CANONICAL IN SEO
Cos'è e come funzionaConosci il significato di canonical in SEO? Si tratta di un elemento HTML inserito nel codice delle pagine web per evitare problematiche relative ai contenuti duplicati. Il tag canonical serve per indicare a Google quale URL è il più rilevante, evitando di farlo scegliere all’algoritmo in modo automatico.
Sebbene sia ormai noto come aumentare la visibilità delle risorse all’online agli occhi di Google, devi anche sapere cosa può intralciare il posizionamento di un determinato contenuto. L’algoritmo, infatti, cerca la massima chiarezza possibile quando rileva siti web. Se scopre che i contenuti di due o più pagine sono uguali, li interpreta come duplicati, penalizzandone il posizionamento in SERP.
Saper applicare correttamente il canonical tag è fondamentale per chi ottimizza siti internet, al fine di riconoscerne contenuti duplicati e guidarne l’indicizzazione. Quindi, un corso per diventare SEO Specialist oggi è sempre più importante per realizzare una strategia di contenuti vincente.
In questa pagina cercherò di fare chiarezza su:
- significato di canonical in SEO
- come funziona il tag canonical
- problematiche relative a URL e contenuti duplicati
- differenze fra canonical tag e redirect 301
- best practice nell’uso del canonical url.
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Canonical in SEO: cos’è e a cosa serve
Quando parliamo di canonical in SEO ci riferiamo a un attributo specifico che viene inserito nel codice HTML per indicarne una proprietà. In sostanza, serve per indicare al motore di ricerca quale versione di un URL è la più rappresentativa rispetto ad un insieme di contenuti duplicati. Aggiungendo l’attributo rel=canonical dunque si indica qual è l’URL canonico, identificando la versione preferenziale di una pagina web e facilitandone l’indicizzazione.
L’utilizzo dei canonical in SEO non è una pratica obbligatoria per i SEO manager ma consigliata da Google, in quanto rende più chiaro al software deputato all’analisi dei contenuti web (il crawler) quale URL si vogliono indicare come contenuti originali. Le pagine canoniche saranno sottoposte a scansioni frequenti, mentre i duplicati verranno visionati con minore frequenza, diminuendo, così, il carico di analisi sul sito.
Questo processo viene definito di canonicalizzazione, ovvero la selezione, tramite l’uso del canonical tag SEO, dei contenuti ritenuti originali per un sito, ed eseguita al fine di risolvere eventuali problemi di duplicazione dei contenuti su URL differenti.
Di derivazione latina, dal termine “canone” (poi adottato in italiano) che significa regola o criterio da adottare, canonico significa conforme a questo principio. La canonicalizzazione delle URL consente quindi di stabilire un URL di riferimento (“canonico”).
Perché è importante il tag rel canonical?
Il canonical in SEO ha un obiettivo semplice: in caso di contenuto duplicato, indica all’algoritmo di Google quale dev’essere effettivamente considerato. L’uso dei duplicati è agli occhi di Google una pratica ingannevole che si traduce in un’esperienza negativa per l’utente, poiché lo stesso contenuto può essere trovato ripetuto in una serie di risultati. Pertanto, questi penalizzano il posizionamento dei siti web che li contengono.
Ciò è ben evidente quando si lavora sull’ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca; è comune, infatti, trovare le stesse pagine, ma con URL diversi, tutte all’interno dello stesso sito. Queste variazioni d’indirizzo si verificano spesso in modo naturale nella costruzione del sito Web, possono cioè essere create automaticamente dal CMS, ovvero dal Content Management System. Ciò significa che potremmo non essere a conoscenza del fatto che una determinata risorsa web è stata duplicata e associata a un diverso URL.
L’esempio più comune di contenuti duplicati è quello relativo all’home page:
- esempio.com
- www.esempio.com
- esempio.com/index.html
- www.esempio.com/index.html
Tutti gli URL portano alla stessa risorsa, ovvero l’home del sito. Questo fa sì che il motore di ricerca non sappia quale si desideri effettivamente indicizzare. Ciò si verifica anche quando molte pagine di tag o categorie hanno lo stesso contenuto di altre, come accade spesso nel mondo dei blog.
Il canonical in SEO facilita quindi la scansione del sito da parte dell’algoritmo di Google, suggerendogli a quali pagine dare priorità per l’indicizzazione e il posizionamento.
Fra gli strumenti per i webmaster che Google mette a disposizione ci sono anche tool che suggeriscono gli URL canonici per il proprio sito, oltre che verificare se le indicazioni sono state inserite correttamente. Se, ad esempio, si teme di non aver selezionato il miglior URL canonico fra i contenuti, si può verificare l’indirizzo tramite URL Inspection tool di Search Console, che mostrerà la canonicalizzazione scelta da Google.
