Cos’è la smart school?
In un mondo in continua rivoluzione tecnologica e digitale, l’educazione e la didattica non sono immuni al cambiamento ed hanno il compito di adattarsi ai tempi, diventando quella che comunemente chiamiamo smart school.
Per spiegare bene questo concetto, cerchiamo di analizzare per un attimo l’etimologia della parola: si tratta di un nome composto da due parole “Smart“, ovvero intelligente, rapido e brillante e “School“, ovvero scuola. Per smart school intendiamo dunque un nuovo modo di imparare ed insegnare in maniera rapida ed incisiva con gli strumenti tecnologici che i nostri tempi ci mettono a disposizione.
Nella smart school lavagna e cancellino lasciano il posto ai tablets e agli smartphones, i professori non sono più quelli con il registro in mano, ma diventano tutor in remoto da vedere dal lato di uno schermo mentre preparano appunti e lezioni, i libri non sono più quelli da sottolineare e da portare a plastificare ma sono ebook e pdf da leggere su qualsiasi tipo di device, non chiediamo più al compagno di banco di prestarci gli appunti ma di passarci delle slide o dei file su Google drive, i compiti in classe non sono più un incubo di risposte da scrivere su un foglio protocollo ma sono test a tempo con risposte multiple la cui corretta esecuzione viene controllata tramite webcam.
La Smart School però non è una novità degli ultimi anni ma bensì una metodologia usata già dal 1833 in Svezia per imparare da remoto tramite videocassette ed audiocassette le lingue straniere.
L’avvento di internet e delle nuove tecnologie oggi rappresentano un nuovo modo di accedere in maniera rapida alle informazioni, di usufruirne e di condividerne i contenuti. La possibilità di disporre di diversi canali di comunicazione permette inoltre agli studenti di ovviare alla distanza fisica e di vivere una dimensione molto più ampia e varia di una classe tradizionale.
Vediamo subito quali sono alcuni mezzi per fare smart school.
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Come fare lezione in Smart school
Didattica live e on demand
Ci sono diversi modi di insegnare a distanza. Si sente spesso infatti parlare di didattica “live” ovvero gli utenti si connettono all’orario concordato per le lezioni e tramite un messaggio, un link oppure un invito su Google Calendar si ritrovano in classi organizzate per seguire in diretta streaming il proprio professore. Un’alternativa molto utile per chi lavora oppure per chi segue più di un corso ed in generale non ha molto tempo a disposizione è la didattica “on demand”. Generalmente lo studente si registra al portale della scuola, o è essa stessa a fornirgli delle credenziali, ed ha accesso ai contenuti registrati durante le lezioni in classe oppure live. Questa formula è molto interessante perché lo studente ha modo di gestire il proprio tempo di apprendimento e di studio e ha sempre modo di mettersi in contatto con i propri professori tramite chat offerte dalla scuola oppure sui canali social per chiarire eventuali dubbi. Molto spesso poi questo tipo di didattica offre allo studente un 10 – 15% di sconto sul prezzo effettivo del corso.
Nell’ambito della didattica a distanza, un’altra importante distinzione da fare è anche quella fra lezione frontale e interattiva.
Lezione frontale
Per lezione frontale intendiamo la lezione tradizionale in cui il professore parla e spiega un determinato argomento in una sorta di “one man show”. La difficoltà di questo tipo di lezione a distanza è non poter vedere i propri studenti e valutarne l’attenzione per fare ad esempio una cambio di tono di voce o rendere più brioso l’apprendimento con qualche curiosità. I docenti infatti in questa versione a si servono spesso di slides in Power Point o da mostrare con la condivisione del proprio schermo. L’ideale sarebbe una slide essenziale che lasci spazio anche alle domande degli studenti in cui sia presente sporadicamente qualche immagine o video che sono come sempre uno strumento di comunicazione immediato ed efficace per risvegliare l’attenzione di chi segue la lezione. La durata consigliata per questo tipo di lezioni è di 20 – 30 minuti.
Lezione interattiva
La lezione interattiva è invece quella che prevede una partecipazione diretta ed attiva degli studenti. Sono moltissimi gli strumenti che offrono le piattaforme di smart school di cui parlerò a breve per coinvolgere gli studenti: si spazia infatti dalla classica chat, alla possibilità di creare quiz online, o allo sfruttamento della gamification per creare giochi di apprendimento che mantengano alta e costante l’attenzione degli studenti.
Wordcloud
Uno dei metodi più interessanti di mettere alla prova gli studenti nella versione interattiva delle lezioni è il Wordcloud, ovvero la rappresentazione visiva di parole chiave. Il docente chiede agli studenti di pronunciare le prime parole che vengono loro in mente su un determinato argomento, di scrivere una definizione o di esprimere le loro emozioni su un certo tema: tutte le risposte da loro inserite appaiono su schermo, in una sorta di brainstorming interattivo, pronte ad essere condivise e commentate, creando fisicamente sullo schermo una vera e propria nuvola dove le keywords più utilizzate diventano più grandi ed in grassetto rispetto alle altre.
Strumenti pratici per fare Smart School
Le premesse base per fare smart school sono sicuramente una connessione internet veloce ed un pc o tablet, mentre rimangono sconsigliati gli smartphone in quanto sono la soluzione meno stabile e con uno schermo generalmente troppo piccolo per stimolare l’attenzione. Vediamo ora quali sono le web e mobile app più utilizzate per la didattica a distanza.
