Google Ads
cos'è e come funziona guida completa
Google Ads è la piattaforma di Google che permette a qualsiasi inserzionista di fare pubblicità a pagamento su Google stesso. L’utilizzo di Google Ads è gratuito, ovvero non sono richiesti costi di iscrizione o di utilizzo della piattaforma, ma gli annunci pubblicitari si pagano.
Google Ads è uno strumento di performance marketing, cioè un tool attraverso cui l’advertiser (colui che promuove la propria azienda) paga per avere precisi risultati che sono tracciabili e misurabili.
A differenza della pubblicità sui mass media, con Google non si paga la semplice visualizzazione dell’annuncio pubblicitario da parte dell’utente, bensì si paga solo se l’utente compie un’azione ovvero clicca sull’annuncio per saperne di più.
Nel prosieguo dell’articolo vedremo passo a passo:
- come creare un account Google Ads,
- quali tipologie di campagne esistono e come scegliere quella più adatta ai propri obiettivi
- come configurare le campagne
- le metriche disponibili per monitorare l’andamento delle campagne e la loro interpretazione.
Google Ads: come funziona?
Ad oggi non è più possibile fare a meno dell’advertising online. Questo vale tanto per le grandi imprese, quanto per le piccole e medie aziende. Vale per chi ha uno shop solo virtuale, ma anche per ha un negozio fisico. Vale tanto per chi vende prodotti, quanto per chi vende servizi.
Valgono però gli stessi punti d’attenzione della comunicazione tradizionale: 1) il prodotto/servizio promosso deve avere un suo mercato (cioè un bacino di clienti interessato e in grado di acquistarlo) e 2) occorre conoscere bene le caratteristiche del mezzo per creare della campagne pubblicitarie efficaci ed evitare di buttare via soldi.
Esiste una vera e propria disciplina basata sulla creazione di campagne pubblicitarie sui motori di ricerca, si chiama SEM (Search Engine Marketing).
In questa guida spiego in maniera semplice e coincisa Google Ads come funziona e, in generale, come fare pubblicità su google, in termini sia strategici sia operativi.
Innanzitutto, bisogna sapere che Google Ads offre vari modi di fare pubblicità:
- Annunci di tipo Search. Si tratta di annunci testuali che compaiono nella pagina dei risultati di una ricerca fatta in google se l’utente ha digitato una query (i.e. domanda) corrispondente alle parole chiave (keyword) scelte dall’inserzionista per la sua pubblicità. Caratteristica fondamentale delle campagne di tipo Search è che ad attivare l’annuncio sono le keyword. Quindi l’annuncio apparirà solo e soltanto se sarà pertinente rispetto alla ricerca fatta dall’utente.
- Annunci di tipo Display. Consistono in annunci testuali, grafici (i.e. banner) o video che Google mostra all’interno di siti web di terze parti collegati alla sua rete
- Annunci di tipo Shopping. Utilizzati in ambito e-commerce, sono costituiti da immagini di prodotto corredate da marca, descrizione e prezzo. Compaiono di solito in cima alla pagina dei risultati del motore di ricerca.
Dove appaiono gli annunci Google?
Gli annunci Search di Google Ads vengono visualizzati in alto nella SERP, sopra gli annunci organici. Sono facilmente riconoscibili perché nello snippet (i.e. riquadro del risultato) il link è preceduto dalla nomenclatura “Ann.”. Possono comparire anche nella parte bassa della pagina dei risultati, sopra la sezione delle ricerche correlate.
Gli annunci shopping, oltre che apparire nell’apposita tab “Google Shopping“, potranno essere visibili in alto nella SERP in una tab che appare solo quando ci sono determinate query.
Altri posizionamenti si trovano all’interno dell’audience network di Google, vale a dire nei siti web partner, all’interno di spazi sono riservati agli annunci display. Di recente è stato introdotto il posizionamento all’interno della Gmail, dove le sponsorizzate si trovano nella cartella della posta, sotto forma di email, precedute dalla dicitura Ann. Questa è la tipologia di annunci Gmail.
Infine ci sono i posizionamenti all’interno del canale Youtube, per gli annunci video, quindi oggi anche sulle Smart Tv.
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Creazione Account Google Ads
Unico requisito è avere una Gmail. Per creare il profilo nella piattaforma Google Ads basta andare su questo link https://ads.google.com/intl/it_it/home/.
