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Digital Career Coach: chi è cosa fa e come diventarlo

Chi fa da sé fa per tre. A parte le dovute eccezioni. Bene, oggi abbiamo a che fare proprio con una di queste, infatti affronteremo le dinamiche del coaching, più di preciso scopriremo ogni dettaglio del Digital Career Coach.

Conosci te stesso! Un suggerimento, un consiglio che però risuona come un monito e in effetti, oggi, per il tema che trattiamo, è proprio così. Perché tutto, ma proprio tutto, parte dalla conoscenza che abbiamo di noi stessi che, come sappiamo, è sempre parziale, soggettiva e spesso fuorviante. Se si parla di vita sociale e affetti poi sono dolori, ma se parliamo di lavoro è una vera e propria tragedia. Non conoscere il proprio valore e le proprie attitudini crea solo problemi, perché non si può tracciare una rotta, se non si fa prima il “punto nave”. Una volta fatto, si può passare alla bussola.

Con Natali Shlikhar oggi useremo questi due strumenti, o meglio, Natali Shlikhar ci spiegherà come li usa lei per aiutare le persone a fare il punto della propria posizione lavorativa e per prendere il vento più giusto con la prua rivolta verso l’approdo migliore.
Sono Andrea Bonomi, professionista della comunicazione, nel mio percorso di formazione continua con Digital Coach, intervisto per voi Natali Shlikhar, Head of Digital Career Coach presso Digital Coach®, la scuola italiana più importante nel comparto digitale che ha sede a Milano.

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Chi è il Digital Career Coach?

Natali Shlikhar Head of Digital Career CoachIl Digital Career Coach è una figura professionale che ha l’obiettivo di aiutare le persone, di guidarle nel perseguimento del loro obiettivo professionale, come per esempio trovare lavoro. Ovviamente parliamo del digitale. Cambiare lavoro, fare carriera, queste sono le necessità delle persone. Il Digital Career Coach ha il compito di orientare le persone attraverso un piano coordinato di azioni che muovono da una analisi iniziale delle inclinazioni e delle aspirazioni delle persone specifiche che si rivolgono a lui.

Profilare e identificare a livello professionale una persona per poi riposizionarla, farle acquisire le competenze utili nel digitale, tutto quello che serve e che richiede oggi il mercato del lavoro, lavorando al contempo al suo personal branding; questo è ciò che ci si attende dal Digital Career Coach. Io personalmente lavoro su tre macro fasi che comprendono 12 step.

Prima Fase

Il lavoro della prima fase consiste nell’identificazione e nell’orientamento professionale, elemento molto importante; spesso non ci si rende conto che prima bisogna capire chi si è, cosa si vuole essere e dove si vuole andare. Purtroppo invece molti si buttano nel settore, su ciò che ha funzionato per un amico, per esempio, mentre invece bisogna considerare in primo luogo il proprio background, le proprie attitudini e il tempo che si ha a disposizione. Bisogna focalizzarsi su ciò che si vuole fare per i successivi 5 o 10 anni.

Seconda Fase

La seconda fase riguarda invece l’acquisizione delle competenze operative, tecniche, indispensabili per diventare veramente quel professionista. Questo è cruciale, è fondamentale confrontarsi con il lavoro operativo, perché leggere non basta.
Il punto successivo invece riguarda l’acquisizione del portfolio del lavoro a dimostrazione che di ciò che si riesce davvero a fare, perché non basta spiegare ciò che si vuole fare, bisogna anche dimostrarlo e con il digitale è necessario lasciare in rete “tracce di sé”, elementi individuabili a suffragio delle proprie competenze.

Terza Fase

La terza fase del lavoro riguarda il personal marketing branding, che spesso viene tralasciato. Per un giovane è più importante questo che mandare centinaia di curriculum. Per crescere è indispensabile lavorare sulla propria visibilità, sulla propria immagine e non è per niente semplice. Aver aperto il profilo LinkedIn e aggiornarlo completamente con tutto quello che hai fatto è un lavoro grande e importante ma non è sufficiente. Tutta la parte della visibilità sui social media è importante, va curata e gestita. Serve un piano. Si deve elaborare la propria rete e ovviamente raggiungere quella visibilità su quella rete che serve; anche questo è un versante su cui lavora il Digital Carrier Coach.

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Cosa fa il Digital Career Coach? A chi è utile?

