Rosse, bianche, gialle: le rose restano tutt’oggi tra i regali più romantici e apprezzati di sempre. Lo sa bene Emanuele Bellandi, bresciano, classe 1991, che da qualche anno le ha rese protagoniste della sua start up: MyOverRose.
Un e-commerce di rose? Ebbene sì, un prodotto così tradizionale è finito nel mirino del digitale. Emanuele, con un pizzico di inventiva, coraggio e tanto amore per i dettagli è riuscito a creare nel 2017 il primo progetto di digitalizzazione del commercio floreale in Italia. Fate bene attenzione però: lo store online di MyOverRose non vende rose qualsiasi. Sul sito infatti è possibile acquistare non solo rose fresche, ma anche stabilizzate. Stiamo parlando quindi di un fiore che per via di trattamenti e processi specifici a cui è sottoposto, tende a durare negli anni. Questo, insieme a un box dal design elegante e raffinato studiato nei minimi particolari, ha permesso a Emanuele di creare una rosa eterna: un tocco glamour che riempie quell’angolo di salotto che vedete vuoto da troppo tempo.
Lo abbiamo intervistato per voi ed ecco cosa abbiamo scoperto:
MyOverRose: un e-commerce nato da un’idea regalo
Come nasce MyOverRose?
L’idea di MyOverRose nasce circa tre anni fa da un’esigenza personale di sviluppare un progetto tutto mio. Come dico sempre però, il concetto della rosa dal packaging innovativo che trasforma il fiore in una componente d’arredo non l’ho inventato personalmente. Questo tipo di prodotto era già stato sviluppato all’estero, tanto è vero che volevo acquistarlo per fare un regalo. Il problema era che i produttori degli altri Paesi non realizzavano spedizioni in Italia e al tempo stesso, da noi non esistevano realtà in grado di soddisfare questa mia necessità. Mi sono accorto così, studiando l’ambito del mondo floreale e facendo poi delle vere e proprie ricerche di mercato che su questo tipo di prodotto non c’era concorrenza in Italia. Era una totale novità per il nostro mercato e così ho percepito la potenzialità del progetto. Ho preso il disegno e l’ho fatto mio creando appunto il brand MyOverRose. Ho poi trovato un fornitore bresciano che mi garantisse la produzione delle confezioni in Italia e questa è proprio una delle caratteristiche principali del mio prodotto: un packaging totalmente Made in Italy. Lo step successivo è stata la realizzazione dell’eCommerce. Quello di MyOverRose è stato un percorso inverso a quello di tanti store tradizionali: prima è nato il negozio online e solo successivamente ne è stato aperto uno fisico in centro a Brescia. Il motivo di questa rotta inversa è legato essenzialmente alle disponibilità economiche che avevo in quel momento. Il progetto comunque è diventato ufficialmente operativo dal 1° Gennaio del 2017. Da lì si è evoluto con tutti i suoi sviluppi!
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Packaging e contenuti visual: i segreti del successo
I tuoi prodotti hanno un forte impatto estetico. Quanto credi che la scelta del packaging e, di conseguenza, dei contenuti visual facciano la differenza nel successo di MyOverRose?
Dal mio punto di vista la cura di ogni minimo dettaglio del packaging è fondamentale. Ed è in realtà anche uno dei motivi per cui ho scelto un fornitore italiano per le nostre confezioni: volevo avere la libertà di modificare o comunque intervenire direttamente sul packaging senza aspettare dei mesi per potere avere anche solo una campionatura. Questa nostra cura e attenzione ai dettagli ci contraddistingue fortemente dalla concorrenza ed è una caratteristica che ci premia soprattutto in negozio più che online. È qui che riusciamo ad avere un vantaggio effettivo, rispetto ai competitor, perché in negozio il cliente tocca con mano il nostro prodotto e realizza che è di un certo spessore. MyOverRose oltre a prediligere uno stile elegante e unico, vedesi la bordatura dorata, usa materiali di una certa qualità e soprattutto innovativi. Ho scelto per le nostre confezioni rifiniture di diverso tipo: soft touch, opache, ad effetto pelle di serpente. O ancora il velluto, che piace tantissimo non solo a me ma anche alla nostra clientela. Quest’ultimo è una cosa di cui vado particolarmente fiero in quanto, sebbene si tratti di una finitura realizzata dal mio fornitore, sono stato il primo ad averla introdotta come packaging nel settore floreale. Il nostro è un mercato molto statico: ci sono poche tendenze, poche novità e quando nascono vengono cavalcate per periodi lunghissimi.
