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WEB SEMANTICO

Cos'è e come nasce il web 3.0

 

Il web semantico è un ramo della linguistica applicata ad internet con lo scopo di connettere tra loro contenuti online che trattano argomenti correlati. Attraverso l’uso di codici comprensibili all’intelligenza artificiale, i motori di ricerca sono, così, in grado di scandagliare siti presenti in rete e proporre risultati significativi a beneficio degli utenti.

In altre parole, si tratta di un’evoluzione del web tradizionale, che utilizza dati strutturate (metadati) per comprendere il significato  e contestualizzare informazioni pubblicate online, favorendo una correlazione automatica e accurata delle informazioni. In questo articolo potrai approfondire alcuni aspetti, come:

  • Nascita e sviluppo del web semantico;
  • Ontologia del semantic web;
  • Futuro del web semantico;
  • Applicazioni ed esempi.

Il connubio web semantico-SEO è evidente, in quanto l’uso corretto delle parole significanti incide direttamente sul posizionamento nei risultati di ricerca.

Per questo motivo la definizione di web semantico porta automaticamente al binomio web intelligente. Facilitare l’interazione tra World Wide Web ed utenti è un progetto in continua evoluzione che sta alla base di tutte le discipline del digital marketing. Tra tutte, quella più direttamente interessata è naturalmente la Search Engine Optimization.

Saper scrivere per il web, pertanto, farà sempre più la differenza tra l’essere trovati o essere solo presenti in rete. Ti consiglio di valutare un corso SEO Specialist, dove potrai metterti alla prova sulle ultime evoluzioni del semantic web.

Cos’è il Web semantico

Il web semantico è l’ambiente evoluto del World Wide Web dove si fornisce ai computer un’elaborazione semantica dei contenuti presenti online. La tecnologia su cui si basa consente ai motori di ricerca di comprendere il significato dei dati presenti sul web, e facilitare l’accesso, da parte degli utenti, alle informazioni richieste.

Tutto ciò ha come conseguenza diretta un’influenza sul funzionamento dei motori di ricerca. Per capire meglio cosa si intende con web semantico si deve fare un passo indietro. Precisamente nell’agosto del 1991, quando venne creato il primo sito web. Da quel momento in poi incominciarono ad apparire online sempre più siti, documenti, informazioni e contenuti. Il web diventò in poco tempo sempre più grande.

Fare ricerche su internet in quell’epoca non era però affatto semplice. Si poteva infatti solo andare da una pagina ad un’altra usando i link che si trovavano nel testo. Trovare ciò che si stava cercando richiedeva, insomma, molto tempo. I testi da un punto di vista semantico erano molto scarni, nonostante ciò riuscivano a posizionarsi grazie al numero di link presenti.

Con l’algoritmo Penguin di Google si tentò di fare una classifica delle pagine web più popolari in base alla qualità dei link che indirizzavano a quella pagina. Maggiore era il punteggio assegnato a questi backlink e più in alto la pagina compariva nella SERP. Però questa soluzione non bastava ad accrescere la pertinenza delle risposte offerte.

L’utilità del web semantico risiede proprio nel colmare questa lacuna, fornendo ai MDR e agli utenti un modo più intelligente mediante il quale cercare, organizzare e comprendere le informazioni disponibili online.

Con l’avvento del semantic web, la SEO ha acquisito un’importanza ancora maggiore, in quanto i motori di ricerca stanno diventando sempre più in grado di comprendere il significato dei contenuti presenti sui siti web, e di fornire risposte sempre più precise alle query degli utenti.

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Nascita ed evoluzione del web intelligente

La definizione di web semantico viene fuori per la prima volta alla fine degli anni ’90, grazie al visionario informatico britannico Sir Tim Berners-Lee, padre del World Wide Web.

La sua nascita è stata motivata dalla necessità di migliorare l’organizzazione e l’accessibilità delle informazioni online.

Berners-Lee sosteneva che il web tradizionale, basato su pagine statiche e link ipertestuali, non fosse sufficiente al fine di restituire agli utenti l’enorme quantità di informazioni presenti online.

ideatore del web semanticoNegli anni successivi, lo sviluppo del web semantico ha visto la messa a punto di tecnologie e nuovi standard.

