La Partita IVA regime forfettario è la soluzione ideale per avviare un’attività con un trattamento fiscale vantaggioso, minimizzando i rischi e semplificando le procedure di apertura e gestione della Partita IVA. È una valida opportunità per i giovani e, più in generale, per chi vuole iniziare un lavoro autonomo.
Cosa significa Partita IVA a regime forfettario? Si tratta di Partita IVA con un regime di tassazione agevolato per tutte le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arte o professione. È stata introdotta con la legge 190 del 2014 ed è entrata in vigore nel 2015. Ha convissuto per un anno con il Regime dei Minimi per poi diventare, nel 2016, l’unico regime agevolato per le nuove Partite IVA.
Oggi, sempre più persone scelgono d’iniziare o svoltare la loro vita professionale aprendo una Partita IVA forfettaria, attratte dalla possibilità di organizzare liberamente tipo, orario e luogo di lavoro. Tuttavia, pur essendo un regime fiscale molto conveniente, non è adatto a tutte le professioni autonome.
Ad esempio, è perfetto per svolgere una delle tante attività per lavorare in proprio online, come il consulente digitale o il digital freelance, ma non è l’ideale per chi è parte di una società di persone e vuole svolgere anche un lavoro indipendente.
Come avrai già capito, bisogna conoscere bene come funziona la Partita IVA regime forfettario e capire quando conviene aprirla. In questo articolo faremo chiarezza, rispondendo a domande del tipo:
- Come si apre la Partita IVA agevolata?
- Chi può accedere al regime forfettario?
- Quali sono i vantaggi fiscali nell’aprire la Partita IVA a regime forfettario?
- Quanto si paga con regime forfettario?
- Quando chiudere o sospendere una Partita IVA con regime forfettario?
Come aprire Partita IVA regime forfettario
Per aprire una Partita IVA forfettaria devi inviare una richiesta all’Agenzia delle Entrate. Lo puoi fare attraverso una delle tre modalità:
- in autonomia (è possibile aprire Partita IVA a regime forfettario online, collegandosi autonomamente al sito dell’Agenzia),
- affidandoti a un commercialista di fiducia,
- recandoti presso la Camera di Commercio della tua zona di riferimento.
I documenti necessari per l’apertura della Partita IVA in regime forfettario sono: il modello AA9/7 e un documento d’identità. Inoltre, per finalizzare la richiesta, è necessario comunicare l’avvio della tua attività o impresa commerciale entro 30 giorni dal primo giorno di lavoro, utilizzando un modello apposito.
Nel caso di lavoro autonomo, solitamente, le tempistiche di attivazione si aggirano sulle 24 ore; l’avvenuta accettazione della richiesta viene comunicata dall’Agenzia delle Entrate con l’inoltro del tuo codice identificativo di 11 cifre.
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Chi può aprire Partita IVA regime forfettario
I destinatari della Partita IVA con regime agevolato sono tutte le persone che esercitano un’attività d’impresa, arte o professione, comprese le imprese familiari. Rientrano in queste categorie professionisti come fisioterapisti, commercialisti, medici, avvocati, artigiani, giornalisti, grafici, commercianti, specialisti del digitale ma anche coloro che hanno già una professionalità e vogliono usare l’online per acquisire clienti, vendere servizi ed erogare consulenze a distanza.
Per richiedere l’apertura di una Partita IVA forfettaria è necessario soddisfare dei requisiti. Chi è già in attività dovrà rispettare delle condizioni diverse da chi comincia a lavorare per la prima volta.
Nel complesso, e senza scendere troppo nei particolari, se desideri avviare un’attività d’impresa, una libera professione o più in generale un lavoro autonomo, non devi:
- se dipendente, aver raggiunto un reddito superiore ai 30.000 euro l’anno precedente,
- se già in possesso di Partita IVA, aver conseguito ricavi o percepito compensi superiori ai 65.000€ l’anno precedente,
- aver sostenuto spese per il personale dipendente o lavoro accessorio di importo superiore ai 20.000€,
- essere socio di società di persone,
- avere una partecipazione di maggioranza in una società di capitali che svolge la tua stessa attività,
- fatturare prevalentemente all’ex datore di lavoro dell’anno in corso o di quello precedente,
- risiedere all’estero,
- vendere fabbricati,
- avvalerti di regimi speciali ai fini IVA (come il regime del margine o dell’editoria).
