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Digital Content Specialist: Chi è, cosa fa e quanto guadagna

Il Digital Content Specialist, una figura professionale in fortissima crescita su tutti i mercati considerata l’espansione – supportata dai risultati – del marketing basato appunto sui contenuti. Ne parliamo con Francesco Iriti, Digital Content Specialist di YOUniversal, importante gruppo digital italiano che si è espanso di recente a Dublino, sede appunto dove lavora Francesco.

Attraverso la sua testimonianza capiremo quali siano le peculiarità per svolgere questo ruolo all’interno di un’agenzia, i guadagni nel settore nel mercato irlandese e soprattutto le differenze tra l’approccio italiano alla materia digitale con quello degli altri digital marketer europei con i quali Francesco si confronta quotidianamente.

 

 

Il ruolo del content specialist

Gianpiero VersaceIniziamo riassumendo brevemente il ruolo del content specialist.

Francesco IritiAl di là delle definizioni accademiche, ogni azienda ha una diversa job description. E’ una sintesi tra il marketing e la responsabilità dei contenuti: è l’amministrazione dei contenuti, il contatto con i vari editors, l’analisi dei risultati e l’ottimizzazione dei siti e dei contenuti in base ai risultati prodotti.

 

Pianificazione del calendario editoriale

Gianpiero VersaceCome cambia il calendario editoriale secondo i diversi argomenti trattati?

Francesco IritiGoogle Trend e le performance dei “vecchi” articoli sicuramente lo influenzano molto. Naturalmente non esiste una linea guida universale per tutti i siti. Dipende sempre dalla portata del sito, dalla natura dello stesso, dal fatto se sia nuovo o abbia subito varie modifiche nel tempo. L’analisi sta alla base di tutto prima d’intervenire, ma un’analisi ha quindi precedentemente bisogno di avere dei KPI. Definiti i goals da raggiungere e previsti i costi da sostenere, si procede.
Qui in YoUniversal Next trattiamo numerosissimi siti e il calendario varia in base al focus che l’azienda ha indicato, al budget per le campagne (Ads e Facebook). Va studiato bene il mercato di riferimento, i competitors, definito con chiarezza chi siamo e dove vogliamo andare. E’ importante valutare, poi, quando l’utente ha abitudine a visitare determinati siti.

 

Giorni e orari migliori per la pubblicazione dei contenuti

Gianpiero VersaceChiunque si occupi di contenuti si chiede sempre quali siano i giorni e gli orari migliori di pubblicazione…
Francesco IritiVariano da mercato a mercato. È noto che nei giorni feriali gli orari della pausa pranzo e il post cena siano quelli durante i quali è possibile coinvolgere più persone sul sito. Questo dato però è relativo e varia da sito a sito a seconda dei contenuti che vengono forniti. Soprattutto nei siti di nicchia parlare di “orario migliore” stona un po’, diventa molto più importante invece definire un calendario di contenuti long tail che possa intercettare il maggior numero possibile di ricerche e che portino risultati nel lungo periodo.
Poi, misurando i risultati prodotti e individuati gli articoli più importanti – vale a dire quelli che hanno performato meglio – si calibra ulteriormente il calendario editoriale in ottica futura.

 

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Differenze tra digital marketer italiani ed europei

Gianpiero VersacePuoi dirci quali sono le differenze nell’approccio e nella formazione digitale tra i marketer europei?
Francesco IritiLavorare con persone di diversa nazionalità spalanca la mente. Molte volte rimaniamo rinchiusi nel nostro modo di pensare e di agire che pensiamo sia il migliore. Il primo aspetto da sottolineare riguarda il modo con il quale affrontiamo il lavoro. Noi italiani siamo quelli più “ansiosi” di raggiungere il risultato. Gli irlandesi affrontano tutto con più leggerezza e maggiore praticità. In Italia si studia tanti anni presso le università, si resta sui libri magari fino ai 25-28 anni senza conseguire praticità lavorative. Siamo pieni di teorie che solo in alcuni casi diventano pratiche. Gli europei, invece, studiano meno anni, ma subito entrano a contatto con il mondo del lavoro. Questo permette loro di assorbire prima le caratteristiche del loro settore professionale, di metabolizzarne rapidamente i meccanismi reali e anche spesso – devo dirlo – di presentare meglio i risultati ottenuti. Un aspetto spesso determinante, al quale dovremmo abituarci e adeguarci anche noi italiani che siamo capaci di raggiungere grandi traguardi ma mediamente non di “venderli” come fanno i nostri colleghi europei.

