L’Innovation Manager è una figura professionale di notevole importanza per la competitività aziendale, tanto nel mercato nazionale quanto in quello internazionale, grazie alla progettazione e gestione dei processi di trasformazione digitale delle aziende. Proprio la digitalizzazione è la sfida principale che le aziende italiane stanno affrontando per restare al passo col cambiamento che il mercato digitale impone oggi al mondo aziendale.
La figura del Manager dell’Innovazione è ancora poco conosciuta in Italia, per questo ora ti parlerò di tutto quello che c’è da sapere su questa nuova professione digitale. Nello specifico, ti dirò:
- chi è il Manager dell’Innovazione e qual è il suo ruolo;
- come diventare Innovation Manager;
- a quanto ammonta lo stipendio del professionista dell’innovazione;
- i voucher istituiti dal Ministero dello Sviluppo per supportare finanziariamente le consulenze delle aziende italiane interessate al processo d’innovazione.
Se anche tu sei tra gli aspiranti Innovation Manager e vuoi apprendere come costruire una proposta innovativa che guidi le aziende verso il cambiamento, non perdere l’occasione di formarti come esperto dell’innovazione digitale.
Chi è e cosa fa l’Innovation Manager
Il Digital Innovation Manager ha il compito di guidare il cambiamento delle aziende mirando a migliorarne la gestione e contribuendo al loro progresso tecnologico e innovativo. È un professionista specializzato in ambito digitale, in grado di realizzare progetti di accelerazione tecnologica e mettere in atto processi necessari alla riorganizzazione delle aziende nel percorso verso la digitalizzazione e allo sviluppo di una maggiore consapevolezza sulle tematiche legate al cambiamento e alla rivoluzione digitale. Mette in campo molte attività, diversissime fra loro, per portare a compimento il progetto di trasformazione digitale delle aziende, occupandosi in particolare di:
- analisi dei processi aziendali;
- individuazione delle tecnologie e partner tecnologici da coinvolgere;
- osservazione delle attività dei competitor in ottica di Digital Transformation;
- promuovere il cambiamento culturale in tutti i livelli aziendali.
Contribuisce inoltre a formarne i dipendenti per aumentarne ulteriormente la competitività sul mercato. Si tratta di attività che giocano un ruolo primario nel processo d’innovazione, intesa come capacità di sviluppare idee e tecnologie volte all’incremento e al miglioramento dei beni e dei servizi offerti dalle aziende. Ciò rende la figura dell’Innovation Manager sempre più ricercata dalle aziende alle prese con i processi di trasformazione digitale e tecnologica, che necessariamente richiede un’attività di revisione dell’organizzazione interna delle stesse.
Qual è il ruolo dell’Innovation Manager? Accompagnare le aziende nel percorso di cambiamento dei propri processi. Nello specifico, può essere un promotore, con il ruolo di diffondere la necessaria conoscenza dell’innovazione oppure un fornitore di servizi per gli altri innovatori, occupandosi di brevetti o sussidi. In effetti, può assumere diversi ruoli:
- ricercatore di idee: cerca e sviluppa idee, verificando nuove fonti di innovazione attraverso attività di brainstorming con i dipendenti dell’azienda e utilizzando gli strumenti adatti;
- responsabile delle idee: raccoglie, valuta e seleziona le iniziative derivanti da un’ampia varietà di fonti e che riflettono anche l’attività di brainstorming svolta con i dipendenti;
- esploratore dell’innovazione: ricopre il ruolo di scout dell’innovazione ricercando idee e nuove tecnologie al di fuori dell’azienda;
- responsabile CIP (acronimo di Continuous Improvement Process): ha il ruolo di gestione del processo di miglioramento continuo e della qualità delle innovazioni;
- stratega dell’innovazione: analizza opportunità, rischi, punti di forza e di debolezza di ciò che si vuole ottenere dal processo di cambiamento digitale;
- futurologo: lavora a stretto contatto con lo stratega dell’innovazione fornendogli le ricerche sulle tendenze future del mercato e il loro possibile impatto sull’azienda;
- sviluppatore organizzativo: stabilisce le condizioni ottimali affinché la rivoluzione digitale possa avvenire con successo all’interno dell’azienda;
- responsabile del progetto di innovazione: accompagna il processo innovativo in ciascuna fase di sviluppo per consegnarla, già in fase operativa, al Product Manager;
- sviluppatore: svolge un ruolo essenziale nel ciclo di vita del prodotto, sviluppandolo e realizzandone la soluzione tecnica. Il suo compito giunge al termine quando si ottiene un prototipo funzionante da consegnare al reparto di produzione e vendita, continuando ad essere il principale referente per domande di tipo tecnico e la supervisione dell’andamento del prodotto sul mercato;
- gestore del portafoglio e controllore: è il responsabile di tutti i progetti. Seleziona quelli giusti in modo che da essi ne derivi il massimo valore e il successo dell’azienda, misurando i dati relativi alla riuscita della strategia di innovazione e avviando misure correttive in caso di deviazioni dall’obiettivo.
