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Guida SEO: cos’è l’ottimizzazione per i motori di ricerca

L’acronimo S.E.O., Search Engine Optimization, significa ottimizzazione per i motori di ricerca. Dunque, qual è il significato di SEO? L’insieme delle tecniche che portano un sito ad essere indicizzato nelle prime pagine dei risultati, dette SERP ( Search Engine Results Page).

Come funziona la SEO? Quando cerchi informazioni su internet, digiti la tua richiesta nella barra del motore di ricerca che in pochi secondi ti restituisce una sequenza di risultati. La loro posizione, fatto salvo per primi i siti sponsorizzati che riportano la dicitura “annuncio”, è determinata sulla base di alcune valutazioni come l’autorevolezza del sito ed i fattori SEO.

In pratica, il motore di ricerca presenta all’utente, in un determinato ordine, quelli che interpreta come i contenuti più pertinenti, che possono garantire maggiormente la risposta che l’internauta sta cercando. In questo senso, fare SEO significa scrivere contenuti di qualità, sia per il lettore che per il Search Engine.

Per un sito web, la rilevanza dell’ottimizzazione grazie all’attività SEO, si traduce nell’essere trovati dai clienti oppure no.

In questa guida capirai:

  • Come fare SEO;
  • Quali tecniche SEO applicare;
  • Il valore del traffico organico e quello a pagamento;
  • L’importanza d’impostare una strategia SEO friendly;
  • Quale ritorno economico può avere l’ottimizzazione dei siti web;
  • Quali strumenti SEO utilizzare;
  • Cosa fa un SEO Specialist;
  • Chi è il SEO Manager;
  • In che modo fare pratica grazie ai tutorial SEO.

Lo Specialista SEO certificato è una professione digitale molto richiesta e figura nevralgica del team aziendale di digital marketing. Per diventare un esperto SEO ed iniziare a lavorare come professionista qualificato, servono competenze specifiche, è necessaria, dunque, una formazione specifica che solo i migliori corsi SEO pratico-operativi possono offrirti.

Nel video ti introduco alcuni concetti base della SEO, come:

  • Campo di applicazione del Search Engine Optimization;
  • Perché fare SEO serve alle attività online;
  • Su quali professioni SEO puntare;
  • Lavoro SEO Specialist: in web agency, azienda o come freelance.

Cos’è la SEO

Capiamo adesso bene il significato di SEO, ovvero, cosa vuol dire ottimizzazione per i motori di ricerca. I Search Engine sono sistemi automatici regolati da algoritmi che raccolgono le domande (query) degli utenti, ne identificano l’obiettivo prioritario ovvero l’intento di ricerca (search intent) e restituiscono i migliori risultati possibili tra i milioni in rete.

Statistica dei motori di ricerca più usati al mondo - Dove fare SEO

Fonte: Statista

Quando parliamo di motore di ricerca oggi in Italia, al 95% ci riferiamo a Google.

Esiste anche Bing, di proprietà Microsoft (produttore del famoso Windows), utilizzato meno del 4%, poi c’è Yahoo! con meno del 3%, seguono DuckDuckGo ed Ecosia.

A livello mondiale si inseriscono in classifica anche Yandex RU che in Russia supera Google nelle ricerche da desktop, e Baidu, popolarissimo in Cina.

Come vengono analizzati i contenuti web e deciso il loro posizionamento sui motori di ricerca?

La query dell’utente viene codificata come keyword (parola chiave), long tail o keyphrase (se non è una parola sola), sulla base delle quali viene scandagliato il world wide web alla ricerca dei contenuti più rispondenti.

Grazie ad alcuni fattori SEO, Google scansiona in un tempo rapidissimo il contenuto dei siti, ne definisce qualità, pertinenza ed autorevolezza, e successivamente, li indicizza in base ad un punteggio ottenuto. Tra i fattori di ranking più rilevanti, troviamo:

  • Presenza della focus keyword;
  • Completezza dei contenuti;
  • Architettura del sito semplice e velocità di caricamento;
  • User Experience;
  • Ottimizzazione per mobile;
  • Domain authority (autorevolezza del dominio);
  • Pulizia del codice HTML;
  • Link building.

C’è da dire che quelli in elenco sono solo alcuni fattori (che saranno approfonditi nel corso della guida), ma sono utili come esempio per l’introduzione alla SEO.

In base ai fattori che influenzano il ranking, la SERP Google mostra all’utente i risultati di ricerca, posizionati in ordine di classifica, come snippet ovvero frammenti significativi della pagine web, composti da:

  • Titolo SEO;
  • Link alla pagina;
  • Descrizione breve del contenuto (meta description).
Esempio di risultato in SERP con parola chiave SEO

Esempio di risultato in SERP con parola chiave “SEO”

Marketing SEO

Investire nella SEO porta un ritorno economico che cresce nel tempo, soprattutto se si imposta una strategia SEO, favorendo i fattori di posizionamento specifici per il settore ed assecondando le abitudini di navigazione del proprio cliente tipo o la geolocalizzazione. Ogni ambito può trarre vantaggio da strategie di ottimizzazione specifiche. Per citarne alcune:

  • SEO per sito web;
  • SEO per Ecommerce, per aumentare le vendite dei prodotti o servizi,
  • SEO per blog, per portare traffico organico al sito,
  • SEO per YouTube;
  • Local SEO.

