AMP STORIES
COSA SONO E PERCHÉ USARLELe AMP Stories sono un formato di visual storytelling introdotte da Google nel 2020 e sono facilmente accessibili tramite la SERP (pagina dei risultati di ricerca) del medesimo motore di ricerca. Si possono creare e attivare tramite un plugin da installare sul tuo sito in WordPress.
In questa pagina scoprirai cosa sono le AMP Stories, come attivarle, perchè usarle e come sfruttarle a tuo vantaggio.
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AMP Stories: cosa sono
Cosa sono le AMP Stories?
Tutti conosciamo le storie di Snapchat, Instagram e Facebook. Si tratta di brevi contenuti fatti di immagini, grafica, adesivi e testi, fruibili in formato video. Anche se l’inventore è stato Snapchat, le più famose sono le storie di Instagram che hanno durata limitata nel tempo e dopo 24 ore spariscono.
Google, anche se non è un social network, fiutato il business non ha tardato a cavalcare l’onda e nel mese di febbraio 2018 dalla Silicon Valley ha annunciato le AMP Stories che hanno subito riscosso successo e sono state accolte con favore.
Le AMP Stories, quindi, possono essere definite come le storie di Google. Sono contenuti visual che appaiono nelle serp, ossia i risultati di ricerca, sottoforma di carosello e offrono contenuti grafici e testuali. Le AMP Stories sono dedicate a coloro che producono contenuti per professione, come gli editori, e non sono a disposizione di tutti. Infatti, nella fase iniziale i primi utilizzatori sono stati CNN, The Washington Post, Vox Media, Condé Nast, Mashable e altri publisher.
Accelerated Mobile Pages: AMP
Perché AMP? Cosa significa?
L’acronimo AMP sta per Accelerated Mobile Pages, è un progetto open-source lanciato da Big G che permette di caricare i contenuti in maniera quasi istantanea da mobile, per rispondere al trend ormai affermato “mobile first, mobile only“.
In sostanza, è uno standard che alleggerisce le pagine web per caricarle quattro volte più velocemente e che usa una quantità di dati dieci volte inferiore rispetto alla normali pagine internet. Con le AMP pages si azzera quasi completamente il tempo di attesa che separa il tap dalla visualizzazione del contenuto selezionato.
Lo standard AMP
Lo standard AMP è un grande traguardo tecnologico se pensiamo che un utente si aspetta che i contenuti della pagina selezionata vengano caricati entro due secondi dal tap e che il tasso di abbandono di una pagina avviene dopo tre secondi di attesa del caricamento.
È praticamente impossibile ignorare questa tecnologia. Qualsiasi tipo di business che adotta tecniche di web marketing non può permettersi di ignorarla. Perciò, prenditi il tuo tempo per comprendere di cosa si tratta e, se hai un sito web, ti consiglio di leggere questo articolo per attivare la versione AMP ed evitare che gli utenti scappino verso un altro portale perché le tue pagine si caricano troppo lentamente.
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Storie AMP: a cosa servono
Le storie AMP rappresentano un’evoluzione su come i contenuti web vengono “consumati” dagli utenti attraverso i dispositivi mobili. Alcune storie sono raccontate meglio se vengono realizzate attraverso immagini e video. Questa strategia risulta molto più efficace quando la consultazione dei contenuti internet viene fatta da mobile, device da cui le persone caricano una grandissima quantità di articoli ma con un basso livello di coinvolgimento.
Dal punto di vista tecnico il formato AMP mira a produrre storie nel modo più semplice possibile attraverso dei template preimpostati, facili da gestire e flessibili, che permettono la condivisione veloce e la possibilità di marcare i contenuti come preferiti da parte dell’utente finale.
Le AMP Stories, fatte di grafica, immagini e video, aiutano gli editori di contenuti a catturare velocemente l’attenzione degli utenti con un grado di coinvolgimento profondo attraverso una totale immersione nei contenuti proposti che sono ideati appositamente per la fruizione da smartphone. Rispondono al desiderio comune del pubblico di poter fruire contenuti creativi e visivi e, allo stesso tempo, sfruttano le strategie dello storytelling (tecnica molto utilizzata dalle aziende che vogliono aumentare la visibilità del proprio marchio, utilizzando appunto il Brand Storytelling Aziendale).
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AMP Stories: perché usarle
Usare le Storie AMP è sicuramente un vantaggio in termini di business. Migliora la User Experience e propone contenuti all’avanguardia ai tuoi utenti, così ti differenzi dalla massa e dalla concorrenza. Integrare l’utilizzo di questa tecnologia ti pone un passo avanti agli altri. Se non lo fai è come se gettassi la spugna prima dell’incontro.