Si sconsiglia di seguire la procedura guidata perché questo preclude l’accesso di numerose funzioni di Google. E’ comunque molto semplice seguire la procedura manuale anche se non si è esperti:
1. Basterà infatti inserire
- Paese
- Fuso orario
- Valuta
2. Dopo di che compileremo i dati
- Nome e cognome
- Creeremo una password
- Data di nascita
- Numero di cellulare
3. Accettare i termini e le condizioni
4. Completeremo verificando l’indirizzo e-mail
Una volta che l’account Google Ads sarà attivo si potranno inserire i dati di fatturazione nell’apposita voce che troviamo all’interno del menù a cui si accede attraverso l’icona a forma di ingranaggio.
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Google Ads: i vari tipi di campagna
La campagna è il contenitore dentro Google Ads che racchiude i gruppi di annunci e gli annunci. A questo livello si determinano le caratteristiche che saranno comuni per tutte le inserzioni che fanno capo alla campagna stessa:
Obiettivi
L’algoritmo di Google intercetterà, nell’ambito dei segmenti di pubblico da noi selezionati, gli utenti predisposti a compiere specifiche azioni. Non ci resta quindi che indicare a Google qual è l’obiettivo che vogliamo raggiungere per ciascuna campagna:
- Brand awareness e copertura: l’obiettivo è far sapere a più persone possibili, nel mio target, che esiste la mia azienda;
- Considerazione del brand: vogliamo che quando l’utente avrà una necessità, si ricordi che il mio brand è la sua soluzione;
- Traffico: si chiede all’utente di compiere un’azione, cioè quella di andare con un clic sulla landing page che sponsorizzo;
- Lead generation: il nostro obiettivo è soddisfatto quando l’utente lascia i suoi dati. Quindi non solo clicca per andare sul sito, ma compie un’ulteriore azione;
- Vendita: la conversione si realizza quando l’utente acquista sull’e-commerce;
- Promo di App: si stimola l’utente a scaricare l’applicazione del brand;
- Crea una campagna senza obiettivo è la scelta che permette di mantenere la campagna a tutte le possibilità.
Impostazioni della campagna
- Posizionamento: una volta scelto l’obiettivo, si sceglie dove dovrà essere visualizzato l’annuncio;
- Geo-targeting: in quali localià vogliamo che sia visto l’annuncio;
- Lingue: si intende quella dell’impostazione del browser, quindi suggerisco di mettere sempre anche l’inglese;
- Segmenti di pubblico: questa è un’importante novità di Google Ads. Infatti permette di intercettare le persone che hanno determinati comportamenti sul web, che consideriamo rilevanti per le nostre campagne. Google è in grado di identificare questi utenti grazie ai cookies raccolti nel tempo. Possiamo creare anche dei segmenti di pubblico personalizzati per intenzione;
- Budget: può essere solo giornaliero;
- Metodo di pubblicazione: può essere standard o accelerato. Nel primo caso la pubblicazione si spalma nell’arco della giornata, facendo uscire l’annuncio ogni tot ricerche. L’accelerata si utilizza quando non vogliamo perdere nessuna occasione e facciamo uscire l’inserzione ad ogni query pertinente al mio annuncio. In questo caso è necessario ci sia un grosso budget da investire;
- Offerta: è la strategia che decidiamo di adottare. Come detto sopra le due strategie più importanti sono relative alla decisione se impostare l’offerta manualmente o in maniera automatica;.
- Rotazione degli annunci: questa è un’impostazione importante e, salvo casi particolari, si consiglia di scegliere quella ottimizzata. Infatti in questo modo Google mostra di più l’annuncio che riceve maggior interazione.
A distanza di 2-3 settimane dall’avvio è caldamente consigliata l’analisi delle performance delle campagne, a prescindere dalla tipologia, per ottimizzarle: si può per esempio intervenire sugli aggiustamenti di offerta in funzione della risposta dei vari segmenti di pubblico target o sull’implementazione di costrittori a livello di targetizzazione, dispositivi, portali. A tal proposito, prendi in considerazione di conseguire la certificazione Google Ads, per poter gestire al meglio le tue campagne.
Tipologie di campagne
Prima di andare nel dettaglio con i successivi passaggi, analizziamo velocemente le varie tipologie di campagne di Google Ads
Campagne Search
Sono gli annunci di solo testo che compaiono nella SERP del motore di ricerca.
Lo snippet dell’inserzione compare solo quando l’utente inserisce una determinata query. Quella query per cui l’inserzionista ha stabilito la regola di corrispondenza rispetto alla keyword della sua pubblicità.