Ti parlerò ora di 3 situazioni interessanti in cui puoi lavorare con una Partita IVA regime forfettario.
Partita IVA regime forfettario e lavoro dipendente
Sapevi che chi svolge un lavoro dipendente può aprire la Partita IVA forfettaria? Ebbene sì, se già lavori come dipendente e desideri arrotondare lo stipendio, ad esempio offrendo consulenze nel tuo settore o svolgendo privatamente la stessa mansione, puoi farlo con un regime fiscale agevolato. Purché i tuoi redditi annui da dipendente non superino il limite fissato a 30.000 euro.
Se sei dipendente e stai valutando una situazione di questo tipo dovrai capire, cosa che ti consiglio di fare rivolgendoti a un commercialista, come versare i contributi previdenziali. Potrai trovarti, infatti, in uno di questi 4 casi:
1. Dipendente che svolge un’attività libero professionale non appartenente a uno specifico ordine: se svolgi una professione autonoma non associata a una Cassa di Previdenza, come lo sono ad esempio la Cassa Forense o quella dei medici (ENPAM), devi iscriverti alla Gestione Separata INPS e versare contributi previdenziali pari al 25,98% del tuo reddito.
Rientrano in questa situazione una serie di figure sviluppatesi di recente e per le quali non esiste ancora una Cassa Previdenziale, come i professionisti del digitale.
2. Dipendente che svolge un’attività libero professionale appartenente a uno specifico ordine: se eserciti un lavoro in libera professione per il quale esiste una Cassa di Previdenza, devi iscriverti a questa e attenerti al suo regolamento per il calcolo dei contributi.
3. Dipendente a tempo pieno e a capo di un’impresa commerciale o artigianale: in questo caso devi comunicare all’INPS che, in quanto dipendente full-time, sei già associato alla forma di previdenza a cui fa riferimento la tua azienda.
4. Dipendente part-time e a capo di un’impresa commerciale o artigianale: devi iscriverti alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS e versare i contributi previsti.
Come vedi, la Partita IVA regime forfettario ti permette d’avviare un tuo business in diverse modalità, pur lavorando anche come dipendente. Ti offre la possibilità di sperimentarti in qualcosa di nuovo, o di trasformare una tua passione in un lavoro, con relativa serenità e senza dover rinunciare alla sicurezza del “posto fisso”.
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Aprire un e-commerce
Se il tuo desiderio è fare affari nel commercio elettronico ma sei frenato dai costi da sostenere, potrebbe essere interessante per te sapere che con il regime forfettario puoi aprire un E-commerce. Purché il tuo fatturato annuo non sia maggiore di 65.000€ e i costi inerenti al venduto non superino il 60% del prezzo di vendita finale.
Il regime forfettario, in particolare, agevola le PMI offrendo loro tutti i vantaggi fiscali e burocratici di questo sistema contributivo. Puoi, quindi, vendere i tuoi prodotti artigianali, i tuoi servizi oppure in Dropshipping con le stesse semplificazioni che riguardano le vendite a distanza. Interessante, vero?
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Trasferire un’attività online
Dopo averti spiegato come la Partita IVA a regime forfettario permetta di conciliare lavoro dipendente e autonomo e quando è conveniente il regime forfettario per un E-commerce, ti voglio parlare di una terza possibilità a tua disposizione.
Se già hai una tua attività, puoi aprire una Partita IVA in regime agevolato forfettario per “portarla online”.
Cosa significa? Vuol dire che puoi usare la rete per:
- diventare più competitivo;
- avere maggiore visibilità;
- incrementare le vendite;
- acquisire nuovi clienti e fidelizzare quelli storici.
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I pro e i contro del regime forfettario
Per valutare bene se per te può essere o meno conveniente una Partita IVA regime forfettario, devi conoscerne i pro e i contro. In particolare, assieme al commercialista o a un consulente esperto, devi analizzare la tua situazione personale per capire se sia meglio il regime forfettario, quello ordinario o a contabilità semplificata.
Quali sono i vantaggi del regime agevolato?
- Apertura semplice e veloce, in autonomia o con l’aiuto di un commercialista.
- Gestione più snella rispetto ad altri regimi fiscali.
- Tassazione al 5% (solo in caso di prima attività e per 5 anni) o al 15% sul reddito imponibile.