Google Hangouts meet: è uno degli strumenti di Google più utilizzati per la smart school. La app consente infatti di mettersi in contatto in video chiamata con circa 25 studenti, tramite browser o app per dispositivi mobili e condividere il proprio schermo o una finestra sola. L’accesso alla chiamata è consentito tramite una serie di autorizzazioni e inviti su Google Calendar.
Google Classroom: è ancora una volta un tool di Google ma migliore del precedente per le sue caratteristiche versatili e alcune funzionalità che rispetto all’Hangout tradizionale sono state implementate. Questo strumento infatti nasce apposta per le scuole primarie ma si adatta facilmente anche ad università e corsi specialistici, e consente ai docenti di dare vita a classi, creare corsi, assegnare compiti e voti, inviare feedback e tenere tutto sotto controllo in pochi click. Inoltre l’accesso tramite mobile consente agli alunni di completare le proprie tasks anche da smartphone se lo desiderano e agli insegnati di potervi accedere sempre tramite cellulare per la correzione.
Zoom: E’ uno strumento nato per il lavoro agile che consente di effettuare videoconferenze ad alta definizione con un grande numero di partecipanti che rispetto ad altri metodi tradizionali possono essere visti tutti sulla stessa pagina dello schermo. È inoltre una tecnologia che ha investito molto per fare in modo che chiamate, conversazioni e schermi condivisi siano protetti al massimo da tentativi di hackeraggio.
Skype: è da sempre il tool di Microsoft per la video chiamata più utilizzato al mondo. Garantisce conversazioni e video chiamate di grande qualità ma rispetto ad altri strumenti sebbene sia usato per la smart school, ha poche funzioni di condivisione.
Classmill: è un’interessante piattaforma educativa interamente free che permette di realizzare facilmente corsi online.
Schoology: questa applicazione è davvero interessante in quanto gli studenti hanno accesso ad un portale pensato come un social network. Gli studenti possono farvi accesso anche senza avere un indirizzo email e gli insegnati possono facilmente creare classi ( anche tutte dello stesso istituto) in maniera molto intuitiva. All’interno della stessa classe è possibile creare un feed dove vengono pubblicati file e notizie e gli studenti possono mettere un “like” agli argomenti di proprio interesse come fossero su Facebook. Ogni attività viene monitorata dagli insegnati che possono scegliere di far partecipare anche i genitori dei propri alunni.
Edmodo: è una piattaforma di smart school ancora una volta concepita come un social network. Ha un interfaccia grafica molto simile a quella di Facebook ed è possibile usarla per inserire testi, immagini, notizie, si possono creare gruppi e sottogruppi, creare test di vario tipo (risposta multipla, aperti o a crocette), dare compiti a casa, creare un calendario con compiti in classe ed interrogazioni.
Padlet: è uno strumento di facile utilizzo la cui caratteristica principale è anche quello di affrontare la didattica in maniera leggera permettendo agli studenti di svolgere online tutte quelle attività che potrebbero fare anche in una classe ovvero report di attività, diari di apprendimento, realizzare lavori di gruppo, creare una biblioteca di classe e gallerie multimediali.
Eliademy: il sito offre un sistema di gestione dell’apprendimento tramite discussioni interattive, contenuti multimediali, strumenti di valutazione, creazione di quiz e forum. Tra le altre caratteristiche che lo distinguono, il tool offre anche la chance di trasformare il corso che si tiene online in un Ebook e offre un calendario che aiuta gli alunni a tenere presenti le scadenze delle consegne.
Moodle: tra le tante piattaforme questa è forse la più complessa a livello grafico e per la user experience ma offre una grande varietà di funzioni per seguire lo studente nel suo percorso, offrendo ad esempio ambienti di apprendimento personalizzati
Open Olat: è una piattaforma molto interattiva che permette di organizzare corsi in cui gli studenti possono collaborare fra loro. È uno strumento in open source che permette di valutare facilmente i progressi degli iscritti, pianificare i loro miglioramenti, creare archivi di file, realizzare e consegnare certificati.
Redooc: è una piattaforma che merita di essere menzionata in quanto oltre ad offrire un servizio al pari delle altre, è adatta anche per chi ha Disturbi specifici dell’Apprendimento (DSA) e per coloro che hanno Bisogni educativi speciali (BES).
Samsung smart kit, un sostegno alla smart school
Nonostante non sia propriamente una metodologia di Smart School è bene citare anche un’iniziativa interessante della Samsung. Il colosso della tecnologia ha infatti creato una piccola guida in pdf per i docenti, da quelli di scuola primaria ai professori universitari, per supportare la didattica a distanza (anche chiamata D.a.D.). Il book si articola in 7 sezioni: la prima è semplicemente un’introduzione per i docenti sul concetto di smart school e sul come stilare un piano didattico efficace adatto alla DAD; la seconda è una sezione dedicata al come avviare una lezione online con una panoramica come quella che abbiamo visto prima sugli strumenti; il terzo capitolo è dedicato ai consigli su come fare una lezione online, ovvero espedienti per entrare in sintonia con gli studenti e mantenerne alta l’attenzione; la quarta e la quinta sezione sono dedicate alle accortezza da avere durante una lezione frontale ed una interattiva; il sesto capitolo spiega invece come organizzare i compiti in classe ed il settimo invece è dedicato all’approccio dei più piccoli alla didattica a distanza.