Queste campagne sono più performanti da quando Google ha introdotto la possibilità di scegliere le audience.
Campagne Rete Display
La campagne Display di Google Ads comprendono i cosiddetti banner. Quindi gli annunci compaiono all’interno di siti internet che fanno parte della rete network di Google.
Ogni publisher decide che tipo di formato ospitare all’interno della propria piattaforma. Ci sono siti che accettano solo formati testuali.
Oltre al formato testuale ci sono gli annunci multimediali (HTML), gli annunci illustrati (gif), che hanno sempre una CTA finale, e poi ci sono i video. I formati sono quelli approvati dallo IAB, sono quindi standard a livello europeo.
L’advertiser può scegliere di escludere determinati posizionamenti e, salvo casi specifici, si consiglia di escludere le app.
Si può poi limitare la frequenza, scegliere i sistemi operativi ed escludere determinati portali. Mentre per gli annunci search il cardine della campagna sono le kw, in questo contesto è fondamentale conoscere le personas.
Campagne Gmail
Fanno parte della categoria delle campagne display. Sono le campagne Google Ads che vengono visualizzate nella casella e-mail.
L’annuncio può essere rivolto ad un pubblico che fa parte di una audience, o può essere di remarketing.
Si possono utilizzare le keyword: se Google, scansionando la posta trova quella keyword, allora mostra l’annuncio all’utente. Gli annunci possono includere l’anteprima di un video invece dell’immagine. Performano meglio su mobile ed hanno un tasso di apertura superiore al 50%.
Questo tipo di campagna ha delle metriche peculiari: l’inoltro da gmail, e il salvataggio, per cui la mail si sposta nella casella della posta in arrivo.
Campagne Google Shopping
Google ha investito molto nell’ultimo anno per implementare questo strumento, che è la risposta diretta ad Amazon.
Per poter fare questo tipo di campagne l’advertiser deve collegare l’account Google Ads all’account del Merchant Center. Una volta scaricato il catalogo si dovranno ottimizzare gli “attributi” delle schede prodotto, che corrispondono alle keyword che fanno apparire la promo nel momento in cui l’utente digita la query sul motore di ricerca.
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Google Ads: caratteristiche principali
Le campagne di marketing impostate su Google Ads possono avere obiettivi diversi ed essere di tipologie diverse. Tuttavia ci sono delle peculiarità che sono comuni a tutte le inserzioni. Andiamo a vedere quali sono.
Le corrispondenze
S parla della relazione che c’è fra keyword (kw) dell’annuncio e query digitata dall’utente nella tab ricerca di Google. Il fatto che Google Ads funziona con la logica delle keyword implica che sia estremamente importante la scelta della regola da attivare nel tipo di corrispondenza fra keyword e query, affinché venga attivata l’inserzione Google. Obiettivo è scegliere le corrispondenze che permettono di intercettare il target di pubblico ottimale per le nostre campagne. Vediamo nel dettaglio quali regole si possono attivare:
- A corrispondenza generica: per attivare l’inserzione è sufficiente che ci sia il match fra le kw dell’annuncio e la query dell’utente. Si attiva anche se il potenziale cliente aggiunge altre parole. Questa opzione è la più lontana dalla ricerca di un target di pubblico qualificato;
- A corrispondenza a frase: le kw sono racchiuse fra le “virgolette”. La long tail richiede quindi che le parole comprese nelle virgolette siano in quell’ordine. Questo non impedisce che la ricerca si attivi anche se ci sono altre parole in più nella query;
- A corrispondenza esatta: la corrispondenza perfetta fra keyword e query. Si utilizza spesso in campagne di branding;
- A corrispondenza generica modificata: le kw hanno il + davanti. Con questo simbolo, infatti, attivo il modificatore e intercetto tutte le query che ruotano semanticamente attorno alla mia parola chiave. E’ la tipologia di corrispondenza più utilizzata, ma devo avere l’accortezza di segmentare e abbinare la corrispondenza:
- A corrispondenza inversa: non voglio che la mia inserzione sia visualizzata quando nella query dell’utente c’è questa parola.
