Lasciare un posto fisso, lo stipendio sicuro al 27 del mese per ripartire da capo con una cosa diversa, ma che piace e dà soddisfazione, chiedendosi come guadagnare con un blog come un blogger professionista. Non è fantascienza, ma quello che ha fatto il blogger Luca Zocchi che in questa intervista ci racconta la sua storia tanto affascinante quanto stimolante. Oggi Luca è un blogger di successo, si è trasferito in Thailandia e grazie al digitale ha potuto soddisfare le sue passioni e i suoi interessi.
Indice dei contenuti
Luca, chi sei, cosa fai e cosa fa un blogger?
Ho un passato da commerciale. Sono stato un ‘area manager’ per multinazionali come IngDirect e Lottomatica. Nel 2008, con alle porte una profonda crisi finanziaria, che già si iniziava a percepire nelle sue sfaccettature, ho deciso di lasciare il posto fisso. Il tanto agognato e desiderato posto fisso in una realtà così strutturata e con così tanti benefit perché non mi piacevano più determinate dinamiche che subivo da troppo tempo in maniera passiva.
Decisi allora di avviare una nuova attività su Internet, sebbene non avevo ancora le idee molto chiare. Ho cominciato a muovere i primi passi nel mondo dell’E-commerce, prima su Ebay e poi è sbocciata la mia passione che è quella dello scrivere. Non sono mai stato un fanatico della matematica e a scuola scappavo quando arrivava il professore… Poi quando si trattava di correggere i temi, invece, le maestre e le insegnanti mi chiamavano alla cattedra per aiutarle. Questa passione ad un certo punto si è trasformata nella mia attività lavorativa.
Ho iniziato con un blog che si occupava di cose molto frivole legate al mondo della televisione. Eravamo tutti molto pionieri: Youtube era partito da poco e le Web Tv tipo ‘Video Mediaset’ ancora non esistevano. Non c’era nulla e io offrivo una selezione del meglio, o del peggio a seconda dei punti di vista, di quello che era accaduto in televisione. Con i miei micro progetti editoriali avevo raggiunto notevoli livelli di traffico e monetizzavo con la pubblicità. Portavo a casa 1 milione di visualizzazioni al mese e grazie alla pubblicità all’interno del sito riuscivo a monetizzare in maniera discreta.
Era il 2010 e decisi di trasferirmi in Thailandia. Questa vita andò avanti per 4 anni, cioè fino a quando il mercato pubblicitario online, cioè dei banner è imploso su se stesso. I banner sono diventati invisibili, gli utenti hanno iniziato a cliccarci sempre meno, i pay per click sono quasi collassati e qualsiasi strumento non targettizzato è diventato praticamente inefficace. Così è accaduto che io mi sia ritrovato dall’aver un ottimo stipendio per il tenore di vita thailandese (guadagnavo i miei 2.000, 2.500 euro al mese che in Thailandia significa poter condurre una vita straordinaria), ad avere un business che stava via via scemando non tanto in termini di traffico, quanto di richiesta pubblicitaria.
Nonostante avessi un lavoro sicuro in Italia hai preso, fatto le valigie e ti sei trasferito in Thailandia dove sei esploso
Io ho lasciato il lavoro nel 2008 e ci ho messo due anni per trovare la strada. Nel 2010 il lavoro è esploso e in qual momento ho fatto le valigie e me ne sono andato. Nel momento in cui la mi attività di blogger è decollata, e siamo nel 2010 dopo 2 anni di studio, ho avuto la capacità e la consapevolezza di potermi trasferire dall’altra parte del mondo e vivere delle mie passioni e dei miei divertimenti.
In Thailandia cosa è successo?
Con la Thailandia è stato amore a prima vista. Ero andato lì per una vacanza. Ho lasciato il ruolo di area manager per una professione praticamente inventata, sono stato anche criticato dalla mia famiglia che non capiva perché volessi imprimere una svolta così rivoluzionaria alla mia vita quando tutti cercavano quello che io avevo già. Quando nel 2010, finalmente, ho ottenuto i risultati che stavo cercando, ho deciso di concedermi una vacanza. Sono andato in Thailandia e da lì non sono più tornato per 3 o 4 anni.
In Thailandia su cosa ti sei concentrato in particolare?
Ho continuato a lavorare al mio blog, ho attivato un canale Youtube legato al mio blog, tutto basato sull’intrattenimento. Facevano furore programmi come ‘Il grande fratello’ e quindi il mio blog era completamente incentrato su quello. Era un misto di televisione e gossip che generava un traffico enorme che viaggiava sui 15.000 utenti unici al giorno. Il canale di Youtube altrettanto e quindi alla fine del mese, solo ed esclusivamente grazie alla pubblicità e al pay per click, riuscivo a portare a casa uno stipendio dignitoso per l’Italia e sopra la media per vivere in un posto come la Thailandia.
Lì è scoppiata la grande passione per Instagram, social nel quale oggi sei fra i ‘guru’
In Thailandia il classico lavoro del blogger a un certo punto è finito, non solo per me, ma per tantissimi. Coloro che scrivevano e guadagnavano solo grazie alla pubblicità, ad un certo punto hanno dovuto fare i conti con un collasso del mondo pubblicitario. Parallelamente, forse anche a causa dello stress generato del veder quasi scomparire un’attività (ero arrivato a lavorare 12/13 ore al giorno per portare a casa 6/700 euro al mese), sono stato colpito da un glaucoma all’occhio destro che mi ha costretto a tornare in Italia. Mi sono dovuto re-inventare. Così come l’avevo concepita, la mia attività di blogger non poteva andare avanti. Per dare una svolta alla mia dovevo completamente rivoluzionare il mio modello di business.
