URL SEO FRIENDLY
Cos'è e come ottimizzare URL in 6 stepUno degli interventi fondamentali che dovresti considerare, nell’ottimizzare un sito web, è quella di creare un URL Seo Friendly per ogni sua pagina. Immaginiamo che Google sia una enorme biblioteca e che chiedessi al bibliotecario (i motori di ricerca) di cercare un libro che possa essere di tuo interesse considerando le tue istruzioni (le keyword).
Ora immaginiamo che, di fronte ad imponenti scaffali, egli possa scorgere il titolo da un’etichetta (l’URL) presente sui volumi (le pagine), notando da subito le etichette più comprensibili. Quali di questi porterà sul bancone (la SERP), con più probabilità?
Probabilmente non vorrà farti attendere troppo, quindi sceglierà i volumi di cui potrà capire nel minor tempo possibile se sono pertinenti alla tua richiesta (argomento ed intento di ricerca). Analogamente, su internet, le risorse di un sito web che hanno un indirizzo URL SEO Friendly correttamente ottimizzato si rendono appetibili fin da subito ai motori di ricerca, che li premiano in SERP.
Qualsiasi professionista del web marketing che voglia avere successo in questo settore deve conoscere gli aspetti che riguardano la Search Engine Optimization. Digital Coach è pronta a formarti anche per questa professione attraverso il Corso SEO Specialist.
Per ottimizzare gli URL delle pagine e vedere così il tuo sito scalare la SERP facendo i gradini a due a due, ti invito a seguire e mettere in pratica i seguenti step. Ma prima di tutto chiariamo che cos’è un URL.
Cos’è e significato di URL SEO Friendly
Per URL (Uniform Resource Locator) s’intende l’indirizzo web di una risorsa online; questa potrebbe essere la pagina di un sito, di un’articolo di blog oppure di un’immagine.
Ognuna di queste ha un suo URL, che è quindi unico. Chi è meno pratico potrebbe chiedersi dove si trova l’URL? Lo ritrovi nella barra degli indirizzi, ovvero nello spazio superiore della finestra del tuo browser.
URL SEO Friendly si potrebbe tradurre con “amichevole per la SEO”. Un indirizzo lo è quando agevola i motori di ricerca a riconoscere i suoi contenuti, stabilirne pertinenza e rilevanza. Un URL ottimizzato è amico della SEO perché spiana la strada al crawler di Google, indicandogli da subito e con chiarezza le keyword su cui punta, ad esempio, l’articolo di un blog.
Prendiamo il caso di questo esempio di URL: www.sito-di-e-commerce/giardinaggio/vasi/ampolla-per-girasoli.html
Oltre ad essere “parlante “, cioè ad essere in grado di comunicare chiaramente cosa ci aspettiamo di trovare, Google lo considererà sia per le ricerche relative alla keyword della categoria, “vasi”, che per quelle che puntano al prodotto.
Perché ottimizzare gli URL del tuo sito web?
Qualsiasi specialista SEO o professionista del digital marketing si preoccupa di ottimizzare gli URL perché conosce bene i benefici che le operazioni di SEO on page come l’ottimizzazione degli indirizzi, possano apportare al ranking delle tue pagine.
Questa è la ragione tecnica, mentre un’altra è legata al condizionamento psicologico che un URL confuso, troppo lungo o ambiguo può indurre. Diverse ricerche sulla User Experience provano quanto i relativi link possano scoraggiare dal seguirne il collegamento, e ciò non gioca certo a favore del tuo marketing.
Con l’attenzione che Google sta marcando sul Search Intent, ora più che mai è fondamentale che ogni risorsa web abbia una struttura dell’URL semplice, che indichi chiaramente ciò che ospita e per rispondere a alle esigenze dell’utente online.
Come potrai notare accrescendo le tue conoscenze di marketing, migliorare la User Experience nei confronti dei collegamenti ipertestuali del nostro URL, magari condiviso su social e blog, potrebbe essere già da sola una valida ragione in risposta a chi si chiede “perché scrivere un URL Seo friendly “.
Sappiamo che Google premia le risorse che restituiscono all’utente qualcosa di pertinente alla sua query, ed URLs complessi ne ostacolano l’elaborazione dei dati da parte dei motori di ricerca.
