è, come si fa il marketing culturale e come si applica al digitale.
Cos’è il marketing culturale?
La definizione di marketing la conosciamo e sappiamo che non si occupa solo di fatturare i ricavi, ma consiste soprattutto nel conoscere e creare i bisogni e i desideri del target di mercato a cui ci si rivolge.
Nel marketing si definiscono obiettivi che vanno superati attraverso delle strategie.
Il marketing culturale è la stessa cosa in un mercato di riferimento ben preciso, con un target specifico.
il prodotto di mercato diventa un servizio e le strategie diventano eventi.
Come si fa marketing culturale di un evento?
Quando si parla di prodotto culturale ci si riferisce a beni culturali mobili ma anche a quelli immobili, mostre, concerti, rassegne cinematografiche, presentazioni di libri e tutto ciò che ha a che fare con l’espressione artistica in senso stretto.
La domanda sorge spontanea: come si vende la cultura?
Il marketing culturale di un evento prevede essenzialmente due strategie:
- Led marketing: in poche parole si sponsorizza l’evento culturale con azioni di guerrilla marketing, pubblicità su autobus, banner online, codici sconto.
- Audience – focused: si cerca in entrare in relazione con il fruitore dell’evento, per capirne i bisogni e soddisfarli, un esempio possono essere le entrate gratis ai musei la prima domenica del mese.
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L’uso del digitale nel marketing culturale
Applicare il digitale al marketing culturale è fare inbound marketing in audience – focused strategy. Bisogna sviluppare la cultura digitale (scopri cos’è la digital culture).
Tante parole per dire che, passando attraverso i canali online, dai social alle varie piattaforme web, si possono attirare a se sempre più clienti, stupendoli e facendogli vivere un’esperienza unica, che li porta a fidelizzarsi, a parlare bene di noi.
Un guadagno per entrambi e una strada, quella del web, accessibile e fruibile da tutti coloro che vogliono crescere, come azienda e come privato.
Quando si prenota una visita guidata online o si compra un biglietto per un concerto, si sta rispondendo ad un bisogno creato attraverso il marketing culturale. Un altro concetto in crescita e complementare al marketing culturale è sicuramente il nuovo settore del marketing, quello museale. Quest’ultimo, soprattutto negli ultimi tempi (in un’era post pandemica), è diventato la frontiera per rinascere sia sotto il profilo culturale che turistico-economico.
Un bisogno che verrà soddisfatto alla fruizione del bene, in pratica si sta vendendo cultura.
Cultura e digitale si può, anzi si deve.
Applicare il digitale nel marketing culturale è essenziale direi, ma vediamo quali sono i primi passi da compiere e le strategie più adatte da applicare.
Cinque punti da cui partire
- Creazione di un sito web ottimizzato per il mobile e multilingue;
- Presenza sui social network, una piattaforma di grande visibilità;
- Digital storytelling, raccontarsi e farsi raccontare;
- Blog, creare interazione con i fruitori;
- Local search marketing, per captare i bisogni del pubblico.
Cosa vuol dire creare un sito ottimizzato?
Questi spunti sembrano banali, soprattutto per te che hai capito l’importanza del web, ma ti assicuro che molte (anzi troppe direi) sono le realtà culturali che non possiedono siti personali o profili social, tanto meno figure professionali che li gestiscono.
Quando si parla di ottimizzazione del sito, si intende la creazione di una pagina di atterraggio, chiara, di facile comprensione e interessante sotto il punto di vista dei contenuti.
Chi ci segue, dunque, dovrebbe in pochi click riuscire a trovare ciò che trova; nel marketing culturale parleremo quindi di eventi.
Ovviamente l’ottimizzazione che si deve raggiungere è quella SEO (Search Engine Optimization) che ci farà emergere ed essere tra i primi nei risultati di ricerca di Google.
Per rendere poi l’ottimizzazione migliore, è molto importante avere un sito navigabile anche da mobile e tablet, in funzionalità multilingue.
Social si o no?
Il social network per definizione è uno strumento di comunicazione che non va usato solo per accrescere le vendite, quanto piuttosto per aumentare visibilità e lead.
I social network sono ad oggi un canale di comunicazione importante per quanto riguarda strategie di marketing e visibilità, proprio perché danno la possibilità di creare network tra utenti sparsi in tutto il mondo.
Grazie anche all’uso di smartphone e tablet, che hanno reso il loro utilizzo ancora più facile e alla portata di tutti.
