Il termine Metaverso è ormai sulla bocca di tutti, grazie ai recenti sviluppi tecnologici e alla rivoluzione digitale. Ma di cosa si tratta? Quali sono le sue origini e qual è il suo stato attuale? Si tratta solo di un sogno, oppure di qualcosa di realizzabile che avremo presto tra le mani?
Cerchiamo di comprendere questo argomento, sicuramente affascinante e ricco di contraddizioni.
Il Metaverso e la fantascienza
Sin dalla sua nascita, Internet ci appare come un nuovo mondo, simile eppure diverso dal nostro e capace di infinite possibilità. Letteratura, videogiochi e cinema hanno cavalcato questa gustosa suggestione. Vediamo insieme come l’arte ha pensato il Metaverso, anticipando (o determinando) il suo prossimo trasformarsi in realtà.
Un’idea cyberpunk: cos’è il Metaverso?
Il termine “Metaverso” nasce nel 1992, grazie al romanzo cyberpunk Snow Crash di Neal Stephenson. In questo libro, il Metaverso è una gigantesca sfera nera, attraversata, in corrispondenza della linea immaginaria dell’Equatore, da una monorotaia che permette agli abitanti di spostarsi da un punto all’altro a grandissima velocità.
Questo mondo è perfettamente parallelo al nostro – è possibile fare compere, lavorare, divertirsi. Unica differenza: ciascuno di noi si presenta come un avatar in 3D, più o meno ad alta risoluzione a seconda della sua classe sociale (e della sua disponibilità economica).
Il fattore socio-economico influenza anche la possibilità di accedere ai servizi. Chi è ricco, potrà permettersi di frequentare località esclusive negate ai meno abbienti.
Il Metaverso tra Letteratura, Cinema e videogiochi
Dall’idea di Stephenson è nato un vero e proprio filone legato al Metaverso. Sempre nell’ambito letterario, possiamo citare Player one di Ernest Cline (2010): in questo romanzo l’accesso alla realtà virtuale (definita dall’acronimo OASIS, che sta per Ontologically Anthropocentric Sensory Immersive Simulation) è permesso da una combinazione di visore e tapis roulant. Una volta entrati, si partecipa alla vita del Metaverso – quasi – in carne e ossa, interagendo con gli altri utenti e dedicandosi alle più svariate attività. Da quest’opera Steven Spielberg, nel 2018, ha tratto una versione cinematografica dal medesimo titolo. Il regista non è nuovo nell’affrontare il tema del Metaverso: nel 1982 esce infatti nei cinema il suo Tlon, in cui un uomo viene digitalizzato durante un tentativo di furto in una grande azienda.
Come non citare poi, in riferimento alla cinematografia, la capitale quadrilogia di Matrix delle sorelle Wachowski? Nella loro versione, il Metaverso è una grande illusione creata dalle macchine per “coltivare” gli esseri umani come fonte di energia alternativa a quella solare.
Un altro settore che ha maneggiato il Metaverso è senza dubbio quello dei videogiochi: possiamo dire che il mondo del gaming ha cavalcato da molto tempo l’idea di un mondo assolutamente alternativo al nostro, in cui è possibile costruire una propria identità a tutto tondo e “vivere”. Un esempio lampante è quello di Second life, una piattaforma multimediale che ha avuto un largo seguito, manifestando per altro molte criticità (dipendenze dal nuovo mondo, ritenuto più appagante della vita reale).
Il Metaverso sta diventando realtà?
Ma al di là della fantascienza, è possibile realizzare il Metaverso? Sembrerebbe proprio di sì, secondo le dichiarazione del fondatore di Facebook Mark Zuckenberg. Il 28 ottobre 2021 il CEO di Facebook ha infatti ufficialmente ribattezzato la sua azienda col nome “Meta”, ed espresso la volontà concretissima di iniziare a trasformare Internet nel tanto sognato Metaverso. Vediamo in modo più approfondito questa idea e le sue implicazioni, tenendo conto anche delle criticità segnalate da molti.
