Chissà quante volte avrete sentito parlare del digital marketing specialist. Alzi però la mano chi sa spiegare cosa fa realmente e di che cosa si occupa. Se poi anche una recente indagine, ripresa da importanti quotidiani nazionali e blog specializzati, sostiene che nel 2022 il digital marketing specialist sarà la figura più ricercata nel mondo del digitale, la questione si fa interessante. In Digital Coach provvediamo un Master dedicato a raggiungere le competenze necessarie per coprire questo ruolo al meglio.
In queste 2 interviste troveremo la risposta a molte domande su questa figura professionali, come chi è il digital marketing specialist e cosa fa,come diventare digital specialist, qual’è il corso o master più adatto per raggiungere tale posizione, quali strumente debba usare. Inoltre potrei anche ascoltare le interviste nei video Youtube sotto.
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Intervista a Giovanni Pizza: Digital Marketing Specialist
Abbiamo chiesto a Giovanni Pizza, digital marketing specialist di Boston Scientific, di aiutarci a capire di più e meglio chi è davvero e cosa fa questa figura
Giovanni, dicci qualcosa di te
Ricopro il ruolo di digital marketing and communication specialist in Boston Scientific, un’azienda che si occupa di Medical Devices. In particolare, seguo la divisione cardiologia interventistica per l’Europa.
Cosa fa il digital marketing specialist?
Il digital marketing specialist è una figura trasversale, direi un profilo generalista. Ci sono diversi ‘specialist’ a livello digital:
- Il social media specialist (colui che si occupa di Facebook, LinkedIn, Instagram)
- L’email markeing specialist (si occupa dell’invio di mail e del tracciamento di dati e delle campagne di marketing)
- Lo specialist a livello di sito, a livello di content marketing e di content management system.
Digital marketing specialist: che competenze deve avere?
Il digital marketing specialist è una figura che ha competenze in tutti questi ambiti, compresa la comunicazione tradizionale. Il suo compito è quello di orientare l’azienda e le sue strategie lungo tutto l’approccio al marketing digitale.
Quali sono le figure con le quali ti rapporti maggiormente?
Sicuramente il digital marketing specialist ha un rapporto costante con il lato marketing e con la divisione comunicazione dell’azienda. Infatti, molti prodotti che si usano per il digitale sono ricavati da brochure di prodotto, da slide per congressi, cioè da forme di comunicazione più tradizionali.
Giovanni ci ha anche spiegato che il digital marketing specialist, soprattutto nelle grande aziende, si interfaccia con la divisione IT e con tutte le componenti aziendali che si occupano del CMS. Nel digitale, infatti, la possibilità di misurare l’investimento di marketing rappresenta un’innovazione importante rispetto al marketing tradizionale. Per capire la revenue della campagna è importante che i canali digitali siano collegati ai software aziendali in grado di misurare le opportunità di vendita. Ecco a cosa servono i CRM come Salesforce.
Quale percorso hai fatto per ricoprire il ruolo di digital marketing specialist?
Mi sono laureato in International Management alla LUISS Guido Carli di Roma con una tesi nel Growth Hacking, uno degli ultimi ambiti cambi di sviluppo del digitale in Silicon Valley. E’ difficile trovare un percorso predefinito per il digital marketing specialist. Alcuni hanno un background matematico o maturato con esperienza scientifiche. Dicevo che la mia è una figura ibrida proprio perché bisogna possedere competenze matematiche e informatiche e, in genere, nella comunicazione e nel management .
Di quali tools non può fare a meno il digital marketing specialist?
Questo dipende molto dai canali che si utilizzano. In ogni azienda ci sono canali ‘proprietari’ come il sito web o il blog aziendale e canali ‘non proprietari’, cioè tutti quelli che si appoggiano su una piattaforma esterna di cui si deve rispettare il regolamento, come una pagina Facebook ad esempio.
Come si usano i canali proprietari?
Sicuramente è fondamentale una buona gestione dei canali proprietari da parte del digital marketing specialist, perché qui c’è un margine di flessibilità più garantito dal momento che le regole di gestione vengono dettate da te e quindi si può fare affidamento su di una strategia più a lungo termine. Sul sito web si è sicuri che il contenuto sarà sempre accessibile all’azienda e sarà sempre possibile fare aggiornamenti o modificare le strategie. Indispensabile è il software di utilizzo del sito, cioè il content management system (WordPress, Adobe Experience Manager, Salesforce). Fondamentali sono anche i tool per l’ottimizzazione organica, cioè per rendere i propri contenuti più facilmente accessibili e scovabili nei motori di ricerca come Google e Yahoo. Questa è pubblicità gratuita per l’azienda e quindi è fondamentale essere in grado di intercettare questa tipologia di traffico e interesse
La conoscenza della lingua inglese aiuta il digital marketing specialist?