La SEO è un “gioco professionale” molto tecnico, dove potrai però sviluppare anche il tuo lato creativo. Conoscerla e padroneggiarla è necessario anche se volessi specializzarti in un altro campo del digital marketing, come i social media.
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Come creare un URL SEO Friendly in 6 step
Ricordi quando ti raccontavo del bibliotecario? Ti dicevo che se dovesse cercare un libro per te, comincerebbe a portarti i volumi con le prime etichette che è riuscito a comprendere più chiaramente e più rapidamente tra gli scaffali. Quando cercano tra gli articoli di un blog, i motori di ricerca si comportano in modo molto “umano”.
Perché un URL che possa dirsi buon amico della SEO, dovrebbe essere chiaro, breve, parlante, statico e non ripetitivo. Ma non basta; anche la punteggiatura e le preposizioni vanno usate con parsimonia e buon senso al fine di restituire un corretto significato semantico.
Ecco quindi di seguito i 6 step per scrivere URL SEO Friendly efficaci:
Presenza della Focus Keyword
Nonostante molti esperti affermino che la presenza delle keyword negli URL non sia un fattore di ranking, è risaputo che non includerle ostacolerà la pagina nel ranking.
Un buon URL deve quindi contenere almeno la focus keyword, mantenendo possibilmente il Titolo SEO, che, per segnalare all’algoritmo il contenuto come rilevante, risponde alla stessa logica: racchiudere le parole chiave.
Deve essere infatti da subito chiaro, sia per Google che per gli utenti che leggono lo snippet, che stai parlando proprio di ciò che stanno cercando.
Se ti stai chiedendo quante keywords inserire nell’ URL, per restare verticali alla query, ti consiglio di usarne possibilmente una, o due al massimo.
Lunghezza dell’URL? Corto è meglio
Quanto deve essere lungo un URL? Attenzione perché qui trattiamo di uno specifico fattore di ranking. Google non ha mai suggerito una best practice a riguardo, ma ti consiglio di rimanere tra i 50 e i 60 caratteri.
Questo è un suggerimento che pensa soprattutto alla User Experience ; è provato infatti che URL troppo lunghi riportino CTR più bassi, in quanto siano da deterrenti per la scarsa pazienza della media degli utenti. È quindi una best practice, per quanto possibile, che ogni indirizzo presenti meno termini possibile, al massimo 5.
Sempre al fine di una buona usabilità è bene che il link generato ci dica il più possibile di cioò che ci si aspetta cliccandoci; se ci riesce, parliamo di “URL parlante“.
Ecco un esempio:
www.sitoautorevole.com/blog/seo-friendly-url/
Crea un URL statico senza parametri dinamici
Un URL è statico quando non presenta parametri alfanumerici, detti “dinamici”. Questi possono venire a crearsi anche in modo involontario. È il caso di quell’indirizzo formato da molti caratteri dinamici postato sui social media che ti ho mostrato nello screenshot.
Gli URLs con parametri dinamici non sono molto amichevoli, per Google. Meglio sfoltirli e lasciare i caratteri solo in caso siano attive campagne marketing specifiche di cui qui non tratteremo. CMS come WordPress generano URL statici di default. I parametri possono infatti creare problemi e far risultare le pagine come contenuti duplicati.
Gestire punteggiatura, stop words, maiuscole e numeri
Abbiamo capito che la linea guida generale è quella di ridurre all’osso l’URL finale. Questo affinché i motori di ricerca lo analizzino rapidamente e di conseguenza abbiano più probabilità di preferirlo. Per fare ciò occorre scremare i termini “inutili” o superflui, senza però andare a discapito della chiarezza semantica.
Ognuna di queste è una best practice essenziale per una corretta indicizzazione da parte dei motori di ricerca:
- Utilizza i trattini “-” per separare i termini e non quelli bassi. Questi ultimi potrebbero non essere chiari per Google.
- Usa solo le lettere minuscole. Con le maiuscole potresti incorrere in un Error 404 (capita agli utenti Linux quando accedono al browser).
- Evita numeri e date.
È chiaro che parliamo quindi di un personale suggerimento pratico; evitare di inserire numeri e date nei tuoi URL, quindi, non è una best practice “ufficiale”. Ma ti aiuta certamente ad evitare continui redirect 301 quando aggiornerai le tue pagine, soprattutto se intendi condividerne il link su social media e blog.