Focalizzarsi sulle attività SEO più performanti per il tuo settore o canale di marketing porterà a risultati apprezzabili nel medio e lungo termine. Sarà più semplice, verticalizzando, garantire alla tua attività una maggiore aderenza alle novità SEO (l’algoritmo dei motori di ricerca cambia continuamente) ed un miglior controllo sugli errori da evitare. L’analisi dei motori di ricerca, infatti, si basa su regole via via più evolute e succede che pratiche in uso in passato possano oggi generare penalizzazioni da Google ed inficiare il posizionamento delle pagine web. Un esempio per tutti è il keyword stuffing: mentre in passato era valutata positivamente anche un’eccessiva ripetizione della parola chiave nel testo, le recenti evoluzioni dell’algoritmo la connotano come un elemento di scarsa qualità.

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Trovarsi nelle prime pagine dei MDR significa aumentare la visibilità del brand e dunque incrementare potenzialmente la lead generation. Farsi conoscere e trovare nuovi clienti passa obbligatoriamente dalla facilità con cui essi ti trovano sui motori di ricerca. Aumentare i touch point tra la marca ed il cliente favorirà strategie di inbound marketing e web reputation.

Puoi comprendere bene, dunque, perché fare SEO sia diventato al giorno d’oggi fondamentale per qualunque business online o libero professionista. Ti invito a visionare il video, troverai spunti interessanti per te imprenditore che sei ancora indeciso sull’utilità della SEO.

Differenza tra SEO e SEM

Spesso questi due acronimi sono confusi ed è bene sottolineare invece quale differenza c’è tra SEO e SEM. La rete mondiale di connessione, alla quale accediamo tramite browser, si apre direttamente dal motore di ricerca che abbiamo impostato come default. Ebbene, i motori di ricerca richiedono una specifica strategia di comunicazione. SEM è l’acronimo per Search Engine Marketing che oltre alla SEO comprende anche la SEA, ovvero la sezione che si dedica all’advertising.

SEM=SEO+SEA

Se con la Search Engine Optimization si ottengono effetti che devono essere calcolati nel lungo periodo, la SEA offre risultati di visibilità nell’immediato ma che durano soltanto fino al termine dell’annuncio ovvero del budget investito. Le strategie SEM devono prevedere entrambe le azioni e generare sia traffico organico (dalla SEO) che quello a pagamento (dalla SEA).

Il motore di ricerca più noto mette a disposizione Google Ads, piattaforma per la costruzione ed il lancio delle campagne di advertising basate sul principio dell’asta ed, in genere, sul pay per click ovvero sul pagamento, da parte dell’inserzionista, soltanto a click avvenuto (keyword advertising).

Il vantaggio della SEO è che i risultati organici generati, sebbene siano frutto anch’essi dell’investimento che equivale al lavoro dell’esperto di ottimizzazione, durano nel tempo e cresceranno in modo esponenziale. Certo, ragionare in termini di incremento del traffico organico, deve lasciare il tempo al Googlebot per scansionare i contenuti e definirne il posizionamento, ma sarà uno sforzo, un impegno che sicuramente ripaga nel medio-lungo periodo.

Parlando di farsi trovare dai motori di ricerca, merita una menzione anche la Digital Asset Optimization (DAO). È la disciplina SEO dedicata all’ottimizzazione di tutti i contenuti multimediali (video, immagini, pdf, infografiche) che segue la crescente preponderanza del visual content marketing.

Come fare SEO in 4 step

Una volta chiarito qual è il significato di SEO vediamo adesso come iniziare a fare SEO.
Sicuramente è un’attività dalla quale non si può prescindere sia che tu lavori in un’impresa tradizionale sia che tu decida di aprire un’attività online.

seo cos'è e come funzionaNelle righe precedenti è stato definito che cosa si intende per SEO. In realtà fare SEO va oltre la conoscenza delle linee guida. La SEO è studio, ricerca, analisi, ottimizzazione, strategia, applicazione di tecniche specifiche.

L’obiettivo è sempre la creazione di contenuti di qualità (content marketing) che risolvono i dubbi degli utenti o che permettono alle aziende di farsi conoscere e porsi come riferimento autorevole per le persone che vogliono comprare online.

La SEO rappresenta la sinergia tra i principi che regolano i motori di ricerca e l’esperienza utente (User Experience), ossia la facilità, l’intuitività di navigazione sul sito stesso.

Ecco perché oggi rappresenta un’attività professionale complessa che deve essere svolta da professionisti SEO certificati.

1. SEO on-page

L’ottimizzazione dei contenuti, lo studio delle keyword e un occhio attento alla user experience sono solo alcuni degli aspetti di quella che viene definita SEO on-page, ovvero tutte le attività che portano al miglioramento degli elementi che costituiscono le pagine web.

Come ottimizzare un articolo SEO? Google favorisce i contenuti più recenti, quindi sarà opportuno fare qualche modifica per riposizionarli e offrire all’utente notizie sempre aggiornate. Si possono aumentare, diminuire oppure modificare gli H1, H2, H3, ossia i titoli dei paragrafi in cui è suddiviso il testo o si può intervenire sulla pulizia del codice HTML.