Sì, almeno per due motivi:
- Molte informazioni e le innovazioni sono disponibili prima in inglese e poi vengono tradotte. Penso agli aggiornamenti delle policy dei social network ad esempio o alle news della Silicon Valley che vengono scovate sul web in inglese e poi tradotte in altre lingue
- A livello comunicativo spesso ci si trova ad operare in contesti internazionali. Spesso ci si interfaccia con agenzie di comunicazione o partner commerciali e quindi per non essere penalizzati è utile conoscere almeno una seconda lingua
Che valore aggiunto garantisce ad un’azienda il digital marketing specialist?
Secondo me ci sono almeno tre tipologie di valore che il digital marketing specialist dà ad un’azienda:
- In termini economici, l’utilizzo del marketing digitale consente di accedere ad un mercato più ampio rispetto a quello del marketing tradizionale, quindi sono più numerose anche le opportunità di vendita ad un costo minore
- La seconda è in termini di efficienza dei costi: le strategie digitali permettono un’analisi dei risultati e quindi una maggiore efficienza delle campagne e quindi un’ottimizzazione anche lato costi
- Il terzo motivo, che spesso viene ignorato, è la capacità di acquisire conoscenze statisticamente significative. Tramite database di marketing digitali di milioni di persone puoi sperimentare e fare A/B test su milioni di campioni. Le variazioni riscontrate su un campione numeroso hanno una valenza scientifica. Si acquisisce maggior informazione su cosa funziona a livello comunicativo, ma anche sui propri clienti. E’ un valore aggiunto che l’azienda può spendere anche in altri campi a partire dal marketing tradizionale.
Quanto può guadagnare un digital marketing specialist?
La possibilità di guadagnare per il digital marketing specialist, come per tanti altri, è regolata dalle leggi della domande e dell’offerta. Mi spiego meglio: c’è una grandissima domanda nel mercato del digitale e c’è una scarsa offerta proprio per il set di caratteristiche che questa figura deve possedere e questo fa salire i prezzi. Il primo stipendio per una figura junior potrà essere circa di 25.000 euro l’anno.
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Intervista a Vincenzo Aprile: Digital Marketing Specialist
Intervista a Vincenzo Aprile, 29 anni siciliano, che vive a Milano da diversi anni ormai. Ha da sempre una forte passione per la comunicazione e i social media. Vincenzo infatti ricopre il ruolo di Digital Marketing Specialist all’interno di Feries Srl, proprietaria di CaseVacanza.it (vai al sito ufficiale) e da poco anche di Agriturismo.it, prima azienda leader in Italia per gli affitti turistici, nonché partner di immobiliare.it.
Oggi capiremo di che cosa si occupa un Digital Marketer di questa tipologia di portali e quali sono le sue mansioni principali fornendoci anche consigli utili per il Viral Marketing o Marketing Virale, ovvero tutte quelle strategie mirate al coinvolgimento degli utenti e all’incremento delle condivisioni on line e sui social tramite la creazione di un contenuto.
Qual è stato il tuo percorso e come hai iniziato ad avvicinarti al mondo del Marketing e dell’Advertising, per arrivare a ricoprire oggi il ruolo di Digital Marketing Specialist?
Ho iniziato il mio percorso studiando Comunicazione alla Lumsa di Roma, proseguendo la mia formazione studiando Brand Management allo Iulm di Milano. Una volta terminato gli studio, ho iniziato diversi stage, ad esempio IKEA, nella quale mi occupavo di marketing offline legato a IKEA Family la carta Loyalty, quindi cercare di creare interesse nel consumatore e portarlo online. Da lì ho lavorato in un’Agenzia, e mi sono occupato di diversi ambiti, dal Brand, all’intrattenimento, al Food alle Fondazioni Onlus, alla politica fino ad approdare nel settore del turismo dove attualmente lavoro per Feries Srl, quindi gestisco il Brand di CaseVacanza.it e Agriturismo.it.
Quali sono gli aggettivi che meglio descrivono il tuo ruolo di Digital Marketing Specialist?