È interessante anche un’altra iniziativa di Samsung di offrire, in base al tipo di scuola, anche delle lezioni a distanza su alcune tematiche importanti dei nostri tempi: sul suo portale infatti, a seguito di una registrazione e di una richiesta che devono inoltrare gli studenti, per le scuole primarie e le secondarie di primo grado è stata messa a disposizione una panoramica sul mondo delle fake news, per le scuole e per le secondarie di secondo grado invece c’è una lezione che verterà su due argomenti, Design Thinking e Mentoring.
Quali sono le regole della Smart school?
Oltre alla freschezza, alla novità e alla spontaneità che la didattica online offre, è giusto chiarire che ci sono anche delle regole importanti da seguire per garantire la buona riuscita delle lezioni e il rispetto delle normative sulla privacy.
Una delle prime regole della smart school è che l’accesso alla classe virtuale degli studenti avviene solo dopo quella del professore. L’accesso viene regolato dai docenti che hanno il potere di “admin” della lezione cosi da aggiungere altri studenti o docenti, oppure escluderli dalla conversazione. Dopo i saluti virtuali in molti compilano una sorta di registro presenze che però non è obbligatorio.
Al fine di facilitare la lezione, gli alunni devono tenere spente webcam e microfono per non appesantire la connessione e soprattutto per evitare fastidiosi effetti di eco che possono rallentare l’apprendimento in smart school. Se lo studente ha necessità di fare una domanda può interagire con l’insegnante tramite una chat (privata o condivisa). Alcune piattaforme per la Smart School offrono inoltre l’opzione “Alza la mano” cosi da richiamare il gesto che generalmente gli studenti fanno in classe per attirare l’attenzione di un professore.
I divieti tradizionali per gli alunni sono riconvertiti in modalità di didattica a distanza, dunque rimane vietato disturbare la classe tramite chat e messaggi non attinenti alla lezione, è vietato condividere lo schermo se non richiesto dal professore, è vietato abbandonare senza una motivazione valida la lezione, è obbligatorio indossare un abbigliamento consono e non mangiare o bere (oltre l’acqua) durante la sessione, è obbligatorio collegarsi al pc avendo con se il materiale per prendere appunti e i libri di sorta, è obbligatorio rispondere a domande o partecipare ad eventuali quiz proposti dal docente.
Ci sono poi alcune restrizioni ed obblighi legati alla privacy e all’utilizzo delle nuove tecnologie: non è consentito infatti agli studenti di condividere il link di accesso alla classe con persone esterne, è vietato riprendere le lezioni con lo smartphone oppure tramite tool del proprio computer, è vietato registrare la voce dell’insegnate o dei propri compagni, è vietata ogni forma di cyberbullismo.
Quanto devono durare le lezioni in smart school
Quando vediamo un film al cinema la nostra attenzione è molto più alta rispetto a quando lo guardiamo in televisione oppure su una piattaforma di streaming. Lo stesso accade agli studenti durante le lezioni: nelle care vecchie aule infatti il controllo costante del professore ed il fatto di non trovarsi circondati dai comfort della propria casa, mantengono la soglia di attenzione molto più alta. Questa riflessione ha portato a porsi molte domande sulla durata delle lezioni in smart school per fare in modo che l’interesse e la soglia di apprendimento degli studenti sia costante.
Quando ad essere protagonista della smart school è la scuola tradizionale, ovvero dalle elementari alle superiori, si è valutato di impostare le lezioni frontali con una durata massima di 20 – 30 minuti e lezioni interattive della durata massima di 45 minuti/ un’ora.
Quando la didattica a distanza riguarda invece le Università sembra non esserci una regola precisa. Ogni Ateneo ed ogni facoltà hanno le loro caratteristiche interne ma possiamo comunque fare una stima della durata media di una lezione online che si aggira intorno ai 30 minuti di cui almeno 10 vengono affrontati in modalità video per stimolare gli studenti.
La didattica a distanza dei corsi per le professioni del futuro o specialistici invece subiscono inevitabilmente l’influenza della vastità del tema affrontato e la necessità di concludere il ciclo di formazione entro una certa data specifica. Le scuole per professionisti rispetto alle scuole tradizionali e le università hanno una durata molto più breve (durano mediamente dai 3 mesi ai 9) e dunque la durata delle lezioni a distanza deve essere maggiore e mediamente si aggira sulle 3 ore circa.
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Gli esami ai tempi della didattica a distanza
Una delle questioni più difficili da affrontare nell’ambito della smart school è quello della valutazione e degli esami a distanza. Come infatti tutti ricordiamo dalla nostra esperienza accademica, gli esami hanno due modalità: orale e scritta.
Per quanto riguarda gli esami orali, le nuove tecnologie ci consentono di praticarli in maniera sicura ed efficace. Le difficoltà sono infatti puramente tecniche, ovvero sono legate agli strumenti usati come webcam funzionanti, microfoni validi e chiaramente una connessione internet di una certa potenza. Il mondo del digitale mette poi a disposizione tantissime piattaforme di conference call (le più utilizzate sono state già menzionate in precedenza) e anche moltissimi strumenti per fare webinar.
Il webinar è infatti una valida alternativa per gli esami orali data la grande varietà di piattaforme (Webinar pro, Cisco webex, Livestorm,Click Meeting etc..), la possibilità di condividere schermo e slides per presentare le proprie tesi o tesine, la possibilità di far partecipare più docenti alle sessioni in diretta.
Altre problematiche degli esami orali sono facilmente risolvibili, ad esempio il riconoscimento dell’identità dello studente che può mostrare in diretta il proprio documento o tesserino scolastico/universitario e si può evitare che l’interrogato bari con suggerimenti o materiale esterno cercando di fare domande quanto più specifiche e con cambi repentini di argomento da parte dei docenti.