- Esenzione dal trattamento IVA (l’IVA non viene né incassata né versata), con relativo risparmio in termini di adempimenti e di flussi di cassa.
- Sconto del 35% sui contributi INPS per artigiani, commercianti e fornitori di servizi.
- Nessun obbligo di fatturazione elettronica.
- Possibilità di acquistare beni strumentali senza limiti di valore.
- Nessun limite di età per l’apertura.
In alcuni casi, però, il regime forfettario presenta degli svantaggi. Alcuni te li ho già accennati quando ti ho parlato dei requisiti di apertura; ci sono però altre due situazioni che non lo rendono vantaggioso per alcune attività autonome, ovvero quando:
- i costi da sostenere sono superiori a quelli “forfettizzati”. Questo vale, ad esempio, quando le spese d’affitto di un negozio sono elevate;
- si desidera detrarre/dedurre le spese. Gli unici che possono avere una riduzione delle spese, solo per la parte contributiva, sono gli artigiani e i commercianti e coloro che sono iscritti a una Cassa Previdenziale.
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Quali sono i costi di una Partita IVA forfettaria
Quanto costa aprire una Partita IVA con regime forfettario? Se vuoi avviare un’attività autonoma con regime fiscale agevolato, è fondamentale che prima tu riesca a farti qualche “conto in tasca”.
Per prima cosa devi sapere che le spese di apertura cambiano a seconda che tu voglia lavorare in libera professione, come può fare un medico, o avviare una ditta individuale, come nel caso di un parrucchiere. Infatti, se per aprire una Partita IVA forfettaria come libero professionista non sono previsti costi iniziali importanti, per avviare un’impresa commerciale o artigianale la procedura è più complicata. Si richiede, in particolare, la presentazione della cosiddetta Comunicazione Unica.
Quindi, nel calcolo delle spese di apertura della Partita IVA agevolata devi considerare: il costo totale delle pratiche per l’apertura della Partita IVA e i costi eventuali di commercialista, iscrizione al Registro delle Imprese e all’INPS. Il tutto ammonta a circa 150-200 euro.
Quanto costa all’anno una Partita IVA forfettaria? In questo caso ci sono dei costi fissi e altri variabili, calcolati cioè in base ai guadagni. Tra i costi fissi di una Partita IVA a regime forfettario hai le spese di gestione e la parcella del commercialista, se ne fai uso, pari a circa 300 euro annui. Tra i costi variabili, invece, devi considerare:
- le tasse, che nel caso del regime forfettario sono rappresentate da un’unica imposta che sostituisce l’IRPEF, ed eventualmente l’IRAP, e che copre i tributi normalmente richiesti. L’importo da versare varia in base alla categoria di appartenenza;
- i contributi INPS, necessari per garantirti la pensione. Anche in questo caso l’importo varia a seconda dell’attività; quello minimo è pari a circa 200 euro mensili.
Nei prossimi paragrafi ti spiegherò più nel dettaglio come calcolare le tasse nella Partita IVA regime forfettario e come funzionano i contributi INPS.
Come calcolare le tasse nel regime forfettario ed esempio
Nella Partita IVA in regime forfettario le tasse vengono calcolate applicando una percentuale del 15% sul reddito imponibile. L’imponibile si calcola riducendo l’incassato totale dell’anno precedente di una percentuale secca, il coefficiente di redditività. Il coefficiente di redditività è associato a un codice, detto ATECO (acronimo per ATtività ECOnomiche), diverso per categoria professionale. Nel caso delle attività di servizi professionali online, il codice ATECO ha associato un coefficiente di redditività pari al 78%.
In pratica, il coefficiente di redditività permette di togliere dai tuoi guadagni maturati una quota “forfettizzata”, corrispondente ai costi che presumibilmente hai sostenuto per lo svolgimento della tua professione. La tassazione agevolata del 15% viene, quindi, applicata solo sul reddito rimanente.
In specifici casi puoi beneficiare, per i primi 5 anni d’attività, di un’aliquota di favore del 5%, detta “aliquota start-up“. Per usufruire dell’imposta sostitutiva del 5% devi rientrare in queste 3 condizioni:
- non devi aver svolto, nei 3 anni antecedenti l’apertura della Partita IVA forfettaria, attività artistica, professionale o d’impresa, neppure in forma familiare o associata;
- non puoi proseguire attività già svolte in precedenza, sotto forma di lavoro autonomo, dipendente o simile. Fanno eccezione i periodi di praticantato obbligatori per lo svolgimento di specifiche professioni (come l’avvocato o il medico);
- puoi proseguire l’attività svolta da un altro soggetto solo se i ricavi dell’anno precedente non superano i 65.000 euro.