Google Ads Keyword Planner
Lo strumento di pianificazione delle parole chiave è il fiore all’occhiello di Google Ads. E’ utilizzato non solo per avere le previsioni sui costi e sull’appetibilità del nostro annuncio, ma è anche un importante riferimento per la SEO visto che fornisce le possibili correlate e il campo semantico di ciò che vogliamo sia posizionato in organico sulla SERP. Infatti, accedendo al tool, dal menù strumenti di Google Ads, abbiamo accesso a due tipi di ricerca:
- Trova nuove parole chiave: quindi inserendo una keyword che mi interessa posso avere idee per aggiungere correlate, ma anche sapere il volume di ricerca di ognuna di essa;
- Ottieni volumi di ricerca e previsioni. Quindi puoi sia fare una ricerca sulle metriche storiche sia concentrarti sulle previsioni di andamento e costi.
I risultati permettono di pianificare un piano strategico in funzione dei nostri obiettivi, anche se ovviamente la buona riuscita di una campagna è condizionata da più fattori.
PPC
Google ha introdotto una nuova concezione di advertising nel momento in cui ha sostituito il parametro di monetizzazione della pubblicità, che si basa tradizionalmente sulla visibilità, con il parametro dell’azione da parte dell’utente. Nel marketing online questo si traduce nella sostituzione della KPI delle impression, tipica della pubblicità per affiliazione, con il parametro del Pay Per Clic (PPC). Quindi l’advertiser paga Google quando l’utente clicca sull’annuncio. Ogni volta che il potenziale cliente aziona il clic, la somma viene scalata dal budget investito sulla campagna.
Bidding Strategy
Una cosa è quanto si paga realmente, un’altra è l’offerta, cioè quanto si è disposti a pagare il clic. In Google Ads ci sono diverse tipologie di bidding strategy, ma le principali sono queste quattro:
- CPC manuale: decido quanto offrire per ogni keyword. Richiede un’analisi continua e molto accurata
- Massimizza i clic: l’advertiser dà un tetto massimo ed il sistema gestisce facendo la migliore offerta che si possa fare per il miglior posizionamento, nel limite del tetto di spesa
- CPA target: fare il maggior numero di conversioni possibili al prezzo impostato manualmente
- Massimizza le conversioni: non ho più come kpi il clic, ma la conversione, ossia l’ulteriore azione che può tradursi in acquisto sul sito, o acquisizione del lead.
Nell’ambito della massimizzazione, assume rilevanza il Machine Learning di Google: la macchina impara qual è la miglior offerta, con i migliori parametri (giorno, ora, utente). L’intelligenza artificiale costituisce una delle maggiori novità di Google, e permette di ottenere le migliori performance dai nostri annunci.
Sistema di asta
Premessa: il posizionamento nella SERP di Google di ogni annuncio è personalizzato in funzione di utente, geolocalizzazione e orario. Come fa Google a decidere chi posizionare in alto e chi più in basso?
Gli advertiser partecipano ad un asta che si svolge nell’arco di millesimi di secondi, in cui la vittoria non è determinata solo dall’offerta economica.Il ranking dell’annuncio è dato dalla combinazione di queste valutazioni:
- Posizione media che storicamente ha il nostro annuncio, quindi il CTR che permette di prevedere la % di clic futura;
- Lo storico dell’URL di destinazione, per capire se la landing page è performante;
- la soglia di ranking: composta a sua volta da pertinenza della landing page rispetto all’annuncio;
- Per le campagne display contano anche i dispositivi target: se gli annunci sono performanti nella ricerca da mobile.
La valutazione di questo insieme di fattori dà come risultato il quality score, ossia un punteggio da 0 a 10 che è determinante per la vincita dell’asta e il costo reale che si va a pagare:
Utente A Quality score 8 Offerta massima 6 € 8 X 6= 48 Tot.
Utente B Quality score 5 Offerta massima 8 € 5 X 8= 40 Tot.
Utente C Quality score 4 Offerta massima 6 € 4 X 6= 24 Tot.
In questo caso l’utente A, anche se con un’offerta minore, si aggiudica l’asta poiché dispone di un quality score maggiore che gli permette così di ottenere un punteggio totale di 48, fornito dal prodotto tra punteggio di qualità ed offerta massima. Ma ciò non significa che pagherà 6 o 8€ questo singolo clic, bensì l’offerta minima che gli permetterà di ottenere un punteggio totale maggiore dell’offerta massima, ovvero 8€ dell’utente B.