Ovviamente, le tecniche sono molteplici e molto dipende dalla posizione in cui si trova la pagina o l’articolo. Infatti per le risorse posizionate oltre la seconda pagina della SERP verranno applicate procedure diverse rispetto a quelle che sono, ad esempio, in prima pagina alla quarta posizione.

C’è poi la SEO tecnica, che riguarda direttamente la performance del sito, attraverso attività di ottimizzazione lato codice, ad esempio:

  • Migliorare il crawl budget;
  • Gestire l’indicizzazione;
  • Creare una sitemap;
  • Usare dati strutturati;
  • Intervenire sulla cache del browser di navigazione;
  • Ottimizzare per mobile;
  • Monitorare i codici di stato (come, ad esempio errore 400 bad request);
  • Usare protocolli di sicurezza.

Le configurazioni tecniche ricoprono un ruolo fondamentale per migliorare il posizionamento sui MDR e certamente richiedono competenze SEO altissime.

SEO Copywriting

Per fare SEO copywriting ovvero scrivere articoli in ottica SEO bisogna conoscerne le regole. Prima di tutto è necessario individuare le keyword (parole chiave) per cui ci si vuole posizionare. Fatto ciò si passerà alla ricerca delle parole correlate e l’applicazione della tecnica semantica SEO, in modo da produrre un contenuto coerente con l’intento di ricerca degli utenti.

Come si scrive in SEO? Un linguaggio ricco ed appropriato sarà gradito al lettore e anche al motore di ricerca: l’algoritmo Google Penguin penalizza chi applica attività di keyword stuffing, ovvero l’utilizzo eccessivo ed isolato della focus keyword o parola chiave principale, mentre premia i contenuti che offrono anche parole chiave correlate, che completano e rendono esaustivo il testo.

L’aspetto più importante del come fare SEO copywriting è dare estremo valore ai contenuti. Non è un caso che Bill Gates, il pioniere del movimento, disse nel 1996: “Content is king“.

Puoi applicare tutte le tecniche della Search Engine Optimization che sono a tua disposizione, ma se il contenuto che stai scrivendo non ha valore, non risponde ad un reale bisogno dell’utente ed è poco interessante o peggio, non inedito, allora non ci sono regole che possano servire. Devi strutturare una content strategy secondo un piano editoriale ed intercettare gli utenti interessati alle keyword correlate al tuo business.

Quali sono i contenuti di valore? Sicuramente le interviste, purché siano spontanee e inedite. Ricordati che Google vuole offrire informazioni sempre fresche, mentre penalizza sia i contenuti duplicati, interni allo stesso sito o copiati da altri, sia contenuti generati automaticamente o pagine doorway.

Ultima nata è la disciplina del Direct Response Copywriting, definita come scrittura per la vendita. È uno stile che si riferisce ai principi delle neuroscienze. Ben lungi dalla manipolazione, è una scrittura persuasiva che invoglia all’azione, sia essa un click di approfondimento, la compilazione del form di contatto oppure l’acquisto di un prodotto.

Keyword research per la SEO

Quali sono le parole chiave da inserire in un testo? Ci sono 3 diversi tipi di keyword:

  1. Transazionali;
  2. Informazionali;
  3. Navigazionali.

Vediamone il significato:

Le keyword transazionali esprimono una ricerca specifica. Sono cioè tutte quelle query che poi portano all’acquisto di un prodotto o servizio. Ad esempio: corso ottimizzazione SEO economico, o, migliori specialisti SEO Milano.

Le keyword informazionali, invece, rispondono ad un’esigenza che l’utente non sa ancora risolvere con chiarezza. Ad esempio quanto costa un corso SEO? o cos’è l’ottimizzazione di un sito web?;

Le keyword navigazionali corrispondono a ricerche verso un brand specifico. Ad esempio l’utente scrive “Digital Coach” e Google gli restituisce una serie di rich snippet completi di rating (valutazione del sito) e sitelinks, ovvero le pagine interne al sito. i primi risultati saranno quelli dove la focus keyword è contenuta anche nell’URL (dominio del sito).

Ad ogni tipo di keyword dovremo far corrispondere pagine o articoli che soddisfino le intenzioni di ricerca degli utenti, dando risposte pertinenti o assecondando il desiderio d’acquisto con Call To Action (CTA) accattivanti e funzionali.

SEO e WordPress

Un breve approfondimento merita il CMS (Content Management System) più diffuso, WordPress. È piuttosto facile da utilizzare ed estremamente customizzabile grazie ai tanti plugin che puoi installare.

Tra i migliori plugin WordPress per la SEO ci sono Yoast SEO o Rank Math, verificano il testo in base ad alcuni fattori aggiornati all’algoritmo dei motori di ricerca.

È buona norma stare sopra le 300 parole: dall’uscita dell’algoritmo Panda di Google i thin content non sono apprezzati. Altre best practice è usare periodi brevi grazie ad una buona punteggiatura ed organizzare il testo in paragrafi. Avrai per questo il supporto dell’indicatore di leggibilità (readability) che ti aiuterà a non creare i cosiddetti muri di testo.