Diciamo che c’è molta confusione in questo settore, nel senso che tutte queste figure dal Digital Marketing Specialist, Digital Marketing Consultant o Social Media Manager etc., sono figure trasversali le quali dinamiche lavorative sono molto simili, e dunque sono in via di definizione. La mia figura di Digital Marketing Specialist si rifà al concetto di prima, in quanto non mi occupo solo di Social ma anche di contenuti web, di advertisement su Facebook e sulle principali piattaforme social. Mi occupo anche della parte SEM, quindi è tutto che riguarda il Marketing applicato al mondo del Web e del digitale. Quindi bisogna essere versatili in questo campo, essere creativi soprattutto curiosi, perché è necessario capire quali sono i trend, anticiparli e cavalcarli per poter rimanere al passo con gli altri. Anche perché non essendo in una posizione di leadership nel mercato, ti porta a rincorrere i grandi brand internazionali.
A volte anche i trend di mercato possono essere utili, in quanto la struttura piccola ti consente di muoverti più facilmente rispetto ai colossi che seguono molti più step prima di attivarsi. Quindi i tre aggettivi sono sicuramente essere versatile, creativo e curioso, i quali sono fondamentali perché vengono applicati in qualsiasi campo e non solo in quello digitale.
Abbiamo accennato prima il Viral Marketing, qual è la tua idea o definizione di Marketing Virale?
Secondo me non esiste un idea ben definita del Marketing Virale, anche perché le attività online e offline si sono unite allo stesso tempo. Credo che i contenuti siano virali e non le strategie, nel senso che bisogna avare in mente quale sia la strategia del brand e quali sono i valori. Quando i contenuti sono studiati sui valori e sulle tecniche di comunicazione del brand, in quel momento diventa virale. Quando si parla di brand non si parla mai a breve termine ma a lungo termine. Quello che noi vediamo adesso fa parte di una strategia che impiegherà alcuni anni per ottenere dei risultati. Ci vuole tempo per lavorare e costruire un brand. Io sono per la personificazione del brand, quindi quell’azienda viene percepita come se fosse una persona fisica.
Credo che un contenuto legato ad un brand per diventare, debba evolversi nel tempo, altrimenti la community tenderà ad abituarsi a quel tipo di comunicazione, diminuendo le aspettative e le reazioni degli utenti stessi, soprattutto per brand che fanno del contenuto virale un punto di forza. Credo si possa lavorare a due livelli, quindi o marketing virale come caratteristica del brand o marketing virale dal punto di vista del contenuto, ad esempio delle campagne di sensibilizzazione o valori sui quali il brand stesso vuole puntare.
Come ho detto prima bisogna capire la strategia del brand, e deduco che siano state fatte delle analisi sui valori che si vogliono trasmettere. Quando ci si pone questo obiettivo e capire in che modo mostrarli questi valori, qualsiasi contenuto può diventare virale, anche perché virale non vuol dire che diventa virale appunto solo per la community, ma andare oltre quelle sono le quattro mura del digitale. Ad esempio, un fan di Netflix non si sorprenderà delle attività di comunicazione sui contenuti o sui valori del brand, ma riuscire a trasmettere quel contenuto anche al di fuori della cerchia di utenti della piattaforma, i quali hanno già fidelizzato con i valori del brand stesso.
Trascorro praticamente 24 ore su 24 sui social media, e credo siano la base per la viralità, perché l’elemento più importante è la condivisione. Se si esclude quest ultimo aspetto, credo che venga a mancare tutta la strategia sui social. Tutte i brand aspirano non solo ai like o ai commenti, ma anche alle condivisioni, in quanto grazie ad esse è possibile raggiungere un pubblico che magari non ci conosce.
È un elemento importantissimo, ad esempio anche il trend degli ultimi anni su Instagram o se pensiamo fino a qualche anno c’era il follow friday su Twitter, cioè quelle menzioni che consigliavano gli utenti a seguire quel determinato personaggio o brand perché era interessante era molto seguito e così via. Anche questa si può considerare una forma di Marketing Virale per raggiungere nuove pèrsone perché si è creato una relazione con la propria fanbase.
Quali sono secondo te gli errori da evitare?
Voler a tutti i costi creare una campagna virale. Ci sono persone che sicuramente si occupano di campagne o di contenuti che hanno riscosso molto successo ma imporre a se stesso di creare una campagna marketing virale e avere come unico obiettivo quello di raggiungere dei risultati migliori o più grandi rispetto agli altri, credo sia sbagliato. Come dicevo prima, il contenuto per essere virale deve essere supportato da una strategia. Nel mio lavoro di Digital Marketing Specialist non ho mai preteso di fare contenuti virali, uno perché magari è necessaria una struttura ben organizzata, a livello creativo per lo sviluppo dei contenuti sia a livello strategico. E due perché la pretesa di porti obiettivi del genere, ti porta ad alzare uno standard che non sempre è possibile raggiungere.