Per far sì che ciò accada, sostituiamo i 6€ offerti dall’utente A con 5,01€ che è l’offerta minima per superare il punteggio totale degli 8€ offerti dall’utente B. Quindi 5,1€ X 8 (Quality score) = 40,8 cioè il minimo indispensabile per superare il totale dell’offerta maggiore dell’utente B ovvero 8€ X 5 (Quality score) = 40 totale
Geo-targeting
La localizzazione dell’inserzione permette di mostrare l’annuncio solo nelle zone d’interesse. La geotargetizzazione di Google è molto dettagliata: in Italia si arriva al dettaglio del paese, ma a New York si arriva addirittura al condominio! Le sponsorizzate local sono, per questo motivo, insostituibili per tutti i negozi fisici. Nelle opzioni di scelta delle località si può
- Aggiungere località
- Escludere località
- Zone vicine suggerite da Google che si può valutare se includere nell’annuncio
Sono molto interessanti anche le opzioni avanzate che permettono di ampliare e ridurre il raggio chilometrico, oppure di inserire con un semplice copia e incolla, fino a 100 località.
Si può poi ottimizzare la campagna in funzione dei costi, delle impression e dei clic avvenuti in ciascuna zona.
Regole editoriali degli annunci
Un brevissimo accenno al fatto che, ovviamente, anche Google Ads prevede delle regole. Queste sono essenzialmente di 3 tipi:
- Contenuti vietati: ci si riferisce sia alla vendita di prodotti o servizi specifici. Quindi è proibito promuovere prodotti contraffatti e prodotti dannosi per la salute. Per quanto riguarda i servizi, ci si riferisce in particolar modo a quelli che inducono a comportamenti disonesti. E’ vietato poi produrre contenuti che sono di per sé discriminatori, offensivi, violenti
- Contenuti con limitazioni: è un insieme eterogeneo che va dalla vendita di prodotti border-line come alcol e contenuti per adulti, fino alla violazione del copyright, alla normativa sui marchi
- Attività vietate: nell’ottica di proteggere e tutelare gli utenti, non si può fare un uso illecito della pubblicità. Ci si riferisce in particolar modo agli scopi per cui viene fatta una raccolta dati, Fino alle normative sulla trasparenza.
Va da se che le campagne sono soggette ad un processo di approvazione. Per ulteriori approfondimenti si può consultare l’apposita guida fornita dal supporto di Google.
Attira a te il tuo pubblico imparando l’arte dell’advertising online.
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Le metriche degli annunci Google Ads
Le metriche sono quei parametri che servono a capire se una campagna funziona o meno. La metrica importante e comune a tutti gli obiettivi di campagna è il CTR, vediamo cos’è:
Il clic through rate (CTR)
Il CTR è il parametro che permette di capire se l’inserzione è pertinente rispetto a ciò che sta cercando l’utente. Infatti rappresenta, in percentuale, la quantità di clic effettuati rispetto alle impression. La formula di calcolo è:
(numero clic/numero impression)x100
Anche se è una metrica importante su tutte le campagne, ha una maggiore rilevanza nelle campagne search rispetto alle campagne display, dove il numero di impression è smisurato,quindi il CTR viene mortificato. Nelle campagne search performanti, il CTR deve essere superiore all’ 1%.
IL CTR è un parametro cruciale per la valutazione del quality score.
Metriche per la gestione del budget
CPC E CPA
Come sta funzionando l’account Ads sulla gestione del budget? C’è un vantaggio sulla spesa pubblicitaria?
Il CPC (Cost-per-click) è la somma spesa per ogni clic. Determina quindi il successo finanziario delle campagne. Il CPC medio varia in base alla competitività dell’industria ed è qui che entra in gioco il CPA.
Il CPA (Costo Per Acquisizione), stabilisce quanto occorre, in termini economici, per convertire un cliente. Questa metrica ti permette di verificare il budget speso per acquisire un visitatore. Formula:
budget totale/ numero totale di conversioni
Quando il CPA è più alto del CPC vuol dire che non tutti coloro che hanno cliccato sull’annuncio hanno completato l’azione desiderata, cioè una conversione. Occorre monitorare entrambe le metriche in quanto sono fondamentali sia nel processo di ottimizzazione, sia per la determinazione del costo profittevole delle conversioni.
CONVERSION RATE E RITORNO SULL’INVESTIMENTO
Il CR (Conversion Rate): è il rapporto tra gli utenti che eseguono un’azione desiderata sulla pagina di destinazione e il numero di utenti totali che hanno cliccato sull’annuncio. Formula:
(utenti che convertono sulla landing page/utenti che hanno fatto la CTA sull’annuncio) x100
Per conversione si intende un acquisto, una richiesta di contatto, un download di un catalogo o qualsiasi altra azione che si intende monitorare. Ottenere il massimo numero di conversioni al costo minore possibile sono l’obiettivo principale di ogni investimento Ads.
