Master Psicologia del marketing
processi psicologici comportamenti influenze del consumatoreLa psicologia economica e dei consumi, a cosa serve in un master in Psicologia del Marketing?
All’interno del master psicologia del Marketing si studiano i meccanismi e i processi psicologici che si trovano nei nostri processi cognitivi di decisione più inconsci riguardanti il consumo e altri comportamenti economici. Un Master Psicologia del Marketing ci permette di acquisire capacità e conoscenze riguardanti le preferenze, scelte, decisioni e dei fattori che influenzano, le conseguenze delle decisioni d’acquisto rispetto alla soddisfacimento dei bisogni del consumatore.
Inoltre un Master Psicologia del Marketing tratta l’impatto degli eventi economici sul comportamento e benessere delle persone
Le materie fondamentali in un master psicologia del marketing sono : la psicologia economica, la quale si interessa dei processi psicologici che mediano la relazione tra fattori economici e la condotta economica negli acquisti nel web.
La condotta economica si suddivide in : macrolivello cioè lo studio dell’influenza dei fattori psicologici sull’attività economica; mesolivello indagini incentrate sui comportamenti economici dei gruppi; microlivello studio delle decisioni economiche individuali.
A cosa servono i Processi cognitivi in un master psicologia del marketing?
Il consumatore adatta numerose procedure cognitive compatibili, da una parte la necessità di acquisire più informazioni possibili del prodotto che potrebbe acquistare e dall’altra la difesa inconscia costituita dallo sforzo cognitivo entro i limiti della sostenibilità.
Un consumatore può essere molto selettivo, in altre parole, il potenziale consumatore, sofferma la propria attenzione solo su determinati oggetti o servizi e non su altri.
Qual è il problema che un master di psicologia del marketing può risolvere?
Il problema da risolvere è acquisire la capacità di capire gli interessi dei singoli soggetti che si presentano e di indirizzare la loro attenzione su ciò che più gli interessa, sia che possa essere un consumatore o investitore.
Alla fine, lo studente, frequentando un master psicologia del marketing, sarà in grado di capire che il consumatore è guidato da schemi cognitivi e saprà percepirli assegnando i prodotti appropriati ad ogni singolo soggetto; sarà capace di capire e conoscere i consumi dell’acquirente anche solo attraverso i gesti comunicativi nel caso si trovasse in una situazione face to face o attraverso strategie di advertising nel web marketing. Infatti i consumatori, acquistano determinati oggetti, per dire agli altri, chi sono, come vorrebbero apparire o chi vorrebbero essere davvero.
Inoltre il consumatore pianifica i consumi in base al reddito che percepisce. Se dovessero avere un’entrata extra, questa può essere spesa o risparmiata, questo dipende dal consumatore.
La teoria economica il denaro, asserisce che il denaro da qualsiasi fonte provenga, può essere utilizzato: in qualunque modo, purché ciò serva a rendere massimo il guadagno del consumatore. Inoltre, la spiegazione economica della pianificazione dei consumi postula che le decisioni dell’attore economico, cioè il consumatore siano sempre dettate dall’ammontare totale del suo reddito.
Esistono numerose teorie, che ovviamente verranno proposte integralmente tutte all’interno del Master psicologia del Marketing in modo che lo studente sviluppi maggiori capacità cognitive e numerose strategie in particolare nel campo dell’ Ecommerce, Inbound Marketing ecc; per poter gestire un potenziale cliente nel migliore dei modi, soddisfacendo appieno le sue aspettative. Le aspettative intenzionali (o personali), che riguardano la “microeconomia”, derivano prevalentemente dall’esperienza passata e dall’osservazione del proprio contesto di vita, mentre le aspettative sociotropiche, che riguardano la macroeconomia, sono originate dai mass media.
In un Master psicologia del Marketing, non può di certo mancare una base di Marketing nel web, un’attività necessaria per fare un analisi competitiva è la gestione dell’intelligence.
Da cosa è costituita la gestione dell’Intelligence?
Essa è costituita da una raccolta e organizzazione strutturata di informazioni importanti destinate all’analisi e alla comprensione dell’ambiente in cui lavora l’organizzazione, al fine di trasformare i processi di decisione più efficienti. Il ciclo di marketing intelligence é strutturato in 9 fasi.
Da cosa è costituita una strategia ?
Gli elementi della strategia e della conoscenza sono due, il primo per la ridefinizione delle competenze e la riorganizzazioneone della proposta che si deve lavorare, ovviamente una proposta che possiede un valore.
Cosa sono gli ambiti di conoscenza della strategia?
Gli ambiti di conoscenza della strategia sono : clienti abituali e potenziali, influenzatori e leader, concorrenti attuali e potenziali, tecnologie emergenti, tendenze di mercato, insight, tendenze di settori vicini.
Significato degli obiettivi informativi specifici e delle metriche.
Significato della tipologia di informazione per ciascun ambito di conoscenza.
Significato delle tecniche di ricerca.
Elaborazione del metodo di ricerca e di raccolta delle informazioni.
Raccolta delle informazioni.
Analisi delle informazioni.
Uso delle informazioni: a livello strategico o operativo.
Il marketing intelligence é un’attività strategica, creativa e relazionale.
É un’attività che necessita una visione strategica per definire gli elementi di un sistema informativo che sia capace di dare all’impresa aziendale una visione completa della crescita del contesto competitivo e di permettere di definire le decisioni più efficienti.
Essa si può anche definire creativa, perché una selezione dell’oggetto di indagine può portare a creare una visione del contesto competitivo e fornire indicazioni nuove; inoltre possiede una caratteristica relazionale che può ottenere attraverso lo sviluppo di iniziative sui social network che possono consentire di ottenere informazioni di prima mano, idee, proposte e insight.