Molto più complessa è invece la questione degli esami scritti a distanza. La difficoltà non è assolutamente nelle metodologie di esame in quanto tramite le moderne tecnologie è facile per un professore creare quiz a domanda aperta o a risposta multipla, ma è arduo controllare che lo studente non riceva un aiuto esterno.
Sono in questo caso le intelligenze artificiali a venire incontro alle difficoltà legate alle giuste procedure di controllo dando vita a sistemi di video sorveglianza di grande efficenza ( detti in termine tecnico proctoring). Di seguito un piccolo schema su come funzionano di base questi sistemi:
Le piattaforme per fare esami online sono molteplici ma le più utilizzate sono fondamentalmente le seguenti:
- Flexi quiz: è un software che consente di creare test online rapidamente grazie all’offerta di ben 8 modelli di tipologia di domande, limiti di tempo, barre di avanzamento, banche di domande, certificati, notifiche e-mail.
- Exam builder: è uno dei software più famosi dato che si trova in commercio da più di vent’anni. È molto versatile e di facile utilizzo, i suoi punti di forza sono i video tutorial che spiegano come creare l’esame e come sostenerlo nel miglior modo possibile.
- Exam.net: è una piattaforma online che è molto diffusa a livello universitario.
- ProctorExam: è la web app più utilizzata in ambito europeo. A differenza di altre soluzioni, offre integrato un servizio di riconoscimento degli studenti tramite la loro Id e un controllo costante durante l’esame.
Quali sono i costi per sostenere la Smart school?
Cerchiamo ora di analizzare i costi di un insegnamento a distanza dal punto di vista dei due attori principali, studenti e scuole.
Costi per le scuole
Come abbiamo accennato prima, uno dei fondamenti della smart school è quello di utilizzare piattaforme online a cui studenti e docenti possano connettersi insieme. La maggior parte di questi strumenti è gratuito oppure fornisce delle versioni lite e premium i cui costi possono variare a seconda delle opzioni che si sceglie di aggiungere alla classe virtuale. Questi costi risultano tuttavia sostenibili, basti pensare a Moodle (ovvero uno dei servizi più utilizzati) il cui prezzo per anno per le scuole nella versione premium va da un minimo di 250 Dollari ad un massimo di 1000 Dollari; anche Zoom ha un costo abbastanza contenuto partendo da un minimo di 13.99 Euro al mese ad un massimo di 18,99 Euro; le suite di Google sono invece gratuite in tutte le loro funzioni, ma esiste anche una “G Suite Enterprise for Education” al costo di 48 Dollari l’anno.
La spesa maggiore dunque non è legata al servizio delle piattaforme quanto piuttosto agli strumenti per utilizzarle. Pc, laptop e tablet hanno infatti costi che singolarmente sono quasi più alti di quelli degli abbonamenti annuali delle piattaforme che sfruttano e questo è decisamente un tassello da mettere in conto fra contro della smart school.
Costi per le studenti e famiglie
Se abbiamo detto che per le scuole le piattaforme hanno costi limitati, per gli studenti sono generalmente gratuite. Il costo che grava invece sulle spalle di chi intraprende un percorso di didattica a distanza è quello degli strumenti di fruizione delle piattaforme.
Mediamente una famiglia spende circa dai da 369,75 a 3.418,19 Euro come dimostra uno studio fatto dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori. Bisogna infatti pensare che oltre ai costi di Pc fissi, laptop e tablet, le famiglie devono fronteggiare anche spese collaterali come gli antivirus, l’acquisto di web cam, tastiere, joypad e microfoni aggiuntivi. Da non sottovalutare ci sono poi le spese per le connessioni internet e dei pacchetti aggiuntivi di scrittura e fogli di calcolo.
Ecco di seguito una tabella approssimativa dei costi degli strumenti della Smart school:
Computer portatile | dai 250,00 Euro | ai 2500,00 Euro |
Computer fisso | dai 250,00 Euro | ai 4000,00 Euro |
Tablet | dai 200, 00 Euro | ai 1800,00 Euro |
Antivirus | dai 15,00 Euro | ai 70 Euro al mese |
Connessione internet | dai 30 Euro al mese | ai 500 all’anno. |
Molto spesso quindi questi costi risultano inaccessibili per alcune famiglie.
Per quanto riguarda invece i corsi professionalizzanti, vale lo stesso discorso dell’esosità degli strumenti mentre per quanto riguarda il costo dei corsi in sè, i prezzi variano a seconda della durata del corso e anche dalla popolarità e credibilità della scuola. Mediamente i prezzi vanno da un minimo di 800,00 Euro per dei corsi base, ad un massimo di 5000,00 Euro per master professionalizzanti.
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Smart school ed infanzia
La didattica a distanza può essere uno strumento importante per i bambini e i ragazzi dalle scuole elementari fino alle superiori. Ma può esserlo anche per i più piccoli?