Durante l’evento online Inside the lab, building for the metaverse with AI che si è tenuto a febbraio, Zuckenberg ha affermato che “non c’è mai stato un momento migliore per costruire il futuro”. Con questa frase egli intende alludere ad un nuovo modo, ambiziosissimo, di pensare i social e Internet intero. Una vera e propria realtà parallela – un metaverso, appunto – in cui immergersi per rispondere alle esigenze quotidiane (dagli acquisti alle riunioni di lavoro). Come? Tramite – come nell’idea di Stephens – degli avatar, che potranno parlarsi, guardarsi e percepirsi come fossero in una stessa stanza e sviluppare esperienze condivise in uno spazio digitale comune e in continua crescita.
La filosofia del nuovo Metaverso
Per Zuckenberg, il cuore pulsante del progetto risiede nell’utopia di connettere il mondo. Grazie ai social abbiamo ridotto le distanze frapposte tra noi e i nostri cari, riuscendo, anche in tempo di pandemia, a non essere del tutto isolati. Eppure, non è abbastanza. Le relazioni umane meritano di essere coltivate in modo diverso: faccia a faccia.
Per riunire la collettività umana, però, si deve realizzare un obiettivo intermedio, gigantesco già di per sé: rendere possibile la comunicazione verbale tra gli avatar, anche qualora parlino lingue diverse e non condividano la conoscenza dell’Inglese.
A questo scopo, Meta ha intenzione di costruire un grande sistema di traduzione istantanea universale. Tutto questo sfruttando l’AI (Intelligenza artificiale).
“L’eliminazione delle barriere linguistiche sarebbe profonda, consentendo a miliardi di persone di accedere alle informazioni online nella loro lingua madre o preferita. Si tratta di un superpotere che le persone hanno sempre sognato e l’AI ce lo consegnerà”
(Mark Zuckenberg)
Sì, ma quando esce il Metaverso di Meta?
Per ora, il Metaverso di Meta esiste soltanto in versioni di prova molto limitate, ma comunque accessibili. Il sogno di Zuckenberg è però di renderlo pienamente vivibile entro il 2031. A quel punto sarà possibile immergersi in una vera e propria città con tutti i negozi e i servizi che conosciamo, incontrarsi con gli altri avatar e costruire la propria abitazione virtuale, incluse attività di marketing integrata agli NFT
Uno dei primi campi di sperimentazione, pare, saranno le video-riunioni di piattaforme come Meat. Non dovrebbe mancare molto per ritrovarsi ad un tavolo con i propri colleghi nella realtà virtuale!
Come entrare nel Metaverso
Il modo ideale per accedere al Metaverso sarà tramite un visore VR. Questo accessorio permette infatti di immergersi completamente nella realtà virtuale, ottimizzando l’esperienza anche dal punto di vista sensoriale. Proprio per questo si prevede una prossima corsa nei negozi specializzati, con diffusi acquisti di visori, in particolare il Quest 2 dell’ex Oculus, sviluppato da Meta.
Tuttavia, questa non è l’unica strada percorribile: di base, per accedere al Metaverso sono sufficienti un computer/un iphone, un browser e una connessione internet.
Le polemiche
Il Metaverso sembra così vicino e promettente, eppure non sono poche le criticità rilevate, potenziali o anche effettive. Vediamo insieme i “contro” rilevati dagli esperti del settore, per poi analizzare gli scandali che hanno già fatto vacillare il progetto Meta.
Il Metaverso sarà un flop?
Secondo molti, l’idea di Zuckenberg sarà un flop. Innanzi tutto, per mancanza di fantasia. Come evidenzia Andrea Daniele Signorelli (ma sono molti a sostenerlo) in un articolo di Technosapiens del 15/02/2022, il sogno di Zuckenberg non è poi così entusiasmante. Nel Metaverso, infatti, gli utenti non farebbero altro che vivere il solito mondo, con la sola differenza che lo vivrebbero attraverso un visore. E in effetti il CEO di Meta non ha utilizzato di certo le parole più attrattive per descrivere il nuovo universo digitale: l’ha chiamato “un ufficio infinito”.
Insomma, il Metaverso sembrerebbe privo di qualsiasi dimensione avventurosa, e l'”aumento di realtà” una mera questione olografica.