Le AMP Stories giocano un ruolo fondamentale anche in termini di tasso di conversione. Una pagina caricata velocemente, come mai prima d’ora, porta l’utente a fidarsi del tuo business e a investire le proprie risorse economiche, poiché ti permettono di trasmettere la tua professionalità e affidabilità. Al contrario, una pagina che si carica lentamente aumenta il bounce rate, ossia il tasso di abbandono di una pagina da parte dell’utente, facendo diminuire di conseguenza il tasso di conversione.
Le Storie AMP vengono usate dalle aziende tecnologiche, dai publisher, dagli advertiser e dai siti e-commerce. Sul sito del progetto AMP vengono proposti alcuni case study di successo, di cui più avanti ti porterò qualche esempio.
Se stai già usando AMP e hai una storia da raccontare, perché non fai un tentativo?
Tieni in considerazione che Google ha annunciato che fa girare prima gli spider su mobile di quelli su desktop, quindi ai fini dell’indicizzazione del tuo sito web, le AMP Stories sono un enorme vantaggio competitivo per il mobile first indexing.
Inoltre, ecco in che modo le AMP Stories possono aumentare la visibilità del tuo sito web.
- Storytelling: le storie web sono un ulteriore canale su cui proseguire il tuo racconto. Una buona strategia di digital storytelling fornisce all’utente un aspetto diverso della tua narrazione su ogni canale digitale. L’insieme di tutti i canali dona a chi ti segue una visione completa e un punto di contatto con te, la tua storia e, di conseguenza, con il prodotto a cui vuoi dare visibilità.
- Storie permanenti: i social network e le app di instant messaging più noti permettono agli utenti di visualizzare le storie per un tempo limitato, anche nella loro versione web. Le Whatsapp Web Stories, ad esempio, hanno una permanenza massima online di 24h. Google, invece, non pone limiti temporali alla fruizione. Puoi investire poco tempo per creare un contenuto duraturo e sempre accessibile in SERP, una potenziale fonte costante di traffico.
- Attirare l’attenzione: se hai delle pagine web, sicuramente sarà nel tuo interesse portare quanti più utenti è possibile a visitarle. È stato ampiamente dimostrato come sul web le persone abbiano una soglia dell’attenzione molto bassa e i contenuti video riescano a catturare l’occhio e mantenere vivo l’interesse più a lungo di un testo, aumentando le chance di un CTR (Clic Through Rate) elevato verso il tuo sito.
- Monitoraggio: tramite il backend di WordPress, puoi aggiungere alla pagina della tua storia il tuo ID Google Analytics per tracciare i risultati raggiunti.
- Monetizzazione: è possibile inserire link nelle tue storie. Tramite link di affiliazione, puoi attirare sponsorizzazioni sulle tue Web Stories e utilizzarle per trarre un vantaggio monetario dalle tue pagine.
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Come si trovano le Storie AMP
Puoi provare a vedere le AMP Stories nei risultati di ricerca da questo link g.co/ampstories se stai leggendo da mobile.
Se invece sei su desktop, quindi da pc, devi digitare il link nella barra degli indirizzi di Google dal browser del tuo smartphone.
Le Storie AMP sono riconoscibili da un’icona rappresentata da un cerchio con un fulmine. Quale simbolo migliore per una tecnologia che carica le pagine alla velocità della luce?! Di solito si trova in alto a destra, nell’anteprima del contenuto che visualizzi nella pagina dei risultati di ricerca su Google.
AMP Stories e SEO
Ebbene sì, le storie AMP aiutano la SEO e danno una grande visibilità al tuo sito, incrementando l’autorevolezza delle tue pagine e del tuo dominio poiché appaiono nei risultati di ricerca di Google in cima agli altri. Questo si traduce in un posizionamento migliore nei risultati organici di ricerca, portando più traffico al tuo sito.
Come accennato prima, da quando Google ha adottato l’iniziativa del mobile-first, ha comunicato che l’utilizzo dei siti in versione mobile AMP (Accelerated Mobile Pages) da parte delle aziende è un fattore primario di ranking e indicizzazione, insieme alla velocità di caricamento delle pagine per le ricerche effettuate da mobile. Potrai leggere maggiori informazioni su cos’è la funzione AMP di una pagina web
Tutorial AMP Stories
Sono molte le funzionalità delle AMP Stories tanto che Big G mette a disposizione un tutorial per creare le AMP Stories, preciso e puntuale, che spiega passo passo ogni cosa che si può realizzare con le storie. Prima di iniziare con la sperimentazione devi sapere che sono necessarie alcune conoscenze, anche se basilari, su HTLM, CSS, JavaScript e sulla tecnologia AMP. Devi anche scegliere un browser e un editor di testo.
Come creare un AMP Stories
Le AMP Stories sono fondamentalmente pagine web, pertanto le indicazioni di base per la creazione, sono le stesse che governano la creazione di tutte le pagine che vogliono scalare la SERP.
Google premia le pagine create rispettando il principio del “mobile first”. Attivare sul tuo sito la versione AMP (Accelerate Mobile Page) consente di rendere più leggere le pagine ed è uno step fondamentale per la creazione di Web Stories.