ROI (ritorno sull’investimento) può essere misurato monitorando le conversioni ossia applicando questa semplice formula:
totali ricavi / totale spesa pubblicitaria= ROI
Google Ads: i gruppi di annunci
Siamo al secondo livello della campagna. Non si crea mai un solo gruppo di annunci, ma se ne creano almeno 2 o, meglio ancora, 3. Si procede con questa logica proprio per permettere a Google di poter dare maggior visibilità al gruppo di annunci più performante.
E’ a questo livello che siamo nel cuore delle sponsorizzate di Google Ads perché scegliamo le keyword. Si consiglia di mettere in ciascun gruppo di annunci dalle 10 alle 15 parole chiave con le rispettive varianti. Si possono testare più tipologie insieme, duplicando le parole con le relative corrispondenze, proprio perché i costi variano in funzione del punteggio di qualità.
Google Ads: gli annunci
Siamo nella terza fase della costruzione della campagna, quella dedicata alla creatività che vedranno gli utenti. Anche in questo caso è opportuno creare almeno 3 annunci per ogni gruppo di annunci.
Annunci di testo
Bisogna riempire i seguenti campi:
- URL di destinazione: ricordarsi che la landing page deve essere pertinente con la promozione
- Titoli: bisogna inserirne almeno 3, affinché l’algoritmo di Google trovi la combinazione migliore per ciascun utente. Bisogna esprimere in 30 caratteri un messaggio attrattivo
- Visualizza il percorso: l’URL che vede l’utente e che deve contenere parole pertinenti con l’annuncio
- Descrizione: con 90 caratteri si può esprimere il punto forte del brand. Meglio metterne almeno 2
- Modello di monitoraggio: si inserisce se l’advertiser ha sul sito un codice di tracciamento per monitorare il traffico che arriva da Google.
Per gli annunci dedicati alle attività locali è possibile inserire anche il numero telefonico e indirizzo per contattare direttamente l’azienda o individuarla nelle mappe (utile soprattutto negli annunci indirizzati ai dispositivi mobili).
Annunci display
Gli annunci display sono banner o testi che e sono posizionati soltanto nella rete display di Google e non nelle pagine del motore di ricerca.
Ogni publisher decide che tipo di formato ospitare nella propria piattaforma. Il 20% degli spazi è dedicato ad annunci di solo testo, quindi è opportuno prevederli nella nostra libreria. Come già anticipato per i formati dei banner si fa riferimento alle regole dettate dallo IAB. Le piattaforme che ospitano i banner sono la “display network”, dove l’utente passa il 90% del tempo rispetto alla rete search.
Questo tipo di annunci permette di comunicare in maniera creativa, ed è particolarmente adatta a fare branding. Quindi KPI principale è fare impression.
Per quanto riguarda la lista dei siti partner di Google, non esiste un elenco ufficiale. Sicuramente ne fanno parte Amazion, Ask.come e, ovviamente Youtube e Google Maps. E’ una lista che cambia frequentemente.
Annunci video
Sono quelli che appaiono nella piattaforma di Youtube, ma che da poco tempo possono essere pianificati anche per le smart TV che hanno l’app Youtube o hanno un browser mobile. Queste sponsorizzate sono di tre tipi:
- Annunci in-stream
Ricordano molto la pubblicità tradizionale in tv: li visualizzi prima, durante o dopo i video di Youtube, o su siti partner video, e in app. Questo tipo di annuncio consente agli utenti, una volta iniziata la visualizzazione dell’annuncio, di saltarlo dopo 5 secondi.
- Annunci Video Discovery
Questi appaiono nella colonnina a destra come video suggeriti o sulla home page di Youtube, o nei risultati di ricerca dello stesso.
- Annunci Bumper
Il video viene riprodotto prima, durante o dopo un video di Youtube o sulla rete display. In questo tipo di annuncio il video deve durare massimo 6 secondi ed esso non è skippabile, ovvero, non puoi saltarlo una volta apparso. Qui paghi ad impression, cioè in base al numero di volte in cui l’annuncio appare agli utenti.
