Dolly Noire è un brand di abbigliamento streetwear che ha ottenuto velocemente un forte seguito. Daniele Crepaldi, brand manager di Dolly Noire ci racconta i primi passi che ha mosso insieme agli altri 3 fondatori, suoi amici d’infanzia, per avviare questa azienda, nata quasi per gioco, e destinata a diventare un e-commerce in grado di generare 3 milioni di euro di fatturato.
Dolly Noire: come è nata e quali sono stati i primi passi
Qual è la vostra storia? Quali sono stati i primi passi del brand Dolly Noire?
Dolly Noire è nata nel 2004, è una storia di quattro amici che si conoscono dai tempi dell’asilo e quando avevano 15 anni hanno detto: “ma perché non creare una maglietta che rappresenta noi e il nostro gruppo di amici?”. Così abbiamo realizzato la prima maglietta, l’abbiamo venduta ai nostri conoscenti e con il guadagno abbiamo fatto la seconda, la terza, la quarta e così via.
Quindi un piccolo gioco negli anni è diventato una passione. Poi qualcosa di più grande che, oltre allo studio, oltre all’attività sportiva, ci teneva compagnia e soprattutto ci faceva sentire importanti nella nostra cerchia di relazioni. L’evoluzione c’è stata nel 2012 quando Banca Intesa ci ha preso per un percorso di start up: dopo tre mesi di formazione dovevamo presentare il nostro progetto a degli investitori. Obiettivamente questi ultimi non ci hanno dato fiducia perché facevamo “solo abbigliamento” quindi niente di innovativo, così ci hanno negato l’investimento.
La svolta
Fortunatamente io davo ripetizioni a un ragazzino il cui padre aveva delle buone possibilità economiche e con i miei soci abbiamo deciso di rivolgerci a lui. Incredibilmente ha creduto in noi, nel team, nelle persone più che nell’idea di business e ha deciso di investire una piccola somma simbolica, ma tale da consentirci di inseguire il nostro sogno. Io già lavoravo in IBM, avevo una proposta di contratto a tempo indeterminato; l’ho stracciata, in fondo avevo 23 anni e sentivo che se non lo avessi fatto in quel momento non sarebbe più accaduto. In cinque anni è successo qualcosa di incredibile, non avrei mai creduto che un giorno sarei stato davanti a una persona per fare un’intervista! Ieri ero di fronte a 200 studenti a parlare della nostra storia, domani incontrerò 500 ragazzi dell’Università di Venezia per raccontare questo percorso incredibile.
Siamo su tutto il territorio in più di 300 punti vendita che distribuiscono il marchio Dolly Noire, vendiamo online in tutta Italia e abbiamo un negozio mano marca in centro Milano. Quest’anno dovremmo superare i 3 milioni di euro di fatturato che, per un’azienda nata da quattro persone senza imprenditori pieni di soldi alle spalle o genitori nel mondo della moda, è qualcosa di abbastanza incredibile.
Equilibrio tra e-commerce e store fisico
Qual è l’equilibrio tra e-commerce e store, ci sono dei punti di contatto?
Prima di tutto abbiamo aperto lo store perché ci serviva un punto fisico dove le persone potessero immediatamente venire a contatto con il nostro marchio. Con lo sviluppo dell’azienda, soprattutto a livello nazionale, il lato e-commerce si è evoluto notevolmente di anno in anno. Stiamo andando a raddoppiare quello che è il fatturato di quel settore. Anche in un’ottica estera, adesso ci stiamo orientando sui mercati europei, sicuramente il mercato online è quello dove dedicheremo più attenzione. Nella nostra idea il negozio monomarca e i negozi in generale si andranno un pò a fondere con l’e-commerce. Ad esempio nel nostro store attuale se un cliente non trova una specifica taglia può immediatamente ordinarla sul negozio online e viene poi a ritirarla al punto vendita. Quindi ci deve essere sempre più connessione tra le due parti.
Strategie digitali, strumenti e canali di Dolly Noire
Quali sono gli strumenti e canali che utilizzate quotidianamente?
Noi di Dolly Noire per sviluppare tutto ciò che il mondo e-commerce e gli ordini e-commerce andiamo ad investire copiosamente sulle piattaforme social. Utilizziamo e abbiamo sempre coltivato facebook e instagram e tutta la community, la fanbase che ci siamo costruiti viene poi convertita anche in acquisti. Oltre a questi canali investiamo in google display e google adwords proprio per essere presenti su siti di navigazione di interesse del nostro target ma anche nella ricerca di determinate parole chiave che sono core nel nostro business.
VLOG: strumento per raccontare e dare consigli
Ho visto su YouTube che siete partiti con un VLOG: ci puoi parlare di questo strumento?
Il progetto VLOG è nato da due motivazioni: la prima ha origine dalla grossa passione che le persone hanno sempre avuto per noi. Per il team e per le persone che ci lavorano dietro, per la storia che abbiamo, per la voglia di fare. Quindi sentivamo il bisogno di raccontare quello che facciamo, come dei ragazzi portano avanti un’azienda con le proprie mani.
