Le attuali tendenze della pubblicità on line vertono verso il programmatic advertising che rappresenta una nuova opportunità per fare advertising online mirato e di qualità, mostrando il contenuto promozionale in tempo reale all’utente nel momento in cui è più propenso a visualizzarlo. L’attività di Viacom ne è un esempio interessante.
Per capire meglio quali sono le attività da svolgere, abbiamo chiesto a Martina Fusetti, Digital Advertising Manager di Viacom, di raccontarci come si possono raggiungere obiettivi importanti grazie a questa tecnologia, sfruttando canali digitali come siti e app: MTV, Paramount Channel, Comedy Central, Supertv.it, DeAgostini, Nicktv, Nickjr, il neonato VH1, app Paramount Channel, app MTV Music, app MTV Next.
In Viacom quali sono i task principali del tuo ruolo?
Lavoro presso Viacom Pubblicità, che gestisce alcuni tra i più importanti Brand di intrattenimento in oltre 160 Paesi nel mondo tra cui MTV, Paramount Channel, Nickelodeon.
All’interno della Direzione Sales Development della Concessionaria, il mio compito principale è quello di fornire supporto strategico per la monetizzazione dei nostri Brand, su tutte le piattaforme Digital.
Più precisamente, questo significa seguire tutte le fasi del go-to-market:
- elaborazione della politica commerciale
- gestione e ottimizzazione dei bacini
- scouting e gestione di forme di business più recenti quali Programmatic e native advertising, offerta sui Social o piattaforme terze,
- analisi di mercato sullo stato dell’arte del nostro business
Ci puoi spiegare nel dettaglio come lavori sugli aspetti strategici di un progetto Viacom?
La prima cosa da fare è quella di chiarire a monte obiettivi, aspettative e strumenti a disposizione. Fatto ciò, è necessario presidiare le 5 fasi che ritengo fondamentali in ogni progetto:
- definizione esatta di obiettivi e tempi (GANTT)
- declinazione della strategia operativa, in base ai goal
- implementazione e go-live
- monitoraggio in corso ed eventuale applicazione dei correttivi per massimizzare il risultato del progetto
- misurazione finale dell’efficacia e confronto con altri casi
Ogni progetto segue questo percorso di lavorazione. È quindi importante lavorare a ogni fase e applicare i correttivi strada facendo, per ottimizzare i risultati. E, perché no, anche imparare da ogni esperienza.
Un altro vecchio, caro stratagemma rimane quello di lavorare sempre sulle 7 W: Who, What, Why, When, Where, How, How Much. Un po’ di accademica memoria, ma sempre di buonsenso.
Ci puoi spiegare come lavori sugli aspetti di pianificazione e monitoraggio per Viacom?
Diciamo che il flusso generale è un po’ quello di cui abbiamo appena parlato, poi ovviamente ci sono personalizzazioni in base all’attività specifica.
Penso che pianificazione e monitoraggio siano due tra le fasi più sensibili, in cui è importante avere una buona conoscenza della propria professione, oltre che una dose di buonsenso.
Il Digital è assolutamente tecnologia, ma il bello di questo settore è anche che si tratta di un mercato molto innovativo, sempre in movimento, con la possibilità di tool e device sempre nuovi che potrebbero ribaltare – o almeno modificare – le logiche di mercato, anche pubblicitario.
A quale tipologia di clienti vi rivolgete principalmente?
Faccio parte di una Concessionaria pubblicitaria con un portfolio molto ampio per pubblici e tipologia di contenuti, quindi ci rivolgiamo ad Advertiser ed Agenzie/Centri Media che vogliono comunicare a un’audience molto variegata ed eterogenea: Automotive, Games, Cura della persona, Abbigliamento, Telco solo per citarne alcuni.
Negli ultimi mesi hai notato una evoluzione nei vostri digital media plan verso nuovi canali?
Sì, sia come Editore che come Concessionaria cerchiamo sempre di essere presenti sui nuovi trend di mercato, quindi stiamo sperimentando nuove forme di comunicazione e monetizzazione, che affianchino la tradizionale pianificazione display ovvero i banner su siti e app. È una parte decisamente stimolante.
Quali competenze bisogna avere per svolgere la tua professione?
Sicuramente competenze tecnologiche e di marketing, ma non trascurerei soft skills personali quali una buona organizzazione e una piccola dose di accettazione di eventuali “errori”. Penso sia sempre necessario puntare ad ottime performance, ma come dicevo, nel Digital più che in altri settori la conoscenza avviene anche molto “learning by doing”. L’importante è fare tesoro di ogni esperienza!
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Laurea Magistrale in Marketing e Mercati Globali alla Bicocca.
Messo in tasca il nostro Digital Certification Program, si diletta a farsi raccontare dai protagonisti del digital qualcosa di quello che vivono ogni giorno nelle loro attività lavorative.
Per tutti quelli che vorrebbero chiedere a queste professionisti “come funziona da voi?”, ma non hanno modo di farlo.
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