Google Ads: le estensioni nello snippet
Le estensioni sono delle info ulteriori che si aggiungono all‘annuncio search e possono essere inserite a livello di campagna o a livello di gruppo di annunci. Sarà poi Google a decidere se e quali mostrare. Sicuramente però più ne mettiamo, più è probabile conquistare il posto nella prima parte della SERP. Qui elenco e spiego le più importanti:
- Di chiamata: si usa prevalentemente su smartphone. Si inserisce quando si promuovono attività complesse che necessitano di un contatto diretto e immediato. Ma anche per i servizi di prenotazione telefonica. Ricordarsi di impostare gli orari in cui si desidera che l’estensione sia visibile. Ha il vantaggio di aumentare il CTR fino al 6-8%. Inoltre si misura nell’immediato l’efficacia dell’inserzione
- Sitelink: sono quei link che si trovano in blu sotto lo snippet. Sono delle scorciatoie per portare da un annuncio, che si attiva con una query generica, ad una pagina specifica del sito. Sono quindi cliccabili
- Callout: sono invece quelle keyword che sono in fondo allo snippet, ma non sono cliccabili. Servono per dare enfasi a delle features del servizio. Ne devono essere caricate almeno 4 per completare la riga. Tuttavia si può arrivare a 12, e poi sarà Google a scegliere.
- Di località: importante per ogni attività il cui obiettivo è convertire offline. Questa estensione permette infatti di essere localizzati su una mappa e di apparire agli utenti che sono in zona con il GPS attivo. Come anticipato, Google ha fatto un grosso investimento su Maps, adempiendo alle esigenze dei negozi fisici. Questa estensione è attuabile solo se l’advertiser ha una Scheda Google My Business.
Google Ads Express
Da gennaio di quest’anno Google Ads Express non costituisce più una piattaforma a sé, ma è stato unificato alla piattaforma di Google Ads. Le campagne Express adesso si chiamano Smart Campaign. Quindi non esiste più Google Adwords Express.
Google Adwords Express rappresentava la versione semplificata di Google Ads. Era una soluzione pubblicitaria completamente automatizzata, volta a facilitare la creazione e la pubblicazione degli annunci e pensata soprattutto per le piccole imprese local e per i nuovi inserzionisti.
Il principio delle smart campaign è lo stesso: gli annunci vengono pubblicati automaticamente su Google, Google Maps e su tutti i siti web partner, su desktop e dispositivi mobili. Non è necessario disporre di un sito web, né dedicare molto tempo alla gestione delle campagne pubblicitarie.
Per attivare la smart campaign, basta scrivere un annuncio per la propria attività, stabilirne il budget, selezionare il prodotto/servizio da sponsorizzare, ed il sistema genererà un elenco di frasi di ricerca correlate. Volendo, è possibile inserire anche il numero di telefono e l’indirizzo dell’attività.
Quando l’utente cerca il prodotto o servizio associato alle frasi di ricerca inserite su Google, l’annuncio è idoneo a comparire sopra o sotto i risultati di ricerca. Su Google Maps invece può essere visibile direttamente sulla mappa oppure sotto i risultati di ricerca. Si paga i solo quando un utente fa clic sull’annuncio. Inoltre, esiste la possibilità di poter modificare o disattivare l’annuncio, in qualunque momento.
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Da Google Adwords a Google Ads
Il passaggio al nuovo nome e al nuovo logo è stato fatto il 24 luglio del 2018. La scelta del nome è dovuta al fatto che, mentre “Adwords” richiamava le campagne search, focalizzate su keyword, il nome” Ads” è di ampio spettro, richiamando tutti i tipi di inserzioni a pagamento, compresi quindi i banner. Ovviamente non sono andate perse le campagne fatte prima dello switch, e non sono assolutamente cambiate le performance. Il cambio di interfaccia è inoltre stato progressivo e per molto tempo c’è stata la possibilità di utilizzare quello passato.
Si è poi voluta creare una distinzione fra advertiser in crescita, che hanno bisogno di una piattaforma veloce e intuitiva, rispetto agli inserzionisti che su Google effettuano attività più complesse. Infatti, come accennato in precedenza, anche gli account di Google Express sono migrati nella nuova piattaforma. Google Ads vanta comunque un sistema avanzato di reportistica e strumenti di ottimizzazione.
Le novità a livello di tools, riguardano le responsive research ads, non ancora disponibili per tutti gli inserzionisti, che rendono gli annunci più performanti per la rete mobile. Inoltre è stata potenziata l’intelligenza artificiale di Google in termini di apprendimento automatico: creatività personalizzate in funzione dell’utente che visualizza. Ragione per cui è fondamentale creare più inserzioni (massimo 15 titoli e 4 righe descrittive). In più Google vuole sempre più facilitare le attività fisiche attraverso le campagne local per incentivare le visite al punto vendita.