 

Differenze tra il mercato italiano e il mercato anglosassone

Gianpiero VersaceQuali le differenze tra il mercato irlandese/UK rispetto a quello italiano, con il quale ti sei confrontato in passato?
Francesco IritiIntanto, ricollegandoci a quanto appena detto, la lingua è un fattore molto importante. Dal punto di vista dei singoli professionisti c’è da dire che noi italiani tendiamo a svenderci un po’ di più rispetto ai francesi e ai britannici che possono contare sull’enorme mercato che hanno a disposizione essendo madrelingua degli idiomi più diffusi.
Dal punto di vista aziendale, poi, il mercato italiano è abbastanza saturo: esistono molti siti e molti sono la copia di altri. Il problema ulteriore è che la lingua ci limita molto, perché viene utilizzata solo in Italia e dai nostri connazionali emigrati ed è questo il palcoscenico cui questa moltitudine di siti si rivolge. Molte aziende lo stanno capendo ed è per questo che aprono sedi all’estero: molti pensano che siano scelte dovute alle tasse, non è così. Riuscire a svilupparsi su mercati enormi come quelli in lingua inglese, francese, spagnola, è un’opportunità straordinaria.

 

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Quanto guadagna un digital content specialist

Gianpiero VersaceQuali sono i guadagni iniziali e quelli a medio termine per un content specialist nel mercato irlandese?
Francesco IritiDiversa la tariffazione, così come il costo della vita che è molto più alto. Ci sono anche enormi possibilità di crescita: anche in due anni è possibile passare da un ruolo executive a uno di manager. Se vali, vai avanti. Dal punto di vista economico, uno specialist varia a seconda delle dimensioni dell’azienda tra i 30 e i 45 mila. E’ bene specificare che i 30 mila euro lordi equivalgono secondo la tariffazione irlandese a circa 2000, 2100 € netti al mese. Poi risalendo, fino ad arrivare al ruolo di manager, si arriva appunto vicino ai 45mila, che sono circa 2800 € netti, lavorando dal lunedì al venerdì.
Vanno valutati poi i benefit. Non bisogna dimenticare, ad esempio, che si è privi della copertura sanitaria come in Italia, bisogna pensarci individualmente. Altri benefit possono essere maggiori ferie, buoni parcheggio, buoni pasto e molto altro ancora. Resta il fatto che lavorare all’estero sia un’esperienza straordinariamente importante per la crescita umana e professionale.

 

Gianpiero VersaceVIDEO E CONTENUTO A CURA DI GIANPIERO VERSACElinkedin_badge

Giornalista professionista con esperienza su diversi media, ho maturato qualificate competenze nella comunicazione aziendale, nelle PR e l’ufficio stampa tradizionali prima di essere travolto da fascino e potenzialità di comunicazione e marketing digitali. Digital, sport, music & writing addicted.

 

Intervista a cura di Monica Foti

Il Digital Content Specialist è una professione digitale chiave. Ha la responsabilità di veicolare i contenuti dell’azienda attraverso tutti i mezzi disponibili: sito, app, strumenti di email marketing, blog o newsletter. In funzione di contesti e settori, questo professionista, può avere obiettivi diversi: dalla brand awareness all’engagement o lo sviluppo delle revenues tramite le attività di e-commerce. La sua abilità è quella di creare, sviluppare e monitorare l’andamento di tutti i contenuti digitali e saperli indirizzare, renderli profittevoli e coerenti con la strategia aziendale. Oggi, per la rubrica lavoro e professioni digitali, abbiamo intervistato Mauro Voltan, Digital Content Specialist di UCI Cinemas che ci spiega ruoli e competenze di questo profilo.

 

Monica Foti Chi è Il Digital Content Specialist?

 

maurovoltan Il digital content specialist è la persona che, all’interno dell’azienda, si occupa della gestione di tutti i contenuti  nel mondo digital e di tutti i mezzi che servono per veicolarli. Il sito web, le applicazioni mobile, la newsletter, l’email marketing, i tools di monitoraggio.