Per facilitare la lettura, tra gli strumenti di WordPress trovi il bold ed il corsivo per evidenziare le frasi più rilevanti. Anche cambiare colore al font può essere d’aiuto. Tutti punti facilmente gestibili sul CSM, anche grazie ai vari editor come Gutenberg.

La densità della parola chiave secca non deve essere eccessiva. Sempre più importanza sta prendendo l’uso delle long tail e delle parole chiave correlate: anche questo fattore ti sarà segnalato in calce, nel report del plugin.

Non dovranno mancare, se possibile, gli elenchi puntati, aspetto apprezzato per la user experience del visitatore. Infine, corredare il testo con immagini di qualità ma dal peso ridotto in termini di kbyte renderà la risorsa testuale più leggera e gradevole: in WordPress è facile inserire file multimediali ottimizzati in ottica SEO.

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Tra gli errori da evitare, per concludere questa mini guida SEO WordPress è non ottimizzare per i dispositivi mobile: dato il crescente utilizzo degli smartphone, sarebbe un peccato non considerare contenuti responsive, giacché il CSM mette a disposizione anteprime di visualizzazione per i diversi devices.

SEO mobile oriented

Stando alle ultime ricerche sulle novità SEO, si può parlare di un trend in crescita per quanto riguarda l’accesso a internet tramite smartphone, e infatti Google ha annunciato ufficialmente di darne maggior rilevanza. Con il Mobile First Index, si è avviata una vera e propria rivoluzione mobile perché il ranking delle pagine sarà valutato proprio sulla base del loro funzionamento su questi devices.

test sito mobile friendlyPer supportare il cambiamento, Google mette a disposizione per i business online un test sull’ottimizzazione mobile dove, tra le altre cose, sono elencati i fattori di ranking per ottimizzare i siti web suddivisi in tre categorie:

  1. Velocità – Il tempo di attesa del caricamento dei siti mobile è indirettamente proporzionale al tasso di conversione.
  2. User Experience – Una buona UX rende l’esperienza di navigazione funzionale e memorabile, portando l’utente direttamente all’azione chiave. Il monitor del cellulare è molto piccolo perciò le Call To Action (CTA) devono essere ben distanziate per permetterne all’internauta di fare tap. Il responsive web design sarà l’unica soluzione possibile.
  3. Sicurezza della connessione – Proteggere il trasferimento di informazioni, specialmente per i siti ecommerce, è un fattore di ranking rilevante. Sono consigliabili, dunque, l’uso dei certificati SSL o TLS. Questi generano l’attivazione del protocollo HTTPS, che sarà visibile anche nell’URL.

Implementare il web mobile deve essere una parte importante delle strategie SEO. Altra conseguenza dell’uso di questi dispositivi è la Ricerca Vocale o Voice Search. Il fatto che le piattaforme iOS e Android permettano l’interazione col motore di ricerca con la voce, ha cambiato la natura e la struttura delle richieste che vi si fanno.

In ambito SEO, questo comportamento porta nuove query. Per esempio, se da desktop digito SEO significato, effettuando una ricerca vocale dico cos’è la SEO? In altre parole, l’assistente vocale di Google immette in internet query più discorsive (ecco perché è aumentato il peso delle parole chiave a coda lunga!).

È quindi importante in fase di scrittura del testo, riferendoci all’attività del SEO copywriter, fare particolare attenzione al modo in cui gli utenti effettuano una ricerca sui motori, ma anche agli strumenti che usano per farlo. Per strumenti intendiamo tutti i gadget di nuova generazione (IoT) che tendono ad essere sempre connessi su internet, come ad esempio Google Alexa, Siri, Cortana, gli smartwatch, cuffie o auricolari a cui è possibile dare comandi vocali.

Guida SEO Google

Malgrado Google tenga in buona parte segreti i principali fattori di ranking ed i loro aggiornamenti, fornisce una Guida introduttiva all’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). La search engine optimization resta comunque una disciplina empirica dove l’esperienza e la sperimentazione hanno portano alla formulazione di alcune regole da seguire.

Esistono poi degli strumenti come Google Search Console che permettono di analizzare approfonditamente il tuo sito lato SEO. Le voci principali sono:

  • Aspetto nella ricerca;
  • Traffico di ricerca;
  • Indice Google;
  • Scansione,
  • Problemi di sicurezza;
  • Web tools.

Con traffico di ricerca puoi analizzare le singole pagine e vedere per quali parole chiave si posizionano. Puoi partire da qui per cominciare la tua SEO strategy.

2. SEO off-page

Sono tutte le azioni da fare al di fuori del tuo sito per aumentare il traffico di ricerca organica. Una tattica SEO completa non può limitarsi ad attività on-page. Per fare degli esempi, fanno parte della strategia SEO off-site i link che da altri siti portano al tuo, le interazioni sui social media, le recensioni, ovvero tutto ciò che può aumentare l’autorevolezza del brand ma che non si trova, di fatto, dentro al tuo sito. Perché non trascurare la SEO off-page? Continua nella lettura e lo scoprirai.

