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Trasferimento sicuro, quando il fiscalista è digitale

Il professionista digitale è una figura che oggi si sta consolidando in diversi campi, non solo nel marketing, ma anche da un punto di vista fiscale. L’argomento fisco è tra i più delicati, dove le persone che necessitano di auto si risolvono sempre a professionisti offline. Ma si può parlare di fiscalista digitale?

Luca Taglialatela, dottore commercialista e tributarista internazionale, creatore di Trasferimento Sicuro, il primo blog dedicato ai trasferimenti di residenza fiscale dall’Italia verso l’estero e Soluzione Zeta, il primo blog che insegna agli imprenditori come risparmiare fiscalmente sull’attività della propria azienda grazie al tax planning internazionale, rompe questo schema.

Oggi gli abbiamo chiesto di più sul suo lavoro.

Let’s start!

Come nasce l’idea di “Trasferimento sicuro”?
 
 
L’idea di trasferimento sicuro nasce tanti anni fa da un’esigenza personale, che era quella quella di comunicare alle persone che i confini nazionali non sono soltanto una funzione giuridica. Volevo in qualche modo trasmettere la voglia di guardare al di là del proprio naso. Essendo io un fiscalista, ho quindi cercato di applicare tecnicamente la mia specializzazione in trasferimenti di residenza fiscale e di pianificazione fiscale. Volevo comunicare che il fatto di essere nati in un paese, non implica che non puoi trasferire la tua vita, il tuo lavoro e la tua famiglia fuori dal confine. Così da questo mix di esigenze personali e dalla mia professione è nato trasferimento sicuro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Diventare un professionista digitale

Come è vista la figura del professionista virtuale su argomenti delicati come il fisco?
 
 
E’ vista sempre meglio. Io sono partito a lavorare come fiscalista sul web nel 2009 e in 10 anni e ho visto cambiare l’atteggiamento clienti. Quando sono partito c’era molta diffidenza, ma pian piano l’evolversi del web ha portato le persone ad abbattere barriere concettuali e a cambiare il modo di vedere la figura del professionista nel web. Con l’evolversi del web, si sono evoluti anche programmi che rispettano la privacy del cliente. Sicuramente la digitalizzazione da un lato e le nuove tecnologie, in termini di software, dall’altro hanno aumentato la fiducia nel cliente verso il professionista digitale. Rimangono però sempre quei clienti old style, che preferiscono andare nello studio del professionista ed io mi presto anche per questi. Però pian piano stanno cambiando nelle persone molti tabù, ed è per questo che il mio lavoro cresce ogni giorno.
 
 

Un mix di idee

Normativa e storytelling come farli funzionare insieme?
 
 
Ci vuole tanta immaginazione ed un’ottima elasticità mentale. Per far vivere normativa e storytelling insieme, devi sapere applicare entrambi gli strumenti. Devi essere molto preparato sulla normativa, sempre aggiornato e devi sapere anche come usare il marketing. Devi cercare di applicare e rendere anche interessante quello che scrivi, ad un pubblico che non fa il mio mestiere. Questo è, secondo me, l’approccio che anche altri miei colleghi dovrebbero seguire. Quando si fa il mio mestiere non bisogna capire e scrivere soltanto dal punto di vista tecnico sul Diritto, ma anche i diversi criteri di ricerca che il cliente usa per cercare soluzioni al suo problema. Io, per esempio, ho fatto il mio primo evento live a Milano e sono partito da uno storytelling, raccontando come due imprenditori hanno lasciato in Italia per costruire la loro struttura lavorativa all’estero. Dietro ad ogni struttura c’era lo storytelling, che secondo me è l’approccio indispensabile.
 
 
 
 
 
 
 
 

Il futuro secondo Luca

Il professionista 2.0 sostituirà totalmente il professionista fisico?
 
E’ il futuro! Oggi in pochi lo fanno, ma la tendenza è sempre quella di non avere più strutture fisiche, ma fare tutto tramite il web. La classe imprenditoriale sta cambiando dall’industria produttiva, ci si sta spostando sempre più verso i servizi. Il giovane imprenditore è sempre più web oriented, perché ha capito un concetto importante che è quello della scalabilità. Si riducono tempi e costi, spese da rimborsare e, come si diceva prima, con gli strumenti per la privacy ci permettono di avere determinate conversazioni con il clienti. Secondo me è assolutamente il futuro, non solo nel mio campo, ma anche le nuove imprese si stanno muovendo sempre più verso lo Smart Working. Credo che l’Italia ci metterà comunque tra i 100 e i 200 anni prima di arrivare verso questa soluzione, così come per i miei colleghi che sono rimasti ancora con lo studio e la sede di rappresentanza. Questi non hanno capito che così perdo una quota di mercato importante. 
 
 
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10 Commenti

  1. Serena Ruggirello

    Intervista interessante perchè ci fa capire che sull’online può spostarsi anche una figura specializzata su una nicchia particolare. Oggi lo smart working è sempre più presente quindi spostarsi sull’on line è fondamentale!

  2. Alin O. Codrut Bolboaca

    Questa professione farà parte della rivoluzione digitale nei prossimi anni.

  3. Francesca Morello

    E’ il futuro: on avere più strutture fisiche, ma fare tutto tramite il web, anche le questioni fiscali!

  4. ANTONIO

    Intervista e argomento interessanti. Sono certo che negli ultimi anni il numero di persone interessate a questa figura professionale sono in costante crescita. Lo smart working è sempre più presente anche se l’Italia ha i suoi tempi…

  5. Lucia Vescovini

    Intervista interessante!

  6. Tina B.

    E’ sempre interessante scoprire nuove professioni digitali! Complimenti per l’articolo.

  7. Ila

    Il professionista 2.0 è il professionista del futuro! :)

  8. Viviana Lanci

    Sfruttare il digitale per arrivare ad ampio raggio è un MUST! Ottimo articolo!

  9. Raffaella Bertoni

    Bella intervista, sempre di più’ la figura dello fiscalista si sta avvicinando on line

  10. silvia bodini

    Bell’intervista Anna

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