Per risolvere il problema a monte, la best practice è quella di impostare prima di tutto l’opzione di struttura URL senza data dal CMS che utilizzi. Ti sconsiglio vivamente di cambiare l’impostazione dell’indirizzo in seguito, potrebbero generarsi seri problemi.
"*" indica i campi obbligatori
È anche provato che, specialmente per i blog, non mostrare la data aumenti il CTR. Chiaramente, usa il buon senso. Se stai pubblicando contenuti di cui il riferimento temporale è importante, converrà mostrarla.
- Usa pure le stop words, ma solo se necessarie a rendere il senso (o compongono la keyword). Sono parole che in ogni lingua non vengono considerate dall’algoritmo, perché per Google sarebbero prive di valore semantico.
Questo per l’algoritmo, ma non per noi umani. Ben venga quindi un aggettivo come “grande”, se questo chiarisce meglio di cosa trattiamo.
Se infatti incontrassi il Titolo SEO: “Cosa succede al Grande Fratello”
Google potrebbe non considererebbe il termine “grande”, ma per facilitare la comprensione da parte degli utenti sarebbe comunque una buona pratica mantenerlo nel permalink, cosi’:
/cosa-succede-grande-fratello/
- Punteggiatura. Generalmente, non inserire alcun carattere. Google sarebbe costretto ad una decodifica che potrebbe non risultare chiara e gravare sul caricamento della pagina.
Alberatura del sito web semplice e gerarchica
Google predilige le risorse organizzate in modo semplice e dai contenuti unici.
Infatti, una best practice abbastanza condivisa è quella di andarci piano con le sottocartelle. Crea solo quelle strettamente necessarie. Una eccessiva profondità non aiuta né i motori di ricerca, né il browser.
D’altro canto, non creare la classica sezione “store” in un e-commerce, sarebbe uno sbaglio, perché la sua presenza conferisce autorità ai siti che la prevedono, poiché i link generati ispirano fiducia e non inducono a pensare allo spam.
Anche qui puoi vedere come la Search Engine Optimization si dimostra una disciplina in cui il buon senso si rivela una soft skill decisiva.
Scegli Keyword diverse per pagine e articoli
Lo stuffing, ovvero la ripetizione eccessiva dello stesso termine, è per Google motivo di penalizzazione. Quindi evita di commetterlo, sia nello slug che tra i titoli delle cartelle e delle pagine.
Nominare categorie e cartelle considerando prima i contenuti che saranno all’interno, è un’altra delle buone pratiche da seguire da inizio lavori.
Andare a riscrivere l’URL successivamente, come abbiamo detto precedentemente, sarebbe da evitare. Per prevenire il problema, l’ideale è organizzare in modo gerarchico cartelle e sottocartelle (o categorie e sottocategorie) già ad inizio lavori, scegliendo keyword diverse per la risorsa (ad es. un articolo) e per la cartella che lo contiene.
Se ad esempio so che la categoria di cui la parola chiave è “abbigliamento uomo” avrà pagine di calze, scarpe e camicie, avere categorie con questi termini potrebbe non essere una buona idea.
Se la categoria infatti fosse nominata “calze uomo” ed il prodotto “calze più nome del brand”, avremmo una ripetizione. Sarebbe preferibile quindi avere un URL del genere:
www.marca-del-prodotto/abbigliamento-uomo/calze/nome-specifico-del-prodotto
Differenziando le parole chiave di categorie, sottocategorie e singole risorse, ne guadagneremo doppiamente nel posizionamento, perché staremo presidiando sia ricerche che comprendono il termine scelto per la categoria (calze) che quelle che riguardano il nome del prodotto.
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Abbiamo visto che ottimizzare gli URL, idealmente dalla fase iniziale di un progetto di web marketing, sia qualcosa di accessibile anche a chi ancora non sa cosa sono gli strumenti SEO. Se vuoi lavorare nel digital marketing, e magari sempre in questo ambito specifico, seguire e mettere in pratica questi consigli ti farà partire in vantaggio.
Tieni sempre presente che alla base di un URL SEO Friendly troviamo una buona Keyword Research. Oltre ai motivi di ranking, la User Experience non è da sottovalutare, soprattutto se intendi basare la tua strategia di marketing anche sui social media e magari affiancando un lavoro di link building.
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