 

Monica Foti

 Come si diventa Digital Content Specialist?

maurovoltan

In Italia le Università non preparano ancora alla formazione nel mondo digitale. Si cresce con l’esperienza nelle diverse aziende, con la passione e lo studio individuale di strumenti preziosi come google analytics o google ads e grazie a corsi di formazione specifica. Il mondo digital è un mondo che evolve costantemente e occorre essere sempre aggiornati.

 

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Monica Foti

Qual è la tua job description?

maurovoltan

In molte aziende le professioni digitali non hanno una rigida job description. Ad esempio il digital content specialist, il mio ruolo attuale, può essere sinonimo di digital marketing manager o di responsabile digital. Io sono responsabile della strategia digitale di UCI Cinemas. Mi occupo della gestione del sito web e delle attività necessarie a pubblicizzarlo; delle attività di email marketing; della gestione delle app mobile, sia in termini di contenuti che di analisi dei funnels di acquisto delle app stesse. Mi occupo infine di tutte quelle attività di marketing che hanno lo scopo di incrementare le revenues da tickets venduti attraverso il sito a la app. All’interno di UCI Cinemas facciamo poi molta attività basata sui top movies come ad esempio Hunger Games o Jurassic World. Il mio obiettivo è aumentare le vendite e la brand awareness attraverso l’attività digital. In ultimo faccio attività di database building.

Monica Foti

Qual è lo stipendio medio di un Digital Content Specialist? Quanto guadagna?

maurovoltan

Secondo una recente ricerca di Michael Page, società di head hunting fra le più importanti nel mondo, la retribuzione delle figure del mondo digital in Italia varia in funzione di tre parametri chiave: l’esperienza digitale pregressa, l’età delle risorse e la dimensione dell’azienda. Attualmente direi che per un digital content specialist la RAL media si colloca fra i 33.000 e i 43.000 €, esclusi premi ed incentivi.

Monica Foti

Quali sono le competenze di base che si devono possedere?

maurovoltan

Fino ad oggi quando si accedeva ad una professione nell’ambito del marketing veniva richiesta una buona padronanza di excel e powerpoint. Un professionista del mondo digital avrà una buona conoscenza di google analytics, dovrà conoscere i KPI fondamentali per misurare le performance delle azioni , avrà una conoscenza di base di Ads e di tutto il mondo Google. È importante avere anche una panoramica chiara del mondo SEM e di tutte le attività di display advertising ed essere sempre aggiornati su tutte le novità.

 

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Monica Foti

Con quali professionisti interagisce?

maurovoltan

Io interagisco molto con gli head of digital dei centri media, con i digital marketing manager delle aziende partner e, quando facciamo dei progetti speciali sui top movies, mi interfaccio con gli account, e con i social media manager e con i seo manager di centri media e aziende.

 

Monica Foti

Quali tools deve saper usare ?

maurovoltan

Deve saper usare sicuramente Google analytics per  capire quali sono i contenuti che all’interno del sito generano più  o meno traffico e quindi fare azioni per incrementarli. Deve poter monitorare anche l’andamento delle campagne SEM su Google Ads. Deve avere la capacità di saper usare i tools di e-mail marketing, come ad esempio mailchimp. La priorità per un digital content specialist è quella di saper usare i tools in grado di monitorare le redemption di tutte le azioni.

Monica Foti

In quali contesti opera un digital content specialist?

maurovoltan

 In Italia siamo all’inizio e molte aziende non hanno ancora figure specializzate di digital marketers, anche se stanno iniziando ad implementare aree specifiche. In un futuro prossimo le aree digitali, all’interno delle direzioni marketing, aumenteranno e acquisiranno maggiore importanza. Ci sono aziende e settori che arriveranno prima a inserire figure di digital content specialist perché hanno una maggiore propensione al web o sviluppano attività di lead generation, oppure sono aziende che operano nell’ambito e-commerce. Ad oggi può accadere che ci siano ancora sovrapposizioni di ruolo fra  i digital marketing manager e i digital content specialist, in particolare in aziende che non hanno ancora un’area digitale importante. Io penso che presto tutti i ruoli chiave del marketing digitale saranno separati.