Quindi, l’errore da evitare secondo me è quello di dire a te stesso che realizzerò un contenuto che diventerà sicuramente virale. Io mi preoccupo del contenuto o del messaggio, e lavorare per trasmetterlo in maniera efficace applicando strategie ben precise. Questo lo vedo spesso sui social, ossia dei contenuti che sembrano autoreferenziali. Bisogna creare delle tecniche che spingano l’utente a condividere e ad interagire con quel contenuto in maniera naturale, e dunque credo sia un errore quello di voler creare una campagna virale a tutti i costi.
Perché è indispensabile affidarsi all’analisi dei dati?
Come sappiamo il marketing è analisi, strategia ed operatività. Se l’analisi è ben strutturata ed organizzata (vuol dire che la mia strategia, la quale comprende la targetizzazione, il posizionamento e la segmentazione del target appunto) i risultati saranno senza dubbio efficaci, in base ovviamente ai miei obiettivi.
Una volta arrivato nella fase dell’operatività, si ritorna ciclicamente nella fase di analisi, la quale può essere positiva ma anche negativa. Negativa non vuol dire che sia una cosa controproducente, anzi ti servirà per migliorarla, in modo da capire dove sono stati commessi degli sbagli o degli errori. Quindi l’analisi per quanto risultare noiosa, è fondamentale non solo per il digital marketing specialist ma in qualunque ambito.
Quali sono gli strumenti analitici più efficaci o più utilizzati in base alla tua esperienza?
Sicuramente Google Analytics e Google Trends sono molto utilizzati. Nel mio caso, utilizzo molto spesso la sezione Insight di Facebook, i cui dati secondo me sono molto più veritieri. Se devo lavorare per esempio ad una campagna click to link, quindi per generare traffico, vado ad incrociare i dati di Facebook con quelli di Google Analytics, perché bisogna vedere il numero di pagine visualizzate, e in questo Analytics è molto più preciso e dettagliato rispetto ad altri strumenti. All’inizio non avevo un ottimo rapporto con i numeri. Col tempo ho capito invece che senza l’aiuto e il supporto dell’analisi, non sarei mai stato in grado di creare dei contenuti credibili.
Quali sono le prospettive di guadagno per un Digital Marketing Specialist e quali sono le sue mansioni principali?
Queste figure che operano all’interno del Marketing Digitale, sono delle figure nuove e non sono molto conosciute. Quando mi viene affidato un lavoro da parte di un brand, credo che il mio ruolo di Digital Marketing Specialist richieda una responsabilità molto grande, perché i social e il web rappresentano la prima fonte di comunicazione per un brand, il quale magari non può permettersi le affissioni in giro per la città o uno spot pubblicitario in televisione.
Quindi come dicevo prima, la figura del Digital Marketing Specialist ha un’influenza enorme sul brand. Le prospettive di guadagno invece, sono legate molto all’esperienza acquisita nel corso degli anni e soprattutto anche dalla tipologia d’azienda. Si parte da un reddito di 20-24.000 euro lordi all’anno fino ai 50.000 euro. Dipende molto anche dalla quantità di competenze richieste e quanto l’azienda sia disposta ad investire su tale figura.
Quali sono quindi le possibilità di carriera?
Assolutamente. Ho iniziato come semplice copywriter, e man mano ho iniziato a gestire tutta la parte operativa legata alla pubblicazione e alla creazione di piano editoriali. Successivamente, mi sono specializzato con Facebook Ads, e dunque lo sviluppo di campagne pubblicitarie a pagamento su Facebook. Per arrivare poi oggi a ricoprire il ruolo di Digital Marketing Specialist, quindi relativa alla strategia, continuando però ad applicare tutti gli aspetti che ho accennato poc’anzi, la parte editoriale e di advertisement. Ho notato negli ultimi anni una richiesta sempre più forte legata alla parte di analisi dei dati, anche se è indispensabile il coordinamento di un team capace di coprire tutte le attività giornaliere soprattutto in ottica social.
Che consigli daresti a chi vuole diventare un Digital Marketing Specialist?