Pagine e URL duplicati: che problemi comportano?
Ora che sai a cosa serve e perché è importante il Canonical in SEO, parliamo dei problemi che comportano i contenuti duplicati.
I duplicati hanno un effetto negativo sul posizionamento organico, poiché Google non comprende quale pagina restituisce il contenuto più rilevante per la query. La maggior parte dei contenuti duplicati rilevati automaticamente da Google è causata da un uso improprio dei parametri URL o da una cattiva organizzazione o gestione del contenuto.
Questo accade spesso nel caso di e-commerce che vendono gli stessi prodotti e utilizzano descrizioni provenienti dai fornitori, poiché implica la presenza dei medesimi contenuti testuali presenti su più e-commerce.
Anche i parametri che si creano negli URL, come ad esempio quelli legati al monitoraggio dei clic e codici di Google Analytics o altri software di web Analytics, possono portare alla creazione di contenuti interamente duplicati. La stessa problematica viene rilevata per i siti che mantengono disponibili i contenuti sia nella versione HTTP che in quella HTTPS. Infatti, se entrambe le versioni di una pagina sono visibili sulla SERP, sorge un problema di duplicazione dei contenuti.
Il contenuto duplicato, nel momento in cui viene rilevato dai robot di scansione (Googlebot), può essere penalizzato da Google in vari modi:
- tramite l’apposizione d’un filtro al contenuto, in modo che non venga visualizzato nella SERP;
- attraverso l’algoritmo Google Panda, che penalizza direttamente le pagine coinvolte in una copia sistematica;
- mediante l’applicazione di sanzioni (ciò si verifica nel caso di reclami per plagio).
Formarsi in ambito SEO significa saper applicare una strategia d’ottimizzazione che porterà un volume di traffico maggiore al tuo sito internet. Ecco perché la SEO è ciò che può aiutare a incrementare la visibilità del tuo sito Web nei confronti dei tuoi potenziali consumatori.
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Come inserire URL canonici per la SEO
Come avrai capito, l’utilizzo del canonical in SEO può risolvere problematiche legate a contenuti duplicati che non vanno bene per i motori di ricerca, poiché Google non ha modo di sapere quale dei testi è l’originale, il migliore o il più pertinente per la query.
Quando il bot di Google indicizza un sito, cerca di determinare il contenuto principale di ogni pagina. Se trova più risorse sullo stesso dominio che sembrano simili, sceglie la pagina che reputa più completa e funzionale, contrassegnandola come canonica.
Possiamo inserire gli URL canonici per la SEO sia tramite un gestore di contenuti come WordPress, che manualmente. L’utilizzo di questi collegamenti canonici è molto semplice; devi solo includere una piccola linea nella sezione dell’intestazione e il gioco è fatto. Se vuoi modificarlo direttamente nell’HTML, segui questo esempio:
- URL: http://www.dominio.it/prodotto?session_id=xyz
- URL canonico: <link rel=”canonical” href=”http://www.dominio.it/prodotto” />
L’URL collegato spiega al motore di ricerca che la pagina del prodotto è l’indirizzo “originale” e l’URL con “ID sessione” è una copia. Per motivi preventivi, si consiglia di assegnare un tag canonico a ogni URL. Se non è presente alcuna copia, collega a se stesso qualsiasi URL.
Usa l’attributo rel=canonical
Per designare la pagina canonica, si può impostare il rel=canonical. Per farlo basta inserire l’URL canonico, inteso come principale, nel tag HTML. In questo modo stiamo dicendo a Google quale pagina dovrà indicizzare. E’ consigliabile usare URL assoluti e non relativi con l’elemento link rel=”canonical”.
Usare questo attributo nel modo corretto aiuta a incrementare le performance del sito. L’elemento HTML va inserito nella sezione <head>, sia della pagina canonica che dei duplicati, in questo modo:
- <link rel=”canonical” href=”http://miosito/pagina_originale” />
Tramite WordPress è possibile installare un plugin come SEO by Yoast che consente, per ogni risorsa, di indicare il link canonical, senza toccare la riga del codice. La situazione migliore per utilizzare in questo modo l’URL canonico è quando hai pagine che per qualche motivo hanno contenuti molto simili. Inoltre, le intestazioni HTTP dei collegamenti canonici sono molto utili quando si canonizzano file PDF.
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Inseriscili nella Sitemap
Nella definizione di ciascun Canonical URL per la SEO si può far uso della Sitemap. Si tratta di un file contenente tutti gli indirizzi web di un sito, elencati in ordine di creazione. La Sitemap ha due principali funzioni:
- facilitare l’utente nel trovare i contenuti di suo interesse in un sito,
- indicare all’algoritmo di Google l’organizzazione dei contenuti del website, per agevolare la scansione da parte dei crawler e ottenere un’indicizzazione quanto più adeguata possibile delle pagine.