Quindi, come si calcola il reddito netto nel regime forfettario? Te lo spiego attraverso un esempio pratico. Supponiamo tu sia un Social Media Manager freelance, abbia incassato complessivamente 10.000 euro e benefici di una flat tax del 5%. Considerando un coefficiente di redditività del 78% e un’imposta contributiva del 25,98%, ovvero l’aliquota applicata nel caso di libera professione con iscrizione alla Gestione Separata INPS, avrai:
Reddito lordo: 10.000€
Reddito imponibile (78% di 10.000): 7.800€
Tasse (5% di 7.800): 390€
Contributi INPS (25,98% di 7.800): 2.026€
Reddito netto: 10.000 – (390 + 2.026) = 7.584€
Quindi, degli iniziali 10.000 euro ti rimarranno circa 7.500 euro, ovvero un guadagno superiore a quello che avresti da dipendente, pari a circa 5.000 euro.
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Contributi INPS nel regime agevolato forfettario
I contributi previdenziali sono le imposte che devi versare all’INPS durante tutta la tua vita lavorativa e servono a garantirti la pensione. Nel caso particolare della Partita IVA in regime forfettario l’INPS stabilisce contribuzioni diverse in base alla categoria di appartenenza, ovvero:
- artigiani;
- commercianti;
- liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS;
- liberi professionisti iscritti a una Cassa di Previdenza.
Sia gli artigiani che i commercianti devono iscriversi alla Gestione Commercianti e Artigiani INPS, che prevede il versamento di contributi previdenziali in forma sia fissa che variabile. In entrambi i casi, la parte variabile viene applicata solo al superamento di un tetto minimo di reddito, vengono garantite agevolazioni per particolari fasce di età e si può richiedere una riduzione del 35% sul totale dei contributi INPS.
Per i titolari di Partita IVA forfettaria senza Cassa Previdenziale e iscritti alla sola Gestione Separata INPS, i contributi si calcolano applicando una percentuale del 25,98% sul reddito tassabile. Quindi, in questo caso, non ci sono quote fisse obbligatorie ma un versamento proporzionale a quanto incassato nell’anno di riferimento. Questo cosa comporta? Comporta che se guadagni zero, pagherai zero. Tuttavia, non sono previste riduzioni del 35% sui contributi previdenziali, agevolazioni per fasce d’età e nemmeno una diminuzione delle aliquote per i redditi più bassi.
I professionisti iscritti ad un Ordine e/o Albo, come i medici o gli avvocati, aderiscono solitamente a una specifica Cassa di Previdenza. In questo modo l’ammontare dei contributi previdenziali dipende dal regolamento di ciascuna cassa.
Se stai valutando la Partita IVA forfettaria come soluzione per avviare l’attività dei tuoi sogni, quindi, sappi che dal punto di vista contributivo non hai spese enormi. Ciò comporta, però, il rischio di ritrovarti con una pensione molto più bassa del reddito percepito. Per ovviare a questo inconveniente ti suggerisco di valutare, assieme a un consulente finanziario esperto, l’adesione a una forma di previdenza integrativa, il cosiddetto fondo pensione, adeguata alla tue esigenze e situazione lavorativa.
Chiudere o sospendere Partita IVA regime forfettario
Ora che hai visto come funziona la Partita IVA a regime fiscale forfettario, potrebbe interessarti capire se, come e quando ha senso chiuderla o sospenderla. Ad esempio, potresti trovarti nella situazione in cui tu non riesca più a seguire la tua attività al meglio, abbia trovato un’occasione professionale più interessante, non riesca più a guadagnare o, addirittura, abbia guadagnato talmente tanto da poter valutare un regime fiscale ordinario.
Qualsiasi sia la tua motivazione, sappi che non è possibile sospendere una Partita IVA forfettaria ad eccezione di un caso particolare ovvero della ditta individuale che affitta l’unica azienda. Quindi, le uniche scelte possibili sono: continuare a mantenere il regime forfettario, presentando la dichiarazione dei redditi, pagando le spese di gestione e le altre eventuali spese previste, oppure interromperlo.