Una delle prime soluzioni tecnologiche ad essere stata implementata è il Resource Description Framework (RDF), un linguaggio di descrizione delle risorse che crea metadati semantici. In seguito, è stato introdotto il Web Ontology Language (OWL), un linguaggio formale per la definizione di ontologie.

Nel 2004 è stato istituito il consorzio W3C Semantic Web Activity Group, che ha lavorato con lo scopo di definire standard e raccomandazioni per il web semantico. Tra questi ci sono anche il SPARQL Protocol and RDF Query Language.

Negli ultimi anni il le evoluzioni del web semantico sono da imputare all’integrazione con sistemi di intelligenza artificiale.

Il semantic web o web 3.0 che dir si voglia, si prefigge l’obiettivo di offrire agli utenti non solo la risposta secca derivante dalla ricerca effettuata sui motori di ricerca, ma anche di individuare, grazie a programmi di artificial intelligence, le reali necessità che ognuno di noi può avere nel momento in cui sta effettuando una determinata ricerca sul web.

Se per esempio, scrivendo su Google ”pizza margherita” si potrebbe voler cercare qualcosa da mangiare o magari informazioni storiche. Se questa ricerca venisse fatta alle 7 del mattino più probabilmente si stanno cercando cenni storici, mentre la stessa ricerca fatta alle 7 di sera, porta a pensare che si stia cercando qualcosa da mangiare per cena, o una pizzeria vicino a casa.

Come fanno i motori di ricerca a sapere qual è il contesto della query digitata? Essi comprendono il linguaggio umano, attraverso una tecnologia chiamata Natural Language Processing, abbreviato spesso in NLP.

Lo scopo del web semantico è, dunque, rendere il motore di ricerca in grado di comprendere il linguaggio umano usando l’Intelligenza Artificiale. Con tale obiettivo già nel 2013 Google aggiorna il suo algoritmo, introducendo Hummingbird.

Poco dopo, nel 2015, Google lancia anche l’update RankBrain con l’obiettivo di analizzare i risultati restituiti agli utenti, in modo da andare sempre più incontro ai loro bisogni. L’aggiornamento si basa su un sofisticato sistema di machine learning, che prende in considerazione non solo le parole chiave inserite dagli utenti, ma anche il contesto in cui viene fatta la ricerca.

La gestione degli aggiornamenti degli algoritmi dei motori di ricerca e dei linguaggi web richiede una conoscenza approfondita delle competenze SEO.

Gli algoritmi dei motori di ricerca vengono aggiornati costantemente e le tecniche di ottimizzazione che funzionavano in passato potrebbero non essere più efficaci. Ora, rispetto al passato, viene dato maggior rilievo al valore semantico di un testo. È quindi importante per i professionisti SEO monitorare attentamente gli aggiornamenti degli algoritmi e adattare la propria strategia di conseguenza.

Anche i linguaggi web evolvono rapidamente e le competenze SEO sono fondamentali allo scopo di garantire che i contenuti del sito web siano ottimizzati per le nuove tecnologie implementate da Google e riescano a generare un buon traffico organico

Ad esempio, l’utilizzo di strumenti come HTML5 o schema markup richiede una conoscenza approfondita delle best practice in ambito SEO al fine di massimizzare la visibilità del contenuto sui motori di ricerca.

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Struttura del Web semantico

La struttura del web semantico si basa su uno schema tipico, la cosiddetta semantic web tower, disegnata dallo stesso Tim Berners- Lee.

web semantico strutturaAlla base della piramide del web semantico si trova il linguaggio HTML, il più utilizzato nella creazione delle pagine online.

C’è poi l’URI, la stringa che identifica un elemento reperibile su internet. Dagli URI derivano gli attuali URL.

Come è stato visto in precedenza, l’HTML classico presenta però dei limiti, che furono risolti con altri linguaggi come l’RDF, l’OWL, l’XML, pensati appositamente con l’intento di costruire la semantica del web, in grado di descrivere le relazioni che intercorrono tra informazioni e documenti presenti su internet.

Di conseguenza i linguaggi e gli strumenti del web semantico possono stabilire autonomamente che il signor Rossi citato in un documento è lo stesso signor Rossi che risiedeva a Milano e che lavorava nell’ambasciata francese.