Come procedere? Indica le pagine canoniche, stabilisci un URL canonico per ciascuna e inseriscile infine in una Sitemap. Tutte le risorse classificate con questo metodo vengono quindi suggerite come copie principali. Anche se Google non garantisce la considerazione di tutti gli URL della Sitemap come canonici, questa modalità permette di definirli in modo semplice, cosa vantaggiosa soprattutto per i siti di grandi dimensioni e con molti contenuti. Inoltre, le Sitemap sono utili per segnalare a Google le pagine che reputi più importanti sul tuo sito.
Fai attenzione alle seguenti indicazioni
Nella corretta implementazione del Canonical in SEO, se una delle varianti è una risorsa AMP, è bene seguire alcune indicazioni specifiche per segnalare agli spider la pagina canonica e la variante AMP.
Quando utilizzi il tag rel canonical, non fare le seguenti azioni:
- utilizzare il file robots.txt per la canonicalizzazione degli URL;
- usare lo strumento per rimuovere gli URL in Google Search Console per canonizzare un contenuto, perché rimuoverebbe tutte le versioni di un URL dalla ricerca;
- definire URL diversi come canonici per una stessa risorsa (ad esempio, un URL in una Sitemap e un altro URL per la stessa pagina tramite l’utilizzo del link rel=”canonical”);
- utilizzare noindex per impedire il selezionamento di una pagina canonica. Questa indicazione è utile al fine d’escludere la risorsa dall’indice, non di gestirne la selezione;
- definire una pagina canonica tramite i tag hreflang. Specifica un URL canonico in una stessa lingua o nella migliore sostitutiva, qualora non vi sia una pagina canonica adeguata per la stessa lingua.
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Canonical SEO vs 301 Redirect
Il redirect 301 e il canonical SEO non sono la stessa cosa. Mentre il redirect 301 reindirizza l’utente a un altro sito Web, il canonical tag evidenzia la rilevanza di un URL rispetto a un suo duplicato. Sebbene ci sia questa chiara differenza, le somiglianze sono molte, quindi puoi confonderti. Oltre ad essere utilizzati allo stesso modo in situazioni simili, la loro somiglianza sta anche nel fatto che sia il reindirizzamento 301 che il rel canonical trasferiscono il ranking della pagina.
Mentre un tag canonico è solo un suggerimento per Google, un reindirizzamento è una direttiva (ti indirizza letteralmente a un’altra risorsa); è questa la differenza sostanziale che spiega quando prediligere uno, o l’altro.
Molto semplicemente, se hai due pagine uguali o molto simili e non necessiti che entrambe siano attive, dovresti utilizzare un redirect 301.
Se hai un sito di e-commerce con molti prodotti, potresti avere diverse pagine con prodotti simili (ad esempio una maglietta grigia con logo rispetto a una maglietta rossa con logo). Se desideri che Google e gli altri motori di ricerca indicizzino solo il predominante di questi prodotti, ma desideri comunque che gli utenti abbiano la possibilità di vedere e acquistare entrambe le varianti di colore, un tag canonico è la scelta ideale.
Best practice nell’uso del Canonical in SEO
Usa il canonical in SEO seguendo queste indicazioni:
- Quando il contenuto è estremamente simile o esattamente duplicato su due URL diversi, due o più URL, dovresti sempre comprimerli e canonicalizzarli in uno solo.
- Se un contenuto, un prodotto o un evento non è più disponibile e c’è una corrispondenza migliore su un altro URL, considera quest’ultimo come canonico.
- Se un altro sito propone il tuo stesso contenuto, è possibile richiedere l’aggiunta del canonical tag verso la tua risorsa, in questo modo la canonicalizzazione impedirà il posizionamento della “copia”.
- Evita i segnali misti. Devi cercare di non canonicalizzare la “pagina A” verso la “B” e poi “pagina B” verso “A”. I segnali devono essere chiari, altrimenti si rischia di complicare la scansione di Google e l’indicizzazione del tuo sito web risulterà più complicata.
- Fai attenzione a non rendere canonici i “quasi” duplicati: È possibile utilizzare il tag canonico sui contenuti molto simili, ma è bene procedere con cautela. C’è molto dibattito su questo argomento; in genere è consentito utilizzare tag canonico per pagine molto simili, come una pagina di prodotto che differisce solo per valuta, posizione o qualche piccolo attributo del prodotto. Tieni presente che le versioni non canoniche di quella pagina potrebbero non essere idonee per il posizionamento e, se troppo diverse, i motori di ricerca potrebbero ignorare il tag.
Ottimizzare correttamente un sito, può essere difficoltoso se non si hanno le giuste competenze.
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