Link Building

Da menzionare, tra i metodi di SEO Optimization off-page, la link building, che un tempo aveva un altissimo valore per Google. Idealmente la link building non dovrebbe essere richiesta da un sito A a un sito B, e applicata in modo naturale e spontaneo: il sito B, trovando il contenuto del sito A particolarmente interessante, decide di condividerlo per farlo conoscere ai suoi utenti, lettori o potenziali clienti.

Anche la tecnica SEO di link sculpting, ovvero inserire negli articoli link interni al proprio sito, che rimandano ad approfondimenti pertinenti e correlati all’argomento, è funzionale alla lettura ed apprezzato dai motori di ricerca.

Tuttavia, molti titolari di siti, avendo compreso l’importanza di offrire collegamenti di approfondimento al testo, hanno applicato la link building in modo improprio, comprando link a pagamento o addirittura creando più domini che linkassero al proprio portale principale (cosiddetto network di siti). Dato il ripetersi di pratiche poco ortodosse, Google ha deciso di verificare la validità dei link, penalizzando l’uso scorretto delle strategie di link building con l’appellativo di black hat SEO.

A supporto di questa teoria, che vede la link building snaturata del suo originale valore, nel 2012 Google ha rilasciato l’algoritmo chiamato Penguin, che premia i siti che non utilizzano macchinosi escamotage per risultare primi in SERP, mentre penalizza chi genera backlink non naturali e di scarso valore.

Digital PR

Una strategia di Digital PR in chiave SEO sarà sicuramente una carta vincente per il tuo brand. Le Digital Public Relation hanno come obiettivo quello di fare network con giornalisti, blogger e influencer, ottenendo risonanza grazie a comunicati stampa e buone recensioni su blog autorevoli, favorendo gli effetti di una tattica SEO indiretta.

In termini di ottimizzazione, infatti, questo si traduce in link earning, ovvero creo le condizioni perché si generino link spontanei al mio sito. Dagli influencer posso ottenere anche backlink di alta qualità, lavorando sulla SEO diretta.

Una delle best practice di brand awareness è unire la potenza delle digital PR con il Local SEO. Google Business Profile, si basa proprio sulle recensioni locali per far emergere le attività online.

Guest Blogging

Il guest blogging o guest post è una collaborazione tra bloggers che ha il duplice vantaggio di incrementare la web reputation del blogger ospitato e la varietà dei contenuti del blog ospitante. Il beneficio è espresso in maggior visibilità di entrambi ed un vero boost per la SEO in termini di link inbound naturali e traffico referral che ne conseguono.

I vantaggi del guest blogging arrivano se lo si fa seguendo una strategia di marketing focalizzata sia sulla selezione degli ospiti, in base al loro page rank, che su un calendario editoriale ben strutturato.

SEO e Social Media

I social media sono una vetrina online che nessuna attività sul web può permettersi di trascurare. Il più popolare resta Facebook ma la piattaforma migliore per il business si conferma essere LinkedIn. SEO e Social condividono lo stesso obiettivo: quello di dare visibilità al brand e di interagire sempre più con le buyer personas.

Anche se solo pochi contenuti e profili social vengono indicizzati da Google, e quindi non si può dire che abbiano effetti rilevanti (non ancora, almeno) sulla Search Engine Optimization, il social media marketing rientra a pieno titolo nelle strategie di SEO indiretta. Sui social network, infatti, si possono pubblicare contenuti e link che rimandano al sito web, funzionando dunque come pagine di referral: ecco perché si parla di Social SEO.

Inoltre, grazie a strumenti specifici come LinkedIn Pulse, si possono scrivere veri e propri articoli, con tanto di heading e formattazione testuale, andando a sostituire il blog aziendale. Il vantaggio è che quei post saranno indicizzati all’interno della piattaforma e potranno far breccia nella community del social B2B più importante di tutti, promuovendo il corporate branding.

3. Strumenti SEO

Ogni attività SEO parte dall’analisi sia per quanto riguarda il monitoraggio del posizionamento o lo stato di salute del sito, che relativamente al benchmark di riferimento. Non è consigliabile, dunque, prescindere dall’utilizzo dei tool SEO che sono disponibili in rete. Ce ne sono di gratuiti, freemium e a pagamento.

Tra gli strumenti SEO gratuiti troviamo:

In particolare Google Trends risulta ottimo per individuare le tendenze del momento, come gli utenti cercano determinate cose e quali sono i filtri di geolocalizzazione della ricerca. A questo proposito, sono da citare delle estensioni di Chrome attivabili gratuitamente, molto utili per iniziare a fare SEO locale: GMB Everywhere e Pleper.

I tool a pagamento più utilizzati in Italia da chi si occupa di SEO sono:

C’è poi una serie di opzioni freemium che già nella versione gratuita offrono feature interessanti. Strumenti fondamentali sono:

4. Strategia SEO

La SEO strategy racchiude in una unica unità tutte le attività che si reputano necessarie per l’ottimizzazione di un sito web, e la base del lavoro del SEO Specialist o del SEO Manager. Pianificare le priorità non è un’operazione semplice e richiede tempo, studio, analisi del sito e dei competitors. Devi inoltre comprendere a fondo cosa la concorrenza offre in più rispetto al sito che devi ottimizzare. Ovviamente bisogna utilizzare tools specifici di cui al precedente paragrafo.