Natali Shlikhar Head of Digital Career CoachCi piace rivolgerci a quelle figure professionali alle quali potrebbe essere utile un orientamento professionale in ambito digital. Oggi le competenze digitali, se guardi le offerte di lavoro, non parliamo di quelle di comunicazione marketing, sono tutte legate ovviamente alla promozione. Ma anche le posizioni di produzione, che ovviamente sono un po’ lontane dalla comunicazione, richiedono sempre di più le competenze digitali. Quindi tantissime professioni – solo quelle specificamente digitali sono più di 35 – con in più quelle che oggi non lo sono ma che presto lo diventeranno, come gli impiegati negli uffici di marketing o i product manager. Quindi sono le figure che nei reparti tradizionali, hanno bisogno di riqualificarsi e di riposizionarsi aggiungendo una parte digitale. Per esempio un product manager potrebbe diventare digital product manager oppure digital project manager ancora più nello specifico.

Il Digital Career Coach serve anche a chi si occupa di recruiting. Mi ricordo un po’ di anni fa che gli HR facevano fatica a trovare le persone giuste per le posizioni aperte nelle aziende e ricordo l’esplosione di iscritti di queste specifiche figure professionali.

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Quali vantaggi si hanno da un Digital Career Coach?

Natali Shlikhar Head of Digital Career CoachIl digital career coach è una guida che ha in mente in maniera chiara il piano di azioni da mettere in atto, mentre normalmente le persone spesso questo piano non ce l’hanno. E non parlo delle persone giovani e non parlo ovviamente solo di quelli che sono neolaureati o neodiplomati; parlo anche delle persone che hanno già un bel background di esperienze lavorative. Perché noi, per esempio, seguiamo sia persone di 20 anni sia nella fascia 35/45, fino a senior di 57 anni.

Non dipende quindi dall’età, il digital career coach è una guida che sa dove devi andare e sa come guidare il proprio cliente. Il digital career coach si comporta un po’ come un medico, prima approfondisce la tua storia clinica, poi esamina il tuo stato di salute e poi ti prescrive una cura. Valutare il proprio profilo professionale da soli è molto difficile, perché non si ha la freddezza e la distanza necessaria per poterlo fare in modo equilibrato.

vantaggi del digital career coachQuindi è importante valutare bene il nostro profilo, poi il nostro valore come professionisti e poi ancora sviluppare ipotesi e percorsi da intraprendere in base alle proprie aspirazioni e attitudini.

Il digital career coach ti dà le direzioni potenziali che secondo lui potrebbero fare al caso tuo: il digital career coach ti dà sempre e comunque un ventaglio di scelte perché non è lui che decide per te, lui si limita a guidarti nel prendere in considerazione diversi percorsi tutti ovviamente pensati su di te come persona nella sua complessità.
Può farlo con cognizione di causa perché nel suo trascorso professionale il digital career coach ha lavorato con decine e decine di professionisti.

Ancora adesso ricevo ringraziamenti da persone a cui ho fatto da coach e che oggi hanno cambiato lavoro o che magari lo hanno ritrovato e la cosa mi fa molto piacere. Questo genere di riconoscimenti dalle persone non hanno prezzo perché sai che quello che hai fatto uno o due anni prima hanno aiutato davvero qualcuno a rimettersi in carreggiata.

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Come diventare un Digital Career Coach?

Natali Shlikhar Head of Digital Career CoachOgnuno ha la sua strada. Ma ad ogni modo in primis, dal mio punto di vista, bisogna voler bene alle persone. Se non hai questa attitudine il digital career coach non è il lavoro che fa per te. Devi essere veramente “tosto” perché non sei il papà o la mamma della persona che stai aiutando e non sei neanche suo amico. Però sei una persona che vuole il suo bene e vuole che lui o lei raggiungano il loro obiettivo. 
Dopodiché, se hai anche il background legato allo sviluppo professionale, non solo di crescita personale ma anche qualche competenza nell’ambito di recruiting, ovviamente è utile.

Questo perché comunque la parte psicologica è sempre importante per fare questo lavoro. Naturalmente non puoi diventare un digital career coach se tu stesso non sai padroneggiare il digitale. Devi conoscerlo molto bene, averlo approfondito in modo dettagliato ed essere sempre sul pezzo. Io per esempio sono anche una digital project social media manager, quindi in contemporanea mi occupo anche di questo dal punto di vista operativo nell’ambito digitale. Per poter fare il digital career coach è molto importante essere operativi sul digitale, perché non puoi guidare una persona verso questa carriera specialistica, se non sei calato tu stesso in questa realtà quotidianamente.

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Con quali altre figure professionali del digital interagisce?