È importante fare una premessa per quanto riguarda le scuole per l’infanzia. Il loro compito è infatti quello di accompagnare i bambini nella loro crescita motoria, sensoriale e verbale e nello sviluppo della socialità nei primi anni di vita e purtroppo un maestro dietro ad uno schermo non ha modo di partecipare completamente a questi processi. Altro limite fondamentale è l’utilizzo dei mezzi didattici. È impensabile per motivi di sicurezza e di difficoltà di utilizzo mettere i bambini da soli davanti ad un computer. Una soluzione efficace è invece quella di coinvolgere i genitori. La smart school in questo senso potrebbe ad esempio consistere in video chiamate brevi di circa 30 minuti in cui i bambini accompagnati dai genitori parlano con i propri maestri così da essere coinvolti in una situazione sociale e i parenti potrebbero confrontarsi con i maestri per suggerimenti su attività da fare, libri da leggere e piccoli giochi da organizzare con una sorta di premio finale. In questo modo ci si può assicurare che i bambini prendano anche confidenza da subito con i mezzi tecnologici, senza perdere il contatto con il proprio maestro.
Smart school per adulti: introduciamo il concetto di e-learning
La didattica a distanza per il mondo degli adulti si ricollega al concetto di e-learning. Vediamo subito quali sono i principali protagonisti di questo tipo di apprendimento.
Università telematica
Dal 2003 le università telematiche sono riconosciute ufficialmente dal MIUR come veri e propri enti universitari. Le lezioni si tengono interamente online in videoconferenze e i materiali di studio vengono raccolti in piattaforme di file sharing a cui hanno accesso tramite uno username ed una password solo gli iscritti in base alle loro facoltà d’appartenenza.
A frequentarle sono generalmente studenti lavoratori che vogliono andare oltre il diploma oppure laureati alle magistrali che vogliono intraprendere un percorso specialistico sfruttando la facilità di fruizione di questo metodo scolastico. Le lezioni si svolgono generalmente in orario serale e posso essere facilmente seguite anche da smartphone. Alcune volte gli iscritti sono anche coloro che non hanno passato un test di ammissione negli Atenei tradizionali ma non vogliono sprecare il loro tempo e desiderano avvantaggiarsi qualche esame o comunque continuare a studiare nell’ambito da loro scelto.
Corsi professionali in versione live e on demand
L’e-learning viene sfruttato anche dalle scuole che organizzano i corsi e master professionali. Nelle piattaforme di e-learning infatti si spazia in tutti i settori lavorativi e si può imparare a diventare un fotografo professionista, un addetto agli scali in aeroporto, un professionista del turismo oppure un video maker in pochi click.
E’ bene ricordare che tutte le professioni del digital marketing possono formarsi comodamente online: il Social media manager, il Seo specialist, l’E-commerce specialist e molte altre ancora, sono tutte professioni il cui apprendimento online risulta sempre completo ed esaustivo.
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Piattaforme straniere di Smart School
Mentre il panorama italiano si affaccia solo da poco al mondo della didattica online, quello straniero offre già da anni moltissima varietà di piattaforme di apprendimento online. Qui di seguito segnalo alcune di queste piattaforme che offrono corsi di vario tipo in inglese e certificazioni (alcune purtroppo sono a pagamento):
- Coursera : è una piattaforma creata agli inizi del 2011 dai professori Andrew Ng e Daphne Koller dell’Università di Stanford che raccoglie corsi dell migliori università americane e permette di conseguire certificati ufficiali di frequentazione dei corsi tramite l’iscrizione a pagamento a una piattaforma di verifica.
- EdX: è figlio del Massachusetts Institute of Technology e dell’Università di Harvard. La piattaforma offre articoli interessanti e corsi di formazione principalmente nel campo delle nuove tecnologie.
- Iversity: è uno dei pochi portali ad avere una sede fisica, precisamente a Berlino e nasce con l’idea di fornire un’educazione di altissimo livello agli studenti europei.
Smart school e apprendimento di nuove lingue
Uno degli ambiti in cui la didattica a distanza sembra davvero essere forte è l’apprendimento di una nuova lingua. Non a caso come abbiamo accennato, le prime forme si Smart School erano proprio video e audiocassette per apprendere l’inglese. Ad oggi sono davvero moltissimi i siti ma anche le applicazioni che consentono l’apprendimento di una nuova lingua senza la necessità di una classe fisica. Spesso questa metodologia viene scelta rispetto all’apprendimento tradizionale dato che è possibile interfacciarsi con più facilità con professori madrelingua o comunque è possibile sfruttare le intelligenze online per avere correzioni più approfondite dei propri scritti.
Sono innumerevoli i portali che si possono utilizzare per imparare una lingua, tra i più famosi ci sono sicuramente Duolingo, Babbel, Memrise. Le modalità di queste piattaforme sono molto simili: in linea di massima ci si registra, si seleziona il proprio livello, si partecipa alla visione di video di situazioni di vita reale che consentono di vedere utilizzate in presa diretta espressioni tipiche delle lingue studiate e la contestualizzazioni dei vocaboli aiuta a fissarli meglio, si ha a disposizione un glossario che si arricchisce di vocaboli mano a mano che si studia, c’è la possibilità di passare a livelli superiori di apprendimento una volta che si superano piccoli quiz e test di scrittura.
Smart school oltre il web: RAI scuola
Un aspetto interessante della didattica in smart school è che la si può incontrare anche accendendo la tv. Dal lontano Ottobre del 2009, prima delle tante piattaforme di e-learning e delle connessioni ad alta velocità, la RAI lanciò un canale televisivo con scopo educativo. Il progetto Rai scuola è principalmente diretto agli studenti di elementari, medie e superiori ed offre lezioni ed approfondimenti di Storia, Geografia, Scienze, Fisica e lingua inglese. La programmazione è molto variegata e a tenere le lezioni sono spesso personaggi di spicco nel loro ambito o professori universitari. Durante l’estate si concentra l’attenzione sulla Maturità e gli esami di terza media, permettendo agli studenti di testare le loro conoscenze tramite la trasmissione di esami degli anni passati.