Chi si occupa di SEO deve sapere come indicizzare un sito. Bisogna distinguere tra:

  • Indicizzazione,
  • Posizionamento,
  • Ottimizzazione,

perché spesso i concetti vengono uniti e confusi.

L’indicizzazione ti permette di essere visibile ai motori di ricerca, che sotto questo punto di vista funzionano un po’ come le biblioteche. Dopo che il programmatore o webmaster ha creato il sito, è consigliabile trasmettere a Google la Sitemap, che è l’architettura del sito suddivisa in categorie degli url che devono essere indicizzati. Questa operazione favorisce e accelera la scansione dei contenuti da parte del Googlebot (il crawler o software) che farà comparire il sito tra i risultati di ricerca.

Non manca il caso in cui Google indicizza spontaneamente un sito. Questo accade quando la pagina riceve uno o più link esterni di qualità, perché gli spider o i crawler dei motori di ricerca, durante la scansione, seguono tendenzialmente il link in uscita. Si troveranno quindi di conseguenza ad indicizzare la nuova risorsa disponibile che troveranno sulla loro strada.

Quindi, velocizzare l’indicizzazione è il primo passo da fare per posizionare con successo il proprio sito. Se con l’indicizzazione viene detto essenzialmente a Google “io esisto”, con l’ottimizzazione si migliora le performance del sito. Si va ad esempio ad ottimizzare l’interfaccia, l’usabilità e i contenuti del sito web.

Per posizionamento si intende proprio la posizione che il sito occupa nei risultati organici di ricerca. Tramite dei tools appositi, è possibile verificare per quali query si posiziona un sito, il primo da usare è Google Search Console. Un aspetto molto importante e da non sottovalutare, perché da lì si può partire per realizzare un’efficace analisi e una SEO strategy pertinente.

Tutte le attività viste in precedenza, di SEO on-page e off-page hanno come obiettivo l’ottimizzazione, l’indicizzazione ed il posizionamento del sito web. Una strategia SEO che porti dei risultati apprezzabili dovrà di volta in volta valutare a quale di questi fattori dare priorità, monitorare i risultati e adeguare le azioni ai SEO trends.

Agenzie SEO

In Italia, negli ultimi anni per fronteggiare le richieste di mercato, sono nate centinaia agenzie specializzare in SEO. Si è ritenuto profittevole creare delle SEO agency specializzate nell’ottimizzazione dei siti web per i motori di ricerca e ad oggi possiamo elencare quelle che sono diventate le più famose:

  • Optimized Group,
  • Webranking,
  • Nomesia,
  • Seo Romeo,
  • AgenziaSEO,
  • Argoserv,
  • Seochef,
  • Pro Web Consulting.

Figure professionali SEO

Un professionista che si occupa di ottimizzazione può inserirsi in contesti lavorativi diversi. La Web Agency sicuramente è un ottimo modo per iniziare a fare SEO, perché si entra in contatto con più progetti simultaneamente e quindi si imparano best practice specifiche per ogni settore o obiettivo.

Il SEO può lavorare come consulente o da interno all’azienda. Nelle grandi realtà industriali il contesto tipo è il lavoro in team e sono richieste profonde competenze verticali. Nelle PMI è facile che servano abilità più trasversali, e che gli venga richiesto di occuparsi del Search Engine Marketing in generale. In ogni caso è un lavoro che si può fare anche da remoto.

Il SEO freelance è una professione alla quale si approda solo dopo molti anni di esperienza, proprio per il carattere empirico di questa disciplina. Serve saper gestire il proprio tempo in task ed aver costituito un network di conoscenze, sia per quanto riguarda un portafoglio clienti che per garantirsi un costante aggiornamento sulle novità SEO. A questo proposito, possono essere occasioni sfidanti le collaborazioni con start up innovative.

Oltre alle figure più note dello specialista o del manager, esiste anche il SEO coach: è un digital coach esperto in ottimizzazione. Professionalità ancora poco conosciuta in Italia, sarà molto richiesta dalle aziende che affrontano la trasformazione digitale che, oltre ad aver bisogno di una consulenza SEO, vorranno far crescere una loro risorsa interna specificatamente su questa disciplina.

Fai il Test e scopri quanto sei affine con la Professione di SEO Specialist

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SEO Specialist

Chi è e cosa fa il SEO Specialist? È colui che si occupa operativamente dell’ottimizzazione delle pagine web per aumentare il traffico organico al sito. Figura professionale molto complessa, unisce in sé competenze digitali trasversali, che coprono tutti gli ambiti del marketing online. Qualunque sia il suo livello di esperienza, il SEO Specialist lavora in team.
Inizialmente lo specialista SEO aveva formazione tecnica, era associato ad un programmatore oppure ad uno sviluppatore web (webmaster). Ora avere un background informatico non è un requisito indispensabile, anche se aiuta molto conoscere le basi dei linguaggi HTML e CSS.

Un buon SEO in Italia deve sapere come funziona Google, dato che è il motore di ricerca più usato e conoscere a menadito i Google Tools. Oltre ai MDR deve far propri la forma mentis ed il comportamento del target su cui lavora, e rivolgervisi con il giusto tone of voice. Le sue competenze, dunque, vanno dalla programmazione web alla scrittura, passando per le principali discipline del digital marketing.