Natali Shlikhar Head of Digital Career CoachNaturalmente il digital career coach interagisce con tantissimi professionisti che sono operativi. In buona sostanza con tutte le figure legate al digital marketing come per esempio il digital marketing manager, il SEO, il social media manager… Oppure i responsabili marketing delle varie società così come i proprietari. Spesso si ha a che fare con i responsabili IT che cercano le figure da inserire, per cui annualmente mi collego a loro con LinkedIn.

Quindi il digital career coach ha una rete relazionale decisamente vasta. È legato professionalmente a tutte le figure che si occupano di recruiting: gli HR che richiedono le figure specifiche, i responsabili marketing e gli imprenditori stessi. Nei fatti tu come digital career coach sei una figura che si pone come ponte tra le diverse professionalità di questo settore.

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Quanto può guadagnare un Digital Career Coach?

Natali Shlikhar Head of Digital Career CoachDipende da come svolge questo lavoro. Se si lavora per un’azienda per esempio di ricerca del personale si ha uno stipendio. E lì dipende dall’inquadramento che ha, anche se naturalmente si può sempre arrotondare con qualche consulenza privata. Se si è un freelance vale quanto ci si fa pagare l’ora di lavoro, perché comunque un appuntamento di consulenza ha come unità temporale minima l’ora. Noi all’interno della scuola abbiamo un servizio che comprende un pacchetto di 4 ore di digital career coaching, che nei corsi top di gamma è incluso. Io normalmente li faccio nei primi 4 o 5 mesi di corso.

Qualcuno ha bisogno di averne di più, quindi a volte per qualche studente faccio anche la quinta, la sesta o anche la settima ora di digital career coach. Dipende dalle singole specifiche necessità. Ci sono persone che sono più lente e che hanno bisogno di più tempo per entrare nel mondo digitale, altre invece che viaggiano più veloci. Considera che un digital career coach svolge da venti a 30 career coaching al mese. Quindi se un’ora di un libero professionista vale da 75 Euro in su, puoi fare le tue valutazioni, ma dipende naturalmente anche con chi lavori. Se per esempio lavori con un ragazzo giovane, il sistema di digital career coach è un po’ più chiaro e lineare. Se invece lavori con un dirigente, con un manager o con un quadro ovviamente è diverso perché la sua storia è più complessa. Quindi devi prepararti molto prima e in misura maggiore.

Il mio lavoro consiste anche nel fare “simulazioni di colloquio”, proprio come se fossero colloqui di lavoro reali e questo naturalmente “vale” di più. Ci sono persone che già dai primi appuntamenti riescono subito a raggiungere l’obiettivo lavorativo.

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Come vedi nel futuro lo sviluppo di questa professione?

Natali Shlikhar Head of Digital Career Coachquanto guadagna il digital career coach

Parlando del presente, oggi è complicato per tutti, perché la vita è cambiata in questi 9 mesi ed è cambiata tantissimo per tutti noi. Naturalmente il digitale è cresciuto molto, proprio come richiesta del mercato del lavoro. Le professioni digitali crescono perché tanti spingono sul digitale, anche quelli che prima non credevano o non pensavano di averne bisogno.

Tante attività hanno chiuso o si sono riqualificate, oppure si sono trasformate proprio aggiungendo nuovi servizi con l’uso del digitale, quindi hanno sempre più bisogno dei professionisti di questo comparto. Qui naturalmente diciamo che c’è tanto lavoro per noi, per il mio team, per il Digital Career Coach. Abbiamo tanto lavoro sia per la crescita della domanda da parte delle imprese di servizi digitali, sia specificamente per la “digitalizzazione delle persone”. Molte persone infatti hanno bisogno di supporto perché hanno perso fiducia nelle proprie potenzialità.

Per cui in questo mondo che cambia e che disorienta le persone è necessaria la figura del digital career coach. Mi rendo conto che anche i ragazzi giovani – non solo quelli che hanno già avuto qualche esperienza lavorativa, quindi over 30/35 anni – fanno fatica a ritrovarsi in questo caos. Hanno bisogno di qualcuno che creda in loro e che gli dia i suggerimenti giusti e il calendario delle azioni da fare per acquisire sia le competenze sia la fiducia che hanno smarrito. Questo lo si fa facendogli perseguire i primi obiettivi, le prime soddisfazioni. Quando le persone riescono a fare il proprio sito web, a costruire la propria pagina LinkedIn acquisiscono la base di soddisfazione e fiducia necessari per proseguire nel loro percorso di riqualificazione professionale. Sono molte le persone che ne hanno bisogno.