Il canale offre anche un sito ufficiale sul quale è possibile rivedere la programmazione giornaliera in streaming e da qualche anno la RAI ha aperto anche un portale video “Rai PlayLearning” simile a Netflix ma gratuito mettendo a disposizione lezioni per gli universitari.
Il termine Smart school ha ricevuto un’impennata di utilizzo nel nostro paese sicuramente negli ultimi difficili mesi in cui la diffusione del Covid 19 ha reso impossibile proseguire gli studi in classe per tutti gli studenti. Le nuove tecnologie, con tutte le difficoltà legate al caso e alla rapidità con cui il virus si è diffuso costringendo a trovare soluzioni di rapido utilizzo, hanno in un certo senso salvato il diritto di apprendimento degli studenti. In ogni città italiana infatti professori e studenti hanno fatto del loro meglio per tenersi al passo con i programmi ministeriali, attendendo giorno per giorno la notizia della revoca delle restrizioni per poter tornare in classe.
Purtroppo in base ai decreti straordinari di questi mesi si è infine scelto di non tonare fisicamente a scuola per l’anno scolastico 2020 e quella che sembrava una soluzione temporanea si è poi trasformata in una decisione definitiva. Tutti i metodi di fare didattica online di cui abbiamo parlato prima sono stati messi in atto dai nostri coraggiosi docenti e studenti nel disordine del momento e anche le università e i corsi professionali si sono temporaneamente convertiti alla didattica a distanza per rispettare le norme anti assembramento.
Il Coronavirus ha trasformato anche la smart school in un parametro sociale per valutare il divario digitale del nostro Paese. È emerso infatti quanto la didattica a distanza non sia stata “democratica”: la sua buona riuscita è dipesa e dipende infatti da dove si vive, dal contesto sociale in cui si abita e dalle scuole frequentate. I principali dislivelli sono stati provocati ad esempio dalle connessioni internet, quella di Milano centro è sicuramente più stabile di quella di qualche paese della Padania. Un’altra questione è quella della grandezza degli spazi e il numero di strumenti di lavoro delle proprie case: molti ragazzi condividono infatti gli spazi con fratelli e sorelle e utilizzano in alternanza tablet e pc disponibili e ciò ha rappresentato spesso situazioni di disagio.
Sarà dunque importante vedere come queste problematiche verranno affrontate nei prossimi mesi e cosa ci diranno i dati degli esami che gli studenti effettueranno a fine anno scolastico, cosi da valutare di implementare i nostri strumenti e garantire bonus economici maggiori.
Smart school: un elemento essenziale del Blendend learning
Quando si parla di Smart School si sente spesso anche il termine Blended leaerning: quest’ultimo come ci suggerisce l’etimologia stessa è un mix dell’insegnamento tradizionale e della didattica a distanza.
La classica aula quindi non viene soppiantata ma si evolve e da vita ad una metodologia di apprendimento che sembra essere molto efficace in quanto da origine ad un insegnamento su misura per lo studente, che sceglie di studiare quando vuole e può, mantenendo alcuni obblighi rafforzati da una parte offline di verifica.
Il blended learning aumenta l’interazione fra studenti e docenti che hanno modo di confrontarsi direttamente ed indirettamente, è un metodo di studio divertente dato che i passaggi fra versione offline e online sono alternati per mantenere costante l’interesse dello studente.
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Smart school vs Homeschooling
Quando si parla di Smart School bisogna distinguerla da un’altra tipologia di insegnamento con cui spesso la didattica a distanza viene confusa, ovvero lo homeschooling. Come abbiamo detto infatti Smart School è un modo di insegnare e imparare a distanza ma nonostante tante differenze con l’insegnamento in aula, il principio base dell’educazione rimane comunque quello di avere un insegnante oppure un professionista che condivide le sue conoscenze con uno o più studenti.
Nell’ homeschooling invece questo principio viene sovvertito: l’ambiente scolastico sono infatti genitori e figli. Padri e madri vestono quindi i panni dei professori nell’ambiente casalingo. Questa pratica era adottata fin dall’antichità ed è rimasta tuttora in vigore tra i ceti nobiliari e le classi sociali più abbienti. Considerando la rivoluzione digitale in atto, l’homeschooling si avvicina alla Smart school nel ricorso a internet, spesso fonte di informazione da sostituire al libro, e tutti gli strumenti di monitoring di miglioramento dello studente come fogli excel e test online possono essere riconvertiti nell’insegnamento a casa.
Metodologie di didattica online: la visita virtuale ai musei
Nella didattica a distanza non si vive di sole lezioni e non si cancellano alcuni punti importanti della didattica tradizionale come le visite ai musei. Sono moltissimi infatti i musei che offrono una visita virtuale, a volte a pagamento a volte totalmente gratuita. Ci si organizza quindi con la classe, si accede al sito del museo e tramite condivisione dello schermo l’insegnate può dare vita ad una vera e propria visita guidata.