Cosa studiare per diventare SEO? Non c’è una risposta univoca a questa domanda: serve un assessment iniziale ed un piano formativo personalizzato, che preveda anche ore di praticantato.

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SEO Manager

Le competenze SEO per il Manager non si discostano molto rispetto a quelle dello specialist, nel senso che rimane, anche in questo caso, una parte del lavoro operativo. La differenza tra i due sta nel fatto che solitamente il SEO Manager lavora da dipendente e gestisce il team di web marketing. Oltre a quelle già citate, deve avere competenze in gestione delle risorse umane ed in project management.
Il manager crea e monitora la strategia SEO, quindi buona parte della sua operatività sta nel dare linee guida funzionali all’ottenimento dei risultati e garantire una buona interazione tra chi si occupa di SEO, advertising e content marketing.

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Offerte di lavoro SEO Specialist

Il SEO Specialist è una delle professioni digitali più ricercate degli ultimi anni perché:

  • Il continuo aggiornamento degli algoritmi e delle formule statistico-matematiche che costituiscono la materia prima del motore di ricerca e del suo funzionamento richiede una professionalità specifica e dedicata;
  • Le aziende online consapevoli dell’importanza strategica dell’essere visibili nelle prime posizioni dei motori di ricerca su internet sono in numero sempre crescente;
  • Sono in costante aumento le web agency che richiedono esperti SEO.

colloquio lavoroQuesta figura professionale rappresenta la colonna portante di un sito e quindi di un’attività o azienda. Ottenere visibilità online oggi significa avere maggiori possibilità di profitto. Ovviamente alla base ci deve essere un prodotto o un servizio che abbia valore, che sia realmente utile al cliente.

Il SEO Specialist Francesco Margherita in una nostra intervista disse: “Rappresenta lo sforzo più bello mai prodotto dal genere umano per dialogare con l’universo”.
Si tratta di una sentenza che ben racconta questa professione. Dialogare con l’universo è il potenziale insito nella SEO: raggiungere prospect e clienti che si trovano in qualsiasi parte del nostro paese o del mondo.

Tra i compiti degli esperti in Search Engine Optimization, troviamo:

  • Aumentare visibilità sito,
  • Migliorare il posizionamento siti web,
  • Indicizzare siti internet,
  • Ottimizzazione SEO.

Proprio per questi motivi la figura dell’esperto SEO è imprescindibile da qualsiasi progetto di digital strategy o di start up. Lo scopo è apparire sui motori di ricerca e gli specialist ti offrono le chiavi per poterlo fare.

Consulta le ultime offerte di lavoro SEO Specialist in tutta Italia

PORTALE DEDICATO ALLE OFFERTE DI LAVORO SEO

In Digital Coach abbiano predisposto il primo portale nazionale specializzato in digital jobs. Sarà sufficiente compilare i campi richiesti, ovvero per quale figura professionale ci si candida, il luogo in cui vorresti trovare lavoro e il tipo di contratto che preferisci (full time, part time, freelance o stage).

È giusto sapere che le principali offerte di lavoro provengono da Milano, capitale digitale ed economica italiana. Questo non significa che nel resto d’Italia la figura non venga richiesta, ma semplicemente che nel capoluogo lombardo ci sono maggiori possibilità, soprattutto per chi si trova all’inizio della propria carriera.
Da considerare anche le proposte di lavoro come freelance, perché ciò ti consente di poter lavorare ovunque vuoi, secondo i tuoi impegni e i tuoi orari: offerte di lavoro in questo senso nel database non mancano.
Digital Coach inoltre offre la possibilità di inserire anche il proprio curriculum. In questo modo le aziende, prima di pubblicare l’annuncio, potranno controllare se nel database siano già presenti profili ricercati.

Corsi SEO

Acquisire le competenze adeguate è il primo passo per diventare un professionista SEO. Si tratta di uno lavoro che richiede anche aggiornamenti costanti perché Google cambia, si evolve, si perfeziona e rilascia nuove metriche per il suo algoritmo.

Come diventare SEO Specialist? Qui trovi una lista dei migliori corsi SEO in italia:

come funziona la SEO di GoogleLe nozioni teoriche non bastano! All’interno del percorso formativo potrai svolgere la work experience. Si tratta di un praticantato reale per testare le conoscenze acquisite e sarai seguito da un SEO digital coach.

Gli incontri si svolgono su Skype, Hangout, Meet o altri tool di videochiamate a distanza. Potrai entrare in contatto così non solo con lo staff di Digital Coach, ma anche con i tuoi colleghi. Gli incontri saranno motivo di confronto e di formazione, e ti saranno richiesti dei task di performance, proprio come se lavorassi in azienda.

La formula della smart work experience, invece, è un periodo di 4 mesi di praticantato all’interno di un’azienda partner della scuola. Anche in questo caso potresti avere la possibilità di lavorare da remoto online.