Il vantaggio maggiore sta nel fatto che i social sono gratuiti, che al tempo stesso può essere visto anche come uno svantaggio, perché?
Innanzitutto perché i profili, nonostante riportino il nostro nome, non sono di nostra proprietà, ma hanno delle linee guida da rispettare e soprattutto richiedono un aggiornamento costante in materia di contenuti ma anche di pubblicazioni, che non dovrebbero superare i due giorni di inattività.
Uno svantaggio questo che si ha nel momento in cui non si possiedono figure professionali incaricate di gestire le piattaforme social, tipo i social media editor.
- Linkedin: è il social più usato dai professionisti per creare network e collaborazioni lavorative importanti. E’ una buona piattaforma per farsi conoscere professionalmente aspirando a target in linea con il proprio business;
- Instagram: Grazie agli influencer che sempre più scelgono questo social per comunicare e sponsorizzare brand, si può dunque utilizzare come un ottimo veicolo per concludere vendite e acquisire clienti;
- Facebook: E’ il social più utilizzato perché mette a disposizione vari strumenti per la comunicazione e la sponsorizzazione di eventi.
La campagna “l’arte ti somiglia”, promossa dal Ministero dei Beni Culturali nel 2016, è un ottimo esempio di web marketing culturale, riscuotendo un enorme successo nei social media, soprattutto su Instagram, dove celebre è stato l’hashtag #lartetisomiglia.
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Raccontarsi, il miglior modo per farsi conoscere
Attraverso lo storytelling, che può avvenire sui social così come anche sul blog del proprio sito, si ha la possibilità di farsi conoscere nelle fasi pre e post evento.
Quanto sarebbe bello sapere cosa c’è dietro un evento culturale? Scoprire attraverso le storie, che quasi tutti i social mettono oggi a disposizione, come si è arrivati a creare un determinato evento, in fondo anche questo è fare marketing.
Il blog è dunque il mezzo giusto per parlare di se perché rappresenta anche un possibilità di interazione con gli utenti che possono fare domande, recensirci e creare un network di relazioni che ci porta ad avere maggiore visibilità.
L’importanza del local marketing
I punti visti finora partono ovviamente da ricerche di mercato e da ricerche sul campo, lì dove si palesano i bisogni dei fruitori; nel caso di marketing culturale si parla di servizi culturali.
Il local marketing culturale ha un ampio raggio d’azione e si estende ad un target vasto ma può essere circoscritto e messo in pratica negli eventi artistico – culturali.
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Laureata in valorizzazione dei Beni Culturali con magistrale in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici.
Art e web content writer.
Appassionata di arte e di viaggi.
Non dimentichiamo che attraverso il digitale abbiamo il “vantaggio” di attirare una fetta di pubblico poco incline alla cultura: i Millennials!
Applicare il digitale alla cultura ha degli enormi vantaggi. Bell’articolo.
Ciao Viviana!
Innanzitutto ti dico che ho avuto un percorso simile al tuo e come te anche io ho deciso di seguire le mie passioni, quindi complimenti! Il mio consiglio è quello di aprire un blog personale incentrato sull’arte, cosa che farebbe bene non solo a te ma anche al settore (poco valorizzato in Italia) e da lì poi usare i social per fare rumore perché a mio avviso solo così puoi farti notare. L’importante secondo me è creare un network tra professionisti del settore che possano apportare info utili e soprattutto coinvolgenti al tuo blog. Dai, tutti insieme ce la possiamo fare, non mollare! In bocca al lupo e se hai bisogno contattami pure. Un abbraccio.
Ciao Chiara. Mi chiamo Viviana. Ho 36 anni e sono laureata in storia dell’arte. Per vari motivi ho fatto solo lavori che non mi piacevano, ma ora voglio fare solo quello che mi piace. Vorrei lavorare nel mondo del web marketing applicato ai beni culturali. Puoi darmi delle indicazioni su come muovermi? Grazie mille
Ti capisco, a me è capitato con eventi culturali in genere, specie con mostre, ma dai, possiamo farcela. Grazie di aver letto il mio articolo.
Mi sono trovata a dover promuovere uno spettacolo teatrale ed è stato un discreto flop. Grazie per i suggerimenti. Saranno utili la prossima volta!!!!
Grazie a te Sonia, sono contenta ti sia piaciuto.
La cultura ha un gran bisogno del digitale!
Articolo ricco di spunti. Grazie Chiara!