Sono moltissimi i musei che offrono questa opportunità di seguito alcuni dei più famosi:
- Pinacoteca di Brera – Milano
- Galleria degli Uffizi – Firenze
- Musei Vaticani – Roma
- Museo Archeologico – Atene
- Prado – Madrid
- Louvre – París
- Metropolitan Museum – New York
Technology Enhanced Learning
In un mondo in continua evoluzione digitale, sono nate una serie di tecnologie digitali molto avanzate che rendono intuitivo l’apprendimento ed il modo di costruire e mettere alla prova le proprie conoscenze: sono le cosiddette TEL (Technology Enhanced Learning). Queste tecnologie tendono a svecchiare un po’ il mondo dell’e-learning e hanno grandi potenziali per rendere l’apprendimento molto più efficace. Analizziamo brevemente le più famose Tel cosi da capire bene in cosa consiste questa metodologia e come è legata alla Smart school.
Didattica a distanza e Serious game
I serious game sono giochi digitali che non hanno come fine ultimo l’intrattenimento ma l’apprendimento. Il principio che guida questi giochi è quelle del learning by doing: qualcosa che infatti viene compiuto e vissuto direttamente dallo studente lascia un ricordo più vivido e permette di interiorizzare maggiormente l’esperienza. Un classico esempio è applicabile ai corsi professionali per i venditori che vivono in maniera simulata situazioni specifiche della propria professione.
La realtà aumentata: una tecnologia alleata all’apprendimento online
La realtà aumentata ha aumentato la sua diffusione nella didattica offline negli ultimi anni e fornisce anche per quella a distanza grandissimi vantaggi. È di facile utilizzo dato che serve solo uno smartphone con una fotocamera e il download di app specifiche e fornisce una visione diretta e più ampia di alcuni argomenti, rendendoli in un certo senso pratici. Basti pensare che tramite la realtà aumentata per un professore è possibile spiegare a distanza astronomia, mostrando ad esempio il sistema solare in pochi click, ma trova impiego anche nella chimica,rendendo possibile agli studenti di entrare virtualmente in veri e propri laboratori e dare sfogo pratico alle proprie conoscenze e nella geografia permettendo ai professori di mostrare posti selvaggi ed inesplorati spiegando flora e fauna agli studenti che posso vederle in prima persona.
I pro della Smart School
Come abbiamo visto, i vantaggi della Smart School sono moltissimi. Possiamo parlare di vantaggi in termini di tempo dato che gli studenti possono raggiungere le classi semplicemente dalle proprie case con una connessione wifi, evitando cosi spostamenti fisici.
La didattica a distanza consente la gestione flessibile del proprio studio: li dove le lezioni sono registrate, lo studente può visionarle quando e quante volte vuole.
Per quanto riguarda i corsi professionali rappresenta la possibilità di offrire una grande varietà di formazione a costi più accessibili di quelli in aula.
Smart school e smart working
Tra i pro della smart school possiamo trovare anche la sua propedeuticità al mondo dello smart working. La nostra società è in continuo cambiamento e le realtà di smart working sono sempre più diffuse. Uno studente che ha avuto esperienze di didattica a distanza risulta agevolato nell’inserimento del mondo del lavoro agile: conosce infatti già gli strumenti, le modalità ed è in grado di cogliere più sfaccettatura da una riunione in videoconferenza con clienti e colleghi di chi invece vi si approccia per la prima volta.
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I contro della Smart school
Fra gli svantaggi della smart school come abbiamo già detto ci sono i costi degli strumenti, che spesso sono insostenibili per le famiglie.
Lo svantaggio più grande è rappresentato però dalla mancanza di interazione sociale fra studenti e fra docente ed allievo. Soprattutto nelle versioni on demand, lo studio si trasforma in solo apprendimento senza la possibilità di socializzare. Inoltre l’interazione tramite schermo rende più difficile l’interazione gestuale e i cambi di toni di voce che sono spesso di vitale importanza nel processo di insegnamento.
Ricordiamo inoltre che anche la sovraesposizione agli schermi può essere un contro in quanto danneggia la nostra salute. Per i più piccoli (dai 2 ai 4 anni) si consiglia l’esposizione di massimo un’ora al giorno, per i ragazzi non più di 3 ore al giorno, per gli adulti varrebbe la stessa regola. Per prevenire problemi l’Oms consiglia di fare sempre una pausa di almeno venti minuti ogni 2 ore e di distogliere lo sguardo dallo schermo ogni mezzora per almeno due minuti.
Un altro limite è la scarsa dimestichezza di studenti e insegnanti nell’utilizzo degli strumenti smart che invece di accelerare le lezioni rischia invece di renderle più pesanti e con contenuti facilmente fraintendibili.
Nella Smart School c’è meno spazio per le discussioni e lo scambio di idee: in un confronto diretto infatti si è più avvantaggiati e stimolati nel fare domande, mentre spesso gli studenti ignorano totalmente lo strumento delle chat a meno che non sia su sollecito dell’insegnante.
In conclusione quindi la Smart school è un’importante risorsa per l’apprendimento al pari di quella offline e che il suo utilizzo, se studiato e concepito con senno e soprattutto se affiancato anche ad un confronto diretto può rappresentare davvero un nuova forma di apprendimento a portata di click.
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Appassionata di viaggi, letteratura, programmazione e nuove tecnologie. Dopo anni nel settore dell’hospitality, ho scoperto un grande interesse per la scrittura ed il marketing digitale e sono intenzionata a mettere insieme questi due mondi, trasformandomi in nomade digitale.
La “formula ideale” sarebbe quella del giusto mix di integrazione tra le due prospettive di apprendimento: smart e in presenza.
La smart school, con tutti gli strumenti di DAD sono una grande opportunità, specialmente vista la situazione attuale;
da non sottovalutare, però, l’importanza dell’interazione face to face. Ecco perché, a mio avviso, l’ideale sarebbe quello del giusto equilibro tra i due sistemi.