La scuola di formazione digitale Digital Coach offre tre livelli di work experience per diventare esperto SEO:

  1. Work Experience SEO Copywriting – Il Copywriting è il livello base. Costituisce il primo fondamentale tassello per diventare SEO Specialist. Non è possibile diventare esperti SEO senza conoscere le regole base del copywriting. Qui potrai iniziare a scrivere contenuti in ottica SEO e ti verranno spiegate quali sono le migliori strategie per posizionarti sui motori di ricerca. Durante e al termine della work experience verranno analizzate le performance, in modo da poter capire quali sono i tuoi punti di forza e le lacune. L’aspetto interessante è che, dopo il praticantato, potrai candidarti già per questa posizione. Si può dire che il SEO Copywriter è sicuramente tra le figure più richieste dal mercato del lavoro.
  2. Work Experience SEO Optimization – In questo secondo step ti verrà richiesta l’ottimizzazione sui motori di ricerca di alcune pagine web già scritte. Tramite tool specifici dovrai analizzarle capendo come migliorarne la posizione in SERP, applicando tutte quelle regole che permettono una migliore prestazione Qui imparerai ad ottimizzare SEO o meglio in ottica di Search Engine Optimization. Questo secondo livello è fondamentale per chi vuole concorrere a posizionarsi per la figura di SEO Copywriter, perché rappresenta un valore aggiunto per l’azienda. Saper fare entrambe le cose non solo ti permetterà di essere più competitivo sul mercato del lavoro, ma anche di presentarti come un professionista completo.
  3. Work Experience SEO Supervisor – Questo è l’ultimo livello che ti farà imparare le digital strategy migliori per questa tematica. Sarai tu a supervisionare e ad indicare ai copywriter e agli optimizer cosa fare. Si tratta quindi di un ruolo di grande responsabilità, che ti farà diventare un SEO Specialist a tutti gli effetti. Potrai presentarti alle aziende facendo capire che tu sei in grado di realizzare una vera e propria strategia che permetterà al cliente una maggiore e migliore visibilità sui motori di ricerca.

Terminati i tre percorsi, sarai in grado di scrivere contenuti ottimizzati e sapere come si fa una strategie SEO.

Nulla vieta che concluso il percorso tu voglia inserirti in altri team per migliorare le tue skills. Ci sono molte work experience attinenti a questa tematica, come l’utilizzo e la gestione dei social media o l’inbound marketing.

Un ulteriore banco di prova puoi trovarlo iscrivendoti alle esercitazioni live. Più indicate per profili manageriali, sono esercitazioni in diretta online focalizzate su temi molto verticali come ad esempio l’analisi dei backlink, l’uso di Google Analytics o di Google Search Console.

Faq SEO

Come la SEO può aumentare le vendite?

Aumentando la quantità ma soprattutto la qualità del traffico in arrivo sul sito. Più sono le pagine che si posizionano bene su parole chiave diverse, maggiore, statisticamente è la possibilità di ottenere nuovi clienti.

Il vero vantaggio di fare SEO, però, sta nella qualità del traffico che può generare. Intercettando utenti già interessati al topic di cui si sta trattando, la sua propensione all’azione è alta.

Quali sono le caratteristiche di un buon SEO?

In passato uno specialista in ottimizzazione dei siti veniva dal mondo della programmazione e dell’informatica. Oggi, con l’evoluzione degli algoritmi dei motori di ricerca, chi fa SEO è anche un esperto in semantica, in linguistica. Ma ad ogni modo deve avere competenze trasversali e saperne di Analytics, di social media ed altre discipline del digital marketing.

Meglio SEO freelance o dipendente?

Non c’è una risposta buona per tutti. Dipende dalla tua personalità. Se sei una persona che ama essere indipendente ma, al tempo stesso, sai gestire il tempo e le attività necessarie al raggiungimento degli obiettivi, allora lo specialista SEO freelance può fare al caso tuo. Se, viceversa, lavori meglio all’interno di una struttura gerarchica, dei processi e degli obiettivi determinati da altri, allora è meglio che tu faccia il SEO come dipendente. Un consiglio per tutti resta il seguire la propria natura, le proprie propensioni, che nel lungo termine porteranno a svolgere questo lavoro nella forma più efficace.

Quando ingaggiare freelance, agenzia o inserire un dipendente come SEO?

L’approccio alla SEO deve essere graduale. Solitamente le aziende non si accollano subito un costo fisso come un dipendente SEO, ma piuttosto preferiscono investire in un costo variabile, ingaggiando un freelance, per le PMI, o una web agency, nel caso si tratti di un’impresa medio grande. Dopo i primi risultati così ottenuti, si valuta l’inserimento di una risorsa interna che si possa dedicare con costanza all’implementazione SEO del sito web. Ciò non esclude, tuttavia, di non appoggiarsi anche a consulenti esterni, ma avere un dipendente che coordini le attività e che sia l’interlocutore unico in ambito di ottimizzazione sui motori di ricerca darà maggior profondità alle strategie SEO.

Tutorial SEO

I tutorial SEO rispondono a specifiche e particolari esigenze tipiche di chi vuole risolvere un problema mirato della disciplina SEO.

Interviste SEO

Leggi le interviste effettuate a diversi professionisti SEO che lavorano in grandi aziende e consulenti SEO che lavorano come freelance.

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