Le storie devono rispettare determinati requisiti di formato, tra i quali la lunghezza massima di testo di 200 caratteri, la grandezza minima dei caratteri di 24 pixel, il layout verticale e molti altri, esaustivamente illustrati nelle linee guida.
Niente paura, per facilitarti nella creazione delle AMP Stories, Google ha lanciato un Plugin per WordPress grazie al quale puoi utilizzare template preimpostati ed essere guidato passo passo nella creazione di contenuti che rispettino le richieste del motore di ricerca.
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AMP Stories WordPress Plugin
Dopo la condivisione della versione beta su GitHub, Google ha ufficializzato l’uscita del Plugin WordPress per creare Web Stories. Requisito indispensabile è possedere una versione WordPress non precedente a WordPress 5.3.1 e una versione PHP minima di 5.6.
Puoi installare il Plugin Web Stories per WordPress tramite la pagina di download ufficiale o direttamente dal backend del tuo sito web. L’interfaccia è facilmente fruibile, dotata di drag and drop e modelli.
Hai la possibilità di inserire molteplici contenuti: audio, video, immagini, GIF ma anche link che portino direttamente su altre pagine del tuo sito o siti affiliati. Non hai a disposizione grafiche interessanti? Il Plugin ti viene incontro anche in questo! Google ha infatti avviato partnership con fornitori di immagini e video per garantirti l’utilizzo di una vasta libreria di grafiche gratuite.
Attenzione però a non esagerare! Non dimenticare che per massimizzare le tue chance di scalare la SERP con con le tue AMP Stories devi tenere a mente tutte le best practice SEO che applichi alle pagine del tuo sito. Evita, quindi, testi troppo lunghi e complessi, prediligi frasi brevi e accattivanti, punta sulle keyword. Non strafare con l’inserimento di link, in uno spazio ridotto come quello dedicato alle stories, una pratica gradita da Google è l’inserimento di un solo link per storia.
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AMP Stories: esempi e casi di successo
Il sito del progetto AMP mette a disposizione alcuni esempi di AMP Stories e casi di successo.
Ti propongo alcune storie particolarmente rappresentative delle potenzialità di questo nuovo canale di diffusione di contenuti. Gli esempi che ti propongo mostrano contenuti molto differenti tra loro. Ciò lascia intendere che le AMP Stories si adattano a qualsiasi tipo di business.
La prima è di Mic Dispatch, una società di comunicazione privata, fondata nel 2011 da Chris Altchek e Jacob Horowitz. Come si legge sul sito della società, la piattaforma diffonde notizie digitali, riporta le questioni più importanti e le diverse prospettive che sfidano il pensiero convenzionale e danno voce ai sottorappresentati.
La seconda storia viene da Cosmopolitan, famosa rivista femminile presente sul mercato americano dal 1886. Nata come rivista per la famiglia, negli anni si è evoluta cambiando il pubblico target fino a diventare esclusivamente rivolta alle donne. Tratta varie tematiche, oltre a moda e bellezza, come la salute, le celebrità, la carriere, l’amore.
La terza è di Vox Media è una società che propone contenuti mediatici, come si evince dal nome. La loro filosofia è quella di dare nuova forma al giornalismo e all’intrattenimento tramite lo sviluppo delle tecnologie di spicco e la pubblicità ad alta fedeltà. Vantano l’88% di tempo speso in più sui contenuti rispetto alla concorrenza e 500 milioni di minuti di video visti al mese.
Wired è un publisher statunitense che scrive di tecnologia e l’impatto che ha sulla politica, sulla cultura e sull’economia. Ha sfruttato l’opportunità delle AMP Stories di velocizzare la mobile experience degli utenti incrementando il CTR (click-through rate) dai risultati di ricerca del 25% e aumentato il CTR dalle campagne advertising nelle storie AMP del 63%.
Plista è una piattaforma pubblicitaria con sede in Germania che offre agli editori una soluzione all-in-one per la distribuzione dei contenuti usando la native advertising. Ha condotto un A/B test sull’implementazione delle AMP stories, durato qualche mese, con più di dieci publisher clienti. Il test misurava la correlazione tra velocità e percentuali di CTR e CMP (costo per mille impression) per gli editori. I risultati sono stati impressionanti: alcuni CTR registravano una crescita del 600%, e i CMP medi sono cresciuti del 133%.
Innkeeper’s Advantage è una piattaforma e-commerce di prenotazione online B&B e pensioni con sede vicino a Pittsburgh. I loro clienti che sono passati da un sito tradizionale alla versione AMP hanno visto un significativo aumento delle prenotazioni da mobile, passando dall’1% delle entrate al 17%; alcuni siti hanno avuto un calo della frequenza di rimbalzo dell’8-10%.
Questi e altri casi di successo sono consultabili in versione integrale sul sito dell’AMP project di Google.
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