Allo stesso tempo la direzione che sta prendendo é quella di dare consigli. Spesso ci scrivono ragazzi che hanno l’ambizione di costruire un brand, di fare personal branding, di essere presenti nel mondo artistico, musicale e quindi vogliamo dare dei suggerimenti sulla base della nostra esperienza, dei consigli utili per “correggere il tiro”. Il progetto sta proseguendo molto bene, è ancora in fase di test: dalla puntata 1 alla 13 abbiamo modificato molto lo stile, però pian piano prendiamo la direzione giusta.
Collaborazioni per unire i vantaggi di due brand
Come nascono le idee per le collaborazioni? Vedo che tu sei sempre in giro per il mondo …
Le collaborazioni vanno tanto di moda negli ultimi anni. Servono soprattutto per spartirsi la visibilità tra brand. Noi ne abbiamo fatta una importante con Clipper che ci ha portato in diecimila tabaccherie in tutta Italia. Sono stato invitato da loro in Spagna, a Barcellona per stringere legami ancora più saldi. Mi hanno fatto visitare l’azienda e aiutato a capire come ci si può aiutare reciprocamente. Sono stato a Londra perché vogliamo svilupparne altre.
Abbiamo fatto un’iniziativa bellissima con Holly e Benji che è stata approvata dal Giappone. Secondo me le collaborazioni servono quando due aziende uniscono le rispettive potenzialità: da una lato la capacità produttiva e dall’altro l’efficienza comunicativa incisiva per un determinato target. Le unioni tra questi due fattori funzionano e sono molti virali e al giorno d’oggi direi che è sono strategie fondamentali.
Iniziativa di successo nata da una collaborazione
Ci racconti i dettagli di un’iniziativa di successo come Holly e Benji?
Sicuramente Holly e Benji, l’ultima, è stata la migliore perché prima di tutto ci ha fatto sposare con un sogno. Siamo cresciuti guardando Holly e Benji in televisione e collaborare con un marchio del genere ci rende molto orgogliosi. Oltre ad avere registrato ottimi risultati di vendita è stata una partecipazione che ha fatto “elevare il marchio”. Ho parlato con persone che ci conoscono da cinque anni e la loro frase più ricorrente è stata:
“guarda, ho visto crescere nel tempo Dolly Noire, ma con questa collaborazione ha assunto un valore aggiunto. Capisco che non siete più mediocri ma state iniziando a giocare in serie A”.
Più persone mi hanno rivolto questa riflessione ed è stato un elemento molto interessante. Per questo ne stiamo sviluppando altre per il futuro.
Progetti per il futuro?…Collaborazioni!
Ci puoi già svelare qualche segreto per il futuro?
Stiamo realizzando una collaborazione in uscita in questi giorni con un famoso birrificio italiano. Condividere quindi il nostro marchio con qualcosa che non sia per forza abbigliamento è un’altra ambizione che abbiamo. Vogliamo che Dolly Noire esprima valori, esprima la voglia di essere, di intraprendenza, il talento e che non sia per forza collegata soltanto a un prodotto d’abbigliamento, ma che spazi a 360 gradi. Oltre alla collaborazione con la birra stiamo portando avanti dei progetti con un brand di scarpe con altri marchi di settori interessanti.
Come è composto il team di Dolly Noire
Chi sono gli altri 3 soci e di cosa si occupano all’interno del team?
Federico, responsabile commerciale. Abbiamo più di 300 rivenditori in Italia e lui li segue tutti 1 a 1, controlla la campagna vendite, controlla l’operato dei nostri agenti di tutta Italia. Ha studiato economia a Pavia e si occupa di quest’area aziendale. Alessandro, responsabile finanziario, ha studiato economia ed è ceo della nostra azienda, definisce la view strategica e finanziaria dell’azienda e segue una grossa fetta della parte produttiva. Gioele, art director, studia le collezioni, le pensa e poi le realizza insieme al team di prodotto, quindi si occupa sia dell’aspetto comunicativo che della parte di realizzazione delle collezioni.
Quando abbiamo iniziato non avevamo queste mansioni ben precise piano piano ce le siamo spartite e ognuno di noi quattro inizia ad avere la responsabilità di alcune persone. E’ un altro grandissimo orgoglio e un’immensa soddisfazione poter dare del lavoro, oggi infatti abbiamo circa 20 dipendenti.
Davvero complimenti per la vostra storia e il vostro successo
Grazie a voi e seguiteci!
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Sono attratta da tutto ciò che riguarda la comunicazione, in particolare dal mondo del digital marketing. Laureata in ambito comunicazione, amo le favole, i racconti e quello che fa sognare.
Cercare collaborazioni esterne al proprio mercato di riferimento è una scelta strategica davvero intelligente. Complimenti!