La scelta della giusta confezione è dunque fondamentale, perché è proprio questo a rendere il fiore un complemento d’arredo, diventando così un prodotto che segue le dinamiche della moda.
Va sottolineato poi, che all’inizio si lavorava solo con il fiore fresco, ma da quando è stato introdotto anche quello stabilizzato (che oggi fa il 90% delle nostre vendite) la confezione ha assunto ancora più importanza. Il concetto di fiore stabilizzato cambia totalmente quello che è l’approccio del cliente con il fiore e quindi avere una confezione bella, dalle rifiniture ben curate diventa fondamentale nel momento in cui abbiamo delle rose che dureranno anni.
Per me l’aspetto estetico è importantissimo e anche per questo ho scelto una confezione che permetta al cliente di aprire la box e trovare il fiore esposto e non a raso. La tendenza della concorrenza, per quel che ho visto, è invece di lavorare con delle cappelliere e questo fa perdere quello che io chiamo l’effetto “wow”, che da sempre contraddistingue MyOverRose.
Infine, la cura del dettaglio mi aiuta a trasmettere su social come Facebook ma soprattutto Instagram l’alta qualità del mio prodotto. In prima battuta devo dire che mi aiuta un sacco nel lavoro di post produzione, andandolo effettivamente ad alleggerire. Inoltre, anche se è vero che il cliente, non toccando con mano la box, non può percepire tutte le peculiarità dell’articolo, resta comunque il fatto che quello che vede sul sito o sui social è effettivamente il prodotto che si troverà a casa una volta acquistato. Gli articoli di MyOverRose sono perfetti non solo sui social ma anche dal vivo, senza alcun trucco o inganno.
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Perché i social sono così importanti nella vostra strategia digitale e come li gestite?
Per quanto riguarda la gestione dei social me ne occupo io personalmente. Tendenzialmente è sempre stato così, tranne che per una parentesi di sei mesi dove abbiamo fatto dei test con un’agenzia di comunicazione e una influencer locale. Ho notato però che, in modo particolare per quanto riguarda la comunicazione su Instagram, l’intervento diretto da parte dell’azienda viene percepito positivamente dal nostro target e porta a risultati migliori. Ho constatato che nel nostro caso vince un contenuto più “nostrano”, spontaneo rispetto a quello istituzionale che invece va benissimo per delle campagne più strutturate su Google o su Facebook.
Ad ogni modo i social sono uno strumento fondamentale per quanto riguarda le vendite della mia azienda e credo che in generale acquisiranno sempre più importanza anche per altri business. Lo si nota anche da quegli che sono gli upgrade, avvenuti prima su Facebook e poi anche su Instagram: i social sono diventati strumenti sempre più avanzati messi a disposizione per le aziende.
Tornando a MyOverRose comunque, posso dirti che l’80% del fatturato totale (online e offline) deriva dal lavoro che viene fatto sui social, specialmente su Instagram.
Inoltre va detto che per una piccola percentuale di vendite è difficile avere la certezza che la fonte sia il social. È una cosa che più che altro riesco a percepire io, come per esempio nel caso di un cliente che entra in negozio chiedendomi delucidazioni su un nuovo prodotto appena lanciato su Instagram, piuttosto che magari di un altro che mi scrive in direct per avere informazioni aggiuntive.
Ad ogni modo con il fatto poi che il nostro percorso è partito proprio online, con l’e-commerce, era assolutamente fondamentale sviluppare una presenza sui social. Siamo partiti da Instagram e Facebook, da poco è stato introdotto Linkedin e in cantiere abbiamo il lancio del nostro profilo ufficiale su Pinterest. Ritengo che oggi quest’ultima sia una piattaforma essenziale per creare tutta una serie di interazioni.
Dall’e-commerce allo store fisico: tra obiettivi di branding e di franchising
Poco fa accennavi al negozio fisico presente su Brescia. Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo del retail?
Uno dei motivi fondamentali era l’esigenza di dare spessore al progetto. Il mondo dell’online è ricco di tante piccole realtà, sia nel mio settore che in altri. Per questo credo che sia importante far notare la differenza tra chi sta sviluppando un progetto di espansione e chi decide di rimanere una realtà più piccola. Ecco che lo store fisico era essenziale in un’ottica di branding. Inoltre quel passaggio è stato fatto quando ho trasformato MyOverRose da ditta individuale a SRL: anche i nuovi soci, naturalmente, volevano prendere una direzione che conferisse spessore al progetto e la presenza offline ci sembrava necessaria.
Abbiamo poi voluto dar vita a qualcosa di diverso dal classico negozio e, per farlo, abbiamo deciso di impostare l’arredamento dello store in maniera modulare. Questo significa che tutti gli elementi che lo compongono sono pensati a modulo, in questo modo è possibile replicare questo negozio in tanti altri spazi, più grandi o più piccoli, semplicemente aggiungendo o togliendo moduli.
Questa scelta è stata fondamentale per quella che è la nostra ambizione futura: sviluppare una catena di franchising. Per legge, infatti, viene richiesto un periodo di prova con un negozio zero, che sarebbe appunto lo store di Brescia.
In quello che era stato aperto su Verona, e che poi è stato chiuso, abbiamo fatto dei test rendendoci poi conto che necessitavamo, per la sua gestione, di persone dedicate. Si tratta del resto di piccoli errori che possono avvenire nel percorso di sviluppo di una start up e che comunque ci hanno permesso di raccogliere altre informazioni per lo sviluppo del franchising: della serie che non tutto il male viene per nuocere.
Se ti è piaciuta questa intervista e sei anche te in procinto di sviluppare una Start Up dai un’occhiata al Master Start Up Program offerto da Digital Coach. Se invece non hai progetti imprenditoriali in cantiere ma sei ugualmente interessato alle tematiche affrontate nel corso dell’incontro con Emanuele ti consiglio di valutare il nostro Master in Digital Marketing
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Sono una studentessa di Digital Marketing appassionata ai Social Media e che adora scrivere. Laureata in Economia e Gestione Aziendale, attualmente vivo in America e mi lascio ispirare dalla mentalità di questo magnifico Paese.
Sicuramente un’idea originale ed interessante . Sono sicuro che se ben gestita, utilizzando in modo corretto ed efficace i vari strumenti/canali digitali con una strategia ben definita, possa portare ad avere un business di soddisfazioni e successo . Quindi risulta fondamentale una solida formazione del mondo digital per massimizzare gli sforzi fatti e far quindi crescere la propria attività.
Non sapevo di questo tipo di business. Ottima ideea…. e ottima intervista !
Ottima idea. Non è la solita consegna a casa di fiori e questo nuovo e-commerce dimostra il fatto che anche se l’idea esiste già, é ciò che la contraddistingue che fà la differenza….
Bellissimo io adoro le rose bellissima idea !!!!!. complimenti per l intervista!
Bellissima idea! condivido l’importanza di un intervento diretto sui social da parte dell’azienda, viene percepito positivamente e porta a risultati migliori!
Idea molto interessante!
che idea originale!!! complimenti, anche e soprattutto per l’analisi del mercato e della concorrenza, fondamentale per capire come/se/quando partire :)
La cura in ogni minimo dettaglio unita al digitale, una case history ispiring!
Intervista molto interessante su come un prodotto cosi’ conosciuto,famoso possa raggiungere il digitale.
Bella idea!
Peccato: il sito è in manutenzione fino al 20 agosto! Molto bella l’idea e stupendo il negozio fisico che suppongo sia quello che si vede nell’immagine. Super!
Bellissimo progetto, molto originale!
Semplicemente stupendo una Rosa che dura in Eternità !!
Un’idea davvero creativa per una start up, complimenti.
E’ stato molto innovativo, coraggioso ed intelligente a dare vita a questa StartUp in Italia, specialmente vista la mancanza di concorrenza in merito ai tempi quando ha iniziato.
Progetto imprenditoriale che senza digitale non sarebbe potuto esistere: i social sono il corollario perfetto per decretarne il successo.
Finché è la fantasia a farci padrona non sarà mai un lavoro!
Proprio un bel progetto questo delle rose!
“Ad ogni modo i social sono uno strumento fondamentale per quanto riguarda le vendite della mia azienda e credo che in generale acquisiranno sempre più importanza anche per altri business”
L’importanza del digitale in ogni progetto. anche quando il prodotto è l’emblema del classico
Quest’articolo mi ha fatto ricordare
Ciò che pensavo poc’anzi sul fatto
Che, almeno dove abito io ( ho me
Tapino… ), chi fa sempre affari sono Coloro che fanno allestimenti
Negozi, in quanto le attività che
Aprono sono sempre le stesse e
Che, puntualmente, dopo poco
Chiudono per la ” felicità ” propria…
Ciò per dire che, certe attività sono
Sature e, addirittura per crearne innovative, ciò che occorre è la
” Digitalizzazione ” unitamente alla
Creatività di chi se ne avvale –
Come My over rose, bravo
Una realtà affascinante, estetica e creativa. Grazie per l’ottimo articolo.