Ottimo articolo.
Articolo molto approfondito , ricco di informazioni utili . La smart School è diventata una grande realtà anche in Italia a seguito del Coronavirus ! E sicuramente sarà sempre più utilizzata nel prossimo futuro . Il mondo si evolve ed è giusto che anche la formazione scolastica stia al passo con i tempi . I vantaggi economici, di flessibilità e comodità nel suo utilizzo li trovo molto importanti e un valido motivo per scegliere questo tipo di formazione.
Grazie Barbara! Hai affrontato il tema in modo dettagliato ma allo stesso tempo facile e comprensibile per tutti. Dovrebbe essere girato a tutte le scuole per supportarle nella scelta della piattaforma tecnologica più adatta. In questo periodo ho visto passare da Meet a Padlet per poi tornare a Zoom con molta confusione e senza capire bene come sfruttare al meglio le potenzialità di ciascun tool. So che questa sarà la ‘nuova normalità’ della didattica anche se lato umano spero che i nostri bambini possano tornare a scuola per la maggior parte del tempo utilizzando questi utili strumenti ad integrazione delle lezioni in aula.
Articolo molto interessante, sicuramente la didattica a distanza presenta molti vantaggi facilmente intuibili, ma anche molte criticità, non scordiamoci che l’uomo è un animale sociale e ha bisogna di relazionarsi con il prossimo sopratutto durante la crescita, non solo in modo virtuale!
Per I giovanissimi lo svantaggio della smart school è sicuramente quello di non avere interazioni vis à vis ma può essere un utile strumento da integrare alla scuola tradizionale e soprattutto per i più adulti per arricchire le proprie conoscenze negli orari che preferiscono, avendo problemi di lavoro e/o famiglia.
Articolo molto interessante!
La Smart School è oggi una grande opportunità per tutti coloro che vogliono arricchire la propria formazione. L’articolo ben delinea come funziona questa formula didattica e indica gli strumenti che ne consentono l’implementazione. Rimane cruciale, secondo me, l’aspetto della mancanza o della scarsità di interazione sociale che è fondamentale in qualsiasi tipo di interazione. Complessivamente, però, anche sulla base della mia esperienza, reputo questa modalità decisamente utile per chiunque voglia usufruirne.
Bravissima Barbara un articolo molto interessante e pieno di informazioni utili. In un mondo in continua evoluzione a livello tecnologico e digitale la smart school rappresenta il futuro della didattica e della formazione.
La smart school e tutte gli strumenti di didattica a distanza sono una grande opportunità ma non bisogna dimenticare l’importanza degli aspetti umani che si possono sviluppare solo attraverso il contatto diretto. Bisogna trovare il modo di integrare le due prospettive. Articolo molto dettagliato!
Questo articolo è interessantissimo e dovrebbero leggerlo tutti i docenti e studenti. Gli insegnanti con cui ho parlato hanno detestato la didattica a distanza ma io penso che il problema è sempre lo stesso: la mentalità
Lo smart school secondo me è il futuro della scuola, grazie agli innumerevoli vantaggi che offre, dai costi, alla comodità, per non dimenticare la possibilità di imparare molto di più
Ottimo argomento e veramente dettagliato. In questo periodo penso sia molto utile prendere spunto da qua per quanto riguarda la smart school
Articolo interessante con diverse risorse utili per docenti e studenti
Negli svantaggi della Smart School aggiungerei che in Italia non è possibile attuarla visto che molte famiglie non possono permettersi l’acquisto degli strumenti di base (“semplicemente” pc e connessione internet) e tanto meno di restare in casa ad affiancare i figli visto che si tratta nella maggior parte dei casi di bambini.
Complimenti per l’articolo Barbara! E’ un argomento così nuovo che un articolo così dettagliato e scorrevole scioglie tanti dubbi e perplessità che oggigiorno attanagliano tanta gente…La parte in cui parli dei pro e dei contro della smart school è davvero utile. Brava!
Sicuramente sfruttare l’opportunità di fruire di una scuola smart è una grossa occasione per tutti noi, grandi e piccoli. Per i più piccoli e gli adolescenti io sogno una scuola non basata sui voti e sulla chimera della sufficienza in tutte le materie, ma basata sul l’obiettivo di accompagnare verso il futuro del singolo individuo sfruttando al meglio le attitudini di ognuno. Una scuola da amare e non da odiare.
Davvero un ottimo articolo per avere un quadro chiaro sull’argomento, capendo come organizzarsi e sfruttare al meglio i poteri della Smart School. La spiegazione risulta chiara, dettagliata e analizza tantissimi aspetti. Ho apprezzato molto la spiegazione circa le applicazioni ai diversi ambiti.
Brava Barbara, c’è tanta insicurezza sull’argomento Smart School ma con questo articolo hai dato risposta alle tante domande che in tanti si stanno ponendo. Molto chiara e dettagliata, complimenti!
E’ vero, bisogna sapere adattarsi al mondo che cambia continuamente. La smart school ha tantissimi vantaggi per chi non vuole fermarsi, chi vuole raggiungere nuovi obiettivi. L’articolo e molto complesso e spiega bene come funziona la didattica a distanza. Brava Barbara!
Barbara complimenti per l’articolo davvero dettagliato! Per chi come me naviga in questa mondo educativo/didattico è stato davvero utile anche scoprire le varie piattaforme e soprattutto i pro e i contro dello smart school.