Per poter svolgere queste funzioni nel migliore dei modi, l’Innovation Manager utilizza degli strumenti, come la metodologia Agile, che gli permettono di innovare l’impresa ottimizzando il flusso di lavoro.
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Come diventare Manager dell’Innovazione
Senza alcun dubbio, nell’attuale scenario di continui cambiamenti tecnologici, l’Innovation Manager è una figura fondamentale per le aziende che desiderano innovarsi e adattarsi al meglio ai nuovi scenari di mercato, sfruttando la sua capacità di interpretare il cambiamento. Chi svolge questa professione ha innanzitutto esperienza in uno dei vari ambiti della digitalizzazione: il 70% dei professionisti dell’Innovazione fonda il proprio background formativo nel settore ICT, adattandosi perfettamente alle finalità dei programmi di accelerazione tecnologica e di trasformazione digitale delle aziende. Ha anche la possibilità di:
- sviluppare competenze chiave di coordinamento ed execution;
- conoscere il panorama degli interlocutori esperti d’innovazione;
- acquisire una visione dei principali trend.
Altre ottime esperienze per il ruolo dell’Innovation Manager sono il settore della Ricerca e dello Sviluppo, del Marketing e della Consulenza. Solo il 15%, infine, arriva direttamente da precedenti esperienze nel ruolo di Direttore dell’Innovazione in contesti aziendali.
Quali sono i percorsi di studio dedicati a chi vuole diventare un esperto di strategie innovative? La crescente domanda delle aziende ha reso necessario la creazione di corsi di studio ad hoc fondati sulla conoscenza delle nuove tecnologie per la raccolta e l’interpretazione di enormi quantità di dati uniti alla capacità di integrare macchine, processi e persone. La conoscenza delle nuove tecnologie digitali è indispensabile anche per lo svolgimento del rapporto con i fornitori e la vendita, la produzione e il marketing. L’obiettivo dei corsi è quello d’offrire l’acquisizione di nuovi modelli di business e di tecnologie abilitanti all’innovazione e all’Industria 4.0.
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Competenze richieste
L’Innovation manager è un vero e proprio leader dell’innovazione il cui ruolo è saper contribuire all’organizzazione e alla gestione dei processi di accelerazione tecnologica delle aziende, con le quali si rapporta impiegando specifiche soft skill essenziali per migliorare quotidianamente contesti aziendali ostili e poco avvezzi al cambiamento. Ad esempio, quelli caratterizzati dal “not invented here” che definisce proprio il timore di questi di sperimentare soluzioni esterne. In quanto manager, l’esperto d’innovazione digitale deve possedere le seguenti soft skill:
leadership: intesa come la capacità di motivare le persone e stimolarne il cambiamento
- visione strategica: è la capacità d’individuare gli elementi e i trend in grado di permettere una trasformazione ad impatto positivo sul business aziendale o sul suo mercato di riferimento, motivando l’azienda nel suo processo di evoluzione;
- creatività e curiosità: sono skill essenziali per stimolare la ricerca di nuove opportunità di cambiamento con spirito innovativo e apertura mentale;
- change management: intesa come abilità di guidare il cambiamento, fondamentale nei progetti di Digital Transformation;
- storytelling: è una tecnica di comunicazione persuasiva basata su una narrazione che stimola l’identificazione e la condivisione da parte di chi ascolta. Costruendo e condividendo storie basate su esperienze personali condivise, è più facile coinvolgere e persuadere le persone ed accelerare i processi innovativi.