Come chiudere una Partita IVA a regime forfettario? Per farlo devi:
- fare richiesta di chiusura all’Agenzia delle Entrate usando il modulo preposto;
- se hai un’impresa, chiederne l’eliminazione dal Registro delle Imprese;
- chiudere la tua posizione previdenziale (INPS e/o altra cassa di appartenenza).
Inoltre, devi dismettere i beni, strumentali e non, utilizzati per esercitare l’attività. Puoi farlo vendendoli a terzi o trasferendoli a te stesso, emettendo delle fatture che non saranno rilevanti ai fini fiscali.
Se, infine, vuoi sapere quanto costa chiudere la Partita IVA forfettaria sappi che il costo totale della chiusura si aggira intorno ai 50€.
Quindi, la Partita IVA regime forfettario è uno strumento utile e interessante, soprattutto se desideri avviare un business online o usare internet per accrescere un’attività tradizionale. Più in generale, è davvero conveniente se avvii per la prima volta un lavoro in proprio, perché è semplice da aprire e gestire e permette un trattamento fiscale di favore. È un regime di tassazione che, di fatto, incentiva l’avvio di nuove attività, riducendo di molto quei fattori di rischio spesso causa di paure e incertezze.
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Biologa con esperienza nel commerciale. Master in Comunicazione delle Scienze e Certificazione nel Digital Marketing. Credo nei contenuti e nel loro grande potere comunicativo. Ho intrapreso la strada del Content & SEO Copywriting per imparare a creare e promuovere al meglio testi, immagini e video.
Dirigo Digital Coach®, la scuola di formazione professionale, leader nel formare tutti i professionisti che lavorano in ambito Digital Marketing & Sales.
Come trainer ho formato in carriera + di 35.000 business professionals provenienti da oltre 300 grandi aziende multinazionali e + di 5.000 pmi italiane.
Ho ideato il metodo “Digital Strategy Framework®”, grazie al quale dal 2014 aiuto le imprese a definire e migliorare nel tempo una strategia digitale che massimizzi la generazione di fatturati e vendite online.
Non conoscevo questa tipologia di partita iva, e sembra, davvero, esser molto conveniente. Bell’articolo, complimenti, e grazie per i consigli :D
Per chi vuole intraprendere un’attività d’impresa, questo è sicuramente un articolo da leggere con attenzione!
pieno di spunti utili e delucidazioni, soprattutto per chi è alle prime armi con il concetto di “fiscalità”. Ringrazio DIGITAL COACH per questa guida dettagliata.
Utile sapere concretamente come poter realizzare il proprio progetto, soprattutto se parliamo del classico “sogno nel cassetto”. Troppe volte siamo frenati dall’incognita tasse quando ragioniamo sulla realizzazione di un futuro lavoro e chiedere una consulenza fiscale solo per un’idea ci sembra troppo esagerato. Questo articolo chiarisce molti dubbi e aiuta a pianificare l’attività, da leggere.
L’aspetto fiscale, materia per molti poco comprensibile, viene spesso considerato solo in fase finale di un progetto. Questo articolo fornisce un’utile guida per non farsi trovare impreparati.
Non conoscevo questa possibilità e la ritengo molto utile per chiunque desideri mettersi in proprio. L’articolo spiega nel dettaglio requisiti e come fare per aprirla. Articolo interessantissimo
E un articolo da leggere attentamente, se si vuole avviare un’attività online in autonomia. E’ importante prendere delle informazioni anche a livello fiscale e tributario. Si riesce a capire se ne vale la pena arene una e iniziare a lavorare come liberi professionisti e trasformare in lavoro una propria passione.
Ottimo articolo che guida passo passo a chi è interessato ad aprirsi una p.iva forfettaria per cominciare a lavorare nel digitale e mettersi in proprio online
Articolo molto utile per chi, come me, è povero di informazioni di natura fiscale e sta valutando l’idea di mettersi in proprio. Da salvare tra i preferiti!
Per chi si sta riqualificando è un ottimo spunto ,ti apre gli occhi e la mente.
La partita IVA in regime forfettario è sicuramente la scelta migliore per l’inizio di una attività da libero professionista! In questo articolo si capisce subito i PRO e i CONTRO di una partita IVA. Grande articolo!