Come guadagnare con un blog
Ho cominciato a sondare il terreno e un paio di anni fa ho intuito che Instagram era un social network emergente che poteva avere grandi margini di crescita per chi aveva masticato per anni e anni SEO e aveva posizionato blog con keyword così competitive come avevo fatto io negli anni precedenti. E allora ho creato una pagina, une delle più grandi su Pukhet, oggi ha circa 208.000 follower, e parallelamente ho creato Instaworld che è una sorta di diario nel quale inizialmente raccontavo quali erano le strategie che applicavo per creare una pagina di successo su Instagram. Quando la pagina è esplosa e ho trovato la mia formula magica per avere successo su Instagram, ho cominciato a fornire servizi di coaching attraverso Instaworld.
Sono andato avanti così fino a quando alcuni miei clienti mi hanno chiesto di gestire le loro pagine. Sono partito con 4/5 clienti che, fortunatamente, erano molto importanti. Alcuni di loro oggi dominano il mercato del web marketing in Italia. Grazie a loro e al buon lavoro svolto sui loro profili, ho incontrato quello che è diventato il mio partner col quale ho sviluppato la strategia che ci ha permesso di scalare la mia strategia e renderla disponibile a 100/200 profili. Alla fine dell’anno siamo riusciti a gestire quasi 200 clienti.
Qual è il primo suggerimento che daresti a chi si vuole avvicinare a questo social?
Intanto visitate Instaworld, perché a differenza di altri, io non scrivo post per poi venderti un prodotto accessorio. Non ti racconto un pezzo della storia e il resto lo hai solo pagando. Io ti racconto tutto. La strategia è talmente elaborata che o hai il tempo di seguirla oppure ti affidi a me, ma io te la racconto tutta. Il secondo suggerimento è qualità dei contenuti, perché Instagram oggi non è più il social di due anni fa. Non basta fare due selfie in camera da letto, non è più sufficiente.
Bisogna mettersi nell’ottica di investire in termini di contenuti di qualità. Non è banale: bisogna trovare la location, bisogna studiare, servono fotografie. Bisogna cioè cominciare a fare le cose in maniera molto professionale perché Instagram oggi è uno strumento molto competitivo. Dopo aver acquisito competenze sulla strategia e sulla qualità dei contenuti, bisogna assolutamente targettizzare, concentrandosi su una nicchia di mercato e invadendola. Cioè è necessario cercare qualcosa che non è inflazionata e concentrare lì le proprie energie. Io non ho creato una pagina che sia chiama ‘Amazing Thailand’, ma l’ho chiamata More Than Phuket perché volevo intercettare chi è interessato a Phuket e alle isole vicino a Phuket.
Quanto può arrivare a guadagnare chi decide di investire buona parte della sua giornata su uno strumento come questo?
In questo anno solare sono partito guadagnando circa 4.000 euro al mese. Lo chiudo superando i 15.000 euro al mese. Se si riesce a fare un buon lavoro direi che sono questi i margini di crescita.
Se hai trovato utile questa intervista e vuoi diventare blogger, ti consiglio di frequentare la Certificazione Web Content Editor.
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Sono un giornalista professionista e comunicare è la mia passione. Adoro scrivere e saperlo fare bene per un giornale o un’agenzia stampa oggi non basta più. Per questo mi sono avvicinato al digitale, un mondo davvero affascinante e dalle mille sfaccettature. Sperimento le nuove tecnologie per rimanere al passo con i tempi e non sentirmi nel pleistocene…
Un percorso fatto di cadute e di risalite, grazie alla voglia di farcela e alla passione per il web. È sempre bello leggere storie a lieto fine seguendone l’evoluzione e il superamento delle difficoltà che man mano si susseguono
Complimenti per il lavoro fatto da Luca. Non è facile creare un blog di successo ai nostri tempi ma nemmeno impossibile ovviamente. È sempre bello leggere storie a lieto fine seguendone l’evoluzione e il superamento delle difficoltà che man mano si susseguono.
Complimenti, davvero un bell’esempio nel sapersi rinnovare continuamente!
Intervista motivante . Un esempio di coraggio e di come una passione si possa trasportare in un’attività lavorativa , trasformandola in un lavoro di successo con sicure grandi soddisfazioni economiche e personali . Testimonianza di come, per realizzarsi , l’importante è guardare dentro se stessi per capire la strada migliore da fare in base alle proprie capacità e sensibilità personali!
Ottimo articolo e intervista davvero coinvolgente. Complimenti davvero
Bellissima intervista in cui la storia personale si fonde con quella professionale, intrecciandosi con i vari trend degli ultimi anni… dal furore del Grande Fratello al boom di Instagram. Complimenti per la qualità e la varietà dei contenuti affrontati
Luca Zocchi, ha deciso di cambiare vita passando dalla professione di Manager a quella di Blogger, capendo che utilizzando anche Instagram, che al tempo era un social media emergente, avrebbe potuto avere grandi margini di crescita, avendo comunque lavorato per anni con la Seo e posizionato blog con keywork così competitive, è riuscito a trovare la chiave del suo successo.
Straordinaria anche la storia di Luca, che da manager è diventato blogger e poi ha rivoluzionato di nuovo tutto per dedicarsi a Instragram. Un percorso fatto di cadute e di risalite, grazie alla voglia di farcela e alla passione per il web. Un esempio davvero straordinario di caparbietà!