Il professionista specializzato in management dell’innovazione è dunque in grado di creare prodotti, processi e modelli di business ad elevato contenuto digitale e di valore per i clienti. I progetti che gestisce includono il coordinamento del lavoro del team di progetto, l’identificazione di idee innovative e la loro realizzazione, fino alla commercializzazione sul mercato. Ciò richiede specifiche conoscenze tecniche:
- conoscenza delle principali tecnologie ICT;
- la capacità di programmare, realizzare e usare banche dati da applicare ai processi aziendali e ai
- prodotti/servizi per il mercato;
- individuazione e l’analisi dei bisogni dei clienti;
- conoscenza degli aspetti legali inerenti i processi innovativi;
- gestione di processi creativi e di progetti complessi per lo sviluppo e il lancio sul mercato di nuovi prodotti, soluzioni e progetti con attenzione anche alla sostenibilità ambientale e sociale;
- acquisizione e gestione delle risorse economiche.
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Sbocchi lavorativi
Gli sbocchi professionali di un Digital Innovation Manager sono nei settori dell’industria, della finanza, del commercio o dei servizi ad elevata complessità e forte intensità innovativa, come i servizi informatici, ambienti smart, mobilità sostenibile, servizi, energia e telecomunicazione. Tra le figure professionali e manageriali con i requisiti dell’Innovation Manager, rientrano:
- Consulente di incubatori certificati;
- Risk manager;
- Corporate Reporting Manager;
- Digital Manager;
- Consulente di Start Up Innovative;
- Chief Financial Officer;
- Project Manager in PMI del settore ICT;
- Responsabile dello sviluppo e dell’implementazione di progetti realizzati per innovare internamente le aziende o promuovere un network di relazione con soggetti esterni;
- Responsabile della funzione Ricerca e Sviluppo di imprese.
Elenco degli Innovation Manager
Per potersi definire un Innovation Manager, il MISE (acronimo di Ministero Italiano dello Sviluppo e dell’Economia) ha disposto, a partire dal 2019, l’iscrizione ad un apposito elenco dei soggetti ammessi a questa professione. Possono accreditarsi sia persone fisiche che società di consulenza, competence center, centri di trasferimento tecnologico e incubatori di startup innovative, con la garanzia di una verifica preliminare delle competenze da parte del Ministero.
Come iscriversi all’albo degli Innovation Manager? Ogni professionista iscritto a questo elenco deve compilare una breve scheda descrittiva specificando gli anni di esperienza professionale maturati in uno specifico campo (data analytics, quantum computing, cyber security, prototipazione, robotica avanzata, internet delle cose, ecc) e l’apposita domanda può essere scaricata dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico. Per poter inviare la domanda di iscrizione all’elenco dei manager si deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere già iscritti in altri elenchi di Unioncamere o albi regionali dedicati alla figura dell’Innovation Manager;
- se così non fosse, si può far richiesta di iscrizione se si è in possesso di un dottorato di ricerca in scienze matematiche e informatiche, scienze biologiche, scienze fisiche, scienze chimiche, scienze economiche e statistiche, ingegneria industriale e dell’informazione;
- aver conseguito un master nelle materie scientifiche sopra elencate, più un anno di esperienza in un’azienda; una laurea magistrale in campo scientifico, più tre anni di consulenza in aziende; 7 anni di esperienza all’interno di aziende in cui si è svolta attività di consulenza per l’applicazione di tecnologie abilitanti all’Industria 4.0.
La revisione dell’organizzazione gioca un ruolo primario nei processi di trasformazione digitale e di cambiamento delle aziende: l’obiettivo dell’istituzione dell’elenco degli Innovation Manager, consultabile sul sito del MISE, è proprio quello di aiutare le aziende, in particolare le PMI, a individuare il professionista più adatto per la propria consulenza in innovazione.
