FATTORI DI RANKING
I più importanti per la SEOI fattori di ranking sono gli aspetti che Google considera quando deve posizionare una pagina web nelle SERP (Search Engine Results Pages), quelle pagine che mostrano i risultati all’utente che ha fatto una ricerca. Questi fattori sono naturalmente legati alla SEO, la disciplina che insegna come trattarli per far sì che una pagina web si posizioni tra i primi risultati, ottenendo maggiore visibilità.
In questa pagina ti spiego come Google analizza le pagine web, quali sono i principali fattori di ranking e come gestirli.
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Come Google analizza il World Wide Web
Per capire cosa sono i fattori di ranking, è utile fare accenno a come Google analizza le pagine web. Periodicamente, Google usa il suo algoritmo di crawling per scansionare la rete, analizzando una ad una tutte le pagine web raggiungibili, ed inserendole nel suo database. Immagina questo database come un enorme file Excel, ad ogni riga corrisponde una parola e in ogni cella della stessa riga c’è l’indirizzo della pagina web in cui compare quella parola. Quando l’utente digita una parola (o keyword) nel motore di ricerca, Google accede al suo database e restituisce la lista di pagine web associate a quella keyword.
Ma in che ordine Google restituisce questi pagine? Qui entrano in gioco i fattori di ranking di Google. Per ogni pagina analizzata, Google valuta questi fattori e le attribuisce un punteggio. Le pagine web presenti nelle SERP sono ordinate in base a questo punteggio, al primo posto quella con il valore più alto e le altre a seguire.
Come migliorare il posizionamento di un sito su Google? Rispettando i fattori di ranking di Google e adottando tecniche SEO, solo così un sito ottiene una posizione più alta in SERP.
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Gestire i fattori di ranking con la SEO
Fare SEO significa agire direttamente sul contenuto della pagina web per soddisfare al meglio i fattori di ranking di Google. Si possono compiere azioni SEO on site, agendo direttamente sul contenuto e la struttura della pagina stessa, o azioni SEO off site, agendo su risorse esterne alla pagina web.
La disciplina della SEO è in continua evoluzione, perché Google rilascia aggiornamenti ai suoi algoritmi quasi ogni giorno. Se oggi una pagina è in testa ad una SERP non è detto che lo sarà per sempre, se la mia pagina perde posizioni devo agire per recuperare.
Quali e quanti sono i fattori di ranking utilizzati da Google? Come li gestisco al meglio? Ti spiego tutto nel prossimo paragrafo.
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Quanti sono i fattori di ranking utilizzati da Google?
Si ipotizza l’esistenza di circa 200 fattori di ranking di Google, ma non è mai stato dichiarato quanti e quali sono quelli ufficiali. In questa sezione ti elenco quelli ritenuti più importanti e le tecniche SEO per gestirli.
Fattori di ranking del dominio
Per alcuni fattori riguardanti il dominio, ci sono delle discrepanze tra le dichiarazioni ufficiali di Google e le sperimentazioni degli esperti SEO, non è quindi ben chiaro cosa influenza la SEO e cosa no, ecco alcuni di questi fattori.
- Anzianità del dominio: Google ha ufficialmente detto che non è un fattore di ranking, tuttavia, se un dominio ha uno storico, è molto più semplice determinarne l’autorevolezza, che è appunto un fattore di posizionamento.
- Query presente nel nome del dominio: potrebbe aiutare l’algoritmo di Google a capire l’argomento trattato nella pagina, ma, ufficialmente, è una pratica che viene scoraggiata da Google stessa, dopo l’introduzione dell’algoritmo EMD (Exact Match Domain).
- Estensione del dominio: non è ufficialmente un fattore di ranking di Google, però può aiutare il posizionamento della pagina, perché comunica a Google il paese da cui essa proviene.
- Autorità del dominio: è l’autorità di un sito web rispetto all’argomento trattato al suo interno. Un sito è autorevole quando ha contenuti di qualità, punta a risorse esterne pertinenti e autorevoli a loro volta, cercando di ricevere altrettanti collegamenti in ingresso.
Fattori SEO on site
L’ottimizzazione SEO on page riguarda molti aspetti, alcuni dei quali non sono veri e propri fattori ranking utilizzati da Google ma buone pratiche SEO, ecco quali sono.
- Il tag title: è il titolo delle pagine web che appaiono nelle SERP, deve contenere la focus keyword e deve stare nei 70 caratteri per essere completamente visibile all’utente.
- Il tag meta description: è il testo che appare sotto il title, non influenza in modo diretto l’algoritmo di ranking ma se accattivante e se contiene la focus keyword, contribuisce ad aumentare il CTR (Click Through Rate) della pagina.
- Il campo semantico: nel testo della pagina devono esserci anche le correlate che fanno parte del campo semantico della focus keyword.
- Keyword prominence: la parola chiave deve trovarsi all’inizio in una determinata porzione di pagina e negli elementi più importanti della pagina, title, heading tag, alt tag e nomi file delle immagini, URL della pagina, meta description.