A parte gli studi di Brand Management che mi hanno sicuramente formato, ho imparato molto sul campo, quella è stata la scuola di formazione che mi ha permesso di diventare quello che sono oggi. Questo perché sono una persona curiosa, mi piace mescolarmi ad altre realtà, vado agli eventi e magari individuo un social media manager ed interagisco tutta la serata con lui perché non si finisce mai di imparare. Studio anche molto i social non solo a livello personale, cerco di apprendere i profili social delle aziende o figure del settore. Il punto di forza, come ho detto anche prima nel corso dell’intervista, è essere curiosi e soprattutto versatili, cercare di coprire sempre più aree d’intervento, perché sempre di più vengono richieste dalle aziende una serie mansioni che magari non corrispondono al suo background lavorativo. E quindi bisogna essere pronti ad ogni evenienza, cercare di migliorare e migliorarsi soprattutto. Anzi, credo siano proprio quel tipo d’esperienze che ti fanno crescere sia a livello professionale sia umano.
Sei anche tu una persona curiosa, creativa e versatile? Ora che hai una visione più chiara della figura del Digital Marketing Specialist e senti di avere delle affinità con le caratteristiche che tale ruolo richiede, inizia subito la tua scalata per diventare un professionista del digitale con Digital Coach, e scopri di più sul Master di specializzazione in Digital Marketing o in genere sui migliori master in marketing.
INTERVISTA DI VINCENZO APRILE A CURA DI MAURIZIO BUONOCORE
Mi occupo di comunicazione digitale da diversi anni. Le mie passioni principali sono la musica, o per meglio dire l’industria musicale, il Marketing e l’entertainment legato allo showbusiness. Proprio per questo, la scrittura e la condivisione dei contenuti permettono di esprimere al meglio i miei interessi.
Attualmente sto facendo esperienza come Content Creator presso Digital Coach Milano, iscritto al programma Digital Project Manager.
Infatti sto avendo la possibilità di apprendere molti aspetti del Marketing Digitale, ad esempio Google Adwords, Google Analytics, eCommerce strategies, Social Media Marketing e così via, in quanto desidero fortemente lavorare in questo settore, grazie al quale poter costruire il mio futuro professionale.
Sono un giornalista professionista e comunicare è la mia passione. Adoro scrivere e saperlo fare bene per un giornale o un’agenzia stampa oggi non basta più. Per questo mi sono avvicinato al digitale, un mondo davvero affascinante e dalle mille sfaccettature. Sperimento le nuove tecnologie per rimanere al passo con i tempi e non sentirmi nel pleistocene…
Amo il Digital Marketing, e poter ricoprire questo ruolo – in contemporanea a quello da Copywriter -, sarebbe proprio un sogni divenuto realtà :D
Due interviste interessanti che hanno in comune la stessa professione, ma ognuna con degli spunti e riflessioni diverse sulla base del loro background. L’ ho trovato molto utile come approfondimento.
Articolo ben scrittoper far conoscere questa figura professionale sempere piu ricercata nel mercato del lavoro
Della prima intervista mi ha interessato molto la risposta relativa al valore aggiunto dato dal digital marketing alle imprese in quanto racchiude lo scopo di questa figura professionale. Un’intervista breve ma concisa.
Nella seconda intervista è stata interessante l’evoluzione professionale che ha avuto Vincenzo A. Inoltre è stato molto preciso e dettagliato sulle domande circa tutte le attività che un Digital Marketing Specialist deve svolgere: marketing virale, errori, ecc.. Molto utile :)
Articolo molto dettagliato e ben strutturato.
Ne consiglio la lettura soprattutto a chi,come me,ha iniziato da poco il proprio percorso nel digitale.
Avere le idee ben chiare sulle varie e distinte figure che fanno parte del mondo digital è necessario per prefissarsi degli obiettivi precisi da raggiungere.
Inoltre ho trovato molto interessante il concetto di contenuto virale e di come esso debba evolversi per far si che la community non si abitui a quel tipo di comunicazione.
Molto utili anche i consigli sugli errori da non commettere.
Ben fatto.
Articolo ben scritto per far conoscere questa figura professionale sempre più ricercata nel mercato del lavoro.
Questa è una figura professionale abbastanza complessa, in quanto come spiega anche Giovanni Pizza nell’articolo ha competenze in diversi ambiti, compresa la comunicazione tradizionale, ed il suo compito fondamentale è quello di orientare l’azienda e le sue strategie lungo tutto l’approccio al marketing digitale.
Figura professionale complessa e ambiziosa di cui le aziende E PMI non potranno fare a meno.
Ottimo articolo che chiarisce molto bene il ruolo di questa figura professionale!
Siamo i “tuttofare” del Marketing Digitale.