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Quanto guadagna un Innovation Manager
Essere un Innovation Manager è una professione che richiede numerose competenze trasversali fra loro e diverse soft skill, dal momento che per portare avanti dei progetti di trasformazione digitale occorre agire sulla cultura aziendale e sulle resistenze delle singole figure coinvolte a diversi livelli. Si può ambire ad una retribuzione annua lorda che va dai 60.000 ai 150.000 euro in base a:
- le esperienze pregresse e le competenze portate in azienda;
- se l’azienda decide di assumere un Innovation Manager che operi all’interno dell’azienda;
- se l’azienda decide di rivolgersi ad una consulenza esterna.
La retribuzione annua lorda per un dipendente può essere un buon punto di partenza per la contrattazione di una consulenza esterna in cui le parti si accordano sulla durata del progetto, l’impegno dell’Innovation Manager in azienda e, di conseguenza, il relativo compenso. È un ruolo di medio-alto livello, a cui è riconosciuta la doverosa importanza professionale e la cui fascia retributiva è condizionata anche dal tipo di azienda.
Voucher per consulenza in innovazione
Il MISE ha varato un voucher per aiutare le PMI e le reti di impresa che vogliono avvalersi dei servizi di un Innovation Manager durante il processo di trasformazione tecnologica, mettendo a disposizione un contributo economico di 75 milioni di euro per il triennio 2019, 2020 e 2021. Questo prevede il finanziamento di contratti di consulenza stipulati con i professionisti iscritti nell’apposito albo dei Manager dell’Innovazione. La domanda deve essere inviata collegandosi al sito web predisposto dal MISE. A seconda deIla tipologia d’azienda, il contributo varia in diversi modi:
- micro e piccole aziende: copre il 50% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 50mila euro;
- media azienda: è pari al 30% delle spese ammissibili, fino a 25mila euro;
- reti di imprese: corrisponde al 50% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 80mila euro.
Conclusioni e Consulenza di Carriera
L’articolo in cui ti parlo dell’Innovation Manager si conclude qui. Spero di essere stata esaustiva sull’argomento e di aver contribuito a chiarire i dubbi che forse avevi a riguardo prima di leggerlo. Se sei interessato a saperne di più su come innovare la tua azienda, ti do un suggerimento per aiutarti ad affrontare al meglio il nuovo business aziendale 4.0: come la stessa professione dell’Innovation Manager insegna, lo studio e l’informazione sono il trampolino di lancio verso la scelta migliore per digitalizzare la tua azienda.
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La figura dell’Innovation Manager è oggi più che mai fondamentale in azienda al fine riuscire a traghettarla dal mondo analitico a quello digitale.
Benchè la transizione è inevitabile in molti casi è altrettanto complicata e necessita di un professionista che ben conosce il mondo digitale e che supporti i manager in questa evoluzione.
Figura, questa dell’Innovation Manager, secondo me importante tanto quanto quella del Marketing Manager. Quest’ultimo, aiuta, piccole e medie imprese a digitalizzarsi, e il primo, a tenersi al passo con, appunto, l’innovazione tecnologica e relativa al digital marketing ;)
In questo articolo vengono ben evidenziate le skills, i ruoli e le possibilità di carriera con particolare attenzione alle conoscenze che la figura professionale deve acquisire: una figura che diventerà sempre più indispensabile.
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Cambiamento e innovazione sono le due parole chiave quando si parla della figura dell’Innovation Manager. Si tratta di una figura sempre più richiesta, anche dalle piccole imprese, e questo articolo fa un quadro preciso della situazione, anche normativa, in Italia.
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La digitalizzazione delle imprese è sempre piu importante per il futuro delle stesse, sopratutto in Italia, in cui il digitale è ancora un tabu per certe aziende, soprattutto le piu piccole.
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Articolo interessante su una figura professionale ancora poco conosciuta in Italia
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E’ indubbio che oggigiorno qualsiasi azienda debba necessariamente digitalizzarsi e cercare di avvalersi di professionisti interni al proprio habitat aziendale che sappiano essere lungimiranti e puntino sullo sviluppo digitale. Ecco che la figura dell’innovation manager va a ricoprire proprio questa posizione, in quanto è la linfa vitale con la quale l’azienda può rendersi sempre attuale e competitiva in un mercato soggetto ad un cambiamento strutturale veloce e continuo!
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