Fondamenti di Neuroeconomia necessitano in un Master Psicologia del Marketing?
Ovviamente in un Master Psicologia del Marketing è basilare avere dei fondamenti di Neuroeconomia, perché quando facciamo un errore, si attivano dei processi di controllo che si servono di nuovi processi di elaborazione del problema.
Lo possiamo percepire quando diamo una risposta sbagliata ad una domanda, questo lo possiamo chiamare processo di controllo della risposta data erroneamente. Questo aiuto genera una percezione dell’aver fatto un errore in precedenza, questo accade anche ad un consumatore quando deve effettuare una scelta d’acquisto.
Il cervello attraverso l’invio di tali sensazioni di errore cerca di raggiungere un equilibrio di soddisfazione e cerca di rigenerare attraverso i nostri sbagli un ritorno alla stabilità.
Esistono meccanismi di ritorno alla stabilità neuronale e al rimedio degli errori comportamentali commessi; infatti ogni decisione o scelta in ambito economico ad esempio la scelta di un prodotto, possiede una traccia neuronale che il cervello riconosce; Quando prendiamo una decisione senza l’usuale traccia il cervello interpreta questa mancanza, come il segno che la scelta o la decisione sono sbagliate.
Numerose sono state le teorie studiate in questo contesto, Jung-Beeman (2004) ha scoperto che un soggetto che improvvisamente ha la sensazione di aver dato la risposta giusta a una domanda, si ottiene l’aumento dell’attività nel lobo temporale destro, con questa spiegazione possiamo dire che il cervello abbia la capacità di generare l’impressione di raggiungere uno stato di stabilità, nella risoluzione di una problematica.
Un altro studioso, Singer (2005) asserisce che numerosi processi neuronali che contribuiscono alla risoluzione di un problema, generano la traccia celebrale della risoluzione e si armonizzano creando stabilità ed equilibrio.
Che cosa è il Neuromarketing e come funziona?
Il neuromarketing è una nuova materia di studio, sorta dalla confluenza di teorie di marketing, studi neuroscientifici sull’ andamento del cervello, sull’ economia comportamentale, sulla psicologia dei consumi e sullo studio della comunicazione.
Esso sta a sostegno di un nuovo modello di analisi dei processi decisionali, il quale asserisce che le decisioni possono essere delineate da processi irrazionali, intuitivi, euristici e affettivi. Non è una tecnica una che innesca “il bottone dell’acquisto” del nostro cervello.
Il neuromarketing non potrà mai accompagnare i comportamenti dei consumatori, ma da la possibilità di misurare in modo diretto, i processi e le emozioni di cui i consumatori potrebbero anche non essere consapevoli, delle decisioni di consumo e delle reazioni alle stimolazioni pubblicitarie.
Esso costituisce una strategia per misurare come operano le soluzioni pubblicitarie, i siti web, il packaging dei prodotti, le etichette… Quindi permette di misurare direttamente quegli aspetti oggi considerati fondamentali nel processo di consumo; Si considerano, il coinvolgimento emotivo, la focalizzazione attentiva, la memorizzazione.
Attraverso le tecnologie wireless e gli strumenti portatili di elevata affidabilità tecnica è possibile effettuare sofisticate indagini sui consumatori sul campo anche a bassi costi, misurando le mutazioni psicofisiologiche generate dai processi cognitivi ed emotivi; la modalità di studiare e osservare il consumatore è generata sempre più su uno schema decisionale con il potere di saper riconoscere il valore dell’aspetto affettivo e la presenza di andamenti inconsapevoli.
Il principio base su cui si fonda il neuromarketing è che il consumo è un azione che possiede un entità emotiva, relazionale ed identificatoria, le quali occupano una posizione predominante in confronto alla funzionalità del prodotto; quando acquistiamo un prodotto ci facciamo sempre influenzare dall’emozione che esso stesso genera in noi.
In termini di marketing è il sogno d’acquisto, l’efficienza di un collegamento con la capacità di creare emozioni, al posto di semplici informazioni funzionali, individua un’importanza fondamentale, rispetto ad uno schema basilare razionalistico; dagli anni ’70 in poi è stata presentata una nuova modalità di riproduzione dei processi decisionali, portando un profondo mutamento paradigmatico nel modo di studiare i consumatori.
Tali studi dimostrano: l’ importanza della forma emotiva nella percezione delle stimolazioni.
Questi due processi, quello cognitivo ed e quello emotivo, devono essere considerati come funzioni mentali distinte e interagenti. LeDoux asserì che il sistema cognitivo si attiva nella zona corticale ed è il secondo processo più lento e dispendioso, la funzione adattiva è più veloce ed e’ collegata alla zona talamica, la parte più ancestrale del nostro cervello.
I numerosi risultati ottenuti dalla ricerca neuroscientifica hanno concesso di avere indicazioni più precise sul funzionamento cerebrale.
Come sappiamo le neuroscienze studiano il sistema nervoso, iniziando dall’indagine dei processi biologici unendoli con la psicologia e la psicofisiologia.
La nascita del neuromarketing si è avuta con l’uso di queste tecniche, corrispondendole univocamente alla ricerca sulla comunicazione e sul consumo.
Inizialmente per dare onorabilità allo studio del consumatore e in un secondo tempo, esso viene sempre più considerato una tecnica per capire meglio i processi di consumo grazie ad una nuova reiterazione sulla fiducia delle sue congetture scientifiche.
Le principali tecniche di misurazione di neuromarketing sono: Eye Tracking cioè la misurazione del movimento oculare e molte altre ancora; Spiegate più dettagliatamente in un Maser Psicologia del Marketing.
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