Un conto alla rovescia travolgente
Il conto alla rovescia parte il 4 dicembre: i ‘ramarri’ si preparano iniziando la maratona su social lanciando gli hastag #tuttiasansiro e #forzaramarri. Il giorno successivo il Pordenone su Instagram scrive ‘Quando la realtà supera il virtuale’ ed ecco il post ‘capolavoro ‘Una partita così pazza non puoi giocarla neanche alla Playstation’. Il 5 dicembre è anche il giorno degli amarcord. Il Pordenone ripercorre le ‘imprese’ dei due club con un’unica certezza ‘Mai in serie B’.
Il – 6 è caratterizzato da un altro gol di Marco e del suo collega Sebastiano Orgnacco. Ancora una volta vince l’ironia ‘Immagina, puoi’. Ed ecco che una Piazza del Duomo deserta in caso di vittoria dell’Inter si trasforma in un pullman scoperto a due piani di quelli che si usano per ‘fare il bagno di folla’ quando si vince lo scudetto. Ovviamente i colori sono nero e verde… I due ragazzi vogliono stravincere e si giocano l’asso. Icardi, capocannoniere delle serie A, perde il confronto con Berrettoni che, a differenza dell’argentino vanta una presenza in Champions; ha segnato in Intertoto; ha giocato la Tim Cup; ha realizzato diverse doppiette in serie C e, udite udite, ha doppietta nel cognome. Insomma, non c’è storia.
Il giorno di Sant’Ambrogio la sfida sui social continua: i cuori neroverdi a Milano diventano 3.000 e 30 pullmann sono pronti per espugnare il Meazza.
L’8 dicembre il Pordenone pubblica sui propri account un saluto del ‘capitano’ dell’Inter Javier Zanetti e un filmato ‘spaziale’. Il conto alla rovescia continua e la febbre sale. Le provocazioni pure… Il 9 dicembre, giorno del derby d’Italia, Marco e Sebastiano arrivano a scomodare Mourinho con la solita simpatia.
Si arriva così alla vigilia della sfida: i social del Pordenone trionfano di cuoricini e pollici alzati
Il 12 dicembre è il giorno della grande sfida. I post si susseguono incalzanti giocando sull’uso della lettera ‘C’. Simpatia straripante davvero
Quest’uso incredibilmente simpatico dei social non mi ha lasciato indifferente e ha scatenato la mia passione per il calcio e la mia curiosità da giornalista, tanto da spingermi a chiedere direttamente a Marco come sono andate realmente le cose. Ecco cosa ho scoperto:
La sfida sui social l’avete stra vinta. Ci racconti come vi è venuta questa idea?
Devo dire che avremmo barattato volentieri l’errore di Icardi che ci avrebbe fatto passare il turno con tutto questo clamore… Ormai è storia e non possiamo tornare indietro. Comunque questa partita era talmente incredibile che provare a fare qualcosa di ‘pazzo’, tante per rimanere in tema Inter… Quando abbiamo iniziato, capivamo che c’era del terreno fertile; c’erano tante idee carine e simpatiche. Certo mai avremmo potuto immaginare tutto quel che c’è stato.
Follower raddoppiati in pochi giorni
Marco, in termini di follower avete fatto una stima di come siete cresciuti?
Su Facebook siamo più che raddoppiati arrivando a quasi 35.000 persone che ci seguono, un numero che se rapportato ad una squadra di serie C, o anche B, è ottimo. Su Twitter siamo passati da 4.000 a oltre 6.000, ma la vera piattaforma su cui abbiamo fatto un boom incredibile è stata Instagram dove siamo passati da quasi 5.000 follower a 24.000.
Come farsi venire l’ispirazione
Da qualche parte ho letto che a qualcuno ti sei ispirato, forse a un campionato estero…
Lavoriamo in coppia, un bel duo: Sebastiano Orgnacco ha realizzato tutte le grafiche e i video e con lui condivido tutte le idee. Lui ha una conoscenza molto approfondita di ‘meme‘ e dell’attività social dei club inglesi e tedeschi. Sicuramente nessuno inventa niente, quindi dobbiamo reinventare. Dopo San Siro ricordo come il Borussia Dortmund abbia raccontato la gara di ritorno con l’Atalanta: è stato incredibile perché il gol non arrivava e quindi erano matematicamente eliminati, eppure non mancava l’autoironia e la simpatia. Quindi complimenti e questa è la nostra filosofia: sdrammatizzare anche nelle giornate meno felici.