- Keyword density e keyword frequency: La Keyword density è la concentrazione in percentuale della parola chiave in una pagina in relazione al numero totale di parole, questa non deve essere troppo alta in quanto potrebbe essere interpretata dal motore di ricerca come una forzatura e causare penalizzazioni. La Keyword Frequency è un valore assoluto che indica il numero di occorrenze della parola chiave, anche in questo caso non bisogna esagerare nella ripetizione della parola chiave per evitare il Keyword Stuffing.
- Keyword proximity: è la vicinanza delle parole chiave che compongono la frase chiave ed è un valore che ha a che fare con le eventuali query di ricerca effettuate dall’utente.
- Ottimizzazione delle immagini: i tag title e alt e il nome file delle immagini devono contenere la focus keyword o le sue correlate.
- I tag di heading: il tag H1 deve contenere la focus keyword, i tag H2 e H3 la focus keyword o le correlate.
- L’URL della pagina: deve essere breve e chiaro, seguendo la struttura dominio/focus keyword.
- Presenza della Table of contents: una pagina con indice dei contenuti facilita l’utente nella navigazione, ma soprattutto serve al motore di ricerca per analizzare meglio i contenuti presenti in pagina.
- Link in uscita: come anticipato nel paragrafo precedente, puntare a risorse esterne pertinenti e autorevoli aumenta l’autorità del dominio, aiutando il posizionamento.
- Ottimizzazione mobile: ormai la maggior parte del traffico internet arriva dai dispositivi mobile. Non importa se riprogettata da zero o adattata da una versione desktop, ogni pagina web deve funzionare bene anche su dispositivi mobile.
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Fattori SEO off site
Sono fattori di ranking indiretto che dipendono da quello che c’è all’esterno della pagina web.
- Link in entrata: chiamati anche backlink, sono uno dei fattori SEO più importanti. Una pagina web ha un backlink quando un’altra pagina esterna si collega ad essa tramite un link. Questo link può essere un testo, chiamato anchor text, o può essere un oggetto cliccabile, come un’immagine o un bottone. Google considera come fattore di ranking il numero dei domini e delle pagine che linkano, l’autorevolezza del dominio e della pagina da cui proviene il link, gli anchor text dei backlink, l’attributo title del link, i link alla homepage, link da siti con indirizzo IP e C-Classi diversi e altri ancora. Ricevere un link in entrata non è sempre un beneficio. Il link entrante può essere innaturale e forzato, non mostrando un reale interesse o pertinenza rispetto alla pagina ricevente, ma fatto solo per manipolare l’algoritmo di Google. In questi casi viene penalizzato sia chi manda il link sia chi lo riceve, per questo, prima di pubblicare una pagina, è bene analizzare tutti i backlink tramite appositi strumenti, ed eliminare i link ritenuti nocivi. Per disconoscere i link entranti tossici, Google mette a disposizione il suo Disavow Tool, che è parte di Google Search Console.
- Link reciproci: è necessario evitare link reciproci con altri siti, Google potrebbe penalizzare questa pratica perché i link devono essere naturali.
- Segnali social: Se una pagina web è popolare sui social, maggiori sono le possibilità che venga condivisa, generando, quindi, dei backlink naturali alla pagina. Dunque, sebbene i segnali social non siano un fattore di ranking ufficiale, hanno comunque effetti positivi su un sito.
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La User eXperience come fattore di ranking
Da quando Google ha introdotto l’algoritmo RankBrain per l’analisi delle pagine, la User eXperience (UX) è diventata un fattore di ranking. La UX rappresenta il grado di soddisfazione dell’utente dopo che ha visitato una pagina web. Esistono delle metriche molto precise che misurano l’esperienza dell’utente e che Google valuta come fattori di ranking. Ecco quali sono.
- Tempo di permanenza: è il tempo medio di permanenza dell’utente su una pagina. Un valore di pochissimi secondi indica un problema, per esempio, una pagina scomoda da consultare o che non risponde all’intento di ricerca dell’utente. Al contrario, un valore molto alto, indica una pagina pertinente, piacevole ed esaustiva.
- Il CTR: è il rapporto tra il numero di click sulla pagina e le sue impressions (il conteggio delle volte che la pagina appare in una SERP). Se il CTR è alto, è probabile che il solo rich snippet abbia incuriosito l’utente e risposto alla sua domanda.
- Frequenza di rimbalzo: indica quante volte l’utente ha cliccato sulla pagina nella SERP ma poi ha smesso di interagire con la pagina stessa. Se il valore è alto, può indicare un problema sulla pagina.
- Pogo Sticking: misura un evento molto preciso, cioè quando l’utente clicca su un risultato nella SERP, torna subito indietro e clicca su un’altra pagina, sempre in quella SERP. Indica che l’utente è rimasto insoddisfatto della prima pagina ed è tornato indietro per cliccarne un’altra.
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Ti ho dato tante informazioni, ce ne sono altrettante da scoprire; per ricapitolare i fattori di ranking ti consiglio il tutorial tecniche SEO, ma la disciplina non smette mai di evolversi. Fino a quando Google esisterà, ci saranno sempre nuovi aggiornamenti e nuovi criteri da imparare.