La domanda a questo punto è: se il Metaverso non ci offre niente di più della quotidianità (lavoro, acquisti, incontri, qualche evento), davvero gli utenti non vedranno l’ora di buttarvicisi? Sarebbe implausibile immaginare che, dopo i primi momenti di entusiasmo, il progetto verrà abbandonato dalla maggior parte della popolazione, incorrendo così in un plateale fallimento?
Questo essere “troppo simile al nostro mondo” spalanca anche altri problemi: ce ne parla nientemeno che Brad Smith, presidente di Microsoft:
[…]Stiamo tutti parlando del metaverso come se stessimo entrando in una nuova dimensione. Non è come morire e andare in paradiso. Vivremo tutti nel mondo reale con le persone.
E se, in definitiva, si ha a che fare con gli esseri umani e i loro interessi, si corrono rischi non dissimili da quelli che conosciamo fin troppo bene nella realtà che c’è ora : truffe, frodi, furti di dati, disinformazione, manipolazioni di vario genere … insomma, con le sue parole, Smith ci ricorda quanto è facile che i sogni si trasformino in incubi. E un assaggio, come vedremo nel prossimo paragrafo, l’abbiamo già avuto.
Sessismo e molestie nel Metaverso
All’inizio di dicembre 2021, un’utente donna accede come tester ad una versione beta di Horizon World, una piattaforma virtuale sviluppata proprio da Meta. Pochi minuti di immersione, e già diventa vittima di molestie sessuali. Viene virtualmente palpeggiata da un altro utente, mentre il pubblico digitale presente ride ed incita a compiere l’aggressione. Una vicenda molto triste, decisamente imbarazzante per Meta, che afferma di voler prendere provvedimenti perché il caso non si ripeta.
Ma c’è davvero un modo per evitare simili angherie, quando in non pochi minimizzano il caso affermando che una violenza simulata non è poi così grave? Consideriamo il contesto immersivo prospettato da Meta: come tutelare gli utenti da discriminazioni e molestie vissute in realtà aumentata, ma comunque reali? Come garantire, ancor prima, che lo statuto di realtà virtuale non spinga malintenzionati a sentirsi liberi di compiere azioni che sarebbero illegali nel mondo in carne ed ossa?
Metaverso: nuove prospettive di investimento
Al netto di tutte le perplessità evidenziate, il nascente Metaverso attrae comunque molti investitori. Non si tratta soltanto di coloro che vogliono partecipare alla conquista del nuovo mondo con diversi finanziamenti, ma anche di quanti prospettano la possibilità di fare affari all’interno del cyberspazio. In un contesto in cui si vende e si acquista in forma integralmente digitale, la moneta si adatterà e diverrà virtuale – tanto che ormai si parla di Metamarketing.
Il Metaverso sembra dunque il luogo ideale per il salire alla ribalta delle criptovalute e dei bitcoin, ancora tutto sommato marginali nell’economia quotidiana.
Le Criptovalute
Le valute globali saranno il mezzo di eccellenza per interagire con la meta-economy, e permetteranno di acquistare beni e “terreni” digitali, di investire in opere d’arte o progetti virtuali e servizi. In questo momento sono molte le criptovalute in circolazione, e non è chiaro su quale sia meglio puntare, essendo il progetto del Metaverso così giovane.
Tra le più esplosive, abbiamo MANA, che ha incrementato, solo nel negli ultimi mesi, il proprio valore del 700% (da 0,7 a 5 dollari); AXIE INFINITY, che da novembre e dicembre dell’anno scorso è salito dai 65 ai 165 dollari di quotazione e SAND, cresciuto nel 2021 di addirittura il 25.000%.
Quello che è certo è che le criptovalute stanno avendo una grande successo, e investire ora che ancora non hanno attivamente preso piede potrebbe essere la miniera d’oro di domani (o dopodomani).
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Ciao Valentina e complimenti per l’articolo. Avevo bisogno del pdv di una “filosofa” per capire meglio il Metaverso e tu sei riuscita a fare una disamina obiettiva e completa di questo futuro che pare arriverà tra qualche anno.