Google Ads o Google Marketing Platform?
Il progetto di rebranding di Google, comprende l’unificazione di Google Doubleclick per inserzionisti e Google Analytics 360, nell’unico brand Google Marketing Platform.
La nuova piattaforma è stata implementata per permettere agli advertiser di accedere ad una reportistica molto complessa, e per svolgere analisi dettagliate. Ha il vantaggio di supportare l’integrazione degli API con altri Adserver, con Data Management Platform (DMP) e demand-side platform (DSP). In Google Ads l’integrazione con piattaforme esterne è limitata.
La piattaforma supporta inoltre l’implementazione illimitata di banner in HTML5, mentre in Google Ads l’accesso è ristretto.
Quindi Google Marketing Platform è una vera e propria piattaforma di marketing, ed è da privilegiare se nel piano editoriale è prevista una presenza preponderante di pubblicità display e se bisogna avere un controllo molto approfondito di ciò che viene pubblicato e relative analisi.
Quindi come detto in precedenza, se dobbiamo gestire delle piccole e medie imprese, Google Ads è ottimale, sia per la facilità di creazione delle campagne, sia per la completezza e chiarezza della reportistica.
Vantaggi di Google Advertising
Flessibilità
- Flessibilità di budget e metodo di pubblicazione: Ad ogni campagna creata può essere assegnato un budget giornaliero che può essere modificato in qualsiasi momento. Questo budget può essere distribuito in un lasso di tempo determinato in 2 modi ovvero: standard dove il budget viene distribuito nel tempo in modo uniforme, accelerato invece il budget viene speso nel minor tempo possibile di conseguenza tende ad esaurirsi più velocemente. Una volta raggiunta la soglia massima Google Ads sospende la pubblicazione degli annunci. Questo permette quindi di avere un controllo totale del budget.
- Rapidità d’implementazione della campagna: Le campagne sono molto semplici e veloci da creare. Basterà assegnare un budget alla campagna, creare dei gruppi di annunci dove verranno inserite le keyword e le loro corrispondenze. Poi si implementa l’annuncio, ossia la creatività.
- Possibilità di modifica in tempo reale: La modifiche sono immediate. Per questo si possono fare test, capire in tempo reale cosa succede e apportare eventuali modifiche per un’ottimizzazione continua delle campagne.
- Nessun limite minimo di durata: Non esiste un limite di durate di una Campagna Google Adwords. L’unico blocco alle campagne si ha quando si raggiunge la soglia del budget stabilito.
Efficienza
- Si pagano solo i click: Grazie al sistema PPC si andrà a pagare solo se un utente clicca effettivamente sull’annuncio.
- Grazie ai Rapporti di Google Ads si possono misurare i risultati delle campagne e ottimizzarle. Infatti possono essere controllate le metriche nei dettagli,quindi si può misurare ROI. Google Ads può essere inoltre collegato a Google Analytics per avere un controllo ancora maggiore sulla campagna.
- Tutte le volte che appare l’ annuncio, anche se non cliccato, si riceve pubblicità gratuita attraverso le impression.
Copertura
- Raggiungimento di oltre l’85% degli utenti Internet in Italia. Essendo Google il motore di ricerca più utilizzato in Italia, si avrà la possibilità di raggiungere la quasi totalità degli utenti internet italiani.
- Possibilità di pianificare le campagne a livello local. E quindi indirizzare gli annunci solo ad utenti di una specifica nazione, regione, città.
Tempismo
Gli annunci sono visualizzati da utenti qualificati. La pubblicazione degli annunci avviene nel momento in cui un utente effettua una ricerca su Google. Per questo l’annuncio viene proposto ad un utente che ha dimostrato interesse verso il proprio prodotto/servizio. Da qui l’importanza della coerenza fra messaggio trasmesso nell’inserzione e query. E’ sicuramente lo strumento più potente di inbound marketing.
Questo non significa che Google Ads non debba essere considerato uno strumento di outbound marketing: le campagne display e video possono rientrare in questa categoria, anche se l’utente che vede l’annuncio è comunque profilato.
Conclusioni
Google Ads è la piattaforma principale per fare pubblicità su Google e spero che questa guida ti abbia fornito le basi per poter avviare la tua prima campagna pubblicitaria su Google.
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