 

Monica FotiVIDEO E CONTENUTO A CURA DI MONICA FOTIlinkedin_badge

20 anni di esperienza nel marketing management dei media, presso le principali aziende editoriali italiane fra cui: Mondadori, Rizzoli, Editrice La Stampa. Dal 2005 consulente marketing strategico nel settore media e Marketing sportivo. Oggi Digital strategist, content manager, seo specialist.

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17 Commenti

  1. Simone Novarese

    Due ottime testimonianze che fanno luce sulla professione del Digital Content Specialist. Come viene detto, è davvero significativo che le università non preparino in modo adeguato alle competenze digitali che sono praticamente essenziali oggi nel mondo del lavoro.

  2. JacopoBocchio

    Articolo davvero interessante! Saper scrivere è solo il primo passo, ma l’analisi di quanto scritto con tools specifici è ancora più centrale.

  3. Maria Elena Massarelli

    Della prima intervista mi ha colpito molto la differenza degli approcci lavorativi nei vari Paesi, mentre della seconda mi è piaciuta la descrizione della sua job description legata al cinema. La cura del contenuto è un aspetto molto importante perché il contenuto sarà poi diffuso nei vari canali aziendali. Non a caso Mauro V. prevede che la figura del Digital Content Specialist sarà presto acquisita dalle aziende.

  4. Manuel Lazzarotto

    La professione del Digital Content Specialist riveste un ruolo chiave nell’azienda . I contenuti infatti hanno un’importanza strategica fondamentale per attirare l’utente e direi anche fidelizzarlo . Per chiunque voglia approfondire questo tipo di lavoro, la lettura dell’articolo è caldamente consigliata!

  5. Barbara Amasino

    E’ davvero interessante il punto di confronto fra mercato italiano ed anglosassone, articolo pieno di spunti

  6. Stephanie De Padova

    Ci ritroviamo ad affrontare un’altra professione digitale quella del Digital Content Specialist, che ha la responsabilità di veicolare i contenuti dell’azienda attraverso tutti i mezzi disponibili. Utilizzando, sito, app, strumenti di email, marketing, blog o newsletter. Si può capire che questo professionista ha obiettivi diversi dalla brand awareness all’engagement. In questo caso è stato intervistato Mauro Voltan, che spiega perfettamente i ruoli e le competenze del suo lavoro.

  7. Michela Valenti

    Fare esperienze all’estero che ti aprono la mente è troppo importante!!

  8. Viviana Lanci

    Intervista interessante e utile per chi vuole “buttarsi” nel digital!

  9. Cecilia Castellani

    Ottima intervista, il responsabile dei contenuti è una professione di grande importanza e l’articolo ne chiarisce appieno responsabilità e doveri. Ottimo lavoro!

  10. Lisa Baiocchi

    Questi esempi ci fanno scoprire come ci sia vita in questo settore, nonostante le difficoltà che quotidianamente troviamo nella ricerca di lavoro. Come spesso accade, all’estero è diverso, ma continuo ad essere fiduciosa nell’evoluzione del nostro mercato.

  11. Valentina Pinna

    Davvero interessanti le differenze tra mercato Italiano e mercato estero in questo ambito. Al di la di tutto, spero vivamente che le aziende italiane si digitalizzino in maniera seria e completa nel minor tempo possibile.

  12. Ilaria Bottazzini

    Un articolo nel quale si chiarisce il ruolo del Digital Content Specialist. Ottimo il confronto fra il mercato italiano e quello estero.

  13. Carmen Santi

    Articolo interessante, è sempre un bene guardare al di fuori dell’Italia per vedere cosa succede.
    Concordo con la difficoltà tutta italiana di “incontrare ” il mercato del lavoro, sia dopo l’Università, sia dopo un Master.

  14. Sonia Lacerenza

    Mi pare di capire che sia cruciale il diverso approccio e la diversa formazione digitale tra i marketer europei e quelli italiani. Forza italiani, mettiamoci al lavoro!

  15. Nicola Iachelli

    Utile per migliorarmi in ufficio, è bello leggere di altri colleghi!

  16. fulvia grignaschi

    interessanti le differenze fra il mercato e i marketers italiani e quelli stranieri!

  17. Gianluca mancin

    Articolo utile per chi vuole orientarsi nel mondo lavorativo del Digital Marketing!

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