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Bella intervista, storia vera, toccante. Bisogna cogliere le opportunità che la vita ci mette davanti e saperle riconoscere !
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Una bellissima ed incredibile storia di successo. Nonostante i periodi negativi sono riusciti a farcela. Complimenti!
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Case history davvero interessante, ottima intervista!
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Case history si successo che trasmette passione e voglia di intraprendere. Articolo consigliato!
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Anche se non è la mia tipologia di abbigliamento, quello che mi interessa e mi affascina è la storia che c’è dietro . E come spesso accade, tutto parte da un’idea quasi buttata la’ , un po per scherzo . La differenza la si fà dopo riuscendo a trasformare quell’idea in qualcosa di reale, organizzato e profittevole. Un’altra bella realtà dalla quale prendere spunto ed imparare importanti lezioni di vita.
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Anche se non è la mia tipologia di abbigliamento, quello che mi interessa e mi affascina è la storia che c’è dietro . E come spesso accade, tutto parte da un’idea quasi buttata la’ , un po per scherzo . La differenza la si fà dopo riuscendo a trasformare quell’idea in qualcosa di reale, organizzato e profittevole. Un’altra bella realtà dalla quale prendere spunto ed imparare importanti lezioni di vita.
Una bella storia che trasmette entusiasmo. Credere sempre fino alla fine in modo da realizzare i sogni, non mollare mai.
Una bella storia che trasmette entusiasmo. Credere sempre fino alla fine in modo da realizzare i sogni, non mollare mai.
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Nutro sempre una profonda stima per i giovani che hanno voglia di mettersi in gioco, come hanno fatto questi 4 ragazzi. Le competenze ci sono, certo, ma anche una buone dose di coraggio fa la sua parte. Complimenti davvero, vado subito a visitare il vostro sito! :)
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Bellissima idea! E bella l’intervista!
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Una case history veramente degna di nota, complimenti a questi ragazzi che ci hanno creduto fino all’ultimo! Ammirevole!
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Un case history moderno che coinvolge i giovanissimi!
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Interessante case history!
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Le cose migliori spesso nascono per gioco.
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Questa storia ci insegna che sognare spesso significa con concretizzare le proprie aspirazioni. Brava Francesca per averci raccontato questo case history a cui tutti noi dovremmo guardare.
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Una storia stupenda quella di Dolly Noire. Avere qualcuno che creda in te è una fortuna, ma poi il resto lo devi costruire con le tue mani e questi quattro ragazzi ci sono riusciti alla grande.
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Non conoscevo Dolly Noire, ma l’abbigliamento da street mi è sempre piaciuto fin da ragazzino. Alla fine loro ci sono riusciti. Quattro amici che fondano un marchio e realizzano 3 mln di fatturato e stanno in piedi dal 2004..applausi. Andrò a spulciare il loro sito e in particolare le maglie dedicate ad Holly e Benji.
Non conoscevo Dolly Noire, ma l’abbigliamento da street mi è sempre piaciuto fin da ragazzino. Alla fine loro ci sono riusciti. Quattro amici che fondano un marchio e realizzano 3 mln di fatturato e stanno in piedi dal 2004..applausi. Andrò a spulciare il loro sito e in particolare le maglie dedicate ad Holly e Benji.
L’abbigliamento streetwear ha ottenuto velocemente una forte notorietà e di conseguenza si sono aperti diversi negozi specializzati in tale tipologia di abbigliamento. Dolly Noire è uno di questi
L’abbigliamento streetwear ha ottenuto velocemente una forte notorietà e di conseguenza si sono aperti diversi negozi specializzati in tale tipologia di abbigliamento. Dolly Noire è uno di questi
La storia di Dolly Noire è un esempio da cui prendere spunto, complimenti per il modello di successo e per l’intervista.
La storia di Dolly Noire è un esempio da cui prendere spunto, complimenti per il modello di successo e per l’intervista.
Bella intervista, e soprattutto bella storia e grazie al digitale ha reso possibile, facendo conoscere il lavoro di questi ragazzi. Bravi !!
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Bellissima intervista! La storia di questi ragazzi fa pensare che tutto sia possibile. Quando si chiudono delle porte, se ne aprono di nuove. A volte le opportunità passano ma non siamo pronti a coglierle.
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ottima storia di successo! Complimenti per l’intervista fatta molto bene
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Molto stimolante questa intervista, le cose belle si possono ancora fare, è un grande esempio!
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Hanno davvero bella roba, bell’ecommerce, ottima scoperta!
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Ottima intervista,complimenti.
Ottima intervista,complimenti.
Trovo che siano fortissimi anche nella comunicazione, il loro progetto VLOG è davvero avvincente!
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Ottimo caso di successo in ambito e-commerce!
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Ti ringrazio Mila e concordo con te. La loro storia e il loro entusiasmo sono davvero coinvolgenti!
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Una storia che sembra una favola. Brava Francesca, ottima intervista!
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