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Con le modalità di relazione che si sono sviluppate in questi mesi sarà più semplice svolgere questo lavoro e quindi naturalmente diciamo che questa figura professionale potrebbe aiutare tantissime persone. Comunque secondo me la richiesta ci sarà e continuerà a esserci, perché il digital career coach è come il tuo personal trainer in ambito professionale. È una persona che ti segue, con la differenza che se il personal trainer in palestra ha più a che vedere col tuo svago, il digital career coach si occupa di uno dei lati più importanti della tua vita, il lavoro. Perché sappiamo bene che quando una persona si ritrova senza lavoro, entra in uno stato di grande difficoltà personale. Per questa ragione credo che il digital carrier coach sia una figura che realmente potrebbe fare grande differenza nella vita delle persone. Una figura professionale preparata, competente con una forma mentis che può aiutarti facendo la differenza nella tua vita.

Conclusione

Benissimo Natali, ti ringrazio tantissimo per aver voluto condividere con noi le tue esperienze che saranno certamente preziose. Sono certo che questa intervista verrà letta da tante persone e che certamente sia nel presente, che nel futuro avranno sempre bisogno di un una guida o di una persona che le porti e le accompagni verso il meglio per loro stessi. Quindi grazie ancora Natali Shlikhar, Head of Digital Carrier Coach presso Digital Coach, la scuola più importante in Italia che ha sede a Milano, per quanto riguarda le professioni nel campo digitale.

Bene, se sei arrivato a questo punto dell’articolo è ora che tu faccia il “punto nave”, che inquadri la tua posizione lavorativa, per riprendere la navigazione con il vento in poppa. Sei fortunato, perché puoi iniziare in modo gratuito chiedendo una consulenza di orientamento con un nostro coach.

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11 Commenti

  1. Simone Novarese

    Personalmente ho usufruito della possibilità di confrontarmi con un Digital Career Coach e mi è stato molto utile per ragionare sulle mie priorità e sulle mosse da fare per riqualificarmi professionalmente.

  2. Federico Del Carlo

    Una figura professionale che spesso rimane nascosta, non si prende gli applausi della scena, perché il suo obbiettivo non è quello ma cercare a tutti di sbloccare il massimo del loro potenziale e ristrutturare la psiche in modalità vincente.

  3. Miria Cavalcante

    Intervista ricca di informazioni! Questa figura professionale è molto importante soprattutto per coloro che hanno bisogno di essere guidati o consigliati.
    A me è stata davvero d’aiuto, la consiglio!

  4. Maria Elena Massarelli

    Natali!!! Bella intervista! Per fare il Digital Career Coach ci vuole molta passione e soprattutto la competenza di ascoltare e capire le altre persone. Inoltre, è un supporto, anche morale, per spronarti professionalmente e darti più sicurezza :D

  5. JacopoBocchio

    “Chi fa da sè fa per tre” è un proverbio che nel digitale, soprattutto all’inizio del percorso, non funziona. Avere il supporto di una figura come il Digital career coach è fondamentale per capire la vostra strada. Evidenziare i vostri punti di forza e di debolezza e scegliere il corso adatto a voi.

  6. Caterina Stiscia

    Condivido pienamente il pensiero di Natali. Io senza le consulenze del mio Career Coach non sarei mai riuscita a trovare la mia strada nel mondo del digitale.

  7. Alessandro Manno

    Un ruolo fondamentale per chi vuole intraprendere questo percorso, in quanto ti guida e ti consiglia in tutto e per tutto, ho avuto la fortuna di potermi affidare ad un digital career coach e sono entusiasta dei risultati.

  8. Monica Ciminelli

    Molto interessante, Natali poi è bravissima e quando dice ” devi voler bene alle persone ” è vero, devi voler il meglio per quelle persone, che non è standard per tutti.

  9. Nicoletta Andrello

    Una figura professionale molto poliedrica, con competenze in vari ambiti ma soprattutto in grado di entrare nella psiche della persona.
    Un lavoro che può dare molte soddisfazioni sia a livello personale che professionale.
    Bellissima intervista!
    Grazie Natali! Grazie Andrea!

  10. Franco Angelo

    A me è servito molto, e lo consiglio a chiunque voglia riqualificarsi nel mondo digitale, farsi seguire all’inizio da un Digital career coach, facilita tutto il percorso futuro.

  11. Ezzuela Zarantonello

    Natali ha perfettamente ragione a considerare importante il rapporto umano e l’empatia nel servizio di career coaching. Solo chi riesce a capire la persona che ha davanti, con il suo vissuto, le sue competenze, le sue caratteristiche, aspirazioni e paure, può aiutarla a fare delle scelte. Di vita o professionali. Certo, servono anche competenze tecniche per fare il coach ma la componente relazionale è fondamentale.
    Un’intervista davvero molto bella. Bellissima poi la citazione di Alfred Unser Jr.

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