Al centro della piramide sono situati, tra gli altri, l’XML e l’RDF. Proprio grazie all’XML si è resa possibile inventare il concetto di semantica digitale, che vede poi maggiori sviluppi coi i linguaggi l’RDF o l’OWL.

La parte centrale del semantic web è quella che riveste il peso maggiore, e subisce frequenti modifiche, aggiornamenti e variazioni continue da parte di Google e degli altri motori di ricerca.

Alla sommità della struttura piramidale stanno gli elementi Logic, Proof e Trust. Pur essendo ancora in fase di sviluppo, Logic, Proof e Trust rivestono una forte importanza nel funzionamento del web semantico. Infatti, è proprio su questi tre elementi che si sta lavorando con l’obiettivo di sviluppare un’integrazione con ‘Intelligenza Artificiale (AI).

 

Principi del web 3: ontologie e metadati

Ontologie e metadati sono due concetti fondamentali del web semantico, che svolgono un ruolo chiave nella strutturazione e nella gestione dei dati.

L’ontologia è la rappresentazione formale di un insieme di concetti e delle relazioni tra essi. In altre parole, definisce le regole per la loro interazione, in modo da fornire uno schema di riferimento comune per la descrizione e la comprensione dei dati. Si può dire che aiuti i computer a interpretare il significato dei testi scritti in linguaggio naturale e a classificare automaticamente gli stessi in base all’argomento che trattano e al contesto semantico.

web potenziatoI metadati sono informazioni strutturate che descrivono i dati e le loro caratteristiche. Sono utilizzati per descrivere il contenuto, la struttura e il formato dei dati, nonché per specificare le regole per l’accesso e l’uso degli stessi.

A differenza dei metadati tradizionali, che forniscono informazioni come il titolo, l’autore, la data di creazione, etc., i metadati semantici forniscono informazioni sul significato del contenuto.

In termini pratici, servono a classificare e organizzare il contenuto in base a concetti e interrelazioni, creando una sorta di mappa concettuale del contenuto stesso. Ciò rende più facile per le persone e per i software di ricerca trovare e comprendere il significato dei contenuti.

Tra gli elementi fondamentali del web semantico ci sono anche i vocabolari controllati, che svolgono un ruolo cruciale nell’organizzazione e nella standardizzazione delle informazioni.

I vocabolari controllati possono essere utilizzati come base per la creazione di ontologie. Infatti, quest’ultimi forniscono una lista di termini standardizzati e ben definiti, che utili a definire classi e proprietà all’interno di un’ontologia. In tal senso, i vocabolari controllati favoriscono la coerenza e l’omogeneità delle ontologie, semplificando l’integrazione e lo scambio di dati tra sistemi diversi.

 

A cosa serve il web semantico?

Immagina di essere nel 1992 ed un tuo amico appassionato di storia decide di scrivere una pagina web su Napoleone per condividere la sua passione col mondo intero.

 Web semanticoLa pagina contiene molte informazioni non strutturate; un testo con parole, numeri, date, nomi, luoghi, immagini e link verso altre pagine.

C’è però un problema. In questi anni, la ricerca delle pagine prive di un contenuto semantico si basa solamente sulla descrizione presente all’interno del codice HTML delle pagine.

L’HTML era però incapace di comunicare all’algoritmo quale fosse il significato del testo di quelle pagine.

Succedeva così che quelle informazioni non potevano essere associate ad altre pagine che parlavano di Napoleone. L’obiettivo del web semantico era di rendere ciò possibile.

Ecco perché sono stati codificati i linguaggi RDF, OXL e XML, che permettono di assegnare un significato tramite i ”new date” e i ”metadata” ad un contenuto web, rendendolo leggibile, interpretabile e catalogabile dagli algoritmi di ricerca.

Oggi, grazie alle funzionalità del web intelligente, se scriviamo ”Napoleone” su Google otterremo una SERP con 16.100.000 risultati e un tempo di caricamento di 0,57 secondi.

web semantico SERP

Come detto, tutto ciò che è presente online (pagine, testi, immagini, video o documenti) viene associato ad informazioni – i metadati – che specificano il contesto semantico digitale del contenuto. Grazie ai metadati, dunque, il processo di interrogazione e interpretazione svolto dai motore di ricerca è stato reso molto più semplice.

Dunque, quando scriviamo una query nella barra di Google, Bing o Yahoo, grazie alla semantica web troveremo velocemente ciò che stiamo cercando tra le tantissime informazioni esistenti sul web: si stima che esistano più di 2 miliardi di siti in rete, oggi.

Certo la presenza dei backlink è ancora fattore di ranking, ma cambia radicalmente la modalità di navigazione e l’esperienza utente.

 

Esempi e applicazioni

Il web 3.0 si presta a molti contesti applicativi, relativamente diversi tra loro, ad esempio:

  • Motori di ricerca: si basano sulla struttura del web semantico per offrire risultati di ricerca più precisi e pertinenti. Ad esempio, Google utilizza l’ontologia di schema.org per identificare e comprendere i dati strutturati presenti sulle pagine web.
  • Assistenti virtuali: Siri, Alexa e Google Assistant usano le potenzialità del web semantico e dell’intelligenza artificiale per comprendere le richieste degli utenti e fornire risposte appropriate. Se si chiede ad Alexa il tempo previsto per la giornata, il sistema identifica la località dell’utente e fornisce informazioni precise e geolocalizzate.
  • Raccomandazioni di prodotti: i siti e-commerce, grazie alla semantica web, sono possono promuovere prodotti a platee targettizzate, come anche i marketplace, tipo Amazon, che riescono a scandagliare i dati d’acquisto degli utenti per suggerire prodotti in linea con le loro preferenze.
  • Intelligenza artificiale: il concetto di semantic web è strettamente correlato con intelligenza artificiale e machine learning. Le operazioni di analisi dei dati sfruttano ontologie semantiche con lo scopo di comprendere meglio i dati e generare informazioni utili.

 

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Futuro del semantic web

Il web semantico è un progetto in continua evoluzione, con l’obiettivo di migliorare sempre più la user experience e ottenere la massima efficienza dalle ricerche organiche.

Senza dubbio i MDR come Google funzionano piuttosto bene per quanto riguarda le ricerche frequenti degli utenti, ma necessitano ancora di alcune migliorie per pagine di interesse minore. Capita spesso, in quei casi, di imbattersi in risultati di ricerca non all’altezza delle aspettative, se pur in linea con la richiesta effettuata, e per ottenere informazioni complete occorre visitare più siti.

Ciò avviene anche perché un numero elevatissimo di pagine presenti in rete non sono indicizzate dai MDR, e pertanto impossibili da raggiungere per gli utenti. Questo è spesso causato da una mancanza di conoscenza in ambito SEO da parte dei creatori di queste pagine web.

L’utente viene pertanto privato di alcune pagine che potrebbero essergli utili. È proprio in un maggior sviluppo generale delle competenze SEO che risiede il margine di miglioramento del web semantico.

 

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Il web semantico 3.0 è una realtà esistente già da qualche anno, e ha un forti ripercussioni nel settore del Digital marketing. Per questo se desideri lavorare o se già lavori in questo settore, è molto importante tenersi aggiornati sugli ultimi sviluppi del Web, magari frequentando anche dei corsi Seo gratuiti, per iniziare.

 

Conclusioni

In questo articolo ti è stato mostrato come il settore digitale sia cambiato dalla sua nascita fino al giorno d’oggi e soprattutto quali siano le novità introdotte dal web semantico nella fruizione dei contenuti online.

Per avere visibilità su Google occorre creare contenuti di qualità, pensando in primo luogo ai tuoi utenti: sarà la loro soddisfazione a premiarti anche in termini di posizionamento in SERP. Pertanto, applicare una strategia di SEO semantica che sappia rispondere ai loro bisogni può aiutarti a distinguere il tuo sito da tutti gli altri.

Lavorare nel Digital Marketing dà molte possibilità di crescita, di pari passo con le continue evoluzioni del World Wide Web, ma certamente occorre avere le competenze giuste. In merito a ciò sfrutta la possibilità di sessione gratuita di coaching di carriera, tramite la quale potrai orientarti sulla giusta via.

 

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