Col digitale il modo di comunicare cambia
Come è cambiato il vostro modo di comunicare da quando siete sbarcati sul digitale?
San Siro è uno spartiacque. Da sempre cerchiamo di avere un certo tono e usare un certo linguaggio. San Siro ha acceso i riflettori su di noi facendoci diventare la squadra ‘simpatia’, la seconda squadra di tanti interisti ad esempio. Il nostro pubblico social oggi è molto diverso e si aspetta quello che noi stiamo facendo. Quindi San Siro e i risultati che abbiamo ottenuto ci hanno ulteriormente responsabilizzati a fare un certo tipo di percorso in condivisione con la società – il presidente ci ha spinto a credere in quello che stavamo facendo – che era quello che facevamo già prima di San Siro, ma che era rivolto ad un pubblico minore.
Quali sono i canali che usate maggiormente per comunicare il Pordenone e i risultati della squadra?
I social hanno sostituito la comunicazione ufficiale. Se dobbiamo annunciare l’acquisto di un nuovo giocatore, il primo
annuncio parte dai social, non più dal sito o da un comunicato stampa. C’è stato un cambio di gerarchia, non solo nostro, sia chiaro. Cerchiamo di utilizzare allo stesso modo Facebook, Twitter ed Instagram ben consapevoli che tutti e tre hanno un pubblico in parte diverso e quindi a volte può essere necessario diversificare i contenuti.
Suscitare simpatia ed emozione
Mi sembra che cerchiate di suscitare emozioni e creare empatia
Cerchiamo sempre di far sorridere, non sempre stra-ridere. Ci accontentiamo di fare qualcosa di carino che non deve per forza essere. L’ironia è dosata: a volte è tanta, altre meno.
Il Pordenone e la brand awareness
Pensi che il digitale abbia accresciuto in maniera importante la conoscenza del brand Pordenone?
In primis c’è la partita, trasmessa su Rai2. E’ stato tutto perfetto: nell’avvicinamento abbiamo fatto il nostro, ma ci sono anche la società e la squadra che ha vinto a Cagliari (passaggio storico) e poi siamo andati a San Siro dove tutto è stato incredibile. Essere ancora 0 a 0 dopo 120 minuti con l’allora capolista della seria A è qualcosa di impensabile. E’ stato tutto super e il Pordenone si è fatto conoscere in ogni modo e in ogni casa.
Qual è il binomio calciatori-social?
I calciatori sono dei ragazzi come tanti altri, solo che hanno un pubblico diverso. Hanno oneri e onori e devono saper
comunicare nel modo migliore la propria immagine e la propria qualità e devono sapersi mostrare come gli altri. Chi enfatizza gli eccessi sbaglia. I social sono una risorsa per i giocatori che possono mettersi in mostra in primis come ragazzi e dimostrare quanto valgono anche fuori dal campo ai propri tifosi che così possono affezionarsi ai propri beniamini.
I calciatori del Pordenone sono autonomi in questo?
La serie C è una categoria molto distante dalla A e quindi non c’è bisogno di figure specifiche per i giocatori del
Pordenone. Magari però in futuro diventerà una priorità anche in C…
Sono un giornalista professionista e comunicare è la mia passione. Adoro scrivere e saperlo fare bene per un giornale o un’agenzia stampa oggi non basta più. Per questo mi sono avvicinato al digitale, un mondo davvero affascinante e dalle mille sfaccettature. Sperimento le nuove tecnologie per rimanere al passo con i tempi e non sentirmi nel pleistocene…
Fantastico come anche il mondo del calcio sia sul pezzo nel mondo digital!
Interessante vedere come il Pordenone Calcio si sia avvicinato al mondo digitale per coivolgere gli utenti e farli interagire , mantenendoli vicini alla squadra. Una bella iniziativa, sicuramente fuori dagli schemi e di forte impatto !
È bello leggere questo articolo a distanza di anni da questa iniziativa e vedere che molti hanno preso spunto dal Pordenone, in primis anche squadre di seria A come la Roma.
Complimenti per l’iniziativa, pionieristica per il settore visto che il calcio italiano sembra essere ancora ancora a concetti vecchi. Poi con la promozione storica